Roma, Fratelli d’Italia: Fabio Ginestra nominato Responsabile Provinciale del Dipartimento Urbanistica e Sviluppo per il Territorio

A pochi giorni dal suo ingresso in Fratelli d’Italia, Fabio Ginestra, esperto politico della città di Albano Laziale, è stato coinvolto, nella giornata di oggi, in maniera più attiva nella politica provinciale di Fratelli d’Italia. “In mattinata ho ricevuto dal Presidente provinciale del partito, Onorevole Marco Silvestroni, l’incarico di Responsabile Provinciale del Dipartimento Urbanistica e Sviluppo per il Territorio. Questo incarico mi riempie di orgoglio, ma anche di grande responsabilità verso tutti gli aderenti a Fratelli d’Italia del Territorio della Provincia di Roma. Questo territorio, che ingloba e circonda la Città di Roma, è molto variegato sia socialmente che economicamente: le economie prettamente turistico balneari delle zone prossime al litorale non possono essere gestite allo stesso modo di quelle pedemontane appenniniche o di quelle dell’hinterland della Capitale.

Nella mia lunga militanza politica ho sempre tentato di dare un forte contributo di idee e di progetti e penso fermamente che questo abbia influito pesantemente sulla scelta fatta oggi dai Dirigenti di Fratelli d’Italia. I nostri territori hanno ancora bisogno di tante piccole iniziative, che messe a sistema, potranno portare ad innalzare il livello di benessere percepito da tutti i cittadini della Provincia di Roma. A tal fine penso che la struttura capillare politica di Fratelli d’Italia possa fare da volano tra le idee di un partito dalle idee nuove ed aggreganti e le resistenze culturali e sociali di una società, che sta vivendo una lentissima evoluzione, partita dal secondo dopoguerra ad oggi.

Spero vivamente, con questo incarico, di riuscire a contribuire positivamente ad armonizzare le diversità urbanistiche economiche e sociali, che ancora differenziano troppo i nostri territori.”

 Ringrazio l’Onorevole Marco Silvestroni, che riconoscendomi capacità, esperienza e serietà, mi ha voluto al suo fianco per quanto riguarda una materia delicata come l’Urbanistica e lo Sviluppo per il Territorio. Un grande ringraziamento è dovuto anche all’ Onorevole Roberta Angelilli e al Senatore Andrea Augello, con i quali collaboro ormai da anni per i progetti relativi al mio Comune di appartenenza: con loro e con tutto il Partito spero di poter ancora collaborare per svolgere al meglio il mio attuale incarico.”




Bracciano, l’ospedale non è a rischio chiusura. Finita l’emergenza Covid, tornerà l’ortopedia

L’Ospedale di Bracciano è e rimane un punto di riferimento per i cittadini dei comuni del lago. La Asl Roma 4 ribadisce il ruolo di centralità in cui la Asl ha investito.

L’Ospedale Padre Pio fa parte del polo ospedaliero e in questo momento tutti siamo chiamati a fare il nostro dovere per contrastare la pandemia.
Nello specifico le attività poste al contrasto del contagio sono state:

Per Civitavecchia ospedale San Paolo

Divisione della medicina Covid con 30 posti e medicina non Covid con 13 posti (creati in week surgery e ortopedia)

Per Bracciano ospedale Padre Pio

Creazione di ulteriori 16 posti di medicina non Covid nella orto-chirurgia.

Per questo periodo di emergenza pandemica, è necessario decongestionare i pronto soccorsi, e per poterlo fare è necessario avere la possibilità di effettuare i ricoveri presso il reparto di medicina Non Covid.

Di conseguenza è stata momentaneamente chiusa l’attività chirurgica non urgente a Bracciano. Le operazioni urgenti verranno effettuate a Civitavecchia, mentre al Padre Pio resteranno attivi gli interventi salva-vita.

Non appena terminato questo periodo, riprenderanno tutti i progetti dedicati al Padre Pio, la Post acuzie, le attività chirurgiche e oculistiche e l’implementazione dell’oncologia già in atto.




Sanità, valanga di proposte presentate da Fratelli d’Italia in Regione: dal codice rosso alle Torri di Tor Vergata fino alla medicina del territorio

Un accesso ai tamponi controllato, come accade per il triage nei pronto soccorso; trasformare alcune strutture sanitarie in Covid hospital in modo da non sospendere i ricoveri; rafforzare la medicina sul territorio, ad esempio creando protocolli di cura condivisi per i pazienti covid a domicilio e presso gli ospedali.

