Arrestato il re delle truffe online: pluripregiudicato ricercato deve scontare oltre sette anni di reclusione

La lunga carriera di un criminale di 63 anni, originario della provincia di Cosenza, è stata interrotta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, che lo ha rintracciato e tratto in arresto in un piccolo centro nei pressi di Roma, dove si nascondeva per sottrarsi all’esecuzione della pena definitiva di oltre 7 anni di reclusione, per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione di strumenti di pagamento, truffa, estorsione ed altro.

Gli operatori della Polizia Postale di Cosenza e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica dello stesso capoluogo, con il supporto di personale della Polizia Postale di Roma, attraverso specifiche indagini informatiche e tradizionali, avviate a seguito di ulteriori, recenti truffe commesse dall’arrestato, sotto il coordinamento della Procura  di Cosenza, hanno consentito di individuare l’area geografica della provincia di Roma nella quale presumibilmente orbitava il latitante.

Ulteriori accertamenti ed appostamenti svolti nella zona di interesse, con la collaborazione del Commissariato di P.S. di Colleferro, hanno dato conferma della presenza dell’uomo in un appartamento della zona, all’interno del quale è stato sorpreso nelle prime ore del mattino, in possesso di numerosi strumenti informatici e documenti di interesse investigativo che sono stati posti sotto sequestro dagli investigatori a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Cosenza, tra cui diversi telefoni cellulari, carte di pagamento e dispositivi per la connessione internet.

Dalle indagini e dagli appostamenti sul luogo è emerso, tra l’altro, che il latitante aveva disponibilità finanziarie che prelevava periodicamente attraverso le postazioni bancomat dell’area in cui è stato individuato, con l’utilizzo di carte in suo possesso.

Considerato dagli inquirenti uno dei primi criminali informatici e componente di un’organizzazione transnazionale dedita alla falsificazione di strumenti di pagamento ed alle frodi informatiche, era stato al centro di varie indagini della Polizia Postale e delle Comunicazioni e di vari Uffici della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri.

 E proprio in una di queste indagini, insieme all’arrestato, era stato coinvolto anche un altro uomo, tratto in arresto, dopo anni di latitanza, nel Luglio 2019 a Fiumicino  in un analoga operazione, sotto le direttive del Sostituto Procuratore della Repubblica di Cosenza Dr.ssa Maria Luigia D’Andrea, con il coordinamento del Procuratore Capo Dr. Mario Spagnuolo, titolari anche dell’indagine portata a termine ieri.

Con questa operazione si ritiene sia stato anche posto un ulteriore freno ad attività criminali attuali e redditizie, che hanno visto negli anni raggirate e danneggiate numerose vittime in varie parti d’Italia.

L’aumento dei reati informatici in generale, già registrato negli ultimi anni ed ulteriormente aggravatosi con il sopravvenire della pandemia, ha visto aumentare proporzionalmente anche le truffe realizzate mediante transazioni commerciali online ed il correlato utilizzo indebito di carte di pagamento e di altri prodotti finanziari, attraverso varie forme di phishing o di accesso abusivo a sistemi di home banking.

La situazione impone a tutti gli utenti del web una maggiore attenzione e consapevolezza nell’uso di tali strumenti ed è per questo che sono state avviate da tempo campagne mediatiche mirate a sensibilizzare il pubblico su alcuni importanti accorgimenti da adottare quando si vogliono effettuare acquisti o vendite in rete.

La Polizia Postale e delle Comunicazioni divulga periodicamente, sui rispettivi canali  istituzionali, le guide per gli acquisti sicuri contro i rischi dell’e-commerce, sia in occasione delle principali festività che nell’imminenza della stagione estiva, periodi nei quali aumenta il volume degli affari ed il rischio di incappare in spiacevoli trappole ordite con offerte allettanti di beni, servizi, viaggi, case in affitto ed altro.




