Marsala, al via un ricco calendario di eventi estivi

“Ci siamo riusciti ! L’obbligo di osservare le regole anticovid e i necessari accorgimenti per farle rispettare, ha comportato tempo e lavoro in più. Ma, alla fine, abbiamo definito un programma ricco di eventi, con tanti generi artistici che vanno incontro ai gusti di cittadini e visitatori. Grazie alla rete di
collaborazione con gli artisti marsalesi, possiamo contare su nuovi spettacoli ma anche su Rassegne che ormai contano diverse edizioni”. Lo ha affermato il sindaco Alberto Di Girolamo nel corso della conferenza stampa di presentazione del MARSALA ESTATE 2020, il ricco calendario di
appuntamenti culturali, tra arte, musica, teatro e cinema, fino al 27 Settembre. Sugli eventi si è soffermata l’assessore Clara Ruggieri: “Abbiamo accolto tutte le proposte che ci sono pervenute dagli artisti locali, con i quali ci siamo confrontati assieme alla Commissione Cultura. Siamo riusciti anche a
recuperare il concerto di Massimo Ranieri, evento clou con mille posti a sedere in Piazza della Vittoria, nel rispetto del distanziamento anticovid. Insomma, possiamo ritenerci soddisfatti di essere riusciti, anche in questo anno così particolare, ad offrire alla città una rassegna estiva di qualità”.
Presenti molti artisti che saranno protagonisti negli spettacoli – alcuni dei quali hanno illustrato i propri lavori – alla conferenza stampa è pure intervenuto l’assessore Andrea Baiata che ha sottolineato la difficoltà di organizzare eventi sportivi a causa del rischio contagio, comunicando comunque che è in corso nel Piazzale Stadio l’EXTREME MOTOR SHOW. Oltre al “Cinema sotto le Stelle” (avviata il 31 Luglio), nel programma anche altre Rassegne proposte annualmente: ‘A SCURATA, INCONTRO CON L’AUTORE, 38° PARALLELO TRA LIBRI E CANTINE, FESTIVAL LE VIE DEI TESORI.
Per gli spettacoli ad ingresso libero è necessario prenotarsi all’Ufficio turistico comunale di via XI Maggio.




Regione Lazio, arrivate prime dosi del vaccino italiano anti Covid: dal 24 agosto al via la sperimentazione sull’uomo

“Sono arrivate all’Istituto Spallanzani le prime dosi del vaccino ‘made in Italy’ e dal 24 agosto siamo pronti alla sperimentazione sull’ uomo”. Lo annuncia l’assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. “Lo Spallanzani sta completando la ricerca dei volontari per la sperimentazione”, aggiunge l’assessore.

Il vaccino, informa la Regione Lazio, ha già superato i test preclinici effettuati sia in vitro che in vivo su modelli animali, “che hanno evidenziato la forte risposta immunitaria indotta dal vaccino e il buon profilo di sicurezza”.

Secondo quanto si apprende nei giorni scorsi è giunta l’approvazione della sperimentazione da parte del comitato etico nazionale presso l’Istituto Spallanzani di Roma, e ora può quindi cominciare la fase 1 di sperimentazione sull’uomo della piattaforma vaccinale italiana, alla quale hanno collaborato l’INMI e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, e che si avvale dei finanziamenti del Ministero della Ricerca Scientifica e della Regione Lazio ed è stato supportato dal Ministero della Salute.




Guidonia, oggi la mobilitazione cittadina contro l’impianto TMB: gli ex 5 stelle Marco Cacciatore e Claudio Zarro in prima linea per dire no

GUIDONIA (RM) – Mobilitazione a Guidonia-Montecelio per dire un «no al TMB dell’Inviolata», alla spalle della megadiscarica, seconda solo a Malagrotta, nel cuore del Parco Regionale Archeologico Naturale. «Il nostro territorio ha già dato», attacca Claudio Zarro, organizzatore e consigliere comunale, «c’è un’alta concentrazione di siti industriali e di roghi tossici che minano l’ambiente». L’appuntamento è per oggi pomeriggio, 7 agosto, alle ore 17.30 al Parco Giochi in prossimità dello svincolo autostradale del comune, di fronte a Bartolini. Con distanziamento fisico, ovviamente.

