Magliano Sabina, aggredisce cognato e carabinieri: arresti domiciliari con braccialetto elettronico per un 53 enne

MAGLIANO SABINA (RI) – Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Magliano Sabina hanno arrestato M.P. cinquantatreenne del luogo, già noto alle forze di polizia, in esecuzione di misura cautelare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, disposta con ordinanza dal Tribunale di Rieti.

L’uomo, il 9 luglio scorso, era stato arrestato in flagranza per violenza a pubblico ufficiale poiché, durante un violentissimo litigio aveva tentato di colpire il cognato con una zappa e, all’arrivo dei militari, si era scagliato contro di loro brandendo un coltello, cercando di impossessarsi della pistola d’ordinanza di uno dei due.

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Poggio Mirteto faticarono non poco per disarmarlo, immobilizzarlo e arrestarlo.

Per questo reato, e per altri episodi di minacce al cognato risalenti al mese di giugno, dallo scorso 25 agosto M.P. è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Tale misura cautelare non detentiva, da ieri, è stata aggravata in quella ben più afflittiva degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.




Vaccinazione anti Covid, obbligo con legge ad hoc

Prevedere l’obbligatorietà della vaccinazione anti-Covid. È l’indicazione venuta dal premier Mario Draghi e che, secondo i giuristi, sarebbe possibile attuare in tempi brevi con una legge ad hoc sulla base dei dettami costituzionali. Una strada, quella dell’obbligo, che mira a bloccare la diffusione del contagio ancora in atto ma che vede comunque posizioni differenziate anche tra gli esperti, una parte dei quali ritiene più opportuno un obbligo solo per categorie specifiche.

Che si vada nella direzione di una estensione dell’obbligo dell’immunizzazione anti-Covid lo ha confermato lo stesso Draghi, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, in una conferenza stampa tenutasi ieri per fare il punto in vista della ripresa anche del nuovo anno scolastico.

Attualmente, l’obbligo vaccinale è previsto per medici e personale sanitario, e sono già scattate le sospensioni dei camici bianchi – che restano comunque una netta minoranza – non vaccinati.

Per gli insegnanti è invece previsto l’obbligo del green pass. La prospettiva di un obbligo vaccinale esteso appare però ora più vicina e si tratta, spiega all’ANSA il giurista Amedeo Santosuosso, professore di diritto, scienza e nuove tecnologie all’Università di Pavia, di una strada “fattibile in tempi brevi attraverso una legge, che rispetterebbe tutti i crismi di costituzionalità”.

L’articolo 32 della Costituzione infatti, chiarisce, “prevede la possibilità di imporre un trattamento sanitario obbligatorio attraverso una legge determinando così un obbligo generale per i cittadini. Una legge di questo tipo sarebbe giustificata dai benefici documentati che il trattamento, in questo caso il vaccino, porterebbe alla comunità ed ai singoli”.

Gli studi scientifici, rileva, “dimostrano infatti gli effetti positivi dei vaccini ed un requisito alla base di una legge che prevede l’obbligo per un trattamento sanitario è proprio la vantaggiosità per la comunità e anche per i singoli individui. Ci sarebbero dunque tutti i requisiti per una legge di questo tipo”.

Quanto ai tempi, afferma, “questi dipendono dal Parlamento: in questo caso si tratta di una questione politica più che giuridica”. Ad ogni modo, precisa l’esperto, “è comunque possibile, anche in mancanza di una legge nazionale, procedere a obblighi vaccinali specifici per singole categorie lavorative”.

E proprio ad un obbligo ‘per settori’ puntano altri esperti, a partire da Amerigo Cicchetti, direttore di ALTEMS, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Universita’ Cattolica di Roma. L’obbligo, attualmente non presente in alcun Paese, afferma è una “strada segnata, per l’Italia come per le altre Nazioni, al fine di bloccare l’epidemia: a mio parere è una strada percorribile senza particolari problemi giuridici ma ritengo che l’obbligatorietà vada prevista non per tutti ma per categorie precise, a partire dalla scuola e Università, la PA a contatto col pubblico ed i trasporti”. Per gli altri infatti, “i rischi si possono ridurre ricorrendo al green pass e allo smart-working”.