Il gruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale del Lazio, guidato dal presidente, Fabrizio Ghera, e dal coordinatore regionale del partito, Paolo Trancassini, ha consegnato queste proposte all’assessore regionale alla Sanita’, Alessio D’Amato.
“Con queste proposte cerchiamo di risolvere e migliorare la situazione sanitaria che in molti luoghi e’ al collasso, penso ad esempio ai tamponi”, ha attaccato Trancassini nel corso di una conferenza stampa fuori dalla sede della Regione.

“Denunciamo la latitanza del presidente Zingaretti durante tutto il periodo dell’emergenza e la sua incapacita’ di stare sul pezzo- ha proseguito- Quando nei vari decreti, per cui sono stati spesi 100 mld, FdI chiedeva maggiore attenzione, Zingaretti insieme al presente Conte si occupava di piu’ posti nei cda e di clientele, distribuendo posti di lavoro nei ministeri”.
Trancassini ha sottolineato anche che “ancora ad oggi non abbiamo notizie dei milioni di euro spesi in mascherine, di cui non parla piu’ nessuno perche’ Zingaretti e’ segretario del Pd e probabilmente gode di uno scudo che lo protegge. Qualunque altro presidente di Regione si sarebbe dimesso se in una pandemia avesse speso 14 milioni per mascherine e non avesse avuto le mascherine ne’ avesse ritrovato i soldi”.
Passando alle proposte la consigliera Chiara Colosimo ha avanzato quella che riguarda “il codice colore dei tamponi. In questi mesi abbiamo visto diverse file, noi immaginiamo che su questo tema vada fatto un percorso simile a quello dell’accesso ai triage del pronto soccorso. Li’ ci sono dei codici che danno la priorita’ nel l’accesso al tampone e nella risposta per evitare che chi ha piu’ bisogno veda farsi il tampone in ritardo o la risposta dopo 15 giorni”.

Nel dettaglio la proposta prevede un “codice rosso, d’emergenza, per i sintomatici, coloro che rischiano di andare in terapia intensiva- ha spiegato Colosimo- In questo caso il paziente deve essere sottoposto a tampone entro 24 ore e lo stesso deve essere processato in 24/48 ore. Un codice giallo, d’urgenza, per cui il paziente (il persona a rischio o per il personale sanitario ed infermieristico) deve essere sottoposto a tampone entro 48 ore e lo stesso deve essere processato sempre in 48 ore. Uno verde, di urgenza minore, in questo caso il tampone e’ per un contatto stretto, cioe’ ha passato piu’ di 15 minuti senza mascherina e senza distanziamento con un positivo. Il paziente deve sottoporsi al tampone dopo 5 giorni dopo il contatto e non e’ prioritario processarlo in 48 ore. Infine, un codice bianco, non c’e’ nessuna urgenza, il tampone e’ per precauzione, come ad esempio per le classi in quarantena. Il paziente non e’ in pericolo immediato e deve attendere almeno 5 giorni per fare il tampone e non e’ prioritario processarlo in 48 ore”.
Dei Covid Hospital, invece, si e’ occupato il consigliere Massimiliano Maselli: “Va riorganizzata la rete ospedaliera, trasformando alcune strutture sanitarie esistenti in Covid Hospital. Questo va fatto per due motivi: non sospendere le attivita’ di medicina, chirurgia generale, cardiologia, di cardiochirurgia, di ortopedia, di oncologia ecc. (cosa che gia’ sta avvenendo), garantendo tutti gli interventi programmati a tutela dei pazienti in lista d’attesa gia’ da troppo tempo; evitare che gli operatori sanitari dedicati al Covid entrino in contatto con i colleghi di altri reparti creando ulteriori problemi di infezione e propagazione del virus e per i pazienti no Covid che rischiano invece il contagio, come purtroppo gia’ avvenuto piu’ volte”.

