Albano Laziale, ufficializzata la Giunta: domani Consiglio comunale in via telematica

ALBANO LAZIALE (RM) – Firmati oggi da Massimiliano Borelli neo sindaco di Albano Laziale i decreti di nomina degli Assessori che lo affiancheranno alla guida del Comune.

“Il mio desiderio – scrive Borelli su Fb – era quello di poter consegnare gli atti in presenza e, subito dopo, riunirci per analizzare insieme i primi provvedimenti necessari per la nostra Città. Per ora non è possibile, ma mi auguro che sia oramai questione di pochissimi giorni. Una squadra che è rappresentativa di tante sensibilità che si sono unite intorno a un programma e che si mettono a disposizione dei cittadini. A loro ho affidato delle deleghe sulle quali si misureranno e, ne sono certo, sapranno rappresentarci al meglio. A tutti noi buon lavoro! Iniziamo subito nel pieno di un’emergenza, e sono convinto che saremo una squadra adeguata ad affrontare questa difficile sfida”.

Ecco la Giunta con le relative deleghe:

Luca Andreassi (Vice Sindaco) Lavori Pubblici – Infrastrutture – Trasformazione digitale

Marco Anderlucci Urbanistica – Edilizia privata – Manutenzione verde e potature – Parchi gioco

Enrica Cammarano Piano di sviluppo strategico – Trasporti – Mobilità e città sostenibile – Risorse umane e semplificazione amministrativa – Pari opportunità

Vincenzo Santoro Cultura – Sport – Turismo – Spettacolo – Teatro – Musei – Beni archeologici

Maurizio Sementilli Gestione rifiuti – Manutenzione immobili e impianti, Viabilità, Strade e Pubblica illuminazione – Decoro urbano – Gestione ville storiche

Gabriella Sergi Ambiente – Amministrazione condivisa dei beni comuni – Partecipazione – Decentramento amministrativo – URP

Alessandra Zeppieri Pubblica Istruzione – Politiche educative – Politiche giovanili – Politiche europee – Gemellaggi – Biblioteche

Il primo cittadino ha tenuto per se le deleghe agli Affari Generali, Bilancio, Patrimonio, Servizi Sociali, Attività produttive, Sicurezza, Rete del gas e Nuovo Cimitero.

Domani il Consiglio Comunale, in via telematica, dove all’ordine del giorno:

• Insediamento del Consiglio, esame delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità degli eletti

• Giuramento del Sindaco

• Presa d’atto della nomina della Giunta Comunale

• Costituzione dei Gruppi Consiliari e designazione dei rispettivi capigruppo.

Il sindaco ha fatto inoltre sapere che gli altri punti saranno discussi appena sarà possibile effettuare una seduta in presenza, dovendo svolgerne alcuni che prevedono il voto segreto. “A oggi – ha concluso Borelli – purtroppo abbiamo ancora Consiglieri in isolamento fiduciario, ed io stesso risulto ancora positivo”.




Covid, con il prossimo dpcm l’Italia si divide in 3 aree con tre scenari di rischio

Avremo una fascia riservata alle Regioni a rischio alto, di scenario 4, con le misure più restrittive, poi avremo seconda una fascia, con Regioni a rischio alto ma compatibili con lo scenario tre, con misure lievemente meno restrittive; infine ci sarà una terza fascia con tutto il territorio nazionale per le restanti regioni”. Lo precisa il premier Giuseppe Conte nelle sue comunicazioni al Senato.

“La curva corre in ogni Continente. L’Ue all’interno di un quadro globale è una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata. Nelle ultime settimane l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti ed anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento, la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi “. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nel suo intervento alla Camera sottolineando che ‘Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcune regioni”. Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità” delle Regioni. 

Il premier riferisce anche in Aula al Senato. “Tra le fasce più vulnerabili – ha detto il premier – il governo considera anche le persone più anziane, sono i nostri cari, i nostri genitori, i nostri nonni che hanno consentito di vivere al nostro Paese il miracolo economico”.  “Il ministero della Salute, su mia richiesta, sta già elaborando un piano di distribuzione dei vaccini così che quando arriveranno le prime dosi potremo procedere in modo organizzato, secondo un piano ordinato. Ragionevolmente prevedo che favoriremo le fasce della popolazione più fragili e vulnerabili e gli operatori più esposti al pericolo”.

