Anguillara Sabazia, scuola via Verdi: al via le nuove verifiche

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Nuova indagine strutturale e di verifica della vulnerabilità sismica per la scuola elementare e materna di via Verdi ad Anguillara Sabazia dopo che è stata chiusa dalla ex amministrazione comunale M5s di Sabrina Anselmo che ha poi visto trasferire i piccoli alunni in dei container risultati inadatti per lo svolgimento delle lezioni.

“Il conferimento dell’incarico professionale per approfondire le prove di vulnerabilità sismiche sul plesso scolastico di via Verdi commissionato dall’amministrazione Angelo Pizzigallo che ringrazio pubblicamente rappresenta il primo passo per sgombrare quella coltre di nebbia sulla legittimità della chiusura, unica rispetto agli altri edifici con lo stesso coefficiente statico, che poi ha generato la vergogna dei containers sui quali sta indagando l’Anac da me sollecitata con esposto”. Dichiara il Consigliere comunale di minoranza Sergio Manciuria a margine della pubblicazione della determina comunale di incarico di nuove indagini affidato alla società Minnucci e associati srl per un corrispettivo di 34mila euro.

Indagini che interesseranno l’edificio composto da 2 piani fuori terra, per un totale di 16 aule, ivi compresi dei locali adibiti ad uffici, un locale palestra e 2 vani adibiti a mensa. I due piani dell’edificio sono collegati tramite un corpo scala interno. L’edificio presenta esternamente 3 corpi scala di emergenza in acciaio strutturalmente indipendenti rispetto al corpo di fabbrica. È presente, inoltre, un vano ascensore esterno, anch’esso strutturalmente separato dal resto. L’edificio è costituito da due differenti corpi di fabbrica, in comunicazione tra loro, ma strutturalmente indipendenti.

“Unica perplessità sulla determina – ha aggiunto Manciuria – è la mancanza del fattore temporale per il quale chiederò pubblicamente contezza al Sindaco e all’Assessore Guidi nel prossimo consiglio comunale del 30 dicembre per stabilirne tempi certi e limitati: dopo circa due anni va scoperto il “vaso di pandora” nel più breve tempo possibile per rendere giustizia alle sofferenze degli alunni, docenti e genitori coinvolti nello scandalo di via Duca degli Abruzzi. Approfitto dell’intervento concesso – conclude il Consigliere comunale – per augurare di cuore a tutta la cittadinanza di Anguillara un sereno e soprattutto salutare Natale in famiglia e con i propri cari”.

Durante la consiliatura Anselmo venne incaricato l’ingegner Andrea Scopetti di svolgere le verifiche tecniche della vulnerabilità sismica su diversi immobili comunali adibiti a plessi scolastici e nonostante i risultati delle diverse strutture scolastiche erano risultati simili venne chiusa solo via Verdi.

La nuova amministrazione comunale guidata dal Sindaco Angelo Pizzigallo ha quindi ritenuto necessario procedere a nuove verifiche finalizzate ad un livello conoscitivo “LC” superiore rispetto a quanto eseguito dalla precedente amministrazione.




Marino, Divino Amore: la Corte Costituzionale dichiara legittimo ampliamento parco Appia antica e dice stop alle speculazioni

MARINO (RM) – “Ora tacciano coloro che per anni hanno cercato di perseguire il tentativo speculativo sulle aree di via del Divino Amore nel comune di Marino. Lì, ora, arriverà legittimamente l’ampliamento del Parco dell’Appia Antica. Il mio pensiero va a chi ha combattuto per questo ma non è più tra noi e oggi non può festeggiare.”

Così commenta Mirko Laurenti, storico oppositore della speculazione su via Divino Amore e firmatario assieme a tanti altri cittadini di diversi ricorsi al TAR per salvaguardare l’area, la sentenza n° 276 del 21 settembre 2020 della Corte Costituzionale che legittima lo stop al progetto edilizio decretato dalla Regione.