L’ Obiettivo è «dare un futuro sostenibile ai nostri figli, ai nostri nipoti, la difesa della salute è trasversale», riprende Zarro, «intendiamo sensibilizzare tutti i cittadini di Guidonia e dei territori limitrofi». E cioè, il VI Municipio di Roma e oltre, al di là della Tiburtina. «Dove insiste un’altra discarica simile all’Inviolata e il TMB di Rocca Cencia», fa eco il Comitato Spontaneo No TMB Guidonia, «coi suoi miasmi nauseabondi, a soli 14 chilometri da qui.  Non siamo contrari alla chiusura del ciclo dei rifiuti, troviamo assurdo che sia sempre il nostro quadrante a pagarne le conseguenze. La salute prima di tutto». Tra l’altro c’è il progetto di realizzare un impianto di Biogas a Lunghezza, ancora più vicino, e un’altra discarica sotto Villa Adriana, nel Comune di San Gregorio da Sassola. Per non parlare dei fumi alla diossina che si levano quasi ogni giorno dall’Albuccione, Salone e Salviati, tanto per gradire. «Basta, si devono ficcare in testa che non siamo il territorio della monnezza», risponde il Comitato, «occorre unire le forze. Invitiamo a partecipare massicciamente al sit-in, l’aria che respiriamo non ha confini, e a certificare la propria contrarietà firmando la petizione online [cliccare qui]».

Dalla Pisana, arriva il sostegno di Marco Cacciatore, Presidente della Commissione regionale sui Rifiuti, nettamente contrario al Piano della gestione e raccolta della Regione Lazio. «Parteciperò al sit-in di oggi», dichiara perentorio, «resto accanto ai territori, soprattutto a quelli preziosi come l’Inviolata, troppo vulnerabili. Nell’approvazione del Piano dei Rifiuti non si è risolta l’improbabile e poco opportuna localizzazione del TMB di Guidonia e non si risolve la troppo confusa e affrettata vicenda, che ha portato alla nuova autorizzazione. L’unico aspetto positivo deriva dal fatto che Roma è obbligata all’autosufficienza, pertanto la quantità di rifiuti ora previsti è, in questo primo momento, impossibile da giustificare razionalmente».

Infatti, secondo quell’autorizzazione, al momento rimasta tale, l’impianto dovrebbe smaltire una mole di immondizia pari a 190mila tonnellate l’anno. Un’enormità. «Noi diciamo no», riprende il consigliere comunale Zarro, «il TMB va dismesso, completamente». Per il Comitato Periferie Roma Est, in prima linea per l’alleggerimento e la conversione di Rocca Cencia, quella di Guidonia è una «battaglia sacrosanta», scrive il Presidente Marco Manna, «ci scusiamo per la nostra assenza, esprimiamo, comunque, la nostra solidarietà a all’iniziativa. È una battaglia di dignità e tutela della salute», prosegue, «che prima di tutto sancisce la nostra lungimirante Costituzione Italiana. Vi auguriamo di avere la caparbietà e la pazienza di porvi sempre con la prospettiva di affrontare questo così delicato e complesso tema, sempre con uno spirito solidaristico, senza farsi mai accecare da egoismi territoriali che oltre a non portare a nulla potrebbero portare a, come si dice, spostare il problema da una parte per portarlo da un’altra parte. Ci auguriamo e ne siamo convinti che le vostre battaglie saranno un ulteriore supporto alle tante battaglie ambientaliste volte a far comprendere ai decisori istituzionali l’idea che la salute non si baratta con niente e che lo sforzo che dovranno mettere in campo dovrà essere rivolto a superare con sistemi sostenibili e di prossimità queste situazioni ingiuste e insostenibili».

Le adesioni alla manifestazione non mancano, in molti in queste ora stanno facendo sentire la propria voce, il grido di disapprovazione. C’è poi chi dice che questa è soltanto una manovra politica: «consigliamo a costoro di farsi un giro a Rocca Cencia e di dare un’occhiata alla relazione della dottoressa Paola Michelozzi, Direttore dell’Unità di epidemiologia ambientale del Servizio Sanitario del Lazio», risponde il Comitato Spontaneo, «la quale conferma che le aspettativa di vita alla nascita in quella zona sono di tre anni inferiori rispetto a chi nasce e vive nel centro della città. Le polveri sottili (Pm10) sono così tanto e così di frequente al di sopra dei limiti e questo aumenta, e di molto, il rischio di ammalarsi di tumore. Dalle rilevazioni il fattore di rischio a Rocca Cencia si aggira tra l’11 e il 21% in più. Ovvero 9 punti percentuali sopra la media. Anche gli animali non hanno scampo. Parlassero con il signor Gianfranco Biagetti, se ne hanno il coraggio, che ha perso il figlio e il fratello, morti di cancro, oppure con altri che, come lui, piangono i propri cari. Stessero attenti a quel che dicono o scrivono, se non vogliono finire in Tribunale». Il messaggio è chiaro, esplicito il concetto, basta negazionismo.   