L’obbligo è giusto ma sarebbe più facile se indiretto secondo, invece, l’ immunologo e componente del Comitato tecnico scientifico Sergio Abrignani: “Il miglior modo per contenere una pandemia è vaccinare tutti o quasi e per farlo serve una sorta di obbligo. Se è tecnicamente difficile fare un obbligo assoluto – spiega – ci si può arrivare con un obbligo indiretto, molto forte e sostanziale, ad esempio attraverso un green pass quasi totalizzante”. Propende al contrario per un obbligo “universale” per tutta la popolazione vaccinabile il virologo Fabrizio Pregliasco, prevedendo l’utilizzo dei servizi già presenti sul territorio, con la collaborazione dei medici di base.

Dopo l’ultimo vaccino obbligatorio introdotto in Italia negli anni ’90 contro l’epatite b, l’esempio più recente risale alla legge del 2017 dell’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha introdotto un obbligo vaccinale per la frequenza scolastica limitatamente ai vaccini dei primi anni di vita, come quello contro tetano, difterite, morbillo. Un obbligo, concludono Abrignani e Pregliasco, che ha portato a “ottimi risultati” con un forte aumento delle vaccinazioni tra i bambini. 




Torino, va a fuoco un edificio in centro: bruciati 1800 metri quadri

Fiamme, esplosioni e un denso fumo nero nel centro di Torino per un violento incendio scoppiato nella mattinata di ieri tra gli attici e le mansarde di un elegante edificio davanti alla stazione ferroviaria di Porta Nuova. Il rogo ha seminato il terrore tra gli abitanti, si è poi esteso a un altro condominio nello stesso isolato.

Una trentina di vigili del fuoco al lavoro, l’incendio nel tardo pomeriggio non era ancora spento.

L’incendio ha bruciato 1.800 metri quadri

Le fiamme hanno prima coinvolto gli attici del palazzo ‘Lagrange’, ma con il passare delle ore hanno avvolto anche le soffitte e il quarto piano di un altro condominio con finiture più vecchie. Molte le esplosioni di bombole a gas raggiunte dal fuoco. L’intera zona è stata isolata e sono stati un centinaio gli sfollati da appartamenti, uffici e negozi.

Cinque le persone soccorse dai sanitari del 118: sono state curate sul posto e non hanno avuto bisogno di essere trasportate in ospedale. Si tratta di due proprietari delle abitazioni coinvolte nell’incendio, che hanno avuto malori per lo spavento, due agenti di polizia e un operaio, medicati per delle escoriazioni. Evacuati e chiusi anche i negozi, mentre alcuni palazzi del vicino isolato sono rimasti al buio e le auto sono state spostate dai parcheggi.

Le fiamme hanno continuato nel pomeriggio di ieri ad avanzare sui lati di piazzetta Lagrange e via Lagrange, mentre l’aria fino a via Roma è diventata irrespirabile. Sul posto oltre ai vigili del fuoco anche polizia e carabinieri che si sono adoperati a mettere in sicurezza le vie e ad evacuare le persone, mentre la polizia municipale ha chiuso un tratto di corso Vittorio Emanuele, deviando il traffico. 

Secondo i primi accertamenti “anche se siamo ancora nel campo dell’ipotesi”, precisano gli investigatori, le fiamme sarebbero state causate da alcune scintille scaturite da una saldatrice usata da un fabbro per collocare una cassaforte in un attico, e avrebbero incendiato la coibentazione inserita nell’intercapedine della parete.




Il giallo di via Poma: il criminologo Carmelo Lavorino presenta il suo nuovo libro

Dopo 30 anni l’assassino di Simonetta Cesaroni non è ancora noto

Simonetta Cesaroni fu uccisa nel pomeriggio di martedì 7 agosto 1990 in via Carlo Poma n. 2, al terzo piano di un grande complesso abitativo, a Roma, quartiere Prati.

Dopo più di trent’anni l’assassino non è ancora noto, anche se da molteplici indizi si può stabilire con ragionevole certezza chi abbia inferto le numerose coltellate alla ragazza.

Dell’omicidio si occupò in quei giorni anche il criminologo Carmelo Lavorino, e in questi giorni sarà nelle librerie il suo più recente libro, dal titolo ’VIA POMA, INGANNO STRUTTURALE TRE’.

L’autore sarà a disposizione del pubblico durante l’incontro di mercoledì 8 settembre 2021, a Gaeta, presso il Club Nautico di Gaeta, Lungomare caboto 93, nel quale si parlerà anche di altri casi, come i ‘gialli’ di Arce e di Caronia.