“Penso – prosegue Laurenti – a Renato Arioli, Barbara Giannoli e altri che non sono più tra noi ma che hanno combattuto con me e tanti altri quelle battaglie in prima fila e che avrebbero voluto vedere questo giorno. Ora che finalmente c’è un pronunciamento chiaro e quasi certamente definitivo, tutti si affrettano a proclamarsi vincitori. A me preme invece sottolineare come questa sia davvero la vittoria dei cittadini di Frattocchie e Santa Maria delle Mole e di Marino che hanno combattuto compatti per decenni a suon di ricorsi, manifestazioni, proteste in Consiglio Comunale a Marino e alla Regione Lazio, spendendo il loro tempo e parte del proprio denaro per tutelare un bene di tutti: il territorio.

La storia è iniziata nel lontano 1989 – 90 quando per la prima volta venne cambiata la destinazione d’uso, da agricola a artigianale-industriale, a gran parte dei terreni limitrofi a via Divino Amore. Nel 1998 – 99 arrivò un secondo cambio di destinazione d’uso per i 50 ettari dell’area Negroni e i nostri primi ricorsi al TAR di Comitati (Comitato via Divino Amore), associazioni (Legambiente Regionale e circolo “Il Riccio”, SempreBovillae), del Parco dell’Appia Antica e della Regione Lazio. Arrivò il sostegno a tutela del territorio e delle battaglie dei cittadini da parte di pezzi della politica, della Sinistra (SEL, PdCI, PRC, PSI, IdV, Verdi e altri, compresa una minoranza del PD) Regionale e marinese.

Nel 2000, a seguito di questi ricorsi, il TAR bloccava le delibere comunali che autorizzavano la concessione edificatoria a privati. La battaglia legale proseguì e arrivarono gli anni del centrodestra al Governo a Marino e in Regione Lazio che resero quelle battaglie ancor più dure e necessarie. Dal giugno 2011 i cittadini di Marino formalizzarono la loro organizzazione in un comitato ad hoc: Argine Divino Amore (ADA). ADA affiancò le battaglie iniziate da cittadini, Comitati, Associazioni e parti importanti del Centrosinistra locale e regionale rendendole più organiche e efficaci.

Arrivò poi il sostegno organico anche del neonato M5S locale e regionale. Oggi arriva la vittoria. Una vittoria per il Bene Comune – continua Laurenti -, una vittoria che riqualifica il territorio stesso, ponendolo al centro di un diverso modello di sviluppo che vede come fulcro la persona e la tutela dei Beni Comuni, rilanciando il sogno de che fu di Antonio Cederna: un unico Parco archeologico-ambientale che da porta S. Sebastiano arrivi fin dentro ai Castelli romani.

Una vittoria che è quindi per tutti, ma non di tutti. Perché oggi c’è indubbiamente chi ha perso. Sono coloro che da quasi 30 anni hanno cercato di realizzare con ogni mezzo una mega speculazione edilizia-immobiliare da oltre 1 milione di metri cubi per circa 15mila nuovi abitanti.

Ha perso una parte consistente del Centro-Destra marinese che sostenendo da sempre quei progetti speculativi e promettendo ad ogni passaggio elettorale nuovi orizzonti di sviluppo per Marino, si dimenticava del tutto della collettività, dei servizi, della sostenibilità.

Quel Centro-Destra che a Marino è ancora pronto a rifarsi il trucco. Coloro hanno perso di sicuro. E personalmente – chiosa Laurenti – me ne rallegro perchè è prevalso il Bene Comune, la legalità e la tutela del territorio. Ed è opportuno che chi ha perso, oltre che farsene una ragione e tacere se non altro per decenza, abbandoni l’arroganza e l’egoistico tentativo di gettare ancora fumo negli occhi del prossimo. E’ un buon Natale davvero. Auguri a tutti”. 




Nemi, mozione di sfiducia al Sindaco: l’amministrazione non rispetta il TUEL e lo Statuto comunale. Tersigni scrive al Prefetto

La mozione, protocollata il 30 ottobre, per Legge doveva essere discussa non oltre 30 giorni dopo dalla sua presentazione

NEMI (RM) – Il Consigliere comunale di minoranza a Nemi Stefano Tersigni scrive al Prefetto per segnalare che il Sindaco di Nemi – Alberto Bertucci – non si è attenuto a quanto disposto dal TUEL e dallo Statuto comunale.

