Frascati Scherma, Iaquinta festeggia a Cassino: “Felice della vittoria, sentivo la pressione”

Frascati (Rm) – Emanuele Iaquinta è stato uno dei tanti vincitori del Frascati Scherma nella prova regionale Gpg (Under 14) andata in scena a Cassino nello scorso fine settimana. Il fiorettista classe 2008, che proprio domenica scorsa ha compiuto 13 anni e che è allenato da Valerio Aspromonte e Sasà Di Naro presso la sezione capitolina del “Pio XII”, ha trionfato nella categoria Ragazzi (quella di sua appartenenza) che nell’occasione era mista a quella maggiore degli Allievi: “Sono felice di questa vittoria – dice Iaquinta – Dopo un anno senza gare, nelle ore che hanno preceduto la kermesse ero molto preoccupato: sentivo la pressione di dovermi riconfermare dopo le ultime buone prove dello scorso anno, poi in gara invece tutto è filato liscio. Ho superato i gironi vincendo tutti gli assalti, poi nella prima diretta ho vinto comodamente, mentre ai quarti di finale ero sotto con il mio compagno di sala Mauro Addato che sono riuscito a rimontare. La semifinale è andata molto bene e ha visto una mia chiara vittoria, mentre all’ultimo atto ho incrociato l’altro compagno di società Manfredi Di Russo con cui facciamo sempre assalti molto tirati, ma per fortuna l’ho spuntata. Ora mi concentrerò per la successiva prova di giugno e poi mi allenerò intensamente in estate per farmi trovare pronto ai campionati italiani di ottobre”. Iaquinta, che è romano ma ha chiare origini calabresi, è supportato da mamma Elisabetta e papà Francesco, oltre che dai fratelli Davide (anche lui schermitore a Frascati), Gabriele ed Elena. “La mia passione per la scherma è nata attorno agli otto anni e mezzo, guardando la tv. Quando ho cominciato gli allenamenti al “Pio XII” pensavo di aver troppo terreno da recuperare, invece grazie ai maestri Aspromonte e Di Naro sono riuscito a migliorare tanto”. La chiusura è proprio sul suo maestro Aspromonte: “So quello che ha fatto nel mondo della scherma e sarebbe bellissimo poter fare anche solo la metà del suo percorso”.
Non solo Iaquinta. Sono stati davvero numerosi i risultati dei piccoli atleti tuscolani nello scorso fine settimana a Cassino. Nel fioretto, nella stessa categoria di Iaquinta (Ragazzi/Allievi), sono arrivati il secondo posto del già citato Manfredi Di Russo, il quinto di Joan Sinopoli, il settimo di Mauro Addato, il nono di Ian Marino, il 12esimo di Alessandro Sglavo e il 19esimo di Emanuele Beciani. Nella stessa categoria al femminile trionfo di Maria Vittoria Berretta, seconda Flavia Landi e settima Rachele Angelino. Nella categoria Giovanissimi Sofia Mancini ha vinto, Gloria Pasqualino è arrivata seconda e Asia Pirozzolo ha chiuso terza, con Maria Rosa Salvatore sesta, Asia Masi ottava e Laura Incorvaia nona. Vittoria anche nella prova maschile con Davide Alteri che ha battuto in finale il compagno di società Damiano Pozzi, poi da segnalare il sesto posto di Francesco Bernardini, il settimo di Gabriele Cecchini, l’ottavo di Simone Minetti e l’11esimo di Gianmarco Cecchi. Altra vittoria nei Maschietti con Riccardo Mancini che ha anticipato Leonardo Alberto Papi (secondo), Filippo Ciani e Andrea Pasculli (terzi), Gabriele Dal Poz (quinto) e Giorgio Paturzio (settimo), mentre tra le Bambine è andata in scena una finale tutta tuscolana con Valeria Gneo che ha battuto Maya Toti. Corposo anche il quadro della sciabola: tra i Maschietti trionfo di Filippo Landi, Mattia Bottega terzo, Alessandro Fanelli sesto, Riccardo Caico 15esimo e Francesco Cipollone 21esimo, tra le Bambine successo per Greta Vinci davanti a Matilde Reale (seconda) e con Diletta Quattrociocchi sesta. Nelle Giovanissime Ludovica Rossetti si è piazzata quinta, nella prova maschile invece Riccardo Aquili ha chiuso secondo, Tristan Marcelli terzo, Lorenzo Tomassetti quinto, Emanuele Viscovo ottavo e Davide Pasquini decimo. Nella categoria maggiore Ragazze/Allieve Guya Micheli ha concluso sesta, Martina Calderini decima e Beatrice Perugini 12esima, mentre nella prova maschile Matteo Ottaviani è arrivato secondo, Valerio Reale e Samuel Marcelli terzi, Leonardo Reale sesto, Matteo Miucci 15esimo, Niko Gatta 22esimo, Fabio Ilari 24esimo e Gabriele Cecchinelli 29esimo. Buone notizie anche dal settore spada col trionfo di Carlotta Pasqua tra le Giovanissime, il bel quinto posto di Giorgia Amati tra le Ragazze/Allieve (con Francesco Retico 28esimo nella prova maschile) e poi nei Giovanissimi l’ottavo posto di Francesco Candidi e il decimo di Flavio Pizzuti.