Strategie misure da modulare in base a Regioni – “Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità” delle Regioni. “Nel prossimo dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute”. Questi scenari dovranno tener conto – ha spiegato tra l’altro il premier – dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali. Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome. L’rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese.

Limiti a spostamenti da e verso Regioni a rischio – “Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio” salvo esigenze di lavoro, studio e salute. Così il premier Giuseppe Conte alla Camera sottolineando che ‘il governo prevede di adottare a livello nazionale “limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale piu’ tarda”. Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre.  Nel dpcm si prevede “anche integralmente” la didattica a distanza per le scuole di secondo grado e la riduzione al 50 % del limite di capienza dei mezzi pubblici locali.

Sforzi finanziari a sostegno del lavoro – “Faremo tutti gli sforzi finanziari che servono per costituire elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro”, per questo il governo ha varato il dl ristori e ha esteso il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo. Così il premier Giuseppe Conte alla Camera garantendo celerità nei ristori alle attività colpite. “Siamo consapevoli della frustrazione e del senso di smarrimento e anche della rabbia che si sta manifestando in questi giorni. E siamo anche coscienti delle ripercussioni sull’attività economica, la produzione ma non ci può essere dilemma nella difesa della salute e la tutela dell’economia, più piegheremo i contagi più allenteremo le restrizioni. I numeri macro economici non di dicono nulla del disagio sociale ma il risultato è straordinario. Ai cittadini va la nostra gratitudine”

Restiamo uniti in un momento drammatico – “Questa è la terza crisi che stiamo vivendo e stavolta si può imprimere una svolta, l’Europa l’ha colta con il programma nextgeneration Eu. Serve un nuovo patto tra pubblico e privato, il pubblico non deve ostacolare il mercato ma indirizzarlo e il nostro piano offrirà un nuova prospettiva nel solco degli obiettivi Ue. Non possiamo permetterci di distogliere lo sguardo dal futuro, sappiamo con certezza che le trasformazioni in atto lo cambieranno, noi dobbiamo accompagnare la transizione, nessuno può sentirsi esonerato, rivolgo ancora un invito alle forze e alle energie del Paese, restiamo unti in questo drammatico momento in nome dell’unità e dei valori che sono alla base della nostra Costituzione”




HP Sport RRT sul trono d’Europa: Stefano Visentini vice campione Buggy. Davide Casarin terzo nei Superbuggy

Una giornata da incorniciare quella che qualche giorno fa ha reso noto le classifiche del CEZ-FIA Autocross 2020 per i due portacolori di HP Sport RRT e per la struttura stessa al primo anno nel mondo dell’autocross. Stefano Visentini e Davide Casarin, rispettivamente impegnati nei buggy il primo e, nei più potenti superbuggy il secondo, sulla pista di Ravenna in occasione della gara dalla doppia validità, italiano ed europeo, si sono laureati vice campione europeo Visentini e per un punto ha mancato il posto d’onore nel CEZ-FIA Davide Casarin.

Un grande risultato per HP Sport RRT al suo debutto nella disciplina della velocità su terra, meglio conosciuta come autocross: “Quando abbiamo deciso di entrare nel mondo dell’autocross, l’obiettivo era di ben figurare, abbiamo assistito i nostri due piloti abbiamo nel fare le regolazioni alle vetture per trovare il giusto assetto e poter fare risultato. Siamo soddisfatti del nostro livello di prestazioni, il posto d’onore tra i buggy e il terzo posto nella classe regina (superbuggy) è una grande risultato. Per essere al debutto nella specialità è sicuramente una buona base che andremo a migliorare ulteriormente per la prossima stagione”.

Queste le gare del CEZ-FIA 2020: Poříčí nad Sázavou (25-26 luglio) CZE; Humpolec (15-16 agosto) CZE;
Secovce (5-6 settembre) SVK; Srpski Miletič (10-11 ottobre) SRB; Ravenna (24-25 ottobre).

Classifica finale CEZ-FIA 2020 Superbuggy: 1) Kubicek (CZE) 86 punti; 2) Hosek (CZE) 80; 3) Casarin Davide 79. Buggy: Kadlecik (CZE) 103 punti; 2) Visentini Stefano 78; 3) Gerhartl 74.