La questione riguarda la mozione di sfiducia al Sindaco, presentata e protocollata lo scorso 30 ottobre dai Consiglieri di opposizione Stefano Tersigni, Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri, che per Legge doveva essere discussa non oltre 30 giorni dopo dalla sua presentazione.

Il Consigliere Tersigni ha dunque scritto al Prefetto per segnalare il mancato rispetto a quanto previsto dal TUEL e a quanto previsto dallo Statuto comunale di Nemi: “Visto il Dispositivo dell’art. 52 Tuel (la Mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco… VIENE MESSA IN DISCUSSIONE NON PRIMA DI 10 GIORNI E NON OLTRE TRENTA GIORNI DALLA SUA PRESENTAZIONE). Visto quanto dispone l’art. 32 dello STATUTO DEL COMUNE DI NEMI. Considerato che la Mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Nemi (motivata anche dal fatto che siamo da circa 1 anno senza la figura del Vicesindaco) è stata protocollata il 30/10/2020”.




Arma dei Carabinieri, nominato il nuovo Comandante Generale

Il generale Teo Luzi è il nuovo comandante generale dei carabinieri. Lo ha nominato il Consiglio dei ministri

Nato a Cattolica (RN), 61 anni, sposato e con una figlia, Luzi ha intrapreso la carriera militare nel 1978, frequentando i corsi dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione Carabinieri in Roma. Dal 6 settembre 2018, è Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri in Roma.

Laureato in Giurisprudenza, in Scienze Politiche, in Scienze Internazionali e Diplomatiche e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, ha frequentato il 117° Corso Superiore di Stato Maggiore ed il 1° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze, nonché, da Generale di Brigata, la 64^ Sessione IASD presso il Centro Alti Studi della Difesa in Roma. Ha conseguito i Master in “Scienze Strategiche” e in “Strategia Globale e Sicurezza”.

Nei gradi di Tenente e Capitano, è stato Comandante di Plotone presso il 2° Battaglione della Scuola Sottufficiali Carabinieri di Firenze, Comandante del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Roma – Piazza Venezia, Comandante del Nucleo Operativo e Comandante della Compagnia Carabinieri Roma – Centro, nonché Comandante del Nucleo Informativo del Gruppo Carabinieri di Roma in sede vacante e Capo Ufficio Comando del Comando Provinciale Carabinieri di Roma.

Da Ufficiale Superiore, nei gradi di Maggiore e Tenente Colonnello, ha ricoperto gli incarichi di Capo Sezione presso l’Ufficio Logistico e di Capo Ufficio Bilancio del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, di Capo Cellula G4 nell’ambito della missione “Multinatinal Specialized Units” in Sarajevo, nonché di Comandante Provinciale Carabinieri di Savona.

Con il grado di Colonnello, ha retto gli incarichi di Capo Ufficio Armamento ed Equipaggiamenti Speciali e di Capo del VI Reparto del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, nonché di Comandante Provinciale Carabinieri di Palermo.

Da Ufficiale Generale, ha ricoperto nuovamente la carica di Capo del VI Reparto, di Capo del IV Reparto e Ispettore Logistico del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, nonché di Comandante della Legione Carabinieri Lombardia in Milano. 




Anguillara Sabazia, arrestato un “noto” spacciatore

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Arrestato dai Carabinieri della Stazione di Ladispoli e della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Civitavecchia, uno spacciatore 35enne di Anguillara Sabazia, già noto alle forze dell’ordine.

L’uomo dopo essere stato sottoposto ad un controllo dai militari, mentre si aggirava per le vie del centro cittadino è stato trovato con 100 grammi di hashish nascosti nelle sue tasche. A quel punto i Carabinieri hanno deciso di procedere alla perquisizione della sua abitazione, dove hanno trovato ulteriori 20 g di marijuana, un bilancino di precisione e il materiale per il confezionamento delle dosi.

Al termine degli accertamenti, il 35enne è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, a disposizione dall’Autorità Giudiziaria di Civitavecchia.