Cuneo, tre rapinatori assaltano gioielleria: titolare spara e ne uccide due

La gioielleria di via Garibaldi era stata rapinata nel 2015

CUNEO – E’ finito nel sangue l’assalto ad una gioielleria di Grinzane Cavour, storico borgo della provincia di Cuneo. Due banditi sono morti, colpiti dai proiettili esplosi dal titolare del negozio che nel 2015 aveva già subito una violenta rapina, i loro corpi a terra nella centrale via Garibaldi, lungo la provinciale che collega Alba e Barolo.

Un terzo bandito sarebbe invece riuscito a fuggire. Il fatto è accaduto poco prima della chiusura della gioielleria Roggero, al civico 71 della via. Almeno cinque i colpi di pistola esplosi all’indirizzo dei malviventi, che sono morti a pochi metri dall’ingresso del negozio, uno in mezzo alla strada, l’altro all’angolo con una vita laterale. Sul posto l’intervento dei sanitari del 118 è stato immediato, ma per entrambi non c’è stato nulla da fare, ed ora i carabinieri sono al lavoro per ricostruire gli attimi concitati della sparatoria. E per fermare il terzo bandito, che secondo alcuni testimoni si sarebbe allontanato in auto. Posti di blocco sono in tutta la provincia.

“Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale, quando abbiamo sentito gli spari in strada”, ha raccontato il sindaco Gianfranco Garau davanti al municipio, che si trova a due passi dalla gioielleria. “Mi sono spaventato e sono sceso a controllare – ha aggiunto il primo cittadino -. La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc. Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Una scena che purtroppo si è ripetuta, ma questa volta i banditi erano armati”.

La gioielleria di via Garibaldi era stata rapinata nel 2015. Era il 22 maggio quando due banditi, uno dei quali travestito da donna, si erano introdotti nel negozio, dove avevano legato il titolare, con delle fascette di plastica dopo averlo picchiato con violenza. Legate anche la moglie e la figlia, chiuse in bagno, prima di scappare con un ricco bottino di gioielli e di orologi di circa trecentomila euro. A dare l’allarme le due donne, dopo essere riuscite a liberarsi. Per guarire dalle ferite il gioielliere impiegò diverse settimane.




