Bracciano, elezioni: Armando Tondinelli tira le somme di 5 anni di mandato [VIDEO]

BRACCIANO (RM) – “Mi rivolgo direttamente a voi, amici e concittadini, perché è con voi che ho iniziato un percorso di valore per far crescere Bracciano. Il mio messaggio è ricco di emozioni e gratitudine ma anche di impegni per il futuro. Tra le certezze c’è quella di aver amministrato con onestà, tagliando i tentacoli della vecchia politica. Desideriamo proseguire questo viaggio insieme! Forza Bracciano!”

Tramite un video, il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli fa un bilancio dell’attività amministrativa portata avanti in questi ultimi cinque anni.




Asd Vis Casilina (calcio, Under 19), capitan Valentini: “L’obiettivo è di provare a vincere”

Roma – Sta nascendo sotto ottimi auspici la stagione dell’Under 19 provinciale dell’Asd Vis Casilina. A spiegare le dinamiche e le aspettative di questo gruppo è capitan Alessio Valentini, esterno offensivo classe 2002 che dunque giocherà questa stagione da fuoriquota. “Il nostro è un gruppo consolidato visto che molti di noi già giocavano assieme alla Polisportiva Borghesiana e lì abbiamo conosciuto mister Vincenzo Formisano. Il tecnico è uno che ti sprona a giocare sempre a calcio, a non buttare mai il pallone in avanti senza criterio e questa è una caratteristica che raramente ho riscontrato negli allenatori avuti in carriera. Inoltre è una persona splendida in tutto e per tutto, sempre aperta al dialogo con i suoi ragazzi”. Valentini parla del nuovo gruppo dell’Under 19 provinciale della Vis Casilina: “Il fatto di giocare assieme da diverso tempo ci ha aiutato a trovare il giusto feeling fin da subito. Ma anche i nuovi elementi arrivati da altre società si sono integrati in fretta e nelle ultime due uscite amichevoli si è vista una squadra che sembrava giocasse da tempo assieme”. Il capitano del club capitolino parla dell’ultimo successo in amichevole contro la Magnitudo: un bel 3-1 firmato da Agheyisi, Vallucci, Parisi: “Siamo inizialmente andati in vantaggio e loro hanno pareggiato grazie ad un rigore inesistente, ma la squadra non ha mai smesso di giocare e alla lunga siamo riusciti ad avere la meglio. La preparazione atletica sta andando molto bene, anche se c’è sempre da lavorare sia dal punto di vista del gioco che su altri aspetti”. Insomma, Valentini e l’Under 19 della Vis Casilina non si nascondono: “Iniziamo questa stagione con l’obiettivo di vincere il campionato, poi vedremo le risposte del campo”. Lui, intanto, ha già fatto capolino pure con la prima squadra: “Era già accaduto l’anno scorso con la Prima categoria della Polisportiva Borghesiana e ora qui sto facendo le amichevoli sia con la Terza sia con il gruppo dell’Under 19: sarà una stagione importante per me”.




Velletri, parte il countdown per il centenario dalla nascita di Ugo Tognazzi

Un ricco calendario di iniziative per celebrare uno dei più grandi interpreti della commedia italiana

VELLETRI (RM) – Parte da Velletri il countdown che porterà ai festeggiamenti per il centesimo anniversario della nascita di Ugo Tognazzi. Qui, dove l’indimenticabile attore di “Amici miei” e “I mostri” visse per oltre trent’anni con sua moglie l’attrice Franca Bettoja, si svolgerà, sino a dicembre 2021, “UgoMania – Velletri per Ugo”: un ricco calendario di iniziative per celebrare uno dei più grandi interpreti della commedia italiana, in preparazione del grande evento per i suoi cento anni, che cadrà il 23 marzo 2022.

LA MOSTRA

La Città di Velletri, che ha già intitolato alla sua memoria un teatro e un istituto professionale alberghiero, dedica all’artista un sentito omaggio lungo oltre tre mesi. Si parte con la mostra fotografica “Ugo e Velletri” che resterà visibile sino a dicembre 2021. Costituita da 25 scatti privati dell’attore, potrà essere ammirata nelle vetrine dei negozi del centro storico, tra via Cannetoli e via Alfonso Alfonsi, in collaborazione con i commercianti del quartiere.

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA

Si svolgerà invece, da sabato 30 ottobre a lunedì 1 novembre, presso il Multiplex Augustus, la maratona cinematografica “Ugomania”, che proporrà alcuni dei più grandi successi dell’attore. Durante la rassegna sarà anche presentato il libro “Ugo, la vita, gli amori e gli scherzi di un papà di salvataggio”, scritto dai figli Ricky, Gianmarco, Maria Sole Tognazzi e Thomas Robsahm, pubblicato da Rai Libri.