Chico Forti torna Italia dopo 20 anni di carcere in Florida

Ho una bellissima notizia da darvi: Chico Forti tornerà in Italia”. Lo ha annunciato su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, precisando di averlo “comunicato alla famiglia” e di aver “informato il presidente Mattarella e il premier Conte”. In carcere dal 2000 con una condanna all’egastolo per omicidio, l’italiano si è sempre professato innocente.

“Il governatore della Florida ha accolto l’istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia”, ha aggiunto Di Maio.  “Si tratta di un risultato estremamente importante, che premia un lungo e paziente lavoro politico e diplomatico. Non ci siamo mai dimenticati di Chico Forti, che potrà finalmente fare ritorno nel suo Paese vicino ai suoi cari”.

“Sono personalmente grato al Governatore DeSantis e all’Amministrazione Federale degli Stati Uniti. Un ringraziamento speciale al Segretario di Stato Mike Pompeo, con il quale ho seguito personalmente la vicenda e con il quale ho parlato ancora nel fine settimana, per l’amicizia e la collaborazione che ha offerto per giungere a questo esito così importante”, prosegue il responsabile della Farnesina. “Il governo seguirà ora i prossimi passi per accelerare il più possibile l’arrivo di Chico”. Erano vent’anni che aspettava questo momento e siamo felici per lui, per i suoi cari, per la sua famiglia, per tutta la città di Trento. E’ un momento commovente anche per noi”, conclude Di Maio.

La vicenda

Ex velista e produttore televisivo originario di Trento, Chico Forti si era trasferito a Miami all’inizio degli anni Novanta, costruendosi una carriera nel settore degli investimenti immobiliari e creandosi una famiglia. Ma nel 1998 Forti è stato accusato dell’omicidio di Dale Pike, figlio del proprietario di un hotel di Ibiza che l’italiano stava acquistando: nonostante si sia sempre proclamato innocente, Forti è stato condannato all’egastolo per “felony murder”, cioè per omicidio compiuto durante l’esecuzione di un altro reato. Secondo le autorità Usa, infatti, Forti stava cercando di truffare Pike e il padre e finì per uccidere l’uomo. Forti, i suoi difensori e il comitato che da anni lotta al suo fianco sostengono invece che la condanna sia stata originata da un errore giudiziario, frutto di errori, negligenze e approssimazioni durante le indagini e il processo.




Un Natale povero e disattento ai valori spirituali? Solo apparentemente…

Il caldo segreto dell’Amore cristiano

Il Natale di questo anno non vi è dubbio che sia stato trasformato dal Covid-19, che ha creato paure ed incertezze, così devastanti e disarmanti, negli esseri umani, da determinare una sorta di alienazione dell’anima, ossia una sorta di incapacità di gioire del ricordo della nascita di Gesù e del dono della Speranza e della gioia di essere amati di cui, con la sua venuta al mondo, ha omaggiato gli esseri umani.

Sembra primeggiare, terrorizzando, la paura della perdita dei beni materiali, quelli necessari per sopravvivere, non certo per essere benestanti. Un malessere generalizzato sembra avere il sopravvento sui sentimenti della religiosità e della serenità spirituale, che reca sempre con sé la festa natalizia. 

Primeggia la solitudine per evitare di contagiarsi

Molti, difatti, hanno scelto la solitudine per non danneggiare le persone a cui vogliono bene. Ma solo in apparenza.  Perchè vive un anelito, seppur avvolto nelle pieghe più profonde dell’anima. Tale anelito è  quello di veder vivere il miracolo della potenza di Gesù rispetto al male che attanaglia l’umanità, che sconfiggerà la pandemia e restituirà la salute all’essere umano, affinchè possa realizzare il suo progetto di vita e di amore.  Gesù sa accogliere la nostra tristezza e trasformarla in gioia.

Gioia per la rinascita! 

La rinascita sarà non solo materiale, ma anche spirituale perché un uomo nuovo sarà quello che sorgerà dalle ceneri della sofferenza della pandemia. Il silenzio di questo Natale diventerà canto di gioia e di vita ritrovata, di operosità ed impegno per dirigerci sempre più verso il vero Natale che l’essere umano merita.

