Consumi culturali in Italia: i dati e le novità tra tecnologia e virtual tour

L’Italia è un paese che può vantare molte bellezze, da quelle naturalistiche fino ad arrivare ai monumenti storici. La cultura gioca infatti un ruolo cruciale nella Penisola, per una questione di attrattività e di turismo, dato che sono molti i paesi che ci invidiano le nostre perle.

Sono tanti i monumenti, i musei e altri luoghi capaci di trasmettere una sensazione unica in chi li visita o ammira, come nel caso dei teatri storici tricolori. Vediamo dunque lo stato di salute di questo settore, e l’importanza crescente del canale online, specialmente in un periodo come quello attuale.

Lo stato dei consumi culturali in Italia

Volendo sintetizzare, la situazione attuale relativa ai consumi culturali nella Penisola non è positiva. In realtà, sebbene la pandemia e la crisi sanitaria abbiano avuto un impatto evidente, è da diversi anni che il mercato in questione registra un calo importante. Nella fattispecie, la curva è in calando dal 2011, in concomitanza con l’arrivo della crisi economica.

L’attuale emergenza sanitaria ha chiaramente peggiorato la situazione, per via della chiusura forzata dei musei, dei teatri e di tutte le altre attività legate al consumo culturale. Per non parlare poi di altri settori come ad esempio i concerti di musica classica, con un calo intorno al 5%. Al contempo, fortunatamente, la tecnologia ha regalato nuovo respiro al comparto, grazie ai tour virtuali dei musei e ad altre iniziative digitali.

L’importanza della tecnologia per la cultura

Il 2020 ci ha abituato a nuove forme di interazione telematica, e questo discorso riguarda anche la cultura. Dai musei ai teatri, passando per i concerti in live streaming, oggi grazie al web gli amanti dell’intrattenimento culturale possono sfruttare diverse opzioni alternative in remoto, accessibili senza lasciare la propria abitazione e, dunque, rispettando tutte le norme imposte dagli ultimi dpcm.

Naturalmente per potersi godere al meglio gli eventi in streaming o i tour virtuali bisogna avere a disposizione una connessione stabile e di qualità, per questo oggi è utile prendere in considerazione alcune offerte come ad esempio quelle Linkem per internet prepagato, così da poter godere di tutte queste opportunità senza sostenere costi elevati.

Una volta risolto il problema della connessione, si ha davanti a sé una vasta scelta, con diversi musei che possono essere visitati online e in remoto. Fra gli esempi di maggior spessore si trovano i Musei Vaticani, affascinanti e ricchi di storia, con 14 percorsi digitali a disposizione dei visitatori virtuali, che comprendono anche la Cappella Sistina e le stanze di Raffaello. Ci sono altri tour da citare, come nel caso del Chiostro del Bramante, con la sua rassegna online dedicata a Bansky, e il parco archeologico del Colosseo, visitabile anch’esso su Internet. Impossibile poi non citare le Gallerie degli Uffizi di Firenze, altra perla della cultura italiana.

Concludendo, anche se la cultura non sta attraversando un momento facile, gli appassionati possono comunque sfruttare il web.




Ricordate quando nel 2020…

Ricordate quando nel lontano 2020, scoppiò la pandemia del Covid 19? Furono momenti drammatici e di grande confusione generale, generati da un nemico sconosciuto ed invisibile, e per questa ragione, ancor più pericoloso.

Analizzando quel periodo con il senno di poi, la riflessione più ovvia è, che ci fu tanta leggerezza, confusione e tanta incapacità nel gestire quella nuova situazione. Gli interessi economici, prevalsero sulla salute e la vita stessa della gente, generando un peggioramento del pur grave andamento epidemico e gli interessi politici furono complici del caos generale che si creò, avvalendosi delle incertezze di cui comprensibilmente gli scienziati furono vittime.

Sottovalutando la gravità del virus in Cina, prevalse il detto “tanto capita agli altri”, e così si prese tutto alla leggera, ritardando i provvedimenti severi da prendere, per contenere il contagio che cominciava a propagarsi a livello mondiale. Ci furono politici e scienziati, che, con leggerezza dissero che sarebbe stata poco più di una semplice influenza, e mentre il virus velocemente, subdolo e silenzioso si propagava, l’ignoranza della popolazione si rese responsabile delle vittime che si ebbero esponenzialmente.