Napoli, 5 arresti e 2 denunce per traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio e autoriciclaggio

Polizia di Stato e Guardia di Finanza Napoli: sequestrati 150 kg. di cocaina, 46 kg. di hashish, 9 armi da fuoco e 650mila euro in contanti

NAPOLI – La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito di attività d’iniziativa congiunte nel settore antidroga, hanno tratto in arresto, tra Giugliano in Campania (NA) e Marano (NA), 5 soggetti indiziati a vario titolo di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e armi.

Sequestrati nel complesso dalla Squadra Mobile e dal G.I.CO. di Napoli 150 kg di cocaina, 46 kg di hashish, 9 pistole con relativo munizionamento, strumenti per il confezionamento della sostanza stupefacente e oltre 650.000 euro in contanti.

Più in dettaglio, due degli arrestati sono stati sorpresi nel box auto dell’abitazione di un terzo complice mentre caricavano, all’interno di scomparti ricavati nel vano della ruota di scorta di due autovetture, 100 panetti di cocaina per un peso complessivo di circa 105 kg.

La perquisizione effettuata presso l’abitazione di un quarto sodale ha poi portato alla luce, celata sotto il pavimento del suo garage, una botola ad apertura comandata da un sistema idraulico, all’interno della quale sono stati scoperti e sequestrati altri 47 panetti di cocaina per un peso complessivo di circa 43 kg.

La contestuale perquisizione dell’immobile di un quinto componente dell’organizzazione ha portato al rinvenimento dei 46 kg di hashish, di 2 kg di cocaina, 6 pistole semiautomatiche e relativo munizionamento, 3 revolver con matricola abrasa, 12 caricatori, 543 munizioni per arma corta, numerosi stampi per l’apposizione di marchi sulle confezioni di stupefacenti, una pressa ed altri strumenti per il confezionamento della droga.

Anche in questo caso il “materiale” è stato trovato all’interno di un vano ricavato in una botola nascosta sotto il pavimento del box auto e accessibile tramite un sistema ad apertura controllata di tipo idraulico.

Durante le perquisizioni, all’interno dell’autovettura di un sesto soggetto è stato rinvenuto un analogo doppiofondo che, insieme ad altri indizi, ne ha determinato la denuncia penale per le stesse ipotesi di reato.

Infine, anche la perquisizione dell’abitazione di un settimo componente, effettuata con l’ausilio dei Vigili del Fuoco di Napoli, ha portato alla luce un sistema “a scomparsa” celato sotto il pavimento del piano interrato, che dava accesso ad una botola all’interno della quale sono stati rinvenuti e sequestrati 62 involucri in cellophane contenenti banconote di vario taglio, per una somma totale di 650.690 euro, oltre a 2 macchine “conta-banconote”.




Obbligo vaccini per i sanitari: ministeri competenti valutano questa ipotesi

L’obbligo di vaccinazione potrebbe essere esteso a tutto il personale che lavora in strutture sanitarie, dunque non solo medici ma anche infermieri, operatori sociosanitari, dipendenti di Rsa e studi privati. E’ l’ipotesi che sta emergendo in queste ore e sulla quale sarebbero al lavoro gli uffici legislativi di diversi ministeri.

Quanto alle sanzioni per chi rifiuta la vaccinazione, l’ipotesi è quella della sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia: in caso di vaccinazione di massa o di calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata.

Nel decreto Covid, all’esame domani, ci sarà un meccanismo che a partire da una certa data di aprile prevederà la possibilità di allentare le misure anti contagio in relazione a un eventuale miglioramento dei dati, spiegano fonti di Palazzo Chigi, confermando che si sta mettendo a punto un meccanismo che potrebbe portare allentamenti da zona gialla. Il decreto comunque confermerà più in generale l’impostazione che dispone soltanto zone arancioni e rosse per tutto il mese di aprile.

Sempre nel decreto Covid all’esame del Consiglio dei ministri dovrebbe rientrare anche una deroga alle regole ordinarie per il concorso in magistratura. E’ quanto si apprende da fonti del ministero di via Arenula. Tempistica e modalità saranno poi definiti con un successivo decreto ministeriale. Il concorso si sarebbe dovuto svolgere a maggio, ma l’orientamento sarebbe di tenerlo auspicabilmente a luglio, prima della pausa estiva, in più sedi e con una procedura semplificata in modo da tenere i candidati meno ore impegnati nella sede concorsuale.