LA VISITA GUIDATA CON GIANMARCO E IL CONTEST CULINARIO

Sono in programma sempre a Velletri, nel mese di novembre (date da definirsi), una visita guidata presso la Casa Museo di Ugo Tognazzi in compagnia del figlio Gianmarco Tognazzi, e il contest culinario “Un cuoco prestato al cinema”, per ricordare le ricette di Ugo con il coinvolgimento diretto degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Velletri, che rivisiteranno alcune delle sue ricette più famose.

LA SERATA FINALE

La kermesse si concluderà con una serata speciale presso il Teatro Tognazzi, l’unico a lui dedicato in Italia, alla presenza dei figli Ricky, Gianmarco e Maria Sole Tognazzi e delle Amministrazioni Comunali di Velletri e Pomezia, gemellate nel nome di Ugo. Saranno proiettati per l’occasione “Il meglio di Ugomania”, video conclusivo che raccoglierà i momenti topici del festival, e il documentario “Ugo e gli amici di Velletri”. Dopo aver annunciato le principali iniziative previste per il centenario e dopo aver premiato i vincitori del contest culinario “Un cuoco prestato al cinema”, la serata terminerà con la proiezione del film documentario “Ritratto di mio padre”, con la regia di Maria Sole Tognazzi.




Valmontone 1921 (calcio, Under 15 reg.), Innocenzi: “Partiamo per salvarci, ma si può fare di più”

Valmontone (Rm) – Un allenatore giovane, ma che già conosce il suo gruppo. Giovanni Innocenzi è stato confermato alla guida dell’attuale gruppo Under 15 regionale del Valmontone 1921 che già allenava nella passata stagione (ovviamente nell’Under 14). “Ho seguito questi ragazzi già lo scorso anno ed è rimasto in blocco lo stesso gruppo – racconta l’allenatore – In questo nostro percorso siamo partiti indubbiamente con qualche difficoltà, ma il periodo della pandemia e i problemi legati al Covid hanno forse contribuito a compattare il gruppo e infatti alla fine della scorsa stagione lo cose andavano decisamente meglio. Siamo ripartiti di slancio in questa nuova annata agonistica anche se sappiamo che c’è tanto da lavorare. L’obiettivo principale rimane sempre la salvezza, ma… con uno sguardo in avanti nel senso che proveremo a non accontentarci e a fare di più. I ragazzi si conoscono tra loro e conoscono già i miei metodi e io so quali sono le loro caratteristiche tecniche e comportamentali: questo può essere un vantaggio, soprattutto all’inizio”. Nelle ultime due sfide amichevoli, l’Under 15 regionale del Valmontone ha incrociato e vinto altrettante volte con l’Atletico Lariano, battuto prima fuori casa (2-0) e poi nell’ultimo week-end tra le mura amiche per 4-2. “Ma onestamente non siamo stati particolarmente brillanti, anche perché faceva molto caldo. Cose che ci possono stare in questo periodo della preparazione: la data di inizio del campionato ancora non è definita, ma noi siamo partiti con molto anticipo e quindi siamo tranquilli in ogni caso. Stiamo abbastanza bene dal punto fisico, ma cerchiamo di crescere a tutti i livelli”. Per Innocenzi inizia il terzo anno di lavoro a Valmontone: “Mi trovo bene in questo club che quest’anno ha fatto un ulteriore passo in avanti dal punto di vista organizzativo, anche se le cose funzionavano pure nella passata stagione. L’inserimento nello staff di una figura di grande esperienza come il responsabile dell’area tecnica Giuseppe Di Franco non può che avere ricadute positive sul lavoro di noi allenatori”.




Colleferro, il dg Grandi: “Sabato si terrà l’open day per una Scuola calcio tutta al femminile”