Nemi, gestione rifiuti in barba alla legge? E’ giallo su un atto trovato dal Comitato “I Corsi” via della Radiosa nel progetto definitivo del Comune

NEMI (RM) – Il nuovo progetto definitivo del Comune di Nemi per realizzare il Centro di raccolta – isola ecologica “I Corsi” si basa su una misteriosa interlocuzione che il Comune avrebbe avuto con l’ACEA la quale avrebbe dettato delle “prescrizioni” a cui il Comune  dovrebbe adempiere per poter realizzare l’impianto di gestione rifiuti in barba alla legge che vieta un sito del genere in prossimità di un pozzo d’acqua. (D.lgs 3 Aprile 2006 Nr. 152 Art. 94 comma 4 lettera h).

Peccato che da uno studio analitico degli atti non siano emersi riferimenti documentali, epistolari o indicazioni di protocollo che possano ricondurre ad una presunta ”interlocuzione” tra Comune e Acea. Una bizzarra modalità, dato che il gestore del servizio idrico, solitamente si esprime nelle sedi ufficiali della Conferenza dei servizi e non “suggerisce” a un Comune “come fare per andare in deroga a una legge” in fase di stesura progettuale per aiutare l’Ente ad avere il via libera.  Adesso il Comitato “I Corsi” – via della Radiosa, Nemi chiede a gran voce chiarimenti a tutti gli Enti coinvolti e lo fa con una nota scritta inviata per posta certificata: “Ora chi di competenza dovrà rispondere”

Ecco i fatti:

Il Comitato “I Corsi” – via della Radiosa, Nemi ha acquisito gli atti relativi al progetto definitivo del Centro di raccolta – Isola ecologica in località “I Corsi” nel comune di Nemi approvato con i soli voti della maggioranza, giovedì scorso in Consiglio Comunale. Ora l’iter procedurale prevede che il Comune convochi una conferenza dei servizi, dopo i tempi necessari all’esposizione al pubblico per eventuali osservazioni/controdeduzioni/opposizioni, per acquisire tutti i pareri degli Enti competenti coinvolti al fine di ottenere il via libera o meno per la realizzazione dell’impianto. 

Il Comitato chiede chiarimenti all’ACEA

Gli atti studiati dai professionisti (tecnici in materia ambientale ed esperti giuristi) che compongono il Comitato “I Corsi” – via della Radiosa, Nemi,  hanno portato i referenti dell’organismo civico a richiedere per iscritto chiarimenti all’ACEA circa le dichiarazioni contenute nella documentazione del Comune di Nemi. 

CLICCARE QUI PER VISIONARE LA RICHIESTA DI CHIARIMENTI DEL COMITATO INVIATA ALL’ACEA

La Pec (corrispondenza elettronica legale) è stata inviata anche ai seguenti enti: Regione Lazio (Area Legislativa e Conferenze dei Servizi), Città Metropolitana di Roma (Dipartimento III – Ambiente e Tutela del territorio: Acqua – Rifiuti – Energia – Aree protette), Città Metropolitana di Roma Dipartimento III – Servizio 2 “Tutela acque e risorse idriche, aria ed energia”, Garante regione Lazio del Servizio Idrico Integrato, ARPA Lazio, ASL RM6, Parco Regionale dei Castelli Romani, Consigliere regionale Marco Cacciatore Presidente della X Commissione – Urbanistica, politiche abitative, rifiuti. Consigliere regionale Valerio Novelli, Presidente VIII Commissione – Agricoltura, Ambiente. 

Nella missiva del Comitato vengono ripercorsi i fatti, tra cui la particolare evidenza che il progetto definitivo presentato dall’Amministrazione del comune di Nemi ricade nella stessa area già interessata in precedenza da analogo progetto per la realizzazione di un’isola ecologica, portato in conferenza dei servizi in data 7/9/2016. 