Arriva anche lo sblocca-concorsi, con le regole anti-Covid. Fermati dalla pandemia, si rimettono in moto con le norme ad hoc inserite nel decreto Covid, che verrà approvato domani, e con il via libera del Cts. Concorsi con strumenti digitali, in spazi grandi ed anche all’aperto, “in piena sicurezza”, sottolinea il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, parlando di una decisione che “rida’ speranza a decine di migliaia, se non centinaia di migliaia, di giovani”. Il ministro parla anche della congiuntura che “sta cambiando. Le previsioni di crescita quest’anno vanno tra il 4% e il 5%. Sono tassi di crescita da boom economico degli anni Sessanta”. Si tratta sì di “un rimbalzo, però sono comunque tassi elevati” e questo vuol dire più “consumi, investimenti, fiducia”, sottolinea Brunetta, intervenendo alla presentazione della relazione del Cnel sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Amministrazioni pubbliche a imprese e cittadini.




Nemi, i rifiuti indifferenziati pesano ancora troppo per le tasche cittadine

NEMI (RM) – 150mila euro messi nel bilancio previsionale 2021 dal Comune di Nemi per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati.

Solo 100mila euro di differenza con il 2019 e con il 2020 quando con 250mila euro per ogni anno si smaltivano tutti i rifiuti: organico, vetro, cartone, plastica, ingombranti, sfalci e anche gli avanzi di lavori edili lasciati dagli incivili negli ex cassonetti comunali.

A Nemi dallo scorso novembre è partita la raccolta differenziata sull’intero territorio comunale e a quanto sembra si differenzia ancora troppo poco, vista la cifra messa in bilancio 2021 dagli amministratori.

E intanto l’amministrazione prosegue a effettuare una gestione rifiuti in via della Radiosa, dietro il campo sportivo, in un’area dove per legge non si può effettuare nessun tipo di gestione rifiuti in quanto nelle vicinanze esiste un pozzo di acqua che serve la popolazione. Ci si chiede se il Parco Regionale dei Castelli Romani abbia intrapreso una qualche iniziativa per porre fine a quella che appare come una attività in contrasto con la normativa. Lo scorso 29 gennaio la direttrice dell’Ente regionale, su segnalazione di questo giornale, ci faceva sapere che avrebbe verificato la situazione. Restiamo ancora fiduciosi in attesa dell’esito di queste verifiche. Inoltre la convenzione stipulata tra il Comune di Nemi e quello di Ariccia per l’utilizzo dell’isola ecologica per ora resta solo un pezzo di carta.

La Gestione dei rifiuti in via della radiosa vicino il pozzo di acqua che serve la popolazione



Denise Pipitone e quell’appello dalla Russia: l’età è la stessa

Potrebbe essere Denise Pipitone la ragazza che ha fatto un appello alla televisione russa, raccontando di essere stata rapita quando era piccola? A parlarne è Federica Sciarelli, conduttrice di Chi l’ha visto?, che domani alle 21.20 su Rai3 mostrerà l’appello della ragazza.

“Sarebbe troppo bello, un regalo enorme”, dice Sciarelli interpellata dall’ANSA. “Vi racconto com’è andata.

La segnalazione è nata quasi per caso, da una nostra telespettatrice che ha riferito che a Mosca c’è una giovane donna che ha la stessa età di Denise e che somiglia moltissimo a Piera Maggio, la mamma della piccola scomparsa 17 anni fa. Forse è una suggestione dovuta alla somiglianza, ma la giovane donna ha la stessa età che avrebbe oggi Denise”.




