Governo, ancora tensioni: rottura su Bonafede e Azzolina. Divisioni sul tema della giustizia

Non c’è intesa, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, sul verbale che dovrebbe chiudere il tavolo sul programma dopo due giorni di lavori. Italia viva, che aveva chiesto un documento con cronoprogramma, avrebbe poi detto sì alla scelta di redigere un verbale di fine riunione ma avrebbero lamentato, alla lettura del testo, che non rispecchia le diverse posizioni che si sono registrate al tavolo su alcuni temi. “Rimangono le distanze sui contenuti nonostante il lavoro di questi giorni.

Non abbiamo parlato di nomi”, dice Maria Elena Boschi di Italia viva uscendo dalla sala della Lupa. “Abbiamo fatto un lavoro importante in questi due giorni con discussioni approfondite. Rimangono distanze, non solo con Iv, anche sull’impostazione di alcuni punti. Siamo fiduciosi che il lavoro per colmare le distanze possa essere fatto da chi dovrà formare il governo e scrivere il programma”, dice il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio uscendo dalla sala della Lupa. “Il lavoro proficuo è stato fatto ma non sono state esaurite tutte le questioni”, ha concluso.

“Qualcuno voleva trasformare il verbale in un contratto di governo ma senza che il presidente incaricato fosse presente. E quel qualcuno, Iv, ha dato alle agenzie un racconto sul tavolo non rispondente al vero, dicendo che non c’erano temi convergenti. A nostro avviso i temi convergenti sono molto di più di quelli divisivi. E si era detto che i temi divisivi come il Mes erano fuori dal tavolo”. Lo dice il capogruppo M5S Davide Crippa al termine del tavolo programmatico a Montecitorio.

“Iv ha dato parere contrario su tutto e non si scioglie la riserva su Conte. Entriamo in una fase difficile in cui è difficile che possa accadere qualcosa di diverso dalle elezioni”. Lo dice la capogruppo del Misto al Senato Loredana De Petris, senatrice di Leu.

Fumata nera questo pomeriggio a un vertice di Matteo Renzi con Dario Franceschini, Vito Crimi e Roberto Speranza per cercare un’intesa sulla nascita di un governo Conte ter. A quanto apprende l’ANSA da fonti di Italia viva, sia sui temi che sulla squadra, dal Mes al ruolo di Arcuri, non si sarebbero registrate le aperture attese. In particolare, secondo le stesse fonti, Crimi avrebbe detto no alla richiesta di sostituire i ministri Alfonso Bonafede e Lucia Azzolina. In più, sarebbe stato “posto un veto” su Teresa Bellanova al ministero del Lavoro




Governo, ultimo giro di consultazioni per Fico, poi salita al Colle

Non c’è intesa, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, sul verbale che dovrebbe chiudere il tavolo sul programma dopo due giorni di lavori. Italia viva, che aveva chiesto un documento con cronoprogramma, avrebbe poi detto sì alla scelta di redigere un verbale di fine riunione ma avrebbero lamentato, alla lettura del testo, che non rispecchia le diverse posizioni che si sono registrate al tavolo su alcuni temi.

Il presidente della Camera Roberto Fico è nella sala della Lupa dove i rappresentanti della possibile maggioranza hanno completato un verbale dei loro incontri. Fico si recherà “entro stasera” al Quirinale per riferire al presidente Mattarella e potrebbe fare un nuovo “giro” di consultazioni con i partiti della maggioranza tra la fine dei lavori del tavolo sul programma e la sua salita al Colle.

Lo ha detto lo stesso Fico alla riunione del tavolo.

Ancora molti i nodi da sciogliere, tra i quali il Mes e il reddito di citadinanza. Oggi si parte dalla giustizia. Iv dice no al lodo-Orlando. Il Pd fa sapere che su ambiente e scuola c’è una ‘significativa convergenza’.