Ciampino, un passo in più verso la rigenerazione urbana senza consumare altro suolo

CIAMPINO – “Approvata la Delibera quadro di indirizzo tecnico programmatico sulla Rigenerazione urbana e valorizzazione territoriale della Città di Ciampino verso il 2030. Con voto unanime della Giunta si attiva l’iter amministrativo dell’atto di coordinamento in materia di sviluppo del territorio in adesione ai principi contenuti nella Legge Regionale n°7 del 2017 che contiene tutti i criteri di valutazione e le linee guida di cui si doterà l’Amministrazione”. A darne notizia, in una nota, il Sindaco di Ciampino, Daniela Ballico.

“Con questo atto inizia un grande percorso, aperto al confronto, sul futuro della Città che si pone l’ambizioso obiettivo di superare in positivo il saldo zero di consumo di suolo”.

“Le Delibera evidenzia tutti gli asset strategici su cui l’Amministrazione ha scelto di concentrare la sua attività come accade con la mobilità sostenibile (Biovie) che è un elemento fondamentale del programma. Gli ambiti selezionati per l’applicazione dimostreranno la valenza sistemica del provvedimento”.

“Gli obiettivi pubblici strategici sono la sintesi del nostro intero programma di governo in questo settore dell’amministrazione. Importante, e ci auguriamo proficua, la collaborazione con la Città Metropolitana di Roma Capitale e la Regione Lazio”.

“Abbiamo Scelto, nelle more di questo percorso che intendiamo concludere il 31 luglio 2021, di applicare specifiche misure di salvaguardia per mostrare la nostra serietà e il nostro rigore nel rapporto con gli Enti sovraordinati”.

“Ringrazio l’intera Giunta – ha concluso il Sindaco Ballico – tutti gli uffici ed in particolare il Prof. Moretti che poco fa mi ha inviato un messaggio che condivido volentieri: «Ora inizia un grande lavoro per la Città!»”.




Bonus mobilità: ecco come chiedere il rimborso

ROMA, 2 novembre 2020 – Sarà attiva da domani mattina, martedì 3 novembre, a partire dalle ore 9, la piattaforma www.buonomobilita.ithttp://www.buonomobilita.it/, che consentirà di poter usufruire del bonus per l’acquisto di bici, elettriche e non, monopattini elettrici o veicoli simili, oltre a strumenti di mobilità condivisa a uso individuale, come lo sharing di bici, monopattini e scooter. Una misura introdotta dal Ministero dell’Ambiente nel Decreto Rilancio, con l’obiettivo di incentivare la mobilità privata ecosostenibile.

Il buono potrà coprire il 60% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 500 euro, e potrà essere richiesto dai cittadini maggiorenni residenti nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei Comuni delle città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti).

Sarà dunque possibile richiedere il rimborso per gli acquisti già effettuati a partire dal 4 maggio scorso o generare un buono per un futuro acquisto per il quale, compatibilmente con la disponibilità di fondi, c’è tempo fino a fine anno.

Per ottenere il rimborso occorrerà possedere lo scontrino parlante o la fattura. Chi deve ancora effettuare un acquisto, potrà emettere il buono da presentare al venditore, della validità di 30 giorni dall’emissione tramite piattaforma.

Sarà possibile accedere al buono fino a esaurimento dei fondi disponibili e fino al 31 dicembre 2020.

Per accedere alla piattaforma web è necessario munirsi dell’identità digitale Spid.




Bracciano, giorno commemorazione defunti: deposte corone d’alloro nei cimiteri. Il Sindaco: “Un messaggio di speranza e vicinanza alla comunità”

BRACCIANO (RM) – Il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli, nel giorno della commemorazione dei defunti, ha deposto una corona di alloro ai Caduti sepolti nel cimitero di Bracciano insieme al Generale di Brigata Fabio Giambartolomei, Comandante del Comando Artiglieria. 

Successivamente il Sindaco, insieme al Comandante della Polizia Locale Claudio Pierangelini, ha deposto altre due corone a tutti i defunti sia nel cimitero di Bracciano che in quello Castel Giuliano. 

Ad officiare la solenne benedizione a Bracciano il Parroco Don Piero Rongoni  mentre a Castel Giuliano il rito è stato officiato da Padre Elbio Abàn.