Un esempio avanzato da Maselli e’ “quello delle Torri di Tor Vergata, realizzabile in pochissimi mesi che, se si fosse fatto come promesso dall’assessore Alessio D’Amato nel mese di maggio in commissione sanità a seguito della nostra proposta, oggi sarebbe pronto e operativo. Un edificio di undici piani, totalmente staccato dal PTV, che oggi ha attivi quattro piani e nei restanti sette necessiterebbe solamente di realizzare gli impianti e pavimentare. Considerando quaranta posti letto a piano, si potrebbero cosi’ avere duecento posti letto ordinari Covid con servizi connessi e laboratori, e 40/50 posti di terapia intensiva e sub/intensiva. Questa e’ una proposta seria, realizzabile in pochissimo tempo, con costi contenuti che il sistema sanitario si sarebbe ritrovata per sempre”.

Infine, la medicina del territorio. “Moltissime persone, anche per paura di aver contratto il virus, prenotano il tampone online oppure si recano nei drive-in dove sono costrette molto spesso a ore e ore di fila, oppure si recano nei pronto soccorso- ha spiegato Antonello Aurigemma- Cosi’ si rischia di diffondere ulteriormente il virus. Cio’ dimostra la necessita’ di un rafforzamento della medicina sul territorio in modo da avere delle visite rapide, efficaci ed evitare allo stesso tempo l’intasamento dei ps”.
Pertanto, secondo Aurigemma “si potrebbero creare protocolli di cura condivisi per i pazienti covid a domicilio e presso i nosocomi, coinvolgendo l’ordine dei medici. Inoltre, visto che una delle criticita’ croniche e’ la carenza di personale, per le visite domiciliari si potrebbero impiegare gli specializzandi.
Implementando la medicina sul territorio, molti positivi per sintomi banali non dovrebbero piu’ recarsi nei pronto soccorso, e questo sarebbe un risultato di assoluta rilevanza”. In secondo luogo “ci dovrebbe essere una pianificazione piu’ mirata da parte delle Asl, in modo che i pazienti positivi vengano seguiti dalle aziende sanitarie locali, programmando i tamponi di controllo, senza che siano di fatto abbandonati. E poi la Regione, nell’ambito delle sue competenze, dovrebbe fare il possibile e attivarsi affinche’ l’app Immuni funzioni al meglio”




Covid, monitoraggio Agenas: Terapie intensive oltre la soglia critica per 17 regioni

E’ occupato da pazienti Covid il 42% dei posti in terapia intensiva, ovvero il 12% oltre la soglia critica del 30%. Un dato quasi stabile rispetto al giorno precedente ma che ormai riguarda ben 17 regioni su 21: una settimana fa erano ‘solo’ 10.

I posti nei reparti di medicina occupati da pazienti Covid sono il 51% a livello nazionale, rispetto a una soglia del 40%: anche questo un dato stabile ma che ora riguarda 15 regioni, a fronte delle 12 di 7 giorni prima. A mostrare una criticità diffusa da nord a sud è il monitoraggio Agenas, aggiornato con i dati del 17 novembre.

I dati dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) sono basati su una rielaborazione di quelli della Protezione Civile e del Ministero della Salute.

Per quanto riguarda le terapie intensive la soglia del 30%, individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020, risulta superata da: Abruzzo (37%), Basilicata (33%), Calabria (34%, in forte aumento rispetto al 13% rilevato dai dati del 10 novembre), Campania (34%), Emilia Romagna (35%), Lazio (32%), Liguria (53%), Lombardia (64%), Marche (45%), P.A. Bolzano (57%), P.A. Trento (39%), Piemonte (61%), Puglia (41%), Sardegna (37%), Toscana (47%), Umbria (55%), Valle d’Aosta (46%). Mentre la Sicilia è sul valore limite del 30%. Per quanto riguarda invece i ricoveri in area ‘non critica’, ovvero nei reparti di malattie infettive, pneumologia e medicina interna, la soglia dei posti letto occupati da pazienti Covid, in questo caso definita pari al 40%, da: Abruzzo (47%), Calabria (43%), Campania (47%), Emilia Romagna (47%), Lazio (49%), Liguria (74%), Lombardia (53%), Marche (52%), P.A. Bolzano (95%), P.A. Trento (65%), Piemonte (92%), Puglia (51%), Toscana (41%), Umbria (50%), Valle d’Aosta (73%, in netto calo rispetto all’85% del 10 novembre). 