Anguillara Sabazia, la famiglia Zugarelli rilancia il territorio con il Torneo di tennis “Replat Open”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Anguillara Sabazia sale agli onori delle cronache grazie al successo ottenuto dal torneo di tennis “Replat Open” che si è tenuto al Tennis Club Vigna di Valle della famiglia Zugarelli, una struttura accogliente dotata di campi da tennis, padel e piscina e un mini campo da beach tennis e volley.

Oltre cento i partecipanti nella splendida cornice di Vigna di Valle che hanno decretato il successo della manifestazione che ora promette altre nuove stagioni con l’ambizione di diventare un appuntamento fisso di respiro internazionale.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 6/8/2020

Un torneo che si è potuto realizzare grazie ai tanti sponsor del territorio, tra cui attività storiche di Anguillara come Settimi Arredamenti, Queen Car 2000 ma anche catene importanti come Money360 oltre ai partners rappresentati dalle principali prestigiose agenzie immobiliari del circondario quali Area Immobiliare di Bracciano, Tetto Immobiliare di Anguillara, Living 360 e B&B Group.

Significative le parole del padrone di casa, il presidente Carlo Zugarelli, uno dei più talentuosi tennisti italiani nei primi anni ‘70 il quale ha puntato l’accento sull’importanza di manifestazioni come il torneo Replat per rilanciare un territorio meraviglioso.

Preziosa la presenza costante di Leonardo Zugarelli e le continue visite di Luca Zugarelli che si è diviso tra l’attività agrituristica e il tennis club. Di generazione in generazione, ottima la performance delle giovani promesse del tennis, i ragazzi di casa del Tennis Club Vigna di Valle Edoardo, Gabriele, Matteo, Ginevra e Susanna Zugarelli.

Sul posto sono intervenuti molti esponenti della politica di Anguillara Sabazia e non solo. Dall’amico della famiglia Zugarelli Sergio Manciuria, presidente dell’associazione AnguillaraSvolta e candidato Sindaco alle prossime elezioni comunali, presente sul palco per la premiazione finale insieme al consigliere regionale del Pd Emiliano Minnucci.

L’appuntamento è fissato dunque per il prossimo anno dove gli organizzatori promettono di bissare il successo ottenuto con questa edizione.




Palermo, ciclo rifiuti: arrestato il direttore tecnico della discarica Bellolampo e altre 2 persone

PALERMO – La Direzione investigativa Antimafia di Palermo ha arrestato tre persone per corruzione aggravata nel settore dei rifiuti. In manette sono finiti D.P., titolare di diverse società operanti nel campo del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti, l’imprenditore E.G.C. e V.B., direttore tecnico della discarica di Bellolampo, gestita da una partecipata del Comune.

Gli investigatori della Dia, dopo un servizio di osservazione e pedinamento, hanno sorpreso E.G.C. mentre consegnava a V.B. una busta con 5000 euro in contanti. Altri 13.250 euro sono stati trovati in un’auto. La somma è stata sottoposta a sequestro. L’operazione rientra in una più ampia indagine, condotta dalla Dia, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, sugli interessi della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti.




I vaccini fanno diventare gay: questa la tesi dell’ex M5s Massimiliano Quaresima

“L’aumento dell’omosessualità nei giovani potrebbe essere causata dai vaccini“. Una dichiarazione scioccante quella del consigliere Massimiliano Quaresima, ex pentastellato che ora milita nel gruppo misto, pronunciata durante la seduta di consiglio del Municipio XII a Roma. Secondo Quaresima, già noto per le sue teorie prive di fondamento su temi come mascherine e 5G, a supporto della sua ipotesi ci sarebbero “le affermazioni di alcuni (non meglio specificati) biologi con i quali ho parlato”. 

L’intervento di Quaresima, avvenuto per altro durante una mozione a favore della legge contro l’omofobia, è proseguito parlando di “cellule di feti abortiti diploidi femminili inserite nei vaccini”, colpevoli di “modificare le informazioni che entrano nei bambini e trasformandoli”. Il consigliere avanza anche dei dubbi sulla decisione dell’Oms (datata 17 maggio 1990) di derubricarel’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, “dove andrebbe rivisto il motivo di tale scelta e approfondita la questione”. 