Rieti, ruba il cellulare all’ex compagna dopo averla picchiata per strada di fronte ai figli minori

RIETI – Picchia l’ex compagna, gli sottrae il cellulare e fugge. Il fatto è successo domenica scorsa dove una pattuglia della Polizia di Stato, impegnata nei servizi di controllo del territorio, intensificati dal Questore di Rieti, Maria Luisa Di Lorenzo, è intervenuta nell’immediata periferia del capoluogo reatino dove una donna, in strada, era stata picchiata dal suo ex compagno che, in quella circostanza, le aveva anche sottratto il proprio telefono cellulare.

Tutta la violenza perpetrata dall’uomo era stata effettuata in presenza dei loro figli minori, uno dei quali era ancora all’interno dell’autovettura con la quale lo stesso era fuggito dopo l’aggressione.

Gli Agenti della Squadra Volante dopo aver raccolto le testimonianze dei presenti, si sono messi immediatamente sulle tracce dell’uomo che è stato rintracciato successivamente da una delle pattuglie della Polizia di Stato presente sul territorio reatino che lo ha immediatamente bloccato.

L’uomo, che ha ammesso le sue responsabilità e riferito di aver gettato il telefono cellulare in una sterpaglia, danneggiandolo, è stato, pertanto, denunciato in stato di libertà alla locale Autorità Giudiziaria davanti alla quale dovrà rispondere del reato di rapina configuratosi con il comportamento violento dell’uomo durante il furto del telefono cellulare.




Trento, giovane pregiudicato scaglia un motociclo appena rubato contro un agente di polizia locale: avviate le pratiche di espulsione dall’Italia

TRENTO – Avviate le pratiche per l’espulsione dal territorio nazionale e rimpatrio nel paese di origine per un 21enne (A.S.) che la sera di domenica scorsa ha rubato un motociclo lasciato in sosta di fronte all’esercizio commerciale di via Prepostura, che effettua consegne a domicilio di prodotti di ristorazione, dove uno dei dipendenti aveva parcheggiato dopo aver appena effettuato una consegna.

Il 21enne saliva a bordo del mezzo e si allontanava in direzione del rione di Cristo Re. Qui veniva intercettato da una pattuglia della Polizia locale, che notava da subito che il conducente era privo del casco. La pattuglia seguiva il motociclo e gli agenti a bordo, tutti a tre appartenenti al Nucleo civico che opera quotidianamente in piazza Dante, riconoscevano il soggetto come uno degli assidui frequentatori della piazza. Intuivano da subito che qualcosa non andava, per cui si ponevano all’inseguimento del motociclo che attraversava vari incroci con il semaforo rosso senza avere nessuna intenzione di fermarsi. Giunti all’incrocio fra via Segantini e via Romagnosi il conducente cercava di entrare nel parcheggio della linea ferroviaria della Trento Malè ma gli agenti gli chiudevano la strada con il veicolo di servizio costringendolo a bloccarsi. Uno di loro usciva dal veicolo per fermare il soggetto, ma questi gli scagliava contro il motociclo e si dava alla fuga lungo i binari.

Veniva inseguito a piedi dagli agenti, ma riusciva a far perdere le proprie tracce. Gli agenti venivano avvertiti dalla centrale radio che era stato appena segnalato il furto da parte del titolare dell’esercizio, il quale sporgeva denuncia per tornare in possesso del proprio motociclo perfettamente funzionante e con danni di lieve entità. Gli agenti del Nucleo civico visionavano le immagini delle telecamere di videosorveglianza seguendo il percorso del motociclo.

Il veicolo veniva rubato intorno alle 20.30 e cinque minuti dopo era già stato recuperato.

Ieri gli agenti del Nucleo civico proseguivano nella ricerca dell’autore del furto chiedendo la collaborazione delle altre forze di polizia alle quali fornivano i dati anagrafici del ragazzo ed una dettagliata descrizione dell’abbigliamento.

Poco dopo mezzogiorno il soggetto veniva fermato in centro città dagli agenti dell’Unità operativa crimine diffuso della Squadra mobile, che hanno da tempo una collaudata collaborazione con il Nucleo civico e con i quali condividono una capillare conoscenza del territorio.

Gli agenti della Polizia locale prendevano in carico il soggetto, che veniva fotosegnalato e denunciato a piede libero per furto aggravato e violenza a pubblico ufficiale per aver scagliato il motociclo contro uno degli agenti per non farsi fermare.