Non arranca solo il tavolo del programma per la soluzione della crisi di governo. Veti incrociati in queste ore, a quanto si apprende, stanno bloccando anche l’altra trattativa in corso, con contatti tra i vari protagonisti: quella sui nomi per la squadra di governo di un eventuale Conte ter. Italia Viva, secondo fonti qualificate, sarebbe contraria ai nomi di Alfonso Bonafede e di Andrea Orlando come vicepremier e allo spacchettamento del ministero delle Infrastrutture e dei Beni Culturali. In M5s ci sarebbe un veto sull’ingresso di Maria Elena Boschi al governo e in generale nelle forze di maggioranza viene considerata eccessiva la richiesta di Iv di 3 ministeri di peso per Boschi, Ettore Rosato e Teresa Bellanova.

Scontro tra Iv e Orlando. Al tavolo sul programma in corso a Montecitorio il vicesegretario del Pd Andrea Orlando ha proposto un “lodo” sulla prescrizione su cui c’è stata una apertura da parte di M5s, mentre da parte di Iv non è stata sciolta la riserva e +Europa lo boccia. Lo riferiscono alcuni partecipanti alla riunione. Orlando ha proposto che la maggioranza si impegni a portare avanti il ddl sulla riforma del processo penale, che accorcia i tempi dei processi, e che se entro sei mesi non viene approvato allora si metterebbe mano alla prescrizione. Italia viva “non condivide il lodo Orlando: non c’è nessun accordo sulla prescrizione e sul processo penale”. Lo affermano fonti di Iv. “Non stanno concedendo nulla“: Italia viva è “favorevole a un accordo, ma” gli altri partiti “non accettano nessuna mediazione sui temi grossi e non vogliono neppure mettere nulla per iscritto”, avrebbe detto Matteo Renzi, a quanto si apprende, ai parlamentari di Iv in assemblea parlando della trattativa sul governo. Sulla giustizia, avrebbe aggiunto, “lo zero assoluto”. Finora non è stato fatto nessun passo avanti su nessun contenuto: “fino all’ultimo” proveremo a vedere se c’è una disponibilità a una mediazione. “Renzi dice che su giustizia “siamo allo zero assoluto”. Probabilmente sono stato invitato a un’altra riunione.. Apertura su riforma penitenziaria, modifica prescrizione, intercettazioni… Non sprechiamo questa possibilità!”, scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, commentando quanto trapela dall’assemblea di Italia viva.

Se dovesse saltare la trattativa tra i partiti di maggioranza sarebbe meglio “ridare la parola agli italiani”, dato che un esecutivo istituzionale o di unità nazionale “è impossibile” perché l’attuale maggioranza e il centrodestra “la pensano all’opposto su tutto”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini intervistato da Sky Tg24. Salvini ha comunque detto di ritenere che “alla fine si metteranno d’accordo”.

Il centrodestra è compatto e ha le idee chiare: non è possibile che la sinistra perda altro tempo, le priorità sono salute e lavoro, non i litigi per poltrone e ministeri. Abbiamo le idee chiare su quello che serve per rilanciare il Paese”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, che oggi ha parlato con Berlusconi, Meloni, Toti, Lupi e De Poli.

Intanto il deputato Emilio Carelli lascia M5s per aderire alla componente del misto ‘Centro-Popolari Italiani’.




Covid, tutte le regioni sotto quota 1000 nuovi casi

Nelle ultime 24 ore sono stati 9.660 i test positivi al coronavirus registrati in Italia, con 499 vittime. Lo rende noto il ministero della Salute.

Lunedì i test positivi erano stati 7.925, i morti 329. 

Sono stati 244.429 i test (tamponi molecolari e antigenici) effettuati in Italia, con un tasso di positività rispetto ai nuovi casi (9.660) pari al 3,9%, in calo dell’1,7% rispetto al giorno prima.

Le persone ricoverate in terapia intensiva in Italia sono 2.214, quindi 38 in meno rispetto alle 24 ore precedenti nel saldo tra ingressi e uscite; gli ingressi giornalieri sono 158. I ricoverati con sintomi sono invece 20.317, quindi 57 in più.