In quella Conferenza dei Servizi ACEA ATO2, invitata in qualità di gestore del servizio idrico nel comune di Nemi per la presenza a meno di 60 metri dall’area di progetto di un pozzo per acqua potabile, ha espresso parere SFAVOREVOLE alla realizzazione del progetto, alla luce del quadro normativo all’epoca vigente, che nel frattempo non risulta variato. Il Comitato, composto da circa 200 persone che si oppongono alla realizzazione del nuovo progetto per un Centro di raccolta dei rifiuti differenziati comunali – Isola Ecologica sempre nella medesima località, ha potuto verificare che, a detta del Comune, questo nuovo progetto definitivo sarebbe frutto di un’interlocuzione che vi sarebbe stata tra il Comune e la Regione e ACEA da cui sarebbe emersa la possibilità di utilizzare l’area. 

Nonostante quanto riportato tra virgolette negli atti del Comune, non vengono mai riportati dettagli circa l’”interlocuzione” che sarebbe avvenuta e, soprattutto, non v’è traccia della fonte da cui sarebbero state estratte tali prescrizioni (numero di Protocollo della lettera, Ufficio che avrebbe inviato tali prescrizioni e firmatario) e pertanto i 200 cittadini di Nemi aderenti al Comitato “I Corsi” – via della Radiosa chiedono alla società ACEA ATO2 se è vero che via sia stata l’”interlocuzione dichiarata”, che siano state discusse e concordate con il comune di Nemi tali prescrizioni e come le stesse siano state comunicate (Lettera, N. Protocollo, firmatario, etc.).

Fatto sta, comunque, che la legge parla chiaro e non prevede deroghe e prescrizioni.




Bracciano, l’Amministrazione Tondinelli in aiuto alle attività commerciali e produttive: “Spazi all’aperto ed esonero dalla tassa. È un dovere contribuire alla ripresa in un periodo di crisi”

BRACCIANO (RM) – A Bracciano, le attività commerciali previste nel decreto sostegno, non dovranno pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico (TOSAP) fino a tutto giugno 2021. Il provvedimento è stato applicato in osservanza dell’ultimo Decreto del Governo: “Speriamo – dichiara il Sindaco Armando Tondinelli – che il Governo decida di prorogare l’esenzione del pagamento fino a che la pandemia non finisca”.

L’Amministrazione Tondinelli ha voluto prorogare l’occupazione del suolo pubblico fino a tutto dicembre 2021 per dare pieno sostegno ai pubblici esercizi e le attività produttive per garantire e tutelare tutti i livelli occupazionali del territorio. Dopo aver stanziato 200 mila euro per i gestori di attività commerciali, il Comune mette in campo questa ulteriore misura.

“Così come abbiamo fatto nel 2020 – dichiara ancora il Sindaco Armando Tondinelli – proseguiamo nella volontà di mettere in atto tutti gli interventi possibili per ridefinire e riorganizzare l’uso di strade e spazi pubblici al fine di consentire agli esercizi pubblici di recuperare, dove è possibile, parte della capienza persa a causa delle norme sul distanziamento nel rispetto della normativa e dei protocolli vigenti. Desideriamo tutti i bar, ristoranti e attività produttive di Bracciano abbiano la possibilità di poter lavorare con uno spazio all’aperto a loro riservato. Per permettere questo abbiamo volentieri sacrificato anche dei parcheggi a pagamento nel centro perché riteniamo fondamentale che tutti possano disporre di suolo pubblico gratuito in un periodo difficile come questo”.

Resta in vigore anche la procedura semplificata. Tutte le domande di nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico, ovvero di ampliamento delle superfici già concesse possono essere presentate mediante istanza all’ufficio Patrimonio con allegata la sola planimetria per via telematica e se entro 15 giorni gli uffici non rispondono varrà il silenzio assenso secondo la normativa di legge e per agevolare e accelerare tutti gli iter.

Naturalmente, l’occupazione dello spazio pubblico deve avvenire rispettando le norme di sicurezza e distanziamento, pena sanzione pecuniaria, e senza creare ostacolo al passaggio delle persone e dei mezzi di sicurezza.