“Nel giorno di commemorazione dei defunti – ha detto il Sindaco Armando Tondinelli – abbiamo voluto far sentire la presenza delle istituzioni in rappresentanza di tutta la comunità di Bracciano. Soprattutto in questo momento così difficile di pandemia è importante infondere un messaggio di speranza e di vicinanza anche a tutti coloro che hanno perso amici, figli, parenti a causa del virus. La nostra comunità è forte e insieme riusciremo a superare anche questo periodo”




Le squadre che si contendono lo scudetto e le rivelazioni di Serie A

La serie A è ripartita nonostante qualche difficoltà dovuta alle precauzioni per impedire la diffusione della pandemia, e subito si stanno delineando le compagini favorite che combatteranno nella lotta scudetto.

Anche le sorprese di questa stagione 2020 – 2021 sembrano diverse e inaspettate. Sono sempre di più i giocatori che si interessano a seguire le quote di scommessa per diversi sport, ma sicuramente il calcio è quello preferito dalla maggior parte della popolazione mondiale, perché riesce a dare maggiori emozioni e coinvolgere la più alta percentuale di pubblico: allo stadio, in Tv e nelle sale scommesse.

Le squadre che si contendono lo scudetto in Serie A

Il Milan di Pioli e Ibrahimovic è attualmente la squadra che sta dimostrando più carattere sia in Serie A che in Europa League. Nel campionato italiano ha subito pochissimi gol vincendo più partite consecutive ed è nelle zone alte della classifica. Un ottimo inizio che fa ben sperare per il piazzamento in Champions League e soprattutto per la lotta scudetto.

L’Atalanta di Gasperini promette spettacolo anche quest’anno, infatti, è andata in doppia cifra già nelle prime 3 partite, segnando 13 gol. Peccato per il match perso contro il Napoli, ma i bergamaschi non vogliono demordere, sono pronti a lottare per i piani alti della classifica e persino ad essere una delle pretendenti dello scudetto.

Il Napoli è una squadra che potrebbe stare a pieno punteggio se non fosse per la sconfitta a tavolino contro la Juventus, senza quei tre gol invisibili avrebbe subito pochissime reti e si candita per raggiungere un posto in paradiso o magari il primo a fine stagione.

Anche se la Juventus ha cambiato organico negli ultimi mesi, nonostante il suo rendimento altalenante delle prime giornate, rimane la squadra più motivata per vincere lo scudetto, stesso discorso per l’Inter di Conte che al di là della piccola crisi dovuta ai risultati negativi, si prepara ad attaccare la vetta.

Non pervenuta la Roma, nonostante la buona prestazione in Europa League, la sconfitta a tavolino contro il Verona pesa come un macigno, per scacciare via una probabile crisi dovrà impegnarsi molto nelle prossime gare.

Le squadre rivelazioni della Serie A

Come l’anno scorso, il Sassuolo di De Zerbi sta ottenendo degli ottimi risultati, il pericolo è che più in avanti possa subire delle battute d’arresto, una volta ottenuta la salvezza matematica, ma potrebbe anche lottare per l’Europa League e giocarsela con le grandi.

Il Benevento ha invertito la rotta rispetto a qualche anno fa, la filosofia di Inzaghi di giocarsi sempre la partita sta ripagando, bisognerà vedere nelle prossime gare come si comporteranno i giallorossi nei match contro squadre del loro stesso livello.

Anche il Verona è partito alla grande, ma vale lo stesso discorso fatto per il Sassuolo e non appena raggiunti i punti salvezza, la squadra potrebbe crogiolarsi sugli allori. Se invece l’atteggiamento continuerà ad essere lo stesso di inizio campionato, gli scaligeri potrebbero togliersi qualche soddisfazione.




Nemi, maestra delle elementari positiva al Covid: tutti i bambini in quarantena ma non i fratelli e i genitori

Scuola aperta invece per gli studenti delle medie che si trovano nello stesso plesso delle elementari

NEMI (RM) – Tutti gli alunni della scuola elementare di Nemi in isolamento domiciliare da oggi fino al 9 novembre per via di un insegnante della scuola Primaria di Nemi risultata positiva al Covid-19.

Nella giornata di giovedì prossimo sarà effettuato il tampone ai bambini che potranno riprendere le lezioni in caso di referto negativo.