Tutte le Regioni sotto la quota dei mille nuovi casi – In Italia tutte le Regioni restano sotto la soglia dei mille nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Nello specifico, la Sicilia ha comunicato il maggior numero di test positivi: 984, seguita da Campania (919) e Lombardia (912). Otto regioni continuano a non comunicare il dettaglio dei test antigenici rapidi positivi. Si tratta di Sicilia, Liguria, Marche, Abruzzo, Umbria, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta.




Istat, Pil cala dell’8,8 percento nel 2020

Nel 2020 il Pil italiano è calato dell’8,8% (dato grezzo) mentre nel quarto trimestre del 2020 è sceso del 2% rispetto al trimestre precedente e del 6,6% rispetto al quarto trimestre del 2019. Lo rende noto l’Istat in base alle stime provvisorie.

Il dato è lievemente migliore delle attese che indicavano un calo del 9%.

Per il periodo ottobre-dicembre il consensus degli analisti indicava un calo tra il 2% e il 2,2%. In termini destagionalizzati nel 2020 il pil italiano è sceso dell’8,9%.

Il Pil acquisito per il 2021, quello che si otterrebbe se la variazione di tutti e 4 i trimestri dell’anno fosse zero, è positivo, pari a +2,3%.

L’economia italiana, spiega l’Istat commentando i dati, registra, dopo il robusto recupero del terzo trimestre pari a +16%, una nuova contrazione nel quarto “a causa degli effetti economici delle nuove misure adottate per il contenimento dell’emergenza sanitaria. Tale risultato – continua l’Istituto di statistica – determina un ampliamento del calo tendenziale del Pil: da -5,1% del trimestre precedente a -6,6%”. Il quarto trimestre ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al quarto trimestre del 2019. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, ovvero agricoltura, silvicoltura e pesca, industria e servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta.

“Oggi dalla Commissione Ue nuovo finanziamento all’Italia di 4,5 miliardi per il lavoro” nell’ambito del programma SURE di sostegno alla cig: lo annuncia su twitter il commissario all’economia Paolo Gentiloni.

Nel quarto trimestre 2020 torna in calo il Pil dell’Eurozona: -0,7% nella zona euro e -0,5% nella Ue-27. In Italia il calo è di -2%, il secondo più alto dopo l’Austria (-4,3%). Terza peggiore è la Francia (-1,3%). Sale invece in Lituania (+1,2%) e Lettonia (+1,1%). Il calo europeo, segnala Eurostat nella stima flash, segue il forte rimbalzo del terzo trimestre (+12,4% nella zona euro e +11,5% nella Ue-27).

“In base alle prime stime sulla crescita annuale per il 2020, basate sui dati trimestrali, il Pil nella zona euro è calato del 6,8% e nella Ue-27 del 6,4%”: è quanto sottolinea Eurostat nella nota che accompagna la stima flash sul Pil del quarti trimestre 2020.




Palermo, duro colpo ai capimafia della Stidda: dietro le decisioni l’ombra di Messina Denaro

Capimafia e boss della Stidda sono coinvolti nell’inchiesta della Dda di Palermo che oggi ha portato a 22 fermi. L’indagine colpisce le famiglie mafiose agrigentine e trapanesi ed è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Gianluca De Leo.

L’inchiesta riguarda anche un ispettore e un assistente capo della Polizia, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di segreti d’ufficio, e un avvocato. Gli indagati rispondono a vario titolo di mafia, estorsione, favoreggiamento aggravato. Gli inquirenti hanno accertato che la donna, Angela Porcello, compagna di un mafioso, aveva assunto un ruolo di vertice in Cosa nostra organizzando i summit, svolgendo il ruolo di consigliera, suggeritrice e ispiratrice di molte attività dei clan. Rassicurati dall’avvocato sulla impossibilità di effettuare intercettazioni nel suo studio, i capi dei mandamenti di Canicattì, della famiglia di Ravanusa, Favara e Licata, un ex fedelissimo del boss Bernardo Provenzano di Villabate (Pa) e il nuovo capo della Stidda si ritrovavano secondo le indagini nello studio, per discutere di affari e vicende legate a Cosa nostra. Le centinaia di ore di intercettazione disposte dopo che, nel corso dell’inchiesta, i carabinieri hanno compreso la vera natura degli incontri, hanno consentito agli inquirenti di far luce sugli assetti dei clan, sulle dinamiche interne alle cosche e di coglierne in diretta, dalla viva voce di mafiosi di tutta la Sicilia, storie ed evoluzioni. Uno spaccato prezioso che ha portato all’identificazione di personaggi ignoti agli inquirenti e di boss antichi ancora operativi.