Come al solito, si cercò di chiudere la stalla quando i buoi erano già usciti, ma ormai era troppo tardi. La torre di Babele si instaurò in Italia, ma poi, ancor più nel mondo intero, poiché il caos delle notizie, dei giudizi e dei consigli, disorientarono sempre più la popolazione, terrorizzandone una parte, mentre l’altra, non prendendo le dovute precauzioni, incoscientemente aiutò il corona virus a dilagare. E fu così, che alcuni politici, che precedentemente avevano sottovalutato la situazione, cominciarono a cambiare opinione, dal momento in cui furono contagiati dal virus loro stessi.

Cominciò il Lockdown con severe restrizioni, mentre gli ospedali erano stracolmi di malati, e gli operatori sanitari assistevano inermi a migliaia di morti giornalieri, pur immolandosi loro stessi a dei turni massacranti e molto spesso a donare la loro stessa vita per il prossimo, interpretando realmente la loro missione umanitaria. Che strano; sarebbe bastato far indossare le mascherine obbligatoriamente dall’inizio per un tempo limitato, per evitare di colpire e decimare una intera generazione anziana. Qualche maligno insinuò che lo stato avrebbe risparmiato tante pensioni, ma, le solite chiacchere da bar sono sempre esistite, specialmente nelle tragedie.

Dopo il Lockdown, si cominciò ad allentare la morsa, ma, mentre alcune categorie erano sopravvissute economicamente, anche se con sacrificio, altre furono completamente danneggiate e messe sul lastrico illudendole con promesse mai mantenute, e fra queste, particolarmente la massa di artisti e maestranze del mondo dello spettacolo. Per accontentare parte di questa categoria, si pensò bene di riaprire pub e discoteche per le varie movide, confidando sulla responsabilità della gente nel seguire le regole. I greggi bisogna ben guidarli per non farli disperdere, e fu così che, pensando di essere finalmente usciti dalla crisi, si diede il permesso di autocontrollarsi, rigenerando con l’incoscienza della massa, e ravvivando di nuovo la fiamma del virus. E’ così che cominciò di nuovo a dilagare il Corona in tutto il mondo. Ironia della sorte, la nostra Italia, sempre derisa per la leggerezza, si dimostrò al cospetto del mondo intero, la più ligia alle regole ed al dovere. Questo però non giustifica tutti gli errori commessi in quel periodo. E’ risaputo che nelle tragedie ci sono persone che si arricchiscono, approfittando del momento di crisi, con il loro senso degli affari, spesso illegale, altre incapaci, magari in buona fede, di gestire il loro potere decisionale, ma quello che le persone oneste non riuscirono a comprendere, furono le gestioni, sempre in ritardo, dei provvedimenti sanitari. Un altro tasto dolente fu la scuola, che dovrebbe essere un pilastro di qualsiasi società.

Le scuole cadevano a pezzi, trascurate attraverso svariati anni, gli insegnanti che avevano già perso la loro autorità, erano costretti a svolgere il proprio lavoro, consapevoli di correre un pericolo costante, dovuto all’ignoranza ed alla violenza di molti genitori, dai quali venivano aggrediti per dei semplici rimproveri ai figli. Si decise, prima la chiusura delle scuole ed alla riapertura dopo mesi di sofferenze, si pensò a distanziare gli studenti con un provvedimento geniale. Fu deciso di cambiare i banchi ordinandone di nuovi singoli che tardarono ad arrivare. Si pensò di far fare le lezioni in alcune scuole, dividendo il numero degli studenti, alternandoli settimanalmente, e quindi seguire le lezioni attraverso internet, ignorando quelli che non avevano queste possibilità.

Ma che motivo c’era di comprare nuovi banchi e poi dividere le classi? Sarebbe bastato spostare la posizione di uno dei due studenti e risparmiare un pacco di soldi. La realtà è che volevano rendere la scuola più piacevole, poiché arrivarono in parte, dei banchi singoli di plastica, stretti, fragili e con le rotelle, per permettere ai giovani di scorrazzare nella classe e divertirsi a fare gli autoscontri. Avevano avuto molti mesi, per risolvere i problemi della scuola, ma ci si trovò di nuovo impreparati. Una breve riflessione: Ma i banchi eliminati e distrutti a migliaia, anche quando erano semi nuovi, umanamente parlando, non si potevano spedire in Africa a quelle povere popolazioni? Mancarono migliaia di insegnanti. Bastava regolarizzare i precari che insegnavano da anni e continuavano a sognare un posto fisso come una chimera, invece di far finta di attenersi a delle regole sbagliate, in un momento di una crisi tragica.