Roma, a Corviale un campo da calcio a 11. Bonafoni: “Il calciosociale è un modello, bene l’accordo con ICS”

“La formalizzazione dell’accordo di collaborazione tra Calciosociale onlus e l’Istituto per il Credito sportivo, mirato alla realizzazione di un campo da calcio a 11 – adatto per il Campionato di Eccellenza maschile e per un centro di alto livello per il calcio femminile – nello spazio del Campo dei Miracoli, è una buona notizia che favorirà un ulteriore sviluppo dell’Accademia del Talento e delle attività sociali nel quartiere di Corviale.

L’esperienza di Calciosociale, ancora una volta, viene riconosciuta nel panorama nazionale come un modello, capace di costruire opportunità e speranze, in uno dei luoghi della nostra città in cui, come la onlus stessa spesso ci ha raccontato, è necessario un gran lavoro da parte delle Istituzioni.

Attraverso questa collaborazione, fortemente sostenuta dall’amministrazione regionale al quale si aggiunge il sostegno di Ater Roma, sarà inoltre possibile il proseguo della costruzione dell’“l’Università del Calciosociale”, utile per far conoscere concretamente alle altre realtà regionali il concetto di calcio sociale.

Ribadendo ancora una volta l’importanza del lavoro che Calciosociale fa a Corviale, al fine di favorire tra le altre cose l’aggregazione e la socialità, auguro buon lavoro a tutti i soci ed alle socie della onlus, ai ragazzi ed alle ragazze, che ogni giorno con passione portano avanti un progetto straordinario di cui i romani e le romane vanno fieri”.

Così in una nota la consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti.




Gruppo Bosch, Ugl metalmeccanici:”Soddisfazione su gestione e salvaguardia dei livelli occupazionali”

Si è svolta oggi la Riunione Sindacale Annuale Bosch Italia, in modalità telematica, che ha visto la partecipazione dell’AD Bosch Italia, dott. Giuliani, degli HR Managers dei 19 stabilimenti Bosch in Italia, delle Organizzazioni Sindacali nazionali, territoriali e una rappresentanza di RSU.

Per l’Ugl Metalmeccanici hanno partecipato il Segretario Nazionale, Antonio Spera, il Segretario Provinciale di Bari, Samantha Partipilo, i componenti della RSU, Mario Daniello e Onofrio Zotti.

“Sono stati illustrati i dati relativi al fatturato 2019 del Gruppo Bosch Mondo che hanno subito un decremento del 1% rispetto al 2018, mentre il margine operativo del 2019 subisce una riduzione del 50% rispetto all’anno precedente. In Italia, dove Bosch annovera 19 società e 4 centri R&D ed occupa circa 6.200 collaboratori, il Gruppo – aggiungono i sindacalisti – prevede per l’anno in corso un calo del fatturato del 13% dovuto agli effetti derivanti dalla contrazione del mercato automobilistico (stimato al -24%) ed agli effetti dell’emergenza pandemica. Nonostante i dati non molto confortanti, l’AD di Bosch ha comunicato che il Gruppo sta continuando ad investire le proprie risorse per le nuove soluzioni per la mobilità di oggi e di domani, concentrandosi su 4 pilastri: personalizzazione, autonomia, connettività ed elettrificazione. Per l’Ugl, uno sguardo particolare è stato riservato allo stabilimento di Bari, fondamentalmente legato al settore diesel, che occupa 1.778 collaboratori e che ha cominciato a vedere negli ultimi anni una diversificazione industriale passando dalla produzione di 2 prodotti ai 6 attuali, e che continua i suoi sforzi verso la riduzione della sovracapacità produttiva. A tal proposito, ed in considerazione della futura incertezza del mercato automotive, tutte le Parti hanno convenuto sulla impellente necessità di riprendere le discussioni sul futuro dello stabilimento barese, partendo da confronti continui a livello territoriale fino a riaprire i tavoli istituzionali, fermo restando il costante supporto delle segreterie nazionali. Particolare attenzione e sensibilità si è prestata sulle misure adottate dal Gruppo per fronteggiare l’emergenza pandemica da Covid19 e per salvaguardare la salute e la sicurezza dei dipendenti attraverso lo sviluppo e la produzione di un test rapido completamente automatizzato (Vivalytic di Bosch), l’installazione di una linea per la produzione di mascherine chirurgiche certificate dal Politecnico di Bari, l’adozione delle misure di prevenzione dettate dai Protocolli di sicurezza aziendali redatti con gli RLS, e l’adozione dello smart working per tutti quei lavoratori cui era ed è consentibile. Esprimiamo la nostra soddisfazione sulla gestione che il Gruppo Bosch ha attuato per salvaguardare il proprio personale in questo contesto di emergenza assolutamente singolare – concludono i sindacalisti Ugl -, siamo fiduciosi sui prossimi passi che l’azienda vorrà adottare in termini di salvaguardia dei livelli occupazionali e di innovazione tecnologica”.