Dal Comune hanno precisato che “solo gli alunni frequentanti le classi elementari di Nemi saranno in isolamento domiciliare, quindi non i fratelli e non i genitori” e comunque di tenere “i bambini lontano dai nonni”.

Scuola aperta invece per gli studenti delle medie che si trovano nello stesso plesso delle elementari ma a un piano diverso dove nella giornata di oggi la maggior parte degli studenti ha disertato le lezioni sembrerebbe a causa della sanificazione dell’intero plesso che ancora non sarebbe stata effettuata.

Il comunicato del Comune di Nemi




Brescia, operazione Scarface: sgominata organizzazione dedita al riciclaggio. Rapporti con la ndrangheta all’ombra di tv locali

Nelle prime ore della mattinata odierna, nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona, Asti,
Imperia, Savona, Sassari, Torino, 150 militari del Comando Provinciale di Bescia, coadiuvati nella
fase esecutiva da personale delle Compagnie Carabinieri competenti per territorio e con il supporto
di un velivolo del 2° NEC di Orio al Serio (BG), hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di
misura cautelare nei confronti di 21 soggetti.
La misura è stata emessa dal GIP presso il Tribunale di Brescia, su richiesta della locale DDA, che
ha concordato con le risultanze d’indagine raccolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del
Comando Provinciale di Brescia all’esito di 3 anni di serrate investigazioni. Gli univoci e
concordanti indizi di colpevolezza hanno formato un solido quadro probatorio in ragione del quale
tutti gli indagati sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di “associazione per delinquere” finalizzata
al “trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, impiego di denaro beni o utilità di provenienza
illecita, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ed emissione di fatture per
operazioni inesistenti”, con l’aggravante – per alcuni – di aver tenuto la condotta “al fine di
agevolare l’attività delle associazioni mafiose” (art. 416 bis n. 1 C.p.).
Ecco i dettagli della misura cautelare:

  • 8 provvedimenti in carcere;
  • 6 provvedimenti agli arresti domiciliari;
  • 5 provvedimenti di obbligo di dimora nel comune di residenza;
  • 2 sospensioni della funziona pubblica nei confronti di 2 appartenenti alle FF.PP..
    L’articolata indagine, avviata nell’agosto del 2017 e consistita in attività d’intercettazione e analisi
    tabulati telefonici, coniugate con metodologie investigative tradizionali (perquisizioni e
    pedinamenti), ha accertato che il soggetto al vertice dell’organizzazione, Mura Francesco, un
    imprenditore italiano, pregiudicato, residente nel bresciano, unitamente agli altri sodali, tra i quali
    alcuni già noti e censurati, mediante proprie imprese televisive operanti in ambito locale e
    nazionale attraverso trasmissioni per le previsioni delle estrazioni del lotto:
  • fungeva da collettore di ingenti risorse economiche, frutto anche di attività illecite, che
    provvedeva a riciclare attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti,
    reimmettendole nel tessuto economico legale. Tale sistema, garantendo l’evasione fiscale e la
    disponibilità di somme contanti sottratte al fisco, favoriva oltre che lo stesso soggetto anche
    esponenti di spicco della ‘ndrina Barbaro–Papalia di Buccinasco (MI), rispetto alla quale, pur
    non risultando affiliato, può considerarsi contiguo (da qui la contestazione dell’aggravante di
    agevolare l’attività delle associazioni mafiose);
  • si avvaleva di un complesso reticolo di sodali, da lui coordinati, per generare e accantonare
    denaro contante, difficilmente tracciabile, ricavato principalmente da una serie d’illeciti di natura
    fiscale, quali contabilizzazione di spese per servizi inesistenti, nonché sfruttando fenomeni di
    evasione fiscale attuati attraverso dichiarazioni fraudolente.
    Le indagini, infatti, hanno ampiamente dimostrato come la ragnatela di società costruita dal
    predetto negli ambienti televisivi fosse caratterizzata da imprese solide e realmente strutturate
    attorno alle quali ruotavano altre società satelliti, speculari per oggetto sociale, fittiziamente create
    come “cartiere” per la produzione di fatture “gonfiate” o per operazioni inesistenti. Le imprese,
    realmente esistenti, operavano avvalendosi di un apparato logistico e di una pletora di lavoratori,
    con la quotidiana registrazione e messa in onda sui canali televisivi di trasmissioni per la