La storia ha il suo corso, ma certamente, la diversità di opinione degli scienziati e la gestione dei politici, resero quel periodo, uno dei più neri della nostra storia.  




Dieta Mediterranea minacciata dalle politiche comunitarie. Anbi: “Tradizioni messe a rischio da cambiamenti climatici e pandemia”

Crisi climatica e politiche comunitarie minacciano la Dieta Mediterranea: ad evidenziarlo è l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) in occasione della celebrazione del decennale di iscrizione di tale stile alimentare e di vita nel Patrimonio Immateriale dell’UNESCO.

“Alla Dieta Mediterranea – ricorda Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – non si riconoscono solo valenze nutrizionali, ma anche la profonda incidenza, attraverso la prassi della convivialità, nella cultura di popoli, che si affacciano sullo stesso mare. Oggi, questo corpus di conoscenze e tradizioni è messo a rischio non solo dalle restrizioni dovute alla pandemia, ma dai cambiamenti climatici, che stanno condizionando il modello agricolo dell’Europa meridionale.”

“Non è un caso – insiste Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – che Italia, Spagna e Portogallo, sedi di cosiddette comunità emblematiche della Dieta, siano Paesi fondatori di Irrigants d’Europe, associazione cui guardano con interesse anche Grecia e Cipro, anch’essi pienamente coinvolti nel progetto UNESCO. L’obbiettivo è comune: affermare, in sede europea, la fondamentale funzione dell’irrigazione sia in termini produttivi che ambientali. Soprattutto di fronte alle mutate condizioni pluviometriche, l’acqua va utilizzata, con efficienza, a servizio del territorio nel suo complesso, superando le logiche di un ambientalismo meramente conservativo, quantomai penalizzante per il Sud del Vecchio Continente.”

Secondo dati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.), la crisi climatica sta ponendo a rischio desertificazione il 20% della Penisola, soprattutto territori in Sicilia (70%), Puglia (57%), Campania (almeno il 30%), autentici giacimenti della Dieta Mediterranea. In quei territori i Consorzi di bonifica ed Irrigazione rispondono ai cambiamenti climatici con 25.242 chilometri di canali e condotte tubate (km. 11.437 in Sicilia, km. 10.407 in Puglia, km. 3.398 in Campania) a servizio di 456.205 ettari (ha. 164.536 in Sicilia, ha. 210.455 in Puglia, ha. 81.214 in Campania).

“Ciò però non basta, come dimostra la perdurante siccità, con pesanti ricadute sulle produzioni agricole, che sta colpendo, in particolare Puglia e Sicilia, le cui riserve idriche segnano gravi deficit sul 2019 (mancano quasi 86 milioni di metri cubi in Sicilia ed oltre 77 milioni di metri cubi in Puglia) – precisa il Presidente di ANBI – Non solo: le mutate condizioni climatiche e le esigenze di un mercato globalizzato comportano l’allungamento delle stagioni irrigue che, per alcuni prodotti, coprono ormai l’intero anno.”

“Per questo – conclude Gargano – chiediamo al Governo di investire nelle infrastrutture idriche, asset strategico per il futuro dell’agricoltura italiana. Il Piano ANBI per l’efficientamento della rete idraulica prevede per il Sud Italia, culla della Dieta Mediterranea, investimenti per 1 miliardo e 899 milioni di euro, capaci di garantire circa 9.500 posti di lavoro; oltre a 247 progetti per la manutenzione della rete idraulica e l’escavo dei fondali interriti di 45 bacini, si propone la realizzazione di 4 invasi ed il completamento di altri 6. Finanziarli sarebbe un modo concreto di celebrare la Dieta Mediterranea, asse portante dell’export agroalimentare italiano, il cui 83% dipende dalla disponibilità irrigua. Senza acqua non c’è agricoltura.”




Osteria Nuova, rotatoria. Lega XV Municipio: “No a baratto con impianto di compostaggio”

OSTERIA NUOVA (RM) -Rotatoria per la moderazione del traffico all’incrocio tra via Braccianese, via Santa Maria di Galeria e via della Stazione di Cesano necessaria per contrastare il gran numero di incidenti stradali che ripetutamente vi si verificano e i cui dati allarmanti dati sono stati comprovati anche da un report delle forze dell’ordine.