Venivano inoltre redatti altri atti relativi ad una rapina tentata dallo stesso soggetto in un negozio di Rovereto nei giorni scorsi.

Nonostante la giovane età il soggetto risultava gravato da numerosi altri precedenti per reati contro il patrimonio, spesso perpetrati anche con violenza sulle persone che cercavano di fermarlo, per cui l’Ufficio immigrazione della Questura avviava le pratiche per l’espulsione del soggetto dal territorio nazionale ed il rimpatrio nel paese di origine.




Marino, Gabriella De Felice sotto attacco dei social: “Io vittima di cyberbullismo politico”

“Su Gabriella De Felice, unica donna candidata sindaca della nostra città continua sui social a serpeggiare più o meno velatamente un’onda di pregiudizio marcatamente sessista. Una forma di cyberbullismo politico che ci sentiamo in dovere di denunciare in maniera circostanziata di fronte alla pubblica opinione”.

Interviene con una nota Marino In Rosa, gruppo femminile a sostegno della candidatura a sindaco di Gabriella De Felice, finita ancora una volta nel mirino di allusioni, ironie, pregiudizi e falsità diffusi a mezzo social nel fine settimana da parte di alcuni personaggi appartenenti al vecchio mondo politico cittadino.

“A ormai quasi un anno dalla prima uscita pubblica di Gabriella, attorno alla quale noi per prime ci siamo ritrovate sin da allora, sostenendola e convincendola a compiere il non semplice passo in avanti, continuiamo a leggere concetti espressi con toni sinceramente non più tollerabili”.

“A scrivere, va detto, sono sempre pochi e ripetitivi personaggi chiaramente provenienti dalla vecchia politica secondo i quali, è evidente, una donna non può maturare in autonomia o, come nel nostro caso, sostenuta da un gruppo di donne e uomini liberi, la volontà di guidare un percorso di rinnovamento”.

“Fa particolarmente specie – prosegue la nota di Marino in Rosa – che a motivare scientificamente la lezione sessista sia un ex consigliere, ex socialista, ex Forza Italia, vicino a un ex consigliere regionale M5s (praticamente ex di tutto) il quale rimprovera al tempo stesso alla nostra candidata sindaca, da un lato, di essere stata scelta da due ex sindaci, dall’altro di volersi mettere in prima linea senza aver avuto alcuna esperienza pubblica in nessun campo, come se la candidabilità di una cittadina si possa trattare alla stregua di un concorso per titoli”.

“Al di là del fatto che si tratta di due affermazioni totalmente false, quello che maggiormente emerge è che, a giudizio del personaggio in questione, a una donna, ancora una volta, nel male come nel bene, quando lo stesso loda i meriti delle nostre ospiti al webinar, viene in ogni caso messo sotto accusa il fatto di essere donne, particolare che andrebbe evidentemente messo tra parentesi. Confermando così pedissequamente le cattive pratiche che sette giorni fa, nell’ora e mezzo di webinar e in più testimonianze, sono state denunciate con una certa luminosa e trasversale chiarezza da tutte le ospiti oltre che dalla stessa Gabriella”.

“In buona sostanza, secondo l’ex di tutto, un uomo può fare qualsiasi cosa, mentre una donna deve aver dimostrato, passato esami, essere scelta. Ma scelta solo da chi dice lui, ovviamente. Altrimenti diventa la marionetta di questo e quello, ovvio”.

“E menomale che, giusto o sbagliato che sia, certamente però in maniera libera e autonoma, Gabriella De Felice ha più volte e con chiarezza ripetuto, nel corso di quest’anno, che il suo impegno civico in un campo moderato nasce volutamente senza padrini né padroni ma vicino alle istanze della popolazione marinese di cui ella stessa è orgogliosamente parte”.