“Stiamo facendo il massimo – ha concluso il primo cittadino – per agevolare il comparto turistico e delle attività produttive e continueremo con le misure di sostegno affinché la nostra comunità si riprenda presto dalla pandemia e dalla crisi che attanaglia le famiglie”.




Volley Club Frascati, Elisa Di Chio e la Coppa Italia Divisione: “Ci servirà per fare esperienza”

Frascati (Rm) – Ha rotto il ghiaccio la Coppa Italia Divisione e anche in questo campionato il Volley Club Frascati presenta una squadra ai nastri di partenza. Di fatto, si tratta del gruppo che avrebbe dovuto giocare il campionato Under 14 sotto la guida di Flavia Mola e che in realtà si sta già in parte disimpegnando nell’Under 15 Eccellenza e ora in questa nuova competizione. Nella prima sfida, giocata sabato scorso sul campo del Sant’Anna Morena, è arrivata una sconfitta per 3-0 (25/13, 25/12 e 25/12 i parziali) che ha fatto capire subito quali potranno essere le difficoltà del gruppo in questa categoria. “Sentivamo la tensione per questo debutto e per il fatto di affrontare una squadra nettamente più esperta della nostra – dice il martello classe 2007 Elisa Di Chio – Per tutte noi è la prima volta in questa categoria e sappiamo che ci sarà da soffrire. Non abbiamo fatto una brutta partita, ma sappiamo che possiamo fare meglio”. La Di Chio e le sue compagne si sono rammaricate per non aver disputato il campionato Under 14: “Dispiace non poter giocare nella nostra categoria, ma cercheremo di utilizzare questo torneo per fare esperienza e cercare di fare più punti possibili. Il gruppo è abbastanza affiatato, ci sono diverse ragazze dei vecchi gruppi Under 13 della passata stagione e questo può essere un punto di forza per noi”. In attesa del secondo match di campionato (sabato in casa contro il Ciampino), la Coppa Italia Divisione del Volley Club Frascati lavora duramente in palestra con Flavia Mola: “Lei è un’allenatrice molto seria che si impegna tanto nel suo ruolo e ci stimola a fare sempre di più. Mi trovo molto bene con lei personalmente e spesso, come altre compagne, sono impegnata anche nell’Under 15 Eccellenza”. La Di Chio è una dei prodotti del floridissimo vivaio frascatano: “E’ il mio settimo anno qui, mi trovo benissimo con la società e con lo staff tecnico che mi hanno aiutato a crescere. Ero venuta a Frascati per fare pattinaggio, poi un’amica mi propose di fare un allenamento di pallavolo e da allora è scoppiato l’amore con questo sport. Devo ringraziare i miei genitori Enza e Marco che hanno supportato la mia passione e che assieme a mio fratello maggiore Andrea mi seguono sempre”.




Usa, niente mascherina all’aperto per chi si è vaccinato

Gli Usa svoltano, allentando l’uso delle mascherine all’aperto per le persone pienamente vaccinate. Joe Biden può quindi tagliare con successo un altro traguardo alla vigilia dei suoi primi 100 giorni, dopo che aveva chiesto agli americani di indossare la mascherina proprio per questo periodo.

Ad aggiornare le linee guida sulle misure da rispettare nella pandemia sono stati i dirigenti del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’agenzia federale per la prevenzione delle malattie, insieme ai membri della task force della Casa Bianca, tra cui cui l’immunologo Anthony Fauci.

Secondo i Cdc, gli americani pienamente vaccinati non devono portare la mascherina all’aperto, a meno che non si tratti di eventi con grandi folle di estranei. Finora invece tutti dovevano indossarla anche fuori se non potevano rispettare la distanza di 6 piedi (182 cm). Per chi è completamente immunizzato via libera quindi a cene e incontri con piccoli gruppi di famigliari e amici, o con un mix di persone vaccinate e non. Anche se non pienamente vaccinati, si potrà inoltre fare a meno della mascherina all’aperto quando ci cammina, si corre, si va in bici da soli o con altri membri della propria famiglia.