Nel mandamento mafioso di Canicattì la Stidda torna a riorganizzarsi e ricompattarsi attorno alle figure di due ergastolani riusciti a ottenere la semilibertà. In particolare uno dei capimafia, indicato come il mandante dell’omicidio del giudice Rosario Livatino, avrebbe sfruttato i premi che in alcuni casi spettano anche ai condannati al carcere a vita, per tornare ad operare sul territorio e rivitalizzare la Stidda che sembrava ormai sconfitta. Dall’inchiesta emerge inoltre che il boss latitante Messina Denaro, capomafia trapanese latitante da 28 anni, ancora riconosciuto come colui cui spettano investiture o destituzioni. E che gli storici rapporti tra mafia e Cosa nostra americana non sarebbero mai cessati. Anche Messina Denaro è destinatario del provvedimento di fermo, che è stato emesso per 23 persone, ma eseguito solo nei confronti di 22, visto che il padrino trapanese resta latitante.Il ruolo del boss di Castelvetrano viene fuori nella vicenda relativa al tentativo di alcuni uomini d’onore di esautorare un boss dalla guida del mandamento di Canicattì. Dall’indagine emerge che per di realizzare il loro progetto i mafiosi avevano bisogno del beneplacito di Messina Denaro che continua, dunque, a decidere le sorti e gli equilibri di potere di Cosa nostra pur essendo da anni imprendibile.




Bollate, furto in una casa in via Monte Generoso: studente di 15 anni in manette

Nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 17:30, a Bollate (MI), militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rho, hanno tratto in arresto per concorso in furto in abitazione, un italiano classe 2005, residente a Bollate, studente, incensurato.

Predetto, alle precedenti ore 14:30 circa, unitamente ad altri 2 soggetti non identificati, approfittando della temporanea assenza del proprietario, si introduceva all’interno dell’abitazione, sita in via Monte Generoso di Bollate, forzando la porta della cantina e asportando argenteria ed orologi per un valore complessivo di circa €. 3.000,00

Nella circostanza il proprietario unitamente ad un familiare, faceva rientro in casa e riusciva a bloccare il prevenuto, fino al tempestivo arrivo degli operanti, mentre gli altri due complici riuscivano a guadagnare la fuga facendo perdere le loro tracce. Refurtiva in parte recuperata e restituita all’avente diritto.

Arrestato, termine formalità di rito, verrà associato al centro di prima accoglienza “Cesare Beccaria” di Milano.




Lazio, vaccini anti covid over 80: 100 mila prenotazioni in 24 ore. D’Amato: “Continuate a prenotarvi”