“Quanto ai cognomi che continuano ad essere accostati in maniera maiuscola, neppure si tratti della prova del nove del teorema del nulla: PALOZZI e SILVAGNI, ci risulta che ad oggi il primo sia in Consiglio regionale alla guida di una nuova forza politica con la quale legittimamente chiunque può e voglia lanciare una proposta politica sul territorio ha il diritto di interloquire alla luce del sole. Mentre l’altro sia un cittadino libero ma senza alcuna velleità politica o volontà di tornare a candidarsi”.

“Non crediamo peraltro, sinceramente, che una figura con la specchiata e pluriennale professionalità in ambito forense, la competenza giuridica e amministrativa, messa alla prova anche nello stesso ente locale marinese, l’esperienza di madre e donna impegnata spesso e con una encomiabile riservatezza, negli anni, in opere solidali e caritatevoli sul territorio, abbia bisogno di superare l’ulteriore esame dell’ultimo o dell’ennesimo pettegolezzo social”.

“In tal senso – conclude la nota di Marino In Rosa – invitiamo tutte le donne della nostra città ad affermare con nettezza, a prescindere da quale sia la loro posizione o appartenenza politica, l’impegno e la legittima indignazione in difesa del diritto di esistere al femminile. Impegno che Gabriella vive sulla propria pelle, non come la bandiera ideologica che, per carattere e convinzioni, non intenderebbe mai strumentalizzare, ma come la difesa convinta di una libertà d’azione totale per le donne. Che sia realmente sganciata da promozioni o bocciature maschili ma soprattutto si liberi e ci liberi dai pregiudizi sessisti che, lo diciamo senza nessun timore di smentita, permeano ancora tutto l’arco costituzionale e quindi, in quanto donne, tutte insieme dovremo sradicare. Sarà anche questo un cambio di passo decisivo in materia di rappresentatività e sicuramente anche di efficienza e maggiore presentabilità per il nostro territorio e per la sua classe politica che, senza troppe distinzioni, continua vistosamente a brancolare nel buio. E un po’ di luce e energia rosa, decisamente, aiuterà a ritrovare la strada giusta per tutte e tutti i cittadini di Marino: #nonsiamomarionette”.




AstraZeneca, il vaccino cambia nome in “Vaxzevria”: tra le controindicazioni rari casi di trombosi

Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ha cambiato il nome, in “Vaxzevria”. Il cambio di denominazione è stato all’approvato dall’Ema il 25 marzo a seguito di una richiesta da parte del gruppo farmaceutico anglo-svedese, si legge nel sito dell’agenzia europea del farmaco, in cui è stato pubblicato anche il nuovo bugiardino del farmaco.

Tra gli effetti collaterali, vengono aggiunti i rarissimi casi di trombosi.

Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego

Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale
somministrato devono essere chiaramente registrati.
Ipersensibilità e anafilassi
Devono essere sempre prontamente disponibili supervisione e cure mediche adeguate in caso di evento
anafilattico a seguito della somministrazione del vaccino. Si raccomanda un’attenta osservazione per
almeno 15 minuti dopo la vaccinazione. Non deve essere somministrata la seconda dose del vaccino a
coloro che hanno manifestato anafilassi alla prima dose di Vaxzevria.
Reazioni correlate all’ansia
Reazioni correlate all’ansia, comprese reazioni vasovagali (sincope), iperventilazione o reazioni
correlate allo stress, possono verificarsi in associazione alla vaccinazione come risposta psicogena
all’iniezione con ago. È importante che siano adottate precauzioni per evitare lesioni da svenimento.
Malattie concomitanti