I Cdc continuano invece a raccomandare la mascherina per le visite al chiuso dai parrucchieri, nei centri commerciali, nei cinema/teatri, nelle chiese e anche negli eventi affollati all’ aperto, come quelli sportivi o i cortei. E per i non vaccinati la mascherina resta d’obbligo negli incontri all’aperto con altre persone non immunizzate e ai ristoranti outdoor.




Anni di piombo: arrestati in Francia 7 brigatisti rossi: saranno estradati in Italia per scontare le pene detentive

Sette i terroristi arrestati a Parigi. L’operazione, secondo quanto si apprende da fonti italiane, è stata condotta dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e con l’Antiterrorismo della Polizia italiana e con l’esperto per la sicurezza della polizia italiana nella capitale francese.

I brigatisti arrestati in Francia questa mattina sono in attesa di essere presentati al giudice per la comunicazione della richiesta di estradizione da parte dell’Italia. Secondo quanto ha appreso l’ANSA da fonti investigative francesi, si tratta di Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, tutti delle Brigate Rosse; di Giorgio Pietrostefani di Lotta Continua e di Narciso Manenti dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale.

La decisione di procedere all’operazione che ha portato all’arresto di 7 ex brigatisti italiani (altri 3 sono ricercati) è stata presa direttamente dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riferito dall’Eliseo. La presidenza sottolinea che Macron ha deciso di “trasmettere alla Procura i 10 nomi sulla base di domande italiane che riguardavano in origine 200 persone.

Ombre rosse: così è stato chiamato dalle autorità francesi e italiane il dossier riguardante gli ex terroristi italiani arrestati questa mattina in Francia. Dei 7 fermati, quattro hanno una condanna all’ergastolo: Capelli, Petrella, Tornaghi e Manenti. Per Alimonti e Calvitti, la pena da scontare è rispettivamente 11 anni, 6 mesi e 9 giorni e 18 anni, 7 mesi e 25 giorni. Pietrostefani deve scontare una pena di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni.




Covid-19, variante indiana: sintomi più forti e tempi di guarigione più lunghi

La nuova variante indiana del Covid-19, che sta provocando migliaia di contagi al giorno nel paese asiatico, spaventa l’Europa e l’Italia, dove ieri sono stati diagnosticati due casi a Bassano del Grappa, in Veneto. I suoi effetti, ovvero se sia più pericolosa per contagiosità, letalità e resistenza ai vaccini, sono ancora in corso di valutazione. Ma cosa sappiamo di questa mutazione? E fino a che punto dobbiamo preoccuparci, anche in considerazione della compagna vaccinale.

Scoperta per la prima volta ad ottobre nel Maharashtra, stato dell’India Centro-occidentale, conosciuto per la capitale Mumbai, la variante è identificata come B.1.617. La sua caratteristica principale è che presenta due mutazioni già note (E484Q e L452R), unione che sarebbe responsabile della drammatica ondata che sta stravolgendo l’India. La mutazione identificata come L452R corrisponde ad una modifica individuata anche nella variante californiana (B.1.427) che interessa la proteina spike e potrebbe aumentare la contagiosità del coronavirus. La mutazione E484Q potrebbe invece incidere sulla capacità di ‘dribblare’ la risposta immunitaria: quindi, potrebbe portare il coronavirus ad essere più resistente agli anticorpi sviluppati dopo un’infezione o di aggirare, almeno parzialmente, l’efficacia del vaccino.