Frascati: contributi a fondo perduto per l’acquisto di auto elettriche e ibride

È possibile richiedere fino a fine mese i contributi per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in. Tali contributi saranno erogati fino ad esaurimento delle risorse e sono pari a € 2.160 per le auto elettriche, per un totale di 15 incentivi, e di € 1.400 per le auto ibride plug-in, per un totale di 14 incentivi. Le domande per il contributo devono essere presentate entro il 30 novembre 2020 al Comune di Frascati e sono scaricabili al seguente link: https://www.comune.frascati.rm.it/archivio10_notizie-e-
comunicati_0_3079_12_1.html.
Possono presentare richiesta di contributo i residenti nel Comune di Frascati, escludendo, per motivi di opportunità, i dipendenti pubblici comunali e i loro familiari; i dipendenti dell’Azienza Speciale STS e i loro familiari; gli amministratori in carica e i loro familiari; gli appartenenti ad organi di indirizzo e controllo operanti nel Comune di Frascati e nell’Azienda Speciale STS. Sono esclusi anche coloro che abbiano riportato condanne, anche di primo grado, per i reati contro la Pubblica Amministrazione.
«Con questi contributi vogliamo incentivare il passaggio della mobilità privata a fonti di energia ecosostenibile, per ridurre progressivamente la dipendenza dai combustibili fossili e l’impatto che questi hanno sull’ambiente circostante – dichiara il Sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti -, adempiendo così agli obiettivi imposti dalle normative comunitarie e nazionali, in merito alla riduzione delle emissioni di CO 2 e di polveri sottili, provenienti dal settore dei trasporti. L’Amministrazione sta inoltre prevedendo l’installazione di apposite stazioni di ricarica sul territorio comunale».
«Frascati vuole svolgere un ruolo attivo nell’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e ridurre i livelli di congestione urbana. Il lavoro dell’Amministrazione Mastrosanti parte da lontano – dichiara l’Assessore ai Lavori Pubblici Gelindo Forlini -. Nel 2018 sono state gettate le basi per accedere ai finanziamenti regionali sul risanamento della qualità dell’aria, predisponendo il Piano di Intervento Operativo per il Risanamento della Qualità dell’Aria, atto che ci ha permesso di presentare un
progetto ed ottenere circa 200.000,00 € dalla Regione Lazio, e che ci consentirà di
lasciare aperta la strada a futuri finanziamenti».
Il progetto finanziato si è classificatosi 5° nella graduatoria regionale e prevede, oltre
agli incentivi economici sopra descritti, anche la sostituzione dei veicoli pubblici
comunali a trazione tradizionale con veicoli a trazione elettrica e ibrida; l’installazione
di un semaforo intelligente; la realizzazione di un software per l’analisi degli
spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, per la redazione dei Piani di Spostamento volti
a ridurre l’uso del mezzo di trasporto privato; la realizzazione di una piattaforma Car
Pooling messa a disposizione dei cittadini; l’erogazione di un servizio Pedibus per
l’accompagnamento a piedi di gruppi di bambini nel tragitto da casa a scuola e
viceversa.




Vaccini antiCovid, nuovi dati per la Pfizer: efficacia al 95 percento

La Pfizer ha annunciato che i test finali sul suo vaccino anti-cornavirus danno un’efficacia al 95%. Lo riporta la Nbc. 

La settimana scorsa il gigante farmaceutico e l’azienda partner BioNTech avevano pubblicato i risultati dei primi test basati sui primi 94 volontari affetti da Covid-19 e l’efficacia era risultata pari al 90%.