Aggiornamento delle ore 11: sono oltre 94 mila in meno di 24 ore le prenotazioni, della prima e della seconda dose, effettuate per il vaccino anti COVID rivolto agli over 80. Di queste circa 64 mila sono le prenotazioni a Roma città, 3.530 a Frosinone, 8.231 a Latina, 4.645 a Viterbo e 838 a Rieti.
“A distanza di 24 ore dall’attivazione del servizio andiamo verso le 100 mila prenotazioni, un anziano su quattro nel Lazio ha già la sua prenotazione della prima e anche della dose di richiamo. Questo nel concreto significa che la persona sa dove andare, quando andare a che ora e ha già espresso il consenso informato. Ha già ricevuto un sms come memo con il codice ID della prenotazione e 72 ore prima riceverà un altro sms per ricordare la prestazione con tutte le info necessarie. E’ uno sforzo organizzativo imponente, siamo la prima Regione ad averlo fatto, abbiamo pagato sicuramente un duro battesimo del fuoco, ma sta procedendo velocemente verso l’obiettivo che è quello di fornire entro una settimana a tutti gli over 80 della Regione la loro doppia prenotazione. Rivolgo un invito a chi non è riuscito a prenotarsi nella giornata di ieri a farlo nei prossimi giorni poiché, come abbiamo detto, le prenotazioni rimarranno attive per i prossimi mesi. Coloro che per qualsiasi motivo dovessero essere impediti a recarsi il giorno della prenotazione per la vaccinazione sono pregati di comunicarlo secondo le indicazioni ricevute affinché siano evitati i cosiddetti ‘no show’. La macchina per tutelare i nostri anziani è partita e l’8 febbraio inizieranno le prime somministrazioni che andranno così ad aggiungersi ai circa 14 mila over 80 già vaccinati. Desidero rivolgere un ringraziamento a chi si è prodigato in queste ore per l’attivazione e l’implementazione del servizio di prenotazione che ha scontato delle difficoltà iniziali, ma ora gira a pieno regime.” commenta l’Assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.




Valmontone, asilo nido a Colle Cannetaccia: al via i lavori

All’Asilo nido comunale “Sogno Magico”, in via Genazzano (Colle Cannetaccia), sono iniziati i lavori di efficientamento energetico e di adeguamento degli impianti tecnici. Un intervento complessivo da 225 mila euro (200 mila del Miur e 25 mila comunali) che consentirà, in una struttura già dotata di aule spaziose, confortevoli e colorate e di tutti i servizi (compresa la mensa interna), di ridurre i costi di gestione e migliorare la permanenza nel nido ai circa 60 bambini, tra i 3 e 5 anni, che lo frequentano.
Entro 120 giorni, verranno in particolare realizzati i seguenti interventi:  
– Realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 20 kWp;
– Sostituzione corpi illuminanti esistenti con nuovi a led;
– Intervento di coibentazione della copertura con poliuretano espanso centimetri 8;
– Realizzazione cappotto esterno dello spessore di centimetri 7 in pannelli isolanti;
– Installazione di valvole termostatiche su tutti i radiatori

“Ringrazio il ministero – spiega Veronica Bernabei, vice sindaca con delega ai lavori pubblici – per averci concesso questo importante finanziamento che, richiesto nel 2019, oggi ci consente di intervenire sull’asilo nido non solo installando un fotovoltaico di nuova generazione, che ci permette di ridurre di molto i consumi producendo energia pulita, ma anche con una serie di opere che rendono più caldo e accogliente la struttura. I lavori sono già iniziati e contiamo di concluderli prima dell’estate”.

“I bambini – aggiunge Floriana Nardecchia, delegata alle politiche sociali – avranno maggiori comfort e, grazie all’impianto computerizzato, potranno gestire il loro benessere vedendo quanta energia stanno producendo. Un modo per educare i bambini, anche molto piccoli, al rispetto dell’ambiente e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, producendo un risparmio che potrà essere reinvestito in attività educative e di formazione per migliorare sempre di più la qualità del servizio”.

“Si tratta dell’ennesimo intervento – sottolinea il sindaco Alberto Latini – che questa Amministrazione sta portando avanti sulla scuola e sulle strutture che ospitano i nostri bambini. Tutti interventi mirati alla messa in sicurezza, all’efficientamento e a rendere questi luoghi più sani e sicuri”.




Monopoli, 25enne disoccupato si mette a vendere eroina e coltivare marijuana

I Carabinieri della Compagnia di Monopoli, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio, hanno tratto di arresto, nella flagranza del reato di spaccio di sostanza stupefacente, N.A., di anni 25, disoccupato, sorpreso mentre vendeva due dosi di eroina, per complessivi gr. 1, a un soggetto sottoposto agli arresti domiciliari, censurato. A insospettire gli operanti sono stati proprio i movimenti dell’arrestato, il quale raggiungeva il suo cliente a bordo di uno skateboard. Lo stesso, al termine delle formalità, è stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Durante i controlli veniva altresì denunciato a piede libero, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, un 58enne, postino, poichè, all’interno della propria abitazione, aveva realizzato una serra artigianale munita di illuminazione e riscaldamento, dove coltivava piante di cannabis e deteneva 200 gr. di marijuana, tutto sottoposto a sequestro.