Ed è certo che una preghiera, anche se non recitata, alberga nei nostri animi e raggiunge il cuore di Gesù, che non ci lascerà soli, come la storia umana  attesta ogniqualvolta si è verificata una tragedia universale, ma ci condurrà oltre il deserto della sofferenza e della schiavitù per diventare uomini sempre più veri e migliori, che sapranno ritrovare una nuova e ricca relazione umana, in cui l’altro è fratello amato e fratello che ama. Così nessuno rimarrà più ai bordi della vita e parteciperà da protagonista alle sue manifestazioni più vitali, colme di felicità e di benessere materiale e spirituale, da cui nessuno sarà più escluso. Sarà il vero Natale dell’uomo nuovo dopo la pandemia. Il Natale che l’essere umano merita di dover vivere!

di Biagio Maimone 




Roma, momenti di gioia con il Babbo Natale della Polizia di Stato per i piccoli ricoverati del San Camillo Forlanini

ROMA – Babbo Natale della Polizia di Stato e della Polizia Postale ha fatto visita ai piccoli ricoverati dell’Ospedale San Camillo-Forlanini portando in dono peluche e baci Perugina.

Questa mattina sotto  lo “splendente” albero di Natale allestito nel giardino della Piastra dell’Ospedale ad accogliere le “renne della polizia”, che hanno regalato momenti di gioia ai piccoli pazienti della Chirurgia Pediatrica e della Pediatria’ il Direttore Generale Fabrizio d’Alba.

Al termine della consegna quattro motociclisti della Questura hanno sfilato sotto il Padiglione Flajani con le sirene accese in segno di saluto per i piccoli ricoverati e di ringraziamento  per gli operatori sanitari”.




Milano, orrore in diretta video streaming: 53enne violenta la nipote neonata

MILANO – Violentava la nipote piccolissima e le immagini erano in diretta su una piattaforma per lo streaming online. Per questo, è stato arrestato suo nonno dagli agenti della Polizia postale di Milano, coordinati dalla Procura del capoluogo lombardo.

Durante una perquisizione scoperti, oltre a 20 video che documentavano gli abusi, decine di migliaia di file pedopornografici con altri minori piccolissimi.

L’indagine ha preso il via dal monitoraggio del web che il Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online conduce nell’ambito del contrasto allo sfruttamento dei minori sul web. 

Il nonno materno arrestato ha 53 anni e gli agenti della Postale di Milano si sono imbattuti, nei mesi scorsi, in un video pubblicato in diretta su una piattaforma gratuita per lo streaming online, in cui un uomo abusava di una bimba di meno di un anno.

Subito sono iniziate le attività di “congelamento” del contenuto multimediale e gli accertamenti che hanno portato gli investigatori a compiere un vero e proprio “pedinamento” digitale dell’indagato.

Si è giunti quindi alla conferma, spiegano gli investigatori: a violentare la piccola era il nonno materno al quale la bimba era affidata quando la madre era via.

La Procura di Milano, “considerata l’estrema gravità dei fatti, gli univoci elementi di colpevolezza raccolti e l’attualità del pericolo di reiterazione del reato”, ha chiesto e ottenuto dal gip l’emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere.




Empire of Sin, lotta fra gang per il controllo di Chicago

Empire of Sin è un tycoon game ambientato nella Chicago degli anni ’20 in cui viene richiesto di far espandere il proprio impero del crimine.

Il titolo è in parole povere un gestionale al cui centro sono poste le richieste della clientela e l’incontro fra la sporca domanda con l’ancor più sporca offerta, è uno strategico che ha per protagonisti i volti veri e alcuni nomi inventati della mafia a stelle e strisce di inizio scorso secolo. In certe occasioni però il gioco si trasforma in un videogame tattico a turni che ricorda un po’ alla lontana X-COM. Detto ciò però possiamo anche dire che Empire of Sin è soprattutto un raccoglitore di storie fumose nate attorno al racket dell’alcol e del gioco d’azzardo durante l’epoca del proibizionismo.