Questo il tema trattato durante l’Audizione congiunta delle Commissioni Capitoline II – Lavori Pubblici e IV – Ambiente lo scorso giovedì.

“Sebbene il borgo di Osteria Nuova goda dei Fondi del CIPE, – fanno sapere dalla Lega in Municipio Roma XV – ristori corrisposti in compensazione territoriale a quei siti interessati da attività nucleari, nell’Audizione si riferisce di notevoli ostacoli per istruire un progetto per quell’incrocio con tali fondi, sia per la difficoltà di assestare la corretta istruttoria in un piano di riqualificazione ambientale nonché per la necessità di una collaborazione con la Città Metropolitana poiché tale tratto stradale ricade nella competenza di quest’ultima. Al che, – proseguono dalla Lega – la proposta da parte dell’amministrazione locale di prevedere la messa in opera della stessa rotatoria a mitigazione delle attività di compostaggio dei rifiuti conseguente la realizzazione dell’impianto di compostaggio. Netta la nostra opposizione, come anche quella dei comitati di quartieri, a questa scellerata proposta, che vuole barattare la messa in sicurezza di questo pericoloso tratto stradale con l’impianto di compostaggio. Si utilizzino i Fondi del CIPE, impegnandosi a superare queste inezie burocratiche, e si realizzi in tempi brevi questa fondamentale rotatoria, affinché non debbano più verificarsi drammatici incidenti talvolta mortali e si possa stabilire una situazione di sicurezza senza scendere ad alcun compromesso”. 




Vaccino antiCovid della Moderna efficace al 94,5%: l’Agenzia europea del farmaco comincia l’iter per l’approvazione

Moderna ha annunciato in un comunicato che il suo vaccino contro il Covid ha una efficacia del 94.5%. Dopo quello di AstraZeneca e Università di Oxford, l’Ema (Agenzia europea del farmaco) ha iniziato ad analizzare i dati del vaccino mRna-1273 anti-Covid sviluppato da Moderna Biotech Spain, società controllata dall’americana Moderna. Come precisa l’Ema sul suo sito, si è deciso di partire con la procedura del rolling review, primo passo dell’iter di approvazione, sulla base dei risultati preliminari degli studi non clinici e dei primi studi clinici fatti sugli adulti, che sembrano indicare che il vaccino stimoli la produzione di anticorpi e cellule immunitarie T contro il virus SarsCov2.

L’azienda Moderna ha annunciato una durata di conservazione più lunga per il suo candidato vaccino mRNA-1273 contro il COVID-19 a “temperature di refrigerazione”. Si prevede infatti che il candidato vaccino rimanga stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2° e 8°C per 30 giorni, rispetto alla precedente stima di 7 giorni. Inoltre si prevedono condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature standard del congelatore di -20°C per 6 mesi.

L’Ema e le agenzie regolatorie nazionali dei paesi europei hanno preparato un piano speciale per il monitoraggio della sicurezza dei vaccini anti-Covid, su come raccogliere e analizzare le informazioni che emergeranno una volta che saranno autorizzati. le aziende dovranno presentare rapporti mensili sulla loro sicurezza.

Scatta la fase 3 della sperimentazione per un altro candidato vaccino contro il coronavirus

E’ di quello della Janssen, società farmaceutica che fa capo alla multinazionale della chimica Johnson&Johnson. E’ il terzo arrivato a questo passaggio fra quelli sviluppati in Gran Bretagna, dopo il prototipo messo a punto dall’Università di Oxford assieme all’AstraZeneca con la collaborazione dell’italiana Irbm di Pomezia (primo in assoluto in Occidente a entrare nella fase 3) e quello di Novavax. La fase 3 del vaccino Janssen, conferma il ministro britannico della Sanità Matt Hancock, inizia oggi e coinvolgerà 7000 volontari nel Regno Unito e 23.000 in altri Paesi. E’ un modello di vaccino “molto simile a quello di Oxford/AstraZeneca”, ha detto a SkyNews Saul Faust, direttore del laboratorio di Southampton che coordina il progetto di ricerca.  