Inoltre, in centro città, i militari hanno elevato sanzioni al proprietario di una palestra il quale, violando l’obbligo di chiusura stabilito dalle norme anti-covid 19, si allenava unitamente a un cliente, quest’ultimo senza mascherina.




Lecce, sventato maxi traffico di droga: arresti e sequestri milionari nel basso Salento

Dopo una intensa attività di investigazione, durata oltre 2 anni, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, oggi 2 febbraio 2021, gli Agenti della Polizia di Stato, in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Lecce hanno eseguito 23 misure cautelari coercitive della libertà, congiuntamente alla Direzione Investigativa Antimafia interessata per tutta l’attività di natura patrimoniale con sequestri preventivi per un valore complessivo di oltre 4.000.000,00 di euro.

Sono attualmente in corso le attività di polizia giudiziaria che riguardano l’esecuzione delle restanti 3 misure delle 26 previste.

L’operazione denominata “Skipper“, condotta dalla Squadra Mobile ha evidenziato un ingente e consolidato traffico di droga transazionale posto in essere da un’organizzazione criminale del luogo con le caratteristiche del vincolo associativo alla cui attività illecita partecipava, a vario titolo, un considerevole numero di soggetti, perlopiù residenti nel basso Salento.

Le investigazioni, protrattesi per circa due anni, mediante l’impiego di intercettazioni ambientali e telefoniche, acquisizione dei tabulati, dispositivi di localizzazione e gps ed anche attività di osservazione, controllo e pedinamento, hanno permesso di rilevare, nonostante gli abili tentativi di eludere i controlli degli indagati, l’esistenza di una consolidata e capillare rete criminale locale dedita stabilmente al commercio transazionale di cocaina. A seguito dei rilievi emersi dall’attività captativa, nel corso delle indagini, sono stati eseguiti inoltre cinque arresti in flagranza di reato nonché il sequestro di circa 25 kg di cocaina, diverse armi e circa 90.000,00 euro in contanti rinvenuti in possesso degli indagati.

Il costante monitoraggio operato dagli uomini della Squadra Mobile consentiva quindi di individuare le personalità di spicco dell’organizzazione criminale, le modalità di comunicazione adottate, i mezzi impiegati, l’iter di importazione della sostanza ed i precisi ruoli rivestiti da ciascun partecipe.

Poteva compiutamente accertarsi come l’associazione disponesse di numerosi mezzi di trasporto artatamente modificati allo scopo precipuo di occultarvi all’interno il narcotico, mediante la creazione di sottovani nella cabina di guida ovvero nell’area sottostante i sedili posteriori o il vano portabagagli. I contatti fra i sodali avvenivano rigorosamente mediante l’utilizzo di un sistema di telefonia e messaggistica criptata di difficile e complessa decifrazione con lo scopo di eludere i controlli di polizia ed utile ad impedire che l’attività illecita potesse essere a loro direttamente riconducibile. Numerose erano le armi nella disponibilità del sodalizio criminoso, occultate all’interno di fabbricati o proprietà immobiliari, come pure molteplici erano gli edifici adibiti a locali di stoccaggio dello stupefacente presenti, oltreché nel sito di importazione olandese, anche sul territorio salentino.