Far parlare tutte queste anime non è affatto un’impresa semplice ma, per fortuna, il titolo offre meccaniche di gioco connesse in modo sapiente, meccaniche che hanno ciascuna delle evidenti ricadute sulle altre, fino a formare una intricata ragnatela di cause ed effetti. Ma andiamo a scoprire come. Il tutto ha inizio dalla selezione del gangster che si vuole interpretare.

Purtroppo non c’è modo di crearne uno ex novo, ma la scelta fra i quattordici protagonisti è più che ampia e spazia dalla circense della malavita Maggie Dyer al pragmatico uomo d’affari Daniel Mackee Jackson, senza dimenticare poi i nomi più noti, come quello del celebre Al Capone e dello scaltro Frank Ragen. Ogni personaggio ovviamente è caratterizzato da bonus unici sia dal punto di vista strategico-gestionale, sia sul campo da battaglia, con il già citato Al Capone ad esempio capace di scaricare una vera e propria pioggia di piombo su più nemici o Frankie Donovan che si trasforma in una furia nel combattimento ravvicinato a mani nude. A quanto vi abbiamo detto si aggiungono poi classici elementi da gioco di ruolo, come classi differenti e degli alberi delle abilità utili a personalizzare sia il proprio avatar sia il resto della gang, specializzando così alcuni uomini nell’uso della lupara, oppure nell’assassinio stealth.

Ovviamente negli scontri non è poi raro che i vari affiliati facciano una brutta fine, una morte permanente che dà ancora maggior peso alle scelte e che crea un legame quasi affettivo con i membri della propria gang. Oltre a queste abilità, ciò che realmente definisce i protagonisti di Empire of Sin sono i loro background e i loro tratti, momento in cui si nota con forza la mano di Paradox Interactive. I personaggi di Empire of Sin sviluppano in modo dinamico attraverso le proprie azioni delle caratteristiche peculiari, che li rendono dei freddi cecchini quando c’è da premere il grilletto o, al contrario, dei codardi appena il fuoco nemico inizia a farsi sentire. Ciascuna azione, quindi, ha delle conseguenze e i gangster difficilmente dimenticano gli sgarri fatti.

La strada per diventare l’unico boss di Chicago però è lunga e irta di difficoltà, quindi per giungere in cima alla piramide del potere occorre sporcarsi le mani, iniziando dal basso e inondando le strade della metropoli statunitense di alcool di contrabbando. La città riprodotta in Empire of Sin è divisa nei suoi numerosi quartieri, ciascuno dei quali ospita al suo interno svariati edifici utili ai propri scopi illeciti. Partendo con una semplice base, un bar clandestino e una distilleria nascosta, bisogna a poco a poco allargare il proprio business, magari scacciando dalle loro tane i ladruncoli da quattro soldi e occupare le loro palazzine con un ulteriore casinò o un bordello. Più facile a dirsi che a farsi, perché l’ascesa nell’Olimpo del crimine è costantemente ostacolata dagli interessi degli altri boss, che non si faranno molti scrupoli ad assaltare la concorrenza, e anche dalla polizia in persona, un ingombro che può essere messo a tacere a suon di mazzette.

Per evitare che gli affari saltino letteralmente per aria, occorre dunque migliorare le proprie strutture, ingaggiare ulteriori guardie, migliorare la qualità degli alcolici e degli ambienti e aggiungere ulteriori roulette alle sale giochi. Tutto ciò ha però un costo, così come i gangster che richiedono un costante stipendio e quei fucili scintillanti sul mercato nero di certo non si compreranno con un paio di bottiglie di whiskey vendute a China Town. Empire of Sin però è un gestionale con un certo livello di sfida e far quadrare i conti è alle volte più complesso che aver la meglio negli scontri armati. Disposte in numerose interfacce ci sono le svariate informazioni riguardanti le casse, quali business stanno facendo guadagnare di più, quali sono finiti sotto l’occhio delle forze dell’ordine e dove invece la clientela si sta lamentando per la pessima scelta alcolica.