previsione dei numeri del lotto, ad ognuna delle quali veniva assegnata una numerazione
premium, anche detta “a valore aggiunto”. Gli effettivi utili aziendali derivavano quasi
esclusivamente dal volume di telefonate ricevute sulle predette numerazioni e venivano impiegati
per effettuare pagamenti verso le società satellite fittizie, intestate a prestanome, per la fornitura di
servizi inesistenti o comunque per prestazioni ampiamente sovrastimate. Le somme, una volta
versate alle società cartiere venivano da queste frazionate e accreditate su numerose carte
prepagate – fittiziamente intestate a terze persone – dalle quali veniva prelevata l’intera somma il
giorno stesso dell’accredito, o in quelli immediatamente successivi.
L’importo prelevato veniva così rimesso a disposizione – sotto forma di fondo in nero in denaro
contante – del sodalizio criminale che, a questo punto, provvedeva alle operazioni di autoriciclaggio
mediante l’acquisto di:

  • immobili fatiscenti all’asta, poi ristrutturati e rivenduti. Proprio le speculazioni edilizie, mediante
    l’acquisizione d’immobili provenienti da soggetti in forte difficoltà economica o già in
    liquidazione, rappresentano un settore strategico per il sodalizio criminale che, nel tempo, si è
    specializzato anche partecipando ad esecuzioni giudiziarie, nel settore fallimentare, in rinomate
    località turistiche, al fine di aggiudicarsi fabbricati di pregio a prezzi estremamente vantaggiosi e
    comunque nettamente inferiori al reale valore di mercato. Gli immobili acquisiti venivano poi
    sottoposti ad importanti lavori di ristrutturazione edile anche sfruttando, tra l’altro, le
    agevolazioni fiscali vigenti (bonus edilizi), con la possibilità di massimizzarne i margini di
    guadagno in caso di locazione, oppure di successiva vendita. Va inoltre sottolineato come il
    settore delle esecuzioni giudiziarie, che con l’avvento della crisi economica è certamente in
    forte ascesa, rappresenta un cono d’ombra, un terreno fertile per spregiudicati speculatori,
    anche legati alla criminalità organizzata, che necessitano d’investire e fare riemergere fondi neri
    altrimenti difficilmente giustificabili;
  • tabaccherie, sale scommesse e da gioco, tutti settori che, notoriamente, si prestano ad
    operazioni di riciclaggio. Attività commerciali la cui gestione era affidata a persone facenti parte
    del sodalizio stesso.
    Attraverso le tabaccherie compiacenti appositamente create è stata accertata un’ulteriore tecnica
    di autoriciclaggio. Infatti, le giocate vincenti dei privati cittadini venivano “acquistate” dal gestore
    della tabaccheria e pagate brevi manu con denaro contante, derivante proprio da quel fondo nero
    ampiamente e continuamente alimentato con le chiamate ai numeri “a valore aggiunto” dei cittadini
    alle società televisive per la previsione dei numeri del lotto.
    Le intercettazioni hanno documentato l’ampio ricorso a questo sistema, largamente diffuso e ben
    collaudato nei contesti di criminalità organizzata per il riciclaggio di denaro contante di provenienza
    illecita. Consiste nel recuperare – tramite compiacenti esercenti – tagliandi e/o ricevute inerenti
    vincite di gioco (lotto, superenalotto, gratta&vinci ecc.), per poi intestarli alle persone che hanno
    bisogno di far emergere e di reimmettere nel tessuto economico legale le somme di denaro
    contante di cui dispongono e delle quali, diversamente, non saprebbero giustificare la disponibilità.
    Con queste modalità, fra il 1° gennaio 2014 e il mese di marzo 2019 – data in cui si sono concluse
    le verifiche contabili e fiscali, il capo dell’organizzazione è riuscito a dimostrare falsi profitti per
    circa 500mila Euro. L’autoriciclaggio del denaro che rientrava in circolo sul mercato determinava,
    quale indiretta conseguenza, l’inquinamento delle dinamiche di libera concorrenza anche per le
    condizioni assolutamente non competitive proposte dai malviventi che, in tal modo, riuscivano ad
    aggiudicarsi beni e servizi, soprattutto in questo momento di profonda crisi economica, in ragione
    dell’enorme disponibilità di contante.