Assegno di mantenimento all’ex moglie: arriva la sentenza “salva mariti” della Cassazione

Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha annullato la condanna emessa dalla Corte di appello di Reggio Calabria a carico di un uomo, al quale veniva imposto di versare gli alimenti alla ex moglie, che da tempo aveva una relazione con un altro uomo. È stato proprio questo ultimo fatto ad aver pesato sulla decisione del giudice che ha stabilito che l’ex marito non fosse tenuto al mantenimento della donna.

Una decisione che ha destato molto interesse, rinominata immediatamente la sentenza “salva-mariti”, che ha spinto moltissimi divorziati a contattare il proprio legale, chiedendo di far annullare anche il provvedimento relativo al loro divorzio.

Facciamo un po’ di chiarezza sulla vicenda. Innanzitutto, dobbiamo tenere presente che tale sentenza non potrà essere applicata in senso generale, ma a secondo del caso specifico. – Commenta l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia – La Cassazione ritiene che debba essere revocato l’assegno divorzile alla moglie che mantiene un rapporto di stabilità e continuità con un compagno. Come si dimostrerà in giudizio la stabilità e la continuità del rapporto? Se una signora, dopo tanti anni di sacrifici e di rinunce effettuate durante la vita matrimoniale, per scelte congiunte, non ha più la possibilità di lavorare a un grado e a un livello soddisfacente ed ha un’età in cui è particolarmente difficile rientrare nel mondo lavorativo, perché se mantiene un rapporto intimo, ma non di convivenza con un soggetto, deve perdere il diritto all’assegno divorzile? E se questo compagno non ha la possibilità economica di mantenersi o di mantenere gli obblighi che già ha assunto in passato, come si decide tale vicenda? La donna sarà non solo penalizzata per le opportunità perse, nonostante il contributo dato nell’ambito matrimoniale, ma sarà doppiamente penalizzata per non poter neanche tentare una vita normale personale”.

Nel matrimonio spesso le donne sacrificano la propria vita lavorativa in favore della cura della casa, dei figli, per sostenere il marito nel proprio lavoro, in caso questo implichi numerosi e frequenti trasferimenti. Questo fa sì che finiscano o per rinunciare completamente alla propria carriera, o che si reinseriscano nel mondo lavorativo dopo un lungo stop, con possibilità di crescita e guadagno molto più limitate, e talvolta accettando mansioni anche al di sotto delle proprie capacità.

Nel caso della sentenza citata, la Cassazione precisa che se la donna è ‘impossibilitata a lavorare’, vada mantenuto l’assegno. Ma cosa si intende impossibilitata al lavoro? Per tutte le donne over ‘anta è quasi impossibile rientrare nel mondo del lavoro o possono rientrare solo per lavori umili e al di sotto del loro tenore! – Prosegue l’Avvocato Ruggiero – Quindi, in conclusione, vorrei far presente alla maggior parte dei mariti o ex mariti che i presupposti per eliminare l’assegno non sono ancora chiari, poiché tale sentenza sembra essere in contraddizione con l’ultima delle sezioni unite in tema di assegno divorzile, la n. 18287/2018. Nell’ambito processuale ciò che conta è la prova concreta della stabilità e continuità del rapporto e solo in questo caso si può intravedere una revoca dell’assegno, tenendo però presente anche la situazione finanziaria dell’eventuale compagno. Insomma, Signore, il diritto ci sta dicendo in modo sempre più chiaro: non fare sacrifici unilaterali nell’ambito familiare perché sarai penalizzata in futuro in modo definitivo. Bisogna sforzarsi, essere donne multitasking: mogli, madri, lavoratrici, e non stancarsi mai, insomma bioniche!




Roma, Atac. Cangemi: “Roma barca che affonda e Raggi sistema i suoi”

ROMA – La Lega prepara un esposto riguardo la nomina del nuovo Direttore Generale di Atac ricaduta su Franco Giampaoletti già mobility manager e capo della Direzione Generale del Comune di Roma Capitale.

“Roma è una barca che affonda. – dichiara il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio Giuseppe Cangemi – La Raggi con le sue scelte lo certifica”.

“Il sindaco prosegue ancora Cangemi – sta sistemando i suoi fedelissimi: non aspetti gli esiti dell’esposto che verrà fatto a fronte della sua decisione. Spieghi come mai, tra 35 professionisti in lizza per la poltrona di nuovo DG di Atac, la scelta è caduta guarda un po’ proprio sul suo direttore generale del Campidoglio. Roma – conclude – merita di non esser più presa in giro in questo modo vergognoso”.