La resistenza ai vaccini deve essere ancora dimostrata

Secondo i primi dati da Israele, il vaccino Pfizer-BioNTech è parzialmente efficace contro la variante indiana e anche i primi test di neutralizzazione sul vaccino indiano Covaxin hanno mostrato una buona risposta.
Secondo il virologo Giovanni Maga, direttore dell’l’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, “c’è uno studio di un gruppo indiano in cui i ricercatori dimostrano che il vaccino indiano in sperimentazione, protegge contro da questa variante, ed è un vaccino analogo a quello cinese, basato sul virus inattivato. Lo studio è al momento in revisione per la pubblicazione ma i dati sono già stati messi a disposizione su un banca dati pubblica perché la comunità scientifica potesse già valutarli”.

“Quello che sta succedendo in India, Cile e Brasile è il risultato combinato di aperture insensate e sviluppo di varianti con trasmissibilità elevata. La variante indiana è una variante che genera cluster molto numerosi, probabilmente ha un indice di infettività alto. In India ha completamente soppiantato la variante inglese. Poi ha due mutazioni nella regione che funziona da bersaglio per gli anticorpi neutralizzanti, quindi si ritiene che in qualche modo possa sfuggire al vaccino”, ha sottolineato il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova.

A livello di sintomi la variante indiana pare essere più impattante sull’organismo. Tosse, raffreddore, mal di testa e mal di gola, febbre, dolori muscolari, diarrea, stanchezza e spossatezza, ovvero i primi segnali della presenza del coronavirus nelle persone, sono di solito più forti. E di conseguenza anche i tempi di guarigione ne risentono.




Omicidio Bolzano, trovato nell’Adige il corpo di Peter Neumair

Il cadavere trovato nell’Adige a Trento appartiene a Peter Neumair. Lo conferma l’avvocato Carlo Bertracchi, legale di Madè Neumair, sorella di Benno, il 30enne reo confesso dell’uccisione dei genitori. L’identificazione sarebbe avvenuta tramite alcuni effetti personali trovati sul corpo, in particolare l’orologio. La conferma definitiva potrà arrivare comunque solo dall’esame del Dna che sarà a breve disposto dalla Procura di Bolzano.

Il cadavere è stato avvistato nelle acque dell’Adige da un ragazzo, che stava passeggiando con il suo cane lungo il fiume nei pressi del museo di scienze Muse. Lanciato l’allarme, sono giunti sul posto i vigili del fuoco e la squadra mobile.




Salvini e Renzi su coprifuoco: va cancellato

“Quasi 90 mila firme raccolte in poche ore, grazie a voi e nel silenzio di giornali e tivu’, per chiedere libertà e lavoro. Straordinario! Avanti così, fino all’obiettivo”.

Sui social, è Matteo Salvini oggi a fare il punto sulla raccolta di firme alla petizione on line per l’abolizione del coprifuoco. “Ho nel governo due piedi dentro: la richiesta sul coprifuoco non è della Lega ma di tutti i sindaci e governatori, anche quelli di sinistra” dice, poi, ospite a L’Aria che tira’, su La7. “Adesso gli italiani chiedono salute, lavoro e libertà. Continuo a non essere d’accordo con il coprifuoco alle 22 ma non devo essere io a convincere Draghi. Io penso che entro metà maggio saranno i dati a consentire di riaprire” dice ancora il leader della Lega. Sulla stessa linea di Salvini è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “Io la penso come Stefano Bonaccini: è ovvio che vada rivisto il coprifuoco delle 22.

Lo sanno tutti e privatamente lo dicono tutti: così non ha senso. Dunque, nei prossimi giorni il coprifuoco andrà tolto o l’orario prolungato” scrive Renzi nella sua enews. “Regalare questa battaglia a Salvini, a mio giudizio, è un errore politico di quelle forze di maggioranza che, sognando, immaginano un Papeete2. Pensano, cioè, che – provocandolo sul coprifuoco -Salvini cada nel tranello e reagisca d’impulso, uscendo dalla maggioranza. Ma Salvini non ci pensa neppure, la lezione dell’estate 2019 gli è bastata e avanzata”, conclude.