Colleferro (Rm) – Non solo una prima squadra che quest’anno è tornata nel suo “habitat naturale”. Non solo un settore giovanile che conta già su tre titoli d’Elite. Non solo una Scuola calcio che è cresciuto nei numeri e nella qualità in maniera esponenziale, ma sin d’ora il Colleferro vuole aprire anche alle ragazze in maniera importante. Sabato alle 10 presso il campo “Di Giulio” di Colle Sant’Antonino c’è l’open day della “Scuola calcio al femminile”, vale a dire un progetto che riguarda tutte le piccole calciatrici provette nate tra il 2007 e il 2016. L’intento è di creare un settore di base rosa “puro” e poi dare continuità con la formazione di una prima squadra. “Sappiamo che non sarà semplice, ma ci proviamo – dice il direttore generale Paolo Grandi (nella foto di Leonardo Pera) che si è fortemente speso per questa iniziativa – Se ci sarà la possibilità vorremmo formare un gruppo femminile già da questa stagione, ma l’idea verrà sviluppata in ogni caso per farci trovare pronti a settembre del 2022. E’ uno dei progetti nuovi che abbiamo lanciato e che tra le altre cose investono, ad esempio, anche il sociale come nel caso dell’iniziativa della Scuola calcio per i ragazzi portatori di handicap e disabilità”. Tra le sostenitrici del progetto di Scuola calcio femminile c’è anche la dottoressa Marialetizia Proia, psicologa dello sport del Colleferro. “Il calcio non è uno sport per signorine: è una frase che spesso molte ragazze si sono sentite dire e che accompagna il mondo del calcio fin dagli inizi del secolo scorso. Come tutti i pregiudizi che si rispettano questa frase ha continuato a girare tra i discorsi e quasi si è incastrata nella realtà delle società sportive di calcio che non hanno mai investito in questo settore sia in termini di spazio che di tempo. Ma il calcio non è assolutamente solo per gli uomini: come in tutti gli sport le normali differenze di struttura fisica rendono le discipline maschili molto differenti da quelle femminili. Proprio per questo vanno trattati in modo diverso soprattutto nelle scuole calcio dove le bambine non possono e non devono adattarsi agli allenamenti, ma gli allenamenti devono essere adattati a loro ed è quello che il Colleferro intende fare: pensare un calcio adatto alle ragazze che vogliono sviluppare le loro caratteristiche e vivere le loro passioni. Ci auguriamo quindi che le ragazze possano godere di queste iniziative che per ora saranno saltuarie, ma che poi diventeranno una realtà molto più frequente”.




Marino Pallavolo, Di Lucca e la serie D femminile: “Gruppo giovane, ma puntiamo ai play off”

Marino (Rm) – Non solo maschile. La Pallavolo Marino, tornata quest’anno nei campionati nazionali degli uomini, vuole “riemergere” anche nel settore femminile esattamente come accadde qualche stagione fa quando entrambe le prime squadre giocavano in B. Da tempo la società del presidente Sante Marfoli ha intensificato il lavoro sul settore giovanile e, a distanza di qualche anno, si cominciano a vedere i frutti. La prova concreta sta nella conformazione della rosa della serie D femminile affidata per la seconda stagione consecutiva a coach Marco Di Lucca: “L’anno scorso abbiamo iniziato a lavorare con le ragazze da marzo e così facendo ci siamo potuti conoscere reciprocamente. Questo gruppo è molto giovane visto che può contare su una sola atleta classe 1997 e poi su tutte ragazze nate tra il 2000 e il 2006. Nonostante la giovane età, si tratta di un organico sicuramente valido dal punto di vista tecnico e sono convinto che queste ragazze potranno dire la loro nel torneo che prenderà il via tra il 16 e il 17 ottobre. L’obiettivo minimo è quello dell’aggancio dei play off, ma per noi è di fondamentale importanza anche la valorizzazione delle atlete delle categorie “under” che possono accumulare un’importante esperienza all’interno di questa categoria”. La Marino Pallavolo è stata inserita nel gruppo C assieme a Volta Latina, Priverno, Cosmos, Onda, Ciampino, Sporting Pavona, Duemila12, Volley Group, Prometeo, Vigna Pia e Cali Roma XIII e Di Lucca è pronta a portarla nelle zone di alta classifica del campionato. “Sono entrato nel club castellano la scorsa stagione seguendo i gruppi femminili del settore giovanile. Fin da subito ho respirato aria molto motivante e laboriosa, ci sono tante nuove iscritte in particolar modo quest’anno e quindi c’è tanto lavoro da fare su di loro sia a livello umano che sportivo. Il settore giovanile è il serbatoio della società da cui partire per fare emergere giocatrici ben formate e con qualità”.




Frascati Scherma, Conti e Giovannelli: “Che bella l’esperienza al ritiro degli azzurrini Under 20”