I dati di oggi, efficacia al 95%, si basano su altri 170 casi di coronavirus esaminati. Il vaccino è stato testato 43.500 persone in sei Paesi e al momento non sembrano esserci timori per la sicurezza




Acqua come barriera ai contagi

Anche il fatto che oggi 2,2 miliardi di persone nel mondo continuino a non aver accesso all’acqua potabile e 4,2 miliardi siano privi di servizi sanitari costituisce un freno alla vittoria definitiva contro il coronavirus.

L’impatto di questo dato sulla mortalità, specialmente infantile, è devastante, e causa il diffondersi di malattie quali il colera, o il coronavirus. Risolvere un problema che sta alla base del sottosviluppo, e che con i cambiamenti climatici potrà solo ingigantirsi, è l’obiettivo della Water Academy, che – con il sostegno della Fao – offre formazione ad hoc ai dirigenti di Stati e governi nella gestione delle risorse idriche.

Il 20 Novembre 2020 alle 10.30 CET Time è in programma la nuova edizione dell’High Level Round Table Symposium:

“WASH away COVID 19 and other Pandemics”

La nuova edizione del tradizionale evento interdisciplinare organizzato da Water Academy for a Sustainable and Responsible Development (SRD) indaga scientificamente la complessa interazione esistente fra le pandemie di natura virale e l’acqua.

Oltre a scienziati e ricercatori, partecipano anche esponenti delle Organizzazioni Multilaterali che confronteranno le rispettive posizioni per far comprendere l’importanza della disponibilità e dell’accesso all’acqua anche come elemento fondamentale per la prevenzione delle tante epidemie virali che colpiscono un numero crescente di persone nel mondo.

Partendo dalle considerazioni sullo stato di avanzamento dell’iniziativa WASH (Water Sanitation and Hygiene) lanciata dall’ONU negli anni scorsi, il Simposio farà il punto proprio sull’interazione fra risorse Idriche, prevenzione e profilassi sanitarie evidenziando i diversi squilibri esistenti a livello internazionale. Con il consueto approccio olistico che trova espressione nella Geneva Water Initiative lanciata proprio da Water Academy SRD nel 2017, i relatori metteranno a disposizione le loro specifiche esperienze per proporre una politica condivisa funzionale ad una più approfondita comprensione del ruolo delle risorse idriche a livello sociale, sanitario ed economico.

Con il sostegno della Fao, Wasrd organizza master universitari, pubblicazioni, simposi e conferenze internazionali, e fa consulenza a governi, enti pubblici, istituzioni, ong. Gli ultimi progetti avviati hanno cambiato la vita di migliaia di persone a Capo Verde e in Somalia (Progetto TOP). Main sponsor delle attività di WaterAccademy, che organizza master frequentati quasi unicamente da ragazzi di Paesi emergenti premiati da Borse di Studio, è la Banca Svizzera Ceresio Investors. 

Presidenti del We-mposium 2020 sono Alessandro Leto Direttore di water Academy SRD e Federico properzi CTA di UN Water.

Il We-mposium sarà trasmesso in Live Streaming in collaborazione con CNBC:

We-mposium WATER ACADEMY SRD

Ora: 20 nov 2020 10:30 AM Berna,  accesso riunione in Zoom –

https://zoom.us/j/3371250000 ID riunione: 337 12 50000




Roma, Castro Pretorio: si finge donna escort per rapinare i clienti: in manette un 37enne

ROMA – Si fingeva una donna che si prostituiva mettendo annunci, con tanto di foto, su un sito di incontri on line ma agli appuntamenti, in una stanza presa in affitto in un B&B si presentava lui, un cittadino egiziano di 37 anni, con precedenti, e rapinava i clienti.

L’ultimo appuntamento  è stato fatale per il malvivente ed è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro.  Verso le 19 di ieri, dopo essersi presentato come donna, concordava un appuntamento, tramite messaggi sms, presso un B&B in zona Castro Pretorio con l’aspirante cliente che aveva trovato l’annuncio, con tanto di foto di un’avvenente donna, su un sito di annunci. 

Ad attendere la vittima, come una maitresse, c’era il cittadino egiziano che lo ha fatto entrare nella stanza, ha chiuso la porta impedendogli di uscire e lo ha minacciato con un coltello al fine di farsi consegnare  50 euro.