A Salvini e Renzi risponde il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a sua volta ospite di L’Aria che tira. Secondo il ministro quello di Renzi, di non lasciare cioè il tema delle chiusure al leader della Lega, “è un argomento stravagante: bisogna capire se la campagna è giusta oppure no, perché ci sono tante battaglie che sposa Salvini e non me le intesterei, francamente”. Rispondendo a una domanda sulla presenza di Salvini al Governo, Orlando ha risposto: “Noi lavoravamo per un’altra formula non è mistero, ma non è stata possibile: credo sia stato importante e utile per il Paese che Draghi abbia colmato la lacuna e il vuoto che si era venuta a determinare per il venire meno di quell’ipotesi; adesso Salvini si è detto disponibile a sostenere nell’interesse nazionale il governo, lo dovrebbe fare. Io sono abbastanza grande da ricordare ha concluso – che i governi nei quali chi sta al governo poi partecipa anche alle manifestazioni contro il governo non hanno una vita molto facile”.




Endometriosi, Califano (Pd): iniziato l’iter per la proposta di legge in Regione Lazio

È iniziato in commissione sanità l’iter della proposta di legge sull’Endometriosi a firma della consigliera regionale Michela Califano. 

“Parliamo – spiega la consigliera regionale dem – di una patologia ginecologica molto invalidante che coinvolge oltre 750mila donne nel Lazio, 3 milioni in Italia, di cui si parla purtroppo ancora molto poco. Una patologia che può pregiudicare ogni ambito della vita di una donna: lavoro, rapporti sociali e di coppia, maternità”.

“Cuore della legge è diffondere la conoscenza e la consapevolezza dell’endometriosi. La diagnosi infatti, essendo ancora poco conosciuta dalle donne che ne sono affette, rischia di essere sempre molto tardiva pregiudicando i percorsi terapeutici”.

Quella presentata dalla consigliera Califano è la prima proposta di legge in materia di endometriosi nella Regione Lazio. 

La Consigliera regionale Michela Califano insieme al Prof. Fiorenzo De Cicco Nardone ospiti di Chiara Rai a Officina Stampa del 3/2/2021 per l’approfondimento sulla proposta di legge regionale sull’endometriosi

“La Pl – continua Califano – ha anche l’obiettivo di migliorare le cure, incentivare la ricerca, favorire la prevenzione e la conoscenza dell’endometriosi attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative utili non solo ai medici ma anche alle pazienti”.

La legge prevede l’istituzione di un registro regionale elettronico e di una piattaforma digitale per raccogliere e mettere in comune dati e informazioni sulla malattia, sui sintomi e sulle conseguenze. La piattaforma digitale consentirebbe alle pazienti e ai ricercatori di implementare la raccolta e l’analisi indipendente e controllata dei dati, compresi quelli rappresentativi dei bisogni delle pazienti, per indirizzare al meglio i percorsi di ricerca.

“A tal fine – conclude la consigliera regionae Califano – è previsto anche un piano di formazione del personale medico-sanitario, diretto all’utilizzo da parte di questi di tecnologie innovative, per la cura, la prevenzione, la diagnosi precoce della malattia e per una interazione diretta tra medico e paziente. Per le più giovani, la proposta di legge prevede l’utilizzo di strumenti tecnologici di supporto attraverso cui si possa prendere piena conoscenza della malattia e cercare risposte immediate.  La proposta di legge istituisce inoltre anche la Settimana regionale dell’endometriosi in concomitanza con giornata mondiale dell’endometriosi, il 28 marzo, per informare e a sensibilizzare cittadini e istituzioni verso questa tematica di rilevante importanza”.

“Voglio ringraziare il professor Fiorenzo De Cicco Nardone, un luminare in materia, per avermi accompagnato in questo percorso, a tutto il mio staff per l’impegno profuso per realizzare la proposta di legge e a tutti i colleghi che oggi hanno iniziato a studiare questo documento molto importante per le pazienti”.