L’organizzazione presentava un organigramma ben definito e collaudato:

a) un 59enne salentino, quale promotore, organizzatore, dirigente e finanziatore, dedito all’approvvigionamento della cocaina dall’Olanda ed ai contatti con i fornitori internazionali;

b) un 30enne di Acquarica del Capo, organizzatore, preposto alla direzione delle importazioni dall’Olanda ed alla successiva distribuzione del narcotico in territorio salentino;

c) un 53enne di Taviano, partecipe, il quale, acquisita la sostanza dal G.A., la redistribuiva sulle principali piazze della provincia leccese;

d) un 32enne di Presicce, e un cinquantatreenne di Taviano, dediti all’attività di trasporto, acquisto e vendita della cocaina nei territori di competenza e delle connesse operazioni di consegna e ritiro dei corrispettivi in denaro;

e) un 53enne campano, partecipe, dipendente di una ditta di autotrasporti con sede in Villa Literno (CE), i cui mezzi venivano impiegati per il trasporto e la consegna di armi e narcotico, il quale curava direttamente il trasporto dello stupefacente da Amsterdam fino al luogo di stoccaggio napoletano, e da qui, nel territorio salentino, curandosi inoltre, del trasferimento di denaro dalla provincia leccese in Olanda.

Attorno alla struttura centrale si snodava poi l’apporto criminoso di numerosi ed ulteriori soggetti, anch’essi gravitanti stabilmente attorno al consolidato e dediti, a vario titolo, all’acquisizione dello stupefacente ed alla successiva e finale immissione dello stesso sul mercato.

La struttura criminale, distintasi per la evidente professionalità nel delinquere di ciascuno e tutti i compartecipi, presentava un modus operandi minuziosamente approntato: il narcotico, originariamente prodotto in Sud America, giungeva in Olanda, precisamente ad Amsterdam, luogo questo in cui venivano adibiti appartamenti ad hoc per i corrieri, decine di magazzini atti allo stoccaggio della sostanza nonché vari locali-garage per la custodia di autoarticolati ed i mezzi necessari al carico e trasporto. Ingenti quantitativi di cocaina venivano poi importati periodicamente dall’Olanda, sotto la supervisione della figura apicale, il cinquantanovenne, il quale, curati prima gli approvvigionamenti dello stupefacente intrattenendo i contatti con i fornitori internazionali e finanziandoli, dirigeva poi i successivi trasporti e le consegne nel Salento, effettuate con sistematica periodicità dai suoi uomini di fiducia. Questi ultimi, avvalendosi di mezzi di trasporto facenti capo ad una ditta napoletana, ove il cinquantatreenne, prestava la propria attività lavorativa, acquisito il narcotico di provenienza sudamericana dall’Olanda, effettuavano una sosta presso il luogo di stoccaggio campano per poi provvedere a consegnarlo nel Salento.

Della distribuzione sul territorio salentino si occupava invece, in qualità di organizzatore, il trentenne il quale, giunta la sostanza importata, gestiva, per il tramite di alcuni suoi gregari, la successiva consegna agli altri partecipi del sodalizio criminoso. Questi ultimi avrebbero poi provveduto alla cessione dello stupefacente sulle principali piazze di Nardò, Ruffano, Scorrano, Acquarica del Capo, Lecce, Taviano, Taranto.

Con la medesima ordinanza applicativa di misura cautelare personale, per le risultanze delle attività di captazione dei beni eseguite dagli uomini della DIA, interessati e coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce nel corso delle indagini sul traffico trasnazionale di stupefacenti, è stato disposto il sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca dei beni costituenti provento e profitto di reato – perlopiù di proprietà immobiliari site nell’ambito della provincia di Lecce e di quella di Salerno e conti correnti bancari – per un valore di oltre 4.000.000,00 euro, a carico di quattro dei soggetti indagati. L’esecuzione di detti sequestri preventivi da parte degli Agenti della DIA è avvenuta contestualmente alla cattura dei soggetti destinatari di custodia in carcere.

Nel medesimo contesto operativo in raccordo con la polizia Olandese, si stanno eseguendo perquisizioni, nella città di Amsterdam, le operazioni riguardano magazzini siti nell’area portuale dove veniva stoccata la sostanza in arrivo dal sud America prima di essere inviata in Italia, nonché abitazioni poste nell’immediata periferia extraurbana ove soggiornavano i corrieri li giunti dall’Italia per caricare la sostanza da trasportare.