E’ altresì al vaglio la condotta di un dipendente della filiale di una banca in provincia di Brescia il
quale, omettendo di svolgere i previsti controlli sui flussi finanziari, ha di fatto consentito la
perpetrazione dei summenzionati reati per il periodo documentato dalle indagini.
Contestualmente, in ragione dell’evidente sproporzione fra i redditi dichiarati e i beni posseduti, a
seguito di mirati accertamenti patrimoniali, sono state eseguite anche misure patrimoniali a
carico degli indagati, consistite nel sequestro dei sottonotati beni mobili e immobili, per un
ammontare complessivo pari a Euro 25.000.000 (venticinque milioni), quale provento delle
attività illecite:

  • 3 ville di pregio (di cui 1 in Costa Smeralda, 1 in località Poggi di Imperia e 1 a Erbusco – BS), 4
    appartamenti (di cui 1 a Bardonecchia – TO, 2 a Imperia e 1 a Rovato – BS) e 2 negozi nel
    bresciano;
  • 39 fabbricati e 14 terreni, alcuni dei quali siti nelle province di Cremona e Caserta:
  • nr. 6 società (di cui 5 televisive e 1per servizi finalizzati alla gestione di tabacchi/ricevitorie);
  • nr. 2 licenze commerciali (tabaccheria/ricevitoria);
  • nr. 4 veicoli (di cui 1 Porsche Macan, 1 Mercedes GLA, 1 Mini Cooper e 1 scooter BMW C650
    Sport);
  • nr. 36 conti correnti in Italia per un ammontare di 1,5 milioni di euro;
  • 400mila in denaro contante, rinvenuti all’esito delle odierne perquisizioni domiciliari.
    Al riguardo, seguiranno ulteriori accertamenti patrimoniali anche su conti correnti esteri.
    Inoltre, presso l’abitazione di uno dei destinatari della misura cautelare in carcere, all’esito della
    perquisizione domiciliare, è stata rinvenuta e sequestrata una pistola clandestina, marca CZ
    modello VZOR, cal. 7,65 completa di due serbatoi e 70 colpi dello stesso calibro. In ragione della
    detenzione dell’arma, la citata persona è stata anche tratta in arresto in flagranza del reato di
    detenzione di arma clandestina.



Roma, arrestato il temibile boss della banda dei bancomat. Aiutò l’evasione di 2 uomini da Rebibbia

ROMA – Furto aggravato, procurata evasione, ricettazione, detenzione di esplosivi. Questi alcuni dei reati contestati ad un uomo, di etnia Sinti, sottoposto a fermo la scorsa notte dai Carabinieri del Gruppo di Frascati su decreto del Pubblico Ministero del pool della Procura della Repubblica di Roma che tratta, tra l’altro, i reati contro il patrimonio, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti.

L’arrestato, S.H. di 33 anni, è il capo di una banda diventata il terrore dei bancomat e delle casse continue di Roma e provincia: spaccate ed esplosioni erano la loro specialità, grazie a cui sono riusciti mettere a segno numerosi colpi.

Il modus operandi era sempre lo stesso, rubavano prima una macchina di grossa cilindrata dai vari concessionari della Capitale, a cui cambiavano targa utilizzandone altre rubate da auto parcheggiate per la strada e poi, a bordo di esse, si dirigevano verso l’obiettivo stabilito. La banda era capace di colpire più volte nel corso di una stessa notte. L’azione era sempre fulminea, in pochi minuti i soggetti arrivavano sull’obiettivo, sradicavano il bancomat e poi la fuga, toccando picchi di velocità superiori ai 200 km/h.

A tradire l’uomo sono stati i vestiti indossati, sempre gli stessi, che hanno permesso ai Carabinieri di comprendere che dietro i numerosi furti avvenuti nei mesi a cavallo tra il lockdown e l’inizio dell’estate la regia era unica. Una minuziosa attività di indagine ha permesso di risalire alla base operativa del gruppo, rivelatasi poi l’abitazione del fermato.

Sette bancomat, un centro commerciale, quattro autovetture, uno scooter ed un carroattrezzi: questi i furti scoperti dai Carabinieri in soli due mesi di indagini.