Della donna nessuna traccia. Il malcapitato cliente riusciva a scappare e a richiedere l’intervento dei Carabinieri che riuscivano ad accedere nella stanza, chiusa dall’interno, alle successive 21,30, soltanto con ausilio dei Vigili del Fuoco. Nella stanza è stato trovato il cittadino egiziano che è stato arrestato, in possesso del coltello utilizzato per le minacce che i militari hanno sequestrato. 




Bologna, rapine a mano armata nei supermercati e in sale slot: arrestati i 4 componenti della banda

BOLOGNA – La Polizia di Stato di Bologna, questa mattina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro pregiudicati italiani responsabili di quattro rapine aggravate dall’uso delle armi, commesse nella città di Bologna tra i mesi di luglio ed ottobre del 2019.

L’indagine, è stata condotta dalla Squadra Mobile – IV Sezione contrasto al crimine diffuso. L’attività investigativa è stata lunga e complessa ed è stata portata avanti anche grazie all’ausilio di attività tecniche.

L’ indagine, iniziata a fine luglio del 2019 sino al mese di marzo 2020, ha permesso di individuare una banda composta da italiani pregiudicati per reati specifici, originari o residenti nel quartiere della Barca, che si era specializzata in assalti a centri scommesse, sale slot e supermercati.

Il copione era abbastanza consolidato, due dei componenti del commando, a bordo di un motorino rubato, facevano irruzione nell’obiettivo da rapinare e, dopo aver portato a termine il colpo, non curanti degli avventori presenti negli esercizi commerciali, fuggivano a bordo del motorino che veniva abbandonato dopo poco, con la complicità di una terza persona che alla guida di una macchina “pulita” attendeva i rapinatori.

Questo è stato il modus operandi messo in atto dagli indagati in occasione di due rapine alla sala slot “Enjoy Game” di via Cavalieri Ducati e di una alla sala scommesse “Terry Bell” di Calderino (BO), rapine avvenute tra luglio ed agosto dello scorso anno. Ingente anche il bottino in questi casi, avendo fruttato le rapine circa 10.000,00 euro ai malfattori.

L’ultimo episodio in ordine di tempo è stata la rapina al supermercato Lidl di via Caduti di Amola dell’ottobre del 2019, durante la quale i rapinatori, approfittando della sola presenza dei dipendenti, alle 6.30 del mattino avevano provato ad impossessarsi dei soldi presenti nella cassaforte. Proprio per tale scopo, con delle fascette da lavoro, avevano legato a terra tutti i dipendenti fuggendo però poi all’arrivo delle volanti della Polizia.

La Squadra Mobile, con il coordinamento della Procura della Repubblica, intuiva che gli autori di dette rapine non erano improvvisati, in quanto durante la loro esecuzione non avevano commesso praticamente mai errori, fuggendo sempre al momento giusto e scegliendo obiettivi poco coperti da telecamere.

E’ stato però un dettaglio a tradire i rapinatori, in quanto uno di loro, durante una rapina, ha indossato una maglia con la quale, tempo prima, era stato fotografato dalla Squadra Mobile e proprio da tale piccolissimo particolare si è riusciti a ricostruire nei dettagli la composizione del gruppo criminale e i partecipanti ai singoli episodi delittuosi.

E’ stata svolta una copiosa attività di indagine, consistita in servizi di appostamento, nell’analisi dei dati del traffico telefonico, in intercettazioni telefoniche ed ambientali degli indagati e successivo rinvenimento di alcuni capi di abbigliamento utilizzati durante le rapine.

Durante le indagini è stata sequestrata una pistola, una Beretta modello 51 calibro 7.65, perfettamente funzionante, rubata nel 2009 a Piacenza e utilizzata dai rei durante alcune rapine.

Diversi i reati contestati agli indagati: rapina aggravata, ricettazione, porto e detenzione di armi da sparo e un tentativo di furto di un motorino durante le indagini, sventato dagli Agenti della Squadra Mobile.

Alla luce della ricostruzione operata dalla Squadra Mobile – IV Sezione Crimine, il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna che ha coordinato le indagini ha richiesto l’applicazione della custodia cautelare in carcere concessa dal GIP del Tribunale di Bologna dott. Gianluca Petragnani Gelosi.

Gli indagati sono stati così condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.