COVID, Cangemi: “Regione Lazio si impegni a tutela di bar, ristoranti e palestre”

“Il dl Ristori non basta a scongiurare il rischio chiusura per tante attività commerciali colpite dalle limitazioni imposte dal governo. Le rappresentanze di settore sono state chiare: o fondi subito o molti esercizi chiuderanno, con delle ricadute economiche pesantissime in termini di indotto e occupazione. La Regione Lazio si attivi immediatamente al fine di trovare soluzioni a tutela di bar, ristoranti e palestre: è il momento di intervenire a sostegno delle attività commerciali del territorio. Zingaretti non aspetti, agisca subito prima che sia troppo tardi” Questo quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi

Intanto il governo lavora alla bozza della Manovra per il 2021 che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri in programma per oggi lunedì 16 novembre in tarda mattinata, per poi approdare alla Camera.

Intanto nel governo sarebbe emerso l’orientamento di fare una nuova richiesta di scostamento da decidere con un Consiglio dei ministri già la prossima settimana e poi un nuovo decreto legge ‘scostamento’, con misure più ampie per continuare ad affrontare l’emergenza con un decreto ‘Ristori-Ter’.

Non si escludono nuove proroghe per le scadenze fiscali in arrivo

Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti ha ufficialmente chiesto al Governo di far slittare tutti i termini di fine mese, a partire da quello relativo alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Anche questo sarebbe un provvedimento da far confluire in un decreto.




Foggia, operazione antimafia Decimabis: duro colpo ai boss

Questa notte, a Foggia ed in altre 15 province del territorio nazionale, investigatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, nell’ambito della maxi operazione antimafia convenzionalmente denominata “Decimabis”, hanno eseguito congiuntamente un provvedimento cautelare – emesso dal Tribunale di Bari su richiesta di un pool di magistrati della Procura Nazionale Antimafia, della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e della Procura della Repubblica di Foggia – nei confronti di 40 indagati, ritenuti appartenenti o contigui all’organizzazione mafiosa società foggiana e responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, tentata estorsione, usura, turbativa d’asta e traffico di sostanze stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso.

“Decimabis” rappresenta la prosecuzione della precedente operazione antimafia, denominata “Decima Azione”, eseguita nel novembre 2018, sempre nella città di Foggia, da parte delle due Forze di Polizia operanti, nonché la risposta ai violenti attentati consumatisi in città all’inizio dell’anno, che ebbero ampio risalto in ambito nazionale, destando peraltro profondo allarme sociale.

L’importante inchiesta giudiziaria che ha compendiato gli esiti di diverse attività di indagine, tra loro connesse, è stata condotta da una task force composta da investigatori della 1^ Divisione dello SCO, delle Squadre Mobili di Bari e Foggia, nonché del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia, ed ha consentito di ricostruire le attuali dinamiche organizzative-funzionali nonché le specifiche attività criminali delle tre batterie che compongono la società foggiana: “MORETTI-PELLEGRINO-LANZA”, “SINESI-FRANCAVILLA” e “TRISCIUOGLIO-TOLONESE-PRENCIPE”, da tempo contrapposte, sia pure a fasi alterne, in una sanguinosa guerra di mafia per il conseguimento della leadership interna ed il controllo degli affari illeciti ma, allo stesso tempo, unite nella condivisione degli interessi economico-criminali, gestiti secondo schemi di tipo consociativo.

Le complesse ed articolate investigazioni svolte, anche con l’importante ausilio di massive attività tecniche, corroborate altresì dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno documentato, tra le altre cose, come l’organizzazione mafiosa in argomento abbia:

• realizzato una generalizzata, pervasiva e sistematica pressione estorsiva nei confronti di imprenditori e commercianti di Foggia, gestita secondo un codice regolativo predefinito e condiviso, significativamente denominato come il “SISTEMA”;

• costituito una cassa comune, finalizzata al pagamento degli “stipendi” per i consociati, nonché al mantenimento dei sodali detenuti e dei loro familiari, anche attraverso il sostenimento delle spese legali, così sviluppando collaudati processi di gestione centralizzata nell’acquisizione e nella ripartizione delle risorse economiche;

• gestito il racket delle estorsioni come la riscossione di una vere e propria tassa di sovranità, registrando su un libro mastro la lista delle attività commerciali ed imprenditoriali estorte, nonché gli “stipendi” pagati agli associati;

• regolato le dinamiche interne attraverso il sistematico ricorso alla violenza brutale quale strumento di definizione degli assetti interni e delle gerarchie associative;

• sviluppato, negli ultimi anni, una significativa vocazione imprenditoriale, ed una parallela opera di infiltrazione nel settore amministrativo, , orientando il sodalizio mafioso verso un più evoluto modello di mafia degli affari.