Non solo la scienza ma anche dei trascorsi burrascosi potrebbero celarsi alla base dell’omosessualità secondo Quaresima: “Ho parlato con dei ragazzi, molti erano del sud, non chiedetemi perché. Avevano subito violenze e da quel giorno hanno cambiato orientamento”. Sul finale il consigliere arriva a citare il presidente Trump e le vicende di Bibbiano e conclude con l’invito a guardarsi dal crescente potere sociale della lobby Lgbtp, dove attribuisce la “p” al neologismo pedosessuali

Nella registrazione della seduta si possono ascoltare delle lievi risate in corrispondenza delle dichiarazioni più azzardate. Un consigliere si augura, parlando con Silvia Crescimanno (M5S), Presidente di Municipio, che “non ci sia lo streaming”. Proprio Crescimanno ha subito preso “totalmente le distanze da quanto dichiarato da Quaresima”. I consiglieri Tomassetti (Pd) e Salmoni (lista civica Giacchetti) hanno chiesto in una nota che vengano presi dei provvedimenti per “frasi irripetibili mai sentite a nostra memoria in un Municipio”. 

Un intervento che ha causato l’immediata reazione dell’associazione Gay Center. “Queste non sono opinioni ma vere e proprie discriminazioni”,  ha commentato il portavoce Fabrizio Marrazzo, “siamo davanti a un discorso di pura follia, che dimostra quanto sia necessario insistere e integrare la legge contro l’omofobia”.




Morte Mario Biondo, la famiglia preannuncia battaglia per l’udienza del 2 ottobre: ecco perchè si tratta di omicidio [Esclusiva]

Rinviata al prossimo 2 ottobre l’udienza dibattimentale al Tribunale di Palermo che deciderà, con tutta probabilità, le sorti del caso relativo la morte di Mario Biondo, il cameramen trovato senza vita in circostanze ad oggi ancora tutte da chiarire, la sera del 30 maggio 2013 in Spagna, nella casa della moglie Raquel Sanchez Silva.

Un’udienza dove la famiglia Biondo promette battaglia contro la richiesta di archiviazione avanzata dai magistrati palermitani, che sembrano allinearsi con quelli spagnoli sul fatto che si sia trattato di suicidio.

Il videoservizio trasmesso a Officina Stampa del 6/8/2020

Tanti gli esperti assoldati dalla famiglia di Mario Biondo per contrastare la tesi del suicidio e cercare quindi di dimostrare che si è trattato di omicidio. Un team dove spicca il nome del Generale dei Carabinieri Luciano Garofano che per diversi anni ha comandato il RIS Carabinieri di Parma.

E tra gli ultimi fatti più eclatanti che la famiglia Biondo porterà in aula per contrastare la richiesta di archiviazione ci sono i reperti utilizzati per l’autopsia effettuata a Palermo dal professor Procaccianti. Reperti che il RIS di Messina ha confermato non appartenere alla stessa persona, specificando inoltre che per poter identificare i reperti di Mario Biondo c’era bisogno di avere il DNA dei genitori.

Ma stando a quanto riferito dalla mamma di Mario riguardo il prelievo del DNA, la Procura non ha fatto sapere nulla alla famiglia e nella richiesta di archiviazione non viene fatta menzione di quanto evidenziato dal RIS.

Il video messaggio in esclusiva per Officina Stampa del 6/8/2020 della mamma di Mario Santina Biondo

Dunque l’esito della terza autopsia che ha confermato il suicidio si è basata su dei reperti che con tutta probabilità non sono di Mario Biondo.

L’ultima parola spetterà dunque al GIP il prossimo 2 ottobre che dovrà valutare attentamente i riscontri oggettivi presentati dalla famiglia Biondo e decidere se chiudere il caso per suicidio oppure se procedere per omicidio nei confronti di eventuali responsabili.