La vaccinazione deve essere posticipata nei soggetti affetti da una malattia febbrile acuta severa o
infezione acuta. Tuttavia, la presenza di un’infezione minore e/o febbre lieve non deve ritardare la
vaccinazione.
Trombocitopenia e disturbi della coagulazione
È stata osservata molto raramente una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi
accompagnata da sanguinamento, in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. Ciò include casi severi
che si presentano come trombosi venosa, inclusi siti insoliti come trombosi del seno venoso cerebrale,
trombosi della vena mesenterica e trombosi arteriosa, concomitante con trombocitopenia. La maggior
parte di questi casi si è verificata entro i primi sette-quattordici giorni successivi alla vaccinazione e si
è verificata in donne di età inferiore a 55 anni. Tuttavia ciò potrebbe riflettere l’aumento dell’uso del
vaccino in questa popolazione. Alcuni casi hanno avuto esito fatale.
Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi di tromboembolia e/o
trombocitopenia. I soggetti vaccinati devono essere istruiti a consultare immediatamente un medico se
sviluppano sintomi quali respiro affannoso, dolore toracico, gonfiore alle gambe, dolore addominale
persistente dopo la vaccinazione. Inoltre, chiunque manifesti sintomi neurologici tra cui cefalea severa
o persistente o visione offuscata dopo la vaccinazione oppure ecchimosi (petecchie) in una sede diversa
da quella della vaccinazione dopo alcuni giorni, deve consultare immediatamente un medico.
Rischio di sanguinamento con somministrazione intramuscolare Come per altre iniezioni intramuscolari, il vaccino deve essere somministrato con cautela in soggetti che
ricevono terapia anticoagulante o che sono affetti da trombocitopenia o da qualsiasi disturbo della
coagulazione (come l’emofilia), poiché in questi soggetti possono verificarsi sanguinamento o
formazione di lividi a seguito della somministrazione per via intramuscolare.
Soggetti immunocompromessi
L’efficacia, la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino non sono state valutate nei soggetti
immunocompromessi, compresi coloro che ricevono terapia immunosoppressiva. L’efficacia di
Vaxzevria può essere inferiore nei soggetti immunosoppressi.
Durata della protezione
La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota in quanto è ancora in fase di determinazione
dagli studi clinici in corso.




Bracciano, 2 morti in una casa di riposo: si sospettano maltrattamenti da parte degli operatori sanitari

BRACCIANO (RM) – Nel corso della mattinata odierna i Carabinieri di Bracciano, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, hanno proceduto a perquisire le tre strutture ricettive riconducibili alla nota casa alloggi per anziani “Villa Vittorio” di Bracciano.

L’operazione trae origine dalle indagini scaturite dal decesso di un’anziana donna, ospite di una delle strutture, avvenuto lo scorso settembre, a seguito del quale i familiari hanno inteso sporgere querela.

L’attività investigativa ha permesso finora di riscontrare nel corrente mese il decesso di un’altra ospite della struttura, ritenuto sospetto dagli inquirenti e tuttora oggetto di accertamenti. Le attività svolte stamattina dai Carabinieri presso le strutture oggetto della manovra investigativa, sono finalizzate innanzitutto alla verifica delle condizioni cliniche e igienico-sanitarie in cui versano gli anziani ospiti, secondariamente alla ricerca e sequestro di ogni documentazione utile per chiarire eventuali responsabilità in ordine alle morti sospette e agli eventuali maltrattamenti perpetrati dagli operatori sanitari.

Alle operazioni ha preso parte personale medico e sanitario dell’ASL, incaricato dalla Procura di visitare gli ospiti delle strutture per accertarne le condizioni, mentre i Carabinieri hanno operato le perquisizioni presso le strutture ricettive, provvedendo contemporaneamente al sequestro delle cartelle cliniche relative ai decessi delle due donne, avvenuti presso gli ospedali Padre Pio di Bracciano e San Pietro di Roma




Palermo, irruzione in una villetta privata a Cinisi: tutti a fare festa!

I giovanissimi non si arrendono a restrizioni e divieti: un’altra festa privata è stata interrotta dai Carabinieri in una villetta della periferia di Cinisi, a cui stavano partecipando ragazzi di età compresa fra i 15 e i 20 anni.

Immancabili gli alcolici e la musica ad alto volume, ma naturalmente senza distanziamento interpersonale e mascherine: la violazione delle misure anti-Covid è costata 9.200 euro in sanzioni amministrative, applicate a tutti i 18 partecipanti all’evento.

I militari della stazione di Cinisi hanno poi affidato i minorenni alle rispettive famiglie, con l’auspicio che tali deprecabili avvenimenti siano di monito per tutti i giovani.