I principali destinatari del provvedimento restrittivo eseguito dagli investigatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri sono elementi di primo piano, ed in alcuni casi anche “figure storiche”, della Società Foggiana.

Tra gli arrestati figura anche un dipendente del Comune di Foggia, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, il quale ha fornito informazioni ad esponenti della batteria “SINESI-FRANCAVILLA”, funzionali al compimento di attività estorsive nei confronti delle locali agenzie funerarie oltre ad un imprenditore locale, attivo nel settore dell’edilizia, indagato per turbativa d’asta.

Particolarmente importanti sono risultate le dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, originariamente intranei alla Società Foggiana, i quali, con i propri contributi dichiarativi, reciprocamente convergenti, hanno ulteriormente rafforzato l’impianto accusatorio raccolto dagli inquirenti, consentendo, nello specifico, di acquisire significativi elementi di prova in ordine alle dinamiche interne ed agli interessi criminali del predetto sodalizio mafioso.

Le indagini hanno permesso di disvelare la capillare, pervasiva pressione estorsiva esercitata dalla Società foggiana sul tessuto economico della città: dal mercato settimanale cittadino al settore edilizio, dalle imprese di servizi funebri, alle sale scommesse ed alle aziende attive nel movimento terra, dall’agroalimentare alle corse ippiche: non vi è ambito economico che la mafia foggiana abbia risparmiato nella sottoposizione al racket estorsivo.

Allarmanti anche i tentativi di infiltrazione e condizionamento nel settore delle aste pubbliche, dei servizi di vigilanza e nella pubblica amministrazione nonché i rapporti e le interlocuzioni attivati con esponenti importanti del mondo imprenditoriale locale sottoposti all’assoggettamento mafioso.

Questa importantissima operazione antimafia attesta, ancora una volta, quanto sia elevato l’impegno e la determinazione della “Squadra Stato” nell’attività di contrasto e di repressione della criminalità organizzata foggiana: un forte segnale di fiducia e di speranza che punta a risvegliare la coscienza sociale di una comunità cittadina rimasta per troppo tempo vittima e prigioniera di una asfissiante e tentacolare oppressione mafiosa.




Roma, spaccio di droga a Boccea: arrestato un senza tetto del Gambia

ROMA – Nel corso di controlli antidroga, i Carabinieri della Compagnia di Roma San Pietro hanno arrestato due pusher in due distinte attività.

Ieri pomeriggio in zona Boccea, i militari hanno proceduto al controllo di un romano di 39 anni, nullafacente e con precedenti, che a seguito della perquisizione personale è stato trovato in possesso di 5 involucri contenenti 2.5 grammi di cocaina. La successiva perquisizione, estesa anche all’abitazione dell’uomo, nella zona di Casale Lumbroso, ha permesso di rinvenire ulteriori 20 grammi di cocaina e 115 circa di hashish, nonché la somma di oltre 4000 euro, in contanti, ritenuta provento della pregressa attività di spaccio. Dopo l’arresto l’uomo è stato condotto in caserma e successivamente, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posto agli arresti domiciliari presso il proprio domicilio in attesa del rito direttissimo mentre, la droga e il denaro sono stati sequestrati.

Poco dopo, sempre i Carabinieri del Nucleo Operativo, hanno arrestato un cittadino del Gambia, di 40 anni, senza fissa dimora, nullafacente e con precedenti, mentre stava cedendo della droga ad un cliente. I militari grazie al rapido intervento sono riusciti a bloccare il pusher e anche l’acquirente. A seguito della perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati 2 dosi di eroina e 150 euro in contanti.

L’acquirente dopo essere stato identificato è stato segnalato alla competente Autorità mentre, lo straniero è stato arrestato, condotto in caserma e trattenuto in attesa del rito direttissimo