Si sa, durante il proibizionismo i distillati erano spesso di pessima fattura, ma i frequentatori più abbienti non si accontentano di una birra fatta in una vasca da bagno e magari per soddisfare le loro esigenze conviene convertire tutte le distillerie in qualcosa di più pregiato, piazzando anche un lussuoso hotel accanto ad uno scalcinato bar. Per fortuna un lungo tutorial introduce in modo adeguato ogni componente del gioco, anche se permane qualche dubbio sull’UI, macchinosa da navigare e con shortcut evidenziate male. Come in ogni gestionale che si rispetti i parametri da tenere sotto controllo sono numerosi e, almeno inizialmente, ci si sente soverchiati dalla quantità di informazioni che arrivano sull’interfaccia. Con un’improvvisa inversione di marcia, Empire of Sin mostra però il fianco a lungo andare. Per quanto si espanda la propria rete clandestina e si sviluppino affari in tutti i quartieri, le faccende da sbrigare restano sempre le stesse e gli affari girano comunque attorno alla distribuzione degli alcolici nelle tre attività: bar, gioco d’azzardo e locali a luci rosse. La progressione avviene dunque in maniera piuttosto lineare, svolgendo sempre le medesime azioni – volendo si possono mettere a capo dei quartieri dei vice-boss per evitare la microgestione – ma manca un avanzamento che faccia sentire viva la sfida. Qualche ulteriore meccanica aggiuntiva non avrebbe guastato, soprattutto per evitare che le fasi finali siano fin troppo semplici e senza spunti.

Nonostante quanto abbiamo appena messo in luce, Empire of Sin è in ogni caso un titolo decisamente interessante e i momenti migliori sono rappresentati dalle storie che, costruite ad hoc attorno alcuni boss, sorte in modo spontaneo per via di qualche evento casuale o nate dallo sviluppo di una missione data un NPC incontrato per strada, coinvolgono i vari protagonisti. Il lato diplomatico non si esaurisce in un paio di schermate fredde e anonime, ma le tregue e le taglie messe sulla testa dei nemici vanno stipulate faccia a faccia, attimi che aggiungono un taglio quasi cinematografico al titolo. Fra frasi fatte, minacce e pericolose dichiarazioni di guerra, con il passare delle ore si viene a formare un intreccio letale che tiene unite le varie fazioni che popolano la Chicago del 1920 e districarsi fra i vari interessi è un delicato gioco di equilibri: una protezione rifiutata, un locale rubato ad un socio del più potente boss del quartiere e presto Empire of Sin si trasforma in una lotta senza quartiere. Quando la diplomazia fallisce, l’unico modo per sistemare le questioni è una bella imboscata con tutte le armi tipiche di quel periodo e così Empire of Sin diventa senza soluzione di continuità un tattico a turni.

Le regole di ingaggio sono abbastanza tradizionali e il titolo di certo non rivoluziona il genere. Che sia la strada o l’interno di un locale, l’ambiente in cui si svolge lo scontro viene diviso nelle classiche caselle, una scacchiera su cui muovere le proprie pedine turno dopo turno visualizzando le varie mosse a partire da una visuale isometrica. Ciascun gangster ha a propria disposizione due punti azione, da spendere per posizionarsi dietro una copertura completa e per far fuoco da una migliore angolazione, aumentando così la percentuale del colpo sparato. C’è il fuoco di copertura, si possono lanciare bombe, ci sono oggetti curativi e ogni arma si comporta in modo unico, eppure tutti i vari ingredienti fanno parte della solita ricetta già vista in altri titoli del passato. Sotto il profilo estetico e tecnico Empire of Sin riesce a spaccare in due il nostro parere. Da una parte troviamo un’ambientazione eccellente, ottimamente caratterizzata e sicuramente iconica e affascinante, d’altra parte la Chicago degli anni 20 non è propriamente un’ambientazione abusata e banale.