Nel pieno dell’attività d’indagine i Carabinieri di Frascati si sono imbattuti in un evento inaspettato. La fuga dal carcere romano di Rebibbia di due soggetti di etnia Rom, vicini per legami di parentela all’odierno arrestato, ha messo in allarme gli investigatori. Pochi giorni dopo quella che all’inizio sembrava solo un’ipotesi, i Carabinieri si sono imbattuti nei due soggetti evasi: Davad Zukanovic e Lil Ahmetovic. Da quel momento è partita una caccia ai due evasi, cominciata la sera del 16 giugno a Roma e terminata nel primo pomeriggio del giorno successivo nel Comune di Cascina (PI).

I due evasi prima per nascondersi e poi per fuggire hanno potuto contare sull’aiuto di S.H., l’odierno arrestato, che gli ha fornito una delle auto rubate per commettere i furti ai bancomat per fuggire all’estero. Proprio l’utilizzo di autovetture note agli investigatori ha permesso ai Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Nucleo Operativo di Frascati di rintracciare i due evasi. Il tempo di accertare l’identità dei due ed è scattato l’inseguimento, prima lungo l’autostrada A1 e poi per le strade toscane. I due sono stati raggiunti per la prima volta all’altezza del Comune di Prato e, poco dopo, una volta intercettati ne è nato un inseguimento proseguito fino al Comune di Cascina dove, pensando di aver seminato i Carabinieri hanno abbandonato l’auto su cui viaggiavano ed hanno tentato la fuga a piedi. Pochi istanti dopo sono invece stati raggiunti dai Carabinieri che, insieme a personale del N.I.C. della Polizia Penitenziaria, li hanno condotti nuovamente in carcere, dove devono scontare una pena superiore ai dieci anni.

Ma i guai per l’odierno fermato non finiscono qui. Dopo l’arresto, una volta giunti in caserma per le formalità di rito, nel corso delle operazioni di foto-segnalamento ed identificazione, i Carabinieri hanno riscontrato che sull’uomo pendeva un Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Francia per reati che lo stesso ha commesso in passato in quello Stato; gli atti sono stati trasmessi alla Corte d’Appello in attesa dei successivi sviluppi della vicenda riguardante l’arrestato su cui pende la richiesta di estradizione della Francia per saldare i suoi debiti con la giustizia transalpina.

Durante la perquisizione presso l’abitazione del fermato, che è stato associato presso la casa Circondariale di Rebibbia, sono stati trovati numerosi oggetti utilizzati per i furti: due radio ricetrasmittenti per comunicare senza essere intercettati, due dispositivi Jammer per inibire le frequenze, un verricello elettrico con cavo in acciaio per trainare i bancomat, un martello demolitore a batteria, passamontagna per nascondere il viso ed attrezzi vari per lo scasso.




Marsala e Petrosino, revenge porn: dopo le Iene, arrivano perquisizioni della polizia postale

La Polizia Postale di Palermo e Trapani ha eseguito tre perquisizioni nei confronti di altrettanti soggetti, abitanti nei centri di Marsala e di Petrosino, per “revenge porn” ed altri reati in danno di almeno sei giovani donne.

I soggetti, tutti con una età compresa fra i 30 ed i 36 anni, avrebbero ricevuto e divulgato fotografie delle vittime – ex fidanzate o semplici conoscenti degli indagati – anche ritratte prive di abiti, pubblicandole senza il loro consenso su un sito pornografico, all’interno di chat room dedicate allo scambio di materiale sessualmente esplicito.

Le indagini sono state avviate dopo la denuncia delle giovani vittime, avvisate da un ragazzo di Marsala il quale, dopo un servizio televisivo della trasmissione “Le Iene,” aveva verificato la presenza su di un sito pornografico di fotografie di giovani donne del luogo e si era prodigato nell’ avvisarle.

All’esito degli approfondimenti investigativi e degli accertamenti informatici eseguiti dalla Polizia Postale, la Procura della Repubblica di Marsala ha disposto la perquisizione nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili dei fatti.

L’analisi dell’ingente materiale sequestrato agli indagati – costituito da smartphone, computer, tablet e altri dispositivi informatici – potrebbe consentire di evidenziare ulteriori analoghe condotte poste in essere dagli indagati in danno di altre vittime, ancora da identificare.