Una cosa è certa in caso di archiviazione la famiglia Biondo ha già preannunciato che farà ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea




Football Club Frascati (I cat.), ecco altri quattro annunci. Fioranelli: “Ora forse una ciliegina…”

Frascati (Rm) – E’ quasi ultimato l’organico della prima squadra del Football Club Frascati che debutterà (a metà ottobre?) nel nuovo campionato di Prima categoria. Dopo aver annunciato l’accordo coi centrocampisti Emiliano Bongars e Luca Ferraro e con l’attaccante Alessio Casafina, la società tuscolana (grazie al lavoro del responsabile tecnico Andrea Mari e del direttore sportivo Fabio Stella) ufficializza altri quattro colpi: si tratta degli attaccanti Andrea Ferri e Daniele Crisari (rispettivamente ex Real Velletri e Vivace Grottaferrata), del giovane portiere Riccardo Desai (ex Santa Maria delle Mole) e dell’esterno Alessandro Giampietro (anche lui proveniente dal Real Velletri). Nuovi innesti che fanno il paio coi tanti confermati del vecchio gruppo e che regalano al confermatissimo mister Mauro Fioranelli una rosa di tutto rispetto: “Sono ragazzi molto validi che conosco molto bene e che in passato hanno fatto la Promozione con me – spiega l’allenatore frascatano – Abbiamo puntato su di loro non solo per le qualità tecniche, ma anche per lo spessore umano, la serietà nel lavoro infrasettimanale e per la capacità di saper fare gruppo”. Il Football Club Frascati è pronto a dare battaglia anche nel nuovo campionato: “Sarà la mia prima volta in Prima categoria, ma già immagino che sarà un torneo molto complicato. Basta sentire i nomi dei rinforzi delle squadre del nostro territorio e le ambizioni delle varie Canarini Rocca di Papa, Atletico Monteporzio, Colonna, Marino, San Cesareo, Borghesiana e altre ancora. Ci toccherà indubbiamente un girone di ferro e, essendo una matricola, dovremo scendere in campo ogni domenica con la massima determinazione. L’obiettivo? Al momento è presto per parlarne, ma cercheremo di fare bene”. Tornando a ragionare di mercato, Fioranelli parla di quello che il Football Club Frascati dovrà ancora fare in questo mese che precede l’inizio della preparazione: “L’organico è quasi definito considerando i tanti confermati del vecchio gruppo. Qualcuno ci ha lasciato per l’impegno degli allenamenti settimanali che sono aumentati a tre o per altri motivi, ma possiamo contare su una rosa sicuramente competitiva a cui nei prossimi giorni potremmo aggiungere anche una ciliegina…”.




Frascati Scherma, le sorelle Vally e Amelia Giovannelli: “Qui abbiamo trovato una seconda casa”

Frascati (Rm) – Sono state convocate entrambe per il prossimo raduno delle atlete nel giro della nazionale Under 20 e Under 17, in programma a Roccaporena (in provincia di Perugia) dal 6 al 13 settembre. Le sorelle Vally e Amelia Giovannelli, umbre di nascita e ormai frascatane “di adozione” essendosi spostate nella cittadina tuscolana da circa cinque anni, hanno già dato chiari segni del loro talento e non vogliono smettere di stupire: “Abbiamo già fatto altri raduni insieme, ma sarà comunque una bellissima esperienza – dicono in coro – A Frascati ci troviamo benissimo, abbiamo scoperto un ambiente composto da tante brave persone e anche in palestra tutti sono pronti ad aiutarti e darti consigli, comprese le grande campionesse che si allenano in sala”. Il loro è un rapporto forte che le vede condividere gioie e dolori sia dal punto di vista sportivo che scolastico, ma anche di vita. In comune hanno anche il maestro che è Andrea Aquili: “Un vero e proprio punto di riferimento, una persona con cui si può parlare di tutto anche a livello extrasportivo” concordano le Giovanelli. Le due ragazze raccontano come è cominciato il loro rapporto con la scherma. “Per via di un’Olimpiade – ricorda Vally – In maniera casuale accesi la televisione e vidi un assalto della Vezzali: da quel momento decisi di voler fare questo sport e tutt’oggi riesco a portare avanti la mia passione”. Da “buona” sorella minore, Amelia ha seguito le orme di Vally: “Facevo nuoto che era una grande passione, ma quando ho visto la bellezza della scherma me ne sono innamorata a prima vista”. Il prossimo anno, il primo posto Covid, sarà molto importante per entrambe: “Farò l’ultimo anno nella categoria Giovani e cercherò di togliermi qualche soddisfazione nelle prove di Coppa del Mondo, anche se bisognerà vedere come sarà organizzato il calendario” spiega Vally che tra l’altro un paio di mesi fa ha completato il suo percorso liceale con la maturità. “Anche per me sarà l’ultimo anno, ma nella categoria Cadetti – sottolinea Amelia – Non so se ci saranno gare all’estero, ma cercherò di entrare nella squadra nazionale che disputerà i campionati europei e quelli mondiali”.