Gli sviluppatori sono stati molto bravi a creare la giusta atmosfera e a far sentire il giocatore un vero protagonista delle lotte tra clan e famiglie per la conquista della città. Ottime le ambientazioni e la riproduzione di stili e clichè di quel periodo. Sotto il profilo tecnico invece la cosa si fa più drammatica: Empire of Sin è piagato dai bug, nei dialoghi si notano spesso i labiali fuori sincrono e alcune risposte completamente fuori contesto. Movimenti e compenetrazioni poligonali poi rovinano il senso di immersione generale. Per quanto riguarda la colonna sonora che ripropone temi musicali degli anni 20, tutto è realizzato bene. Il doppiaggio invece non è sempre perfetto e si sente che i personaggi italiani non sono doppiati da madrelingua, ma è comunque piacevole il tentativo fatto dal team di sviluppo e l’idea originale. Tirando le somme, Empire of Sin sia che lo si giochi su Pc, sia che lo si giochi su Xbox, PlayStation o Switch, è e resta un gioco piacevole e interessante. Un prodotto che cerca di coniugare vari generi e che comunque è in grado di tenere alto l’interesse per molte ore.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 7,5

Gameplay: 7,5

Audio: 7

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise




DBGA Kids, il corso per creare videogames per i giovanissimi

Digital Bros Game Academy, l’accademia per diventare sviluppatori di videogiochi del Gruppo Digital Bros, apre le iscrizioni alla nuova edizione di DBGA KIDS: il corso per imparare a creare un videogioco dedicato ai giovanissimi.

Dopo il successo della prima edizione, che ha visto la partecipazione di 30 ragazzi che hanno realizzato il loro primo videogioco, l’Academy annuncia la partenza della seconda edizione di DBGA KIDS, che inizierà il 7 febbraio 2021. DBGA KIDS è un percorso di apprendimento che, attraverso la realizzazione di un videogioco, avvicina i ragazzi e le ragazze alle materie digitali, favorendo l’acquisizione di competenze di programmazione unite allo sviluppo delle abilità creative. Skill estremamente importanti che contribuiscono a sviluppare nei ragazzi una forma mentis che li aiuti a immaginare nuovi futuri possibili. Il corso DBGA KIDS è interamente online, con i docenti in live streaming tramite Zoom. Ha una durata di 14 ore totali, suddivise in 7 lezioni di 2 ore ciascuna a cadenza settimanale. Le lezioni si svolgono la domenica mattina dal 7 febbraio al 21 marzo 2021.

L’iscrizione al corso si effettua solo online, compilando il form cliccando qui. Il corso è riservato per massimo 30 partecipanti e ha un costo di € 250,00 +IVA. Digital Bros Game Academy ha previsto una promozione rivolta ai primi iscritti. Infatti, per chi effettuerà l’iscrizione entro il 5 gennaio la quota di partecipazione sarà di € 200,00 + IVA. Le iscrizioni al corso chiuderanno il 1° febbraio 2021. II partecipanti a DBGA KIDS impareranno tutte le fasi della creazione di un videogioco, dalla fase di ideazione e progettazione alla programmazione utilizzando Construct 3 come strumento principale. Saranno coinvolti in un processo logico-creativo in cui apprenderanno ad organizzare le loro idee, a risolvere problemi fino a raggiungere l’obiettivo finale: portare a termine un vero e proprio videogioco. Il tutto guidato in remoto dai docenti, in maniera stimolante e divertente.

I docenti Martina Raico, Game Designer e Dario Fantini, Game Developer e insegnante, entrambi ex-studenti di Digital Bros Game Academy e rispettivamente QA Tester e Game Programmer in RaceWard Studio, guideranno i ragazzi, tramite un approccio molto pratico, in tutte le fasi del percorso di apprendimento. I giovani partecipanti potranno interagire con loro in tempo reale. Apprenderanno le basi del Game Design e della programmazione e impareranno ad utilizzare Construct 3, un software di programmazione per lo sviluppo di giochi PC e mobile. L’interfaccia intuitiva e la sua immediatezza, rendono Construct 3 uno strumento adatto a chi muove i primi passi nel mondo dello sviluppo. Il calendario, il programma e tutte le altre informazioni relative al corso, sono consultabili sul sito ufficiale della DBGA consultabile cliccando qui.

F.P.L.