Per l’arresto di alcuni dei sodali, destinatari di misura cautelare, localizzati fuori dalla provincia leccese, si è proceduto congiuntamente alle Squadre Mobili di Roma, Napoli, Caserta, Brindisi e Taranto, competenti per territorio.

L’esecuzione di almeno tre delle misure coercitive emesse ha invece richiesto l’internazionalizzazione del provvedimento restrittivo dell’A.G. e la stretta collaborazione con le Autorità di polizia estere, attesa la presenza in altri Stati, in particolare Germania e Brasile, di alcuni degli indagati. La localizzazione e cattura di questi ultimi cosi come tutte le varie attività eseguite in territorio estero, è infatti avvenuta grazie all’attività di intelligence svolta in raccordo con le articolazioni estere della Direzione Centrale Antidroga e della Direzione Centrale Polizia Criminale.

Nelle fasi esecutive degli arresti ci si è avvalsi della collaborazione del personale dei Reparti Prevenzione Crimine di Lecce e Bari nonché di unità cinofile antidroga e antiesplosivi effettive presso gli uffici aereoportuali di Brindisi e Bari.




Cynthialbalonga (calcio, serie D), (ri)ecco Chiappara: «Ho sentito forte il richiamo del campo»

Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga ha deciso di provare a dare una scossa alla squadra dopo l’ennesimo pareggio (il sesto in quattordici partite), quello interno per 1-1 contro la Vastese dell’ex D’Adderio. Il presidente Bruno Camerini e il direttore sportivo Giorgio Tomei hanno salutato l’ormai ex allenatore Mauro Venturi con parole di sincero affetto e stima per il periodo trascorso insieme. Poche ore dopo è stato annunciato il ritorno di Roberto Chiappara, protagonista di una memorabile annata sulla panchina azzurra nella stagione 2016-17, culminata con la conquista della finale di Coppa Italia di serie D (persa contro i piemontesi del Chieri a Firenze). «Una scelta dettata dalla voglia di ritornare in campo, il richiamo è stato troppo forte – spiega il nuovo allenatore azzurro – Mi ero imposto un termine per iniziare a valutare proposte dalla serie D perché nella prima parte della stagione speravo in una chiamata dai professionisti. Ma quando mi è arrivata la telefonata del direttore Tomei e del presidente Camerini con cui ho avuto sempre un rapporto umano e professionale molto buono, ho ritenuto che fosse il momento giusto. Questa società, anche grazie agli enormi sforzi del presidente e dei nuovi soci che lo stanno aiutando in questo percorso che ha prodotto l’unità di intenti tra Cynthia e Albalonga, è molto cresciuta ed è sempre più ambiziosa: nell’arco di due o tre anni c’è la volontà di fare un ulteriore salto di qualità. Comunque il club non mi ha posto obiettivi particolari e io non ho fatto promesse perché credo poco alle chiacchiere: la cosa che posso garantire è il mio impegno massimo per portare questa squadra il più in alto possibile». Per Chiappara si tratta del terzo “subentro” in corsa: «Accadde all’Atletico Roma in serie C quando ero ancora giocatore e la società mi affidò la squadra: le cose andarono molto bene e centrammo la finale play off. Poi è accaduto ancora a Fidene in serie D e ora qui: so che di tempo ne avrò pochissimo e che c’è tanto da lavorare». Già domani il debutto sul campo del Vastogirardi: «Una partita complicatissima a cui ne seguirà un’altra fuori casa domenica prossima. Ho diretto ieri il primo allenamento e in questo momento so che si può incidere soprattutto sull’orgoglio dei ragazzi e su altre piccole cose che spero diventeranno preziose nel corso del tempo. Il mercato aperto è un’insidia in più, ma la cosa più importante è recuperare i giocatori che abbiamo fuori e tirare fuori il massimo da questi ragazzi. So di essermi preso un rischio perché le aspettative nei miei confronti sono alte, ma mi piacciono le sfide» conclude Chiappara.