Frascati (Rm) – Sono state tra gli undici rappresentanti del Frascati Scherma agli allenamenti collegiali degli “azzurrini Under 20” tenutisi nella prima metà del mese di settembre tra Piani di Luzza (località nel comune di Forni Avoltri, in provincia di Udine) e la Cascia (in Umbria). La fiorettista Martina Conti e la sciabolatrice Amelia Giovannelli, “sorelle d’arte” (nel Frascati Scherma hanno seguito le orme rispettivamente di Alessandra e Vally) ed entrambe classe 2004, parlano della loro esperienza nel ritiro della Nazionale Under 20.
La Conti, allieva di Alessandra Nucci, ha vissuto un’emozione doppia e il motivo lo spiega lei stessa: “Questo è stato il mio primo ritiro con la Nazionale Under 20, come avevo detto in precedenza questo era uno dei miei obbiettivo e quando è arrivata la convocazione è stata una grande soddisfazione. Inizialmente ero molto tesa: non avendone mai fatto uno non sapevo come funzionassero le cose, ma mi sono trovata bene da subito considerando che c’erano anche altri quattro miei compagni di sala lì con me, sia della categoria Cadetti che Giovani essendo un ritiro misto. Spero che questo anno agonistico sia positivo come quello passato e di poter fare altri ritiri”.
Più abituata a questo genere di convocazioni la Giovannelli, allieva di Andrea Aquili, che descrive in modo più sintetico le sensazioni per questa esperienza: “Per me questo ritiro degli azzurrini è stato un punto da cui partire per ricominciare al meglio la stagione. Sapevo cosa aspettarmi perché è da quando sono nel primo anno Cadetti che partecipo a questo tipo di appuntamenti. Sono felice del lavoro che abbiamo svolto e spero di continuare a fare il massimo in questa annata agonistica”.
Assieme a loro hanno partecipato ai ritiri i fiorettisti Joel Ciani, Mattia Raimondi, Nicole Capodicasa e Guia Di Russo e gli sciabolatori Lorenzo Ottaviani, Edoardo Reale, Leonardo Tocci, Lupo Veccia Scavalli e Francesca Burli. Nello staff tecnico presente anche il maestro di sciabola Nico Bonsanto, alla sua prima convocazione.




Teatri, cinema e stadi: la capienza passa dal 50 al 75 percento

Sono arrivate ieri in serata, al termine di una riunione durata quasi tre ore, le attese aperture del Cts per lo sport e lo spettacolo: la capienza negli stadi e nei luoghi all’aperto può passare dall’attuale 50% al 75%; nei palazzetti e nei luoghi al chiuso si sale al 50% dall’attuale 25%. Per quanto riguarda cinema, teatri e sale concerti si passa al 100% all’aperto ed all’80% al chiuso.

Nessuna restrizione per i musei

Tutti dovranno essere ovviamente muniti di Green pass. Il Comitato ha così risposto ai quesiti posti dal ministro della Cultura Dario Franceschini e dal sottosegretari con delega allo Sport, Valentina Vezzali.

Sarà ora il Governo a decidere in che modi e tempi tradurre le indicazioni degli esperti in un provvedimento di legge. Il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi già mercoledì prossimo.

Occorre far tornare a lavorare tutti quelli che ora non possono“: il segretario della Lega Matteo Salvini lo ha detto a ‘Buongiorno Lombardia’ su Telelombardia, spiegando di essere contento dell’aumento delle capienze nei teatri e negli eventi. Però ora bisogna “riaprire anche le discoteche. Perché questa sera ci saranno 40mila spettatori allo stadio, mentre 400 persone con green pass non possono andare in un locale da ballo?” ha aggiunto. “Milano è una delle capitali del divertimento sano, ci sono – ha concluso – migliaia di posti di lavoro”. “La nostra richiesta – ha detto parlando di cinema e teatri – è di riaprire tutto per tutti”. “Ma che ragionamento scientifico è il 75%? perché non il 78,8 allora? Apriamo tutto. All’estero – ha ricordato – sono aperti a piena capienza”.

Ieri, però, non è stata esaminata la richiesta arrivata dal ministero dello Sviluppo economico di verificare la possibilità di riaprire le discoteche. Il Comitato ha ritenuto possibile un allentamento delle misure “sulla base dell’attuale evoluzione positiva del quadro epidemiologico e dell’andamento della campagna vaccinale”. Ma, sottolinea il portavoce Silvio Brusaferro, è opportuna “una progressione graduale nelle riaperture, basata sul costante monitoraggio dell’andamento dell’epidemia combinato con la progressione delle coperture vaccinali nonché degli effetti delle riaperture stesse”.

Per quanto riguarda gli eventi sportivi, il Cts raccomanda che “la capienza negli impianti debba essere rispettata utilizzando tutti i settori e non solo una parte al fine di evitare il verificarsi di assembramenti in alcune zone e che siano rispettate le indicazioni all’uso delle mascherine chirurgiche e ci sia la vigilanza sul rispetto delle prescrizioni”. L’indicazione per teatri, cinema e sale concerti potrà essere rivista nell’arco del prossimo mese. Il Comitato invita anche in questo caso a “rispettare le indicazioni all’uso delle mascherine durante tutte le fasi degli eventi”, nonchè a porre “massima attenzione alla qualità degli impianti di aereazione”, con la vigilanza sul rispetto delle indicazioni.

Il decreto sul Green pass prevedeva all’articolo 8 che il Cts licenziasse entro il 30 settembre un parere “sulle misure di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative” in vista “dell’adozione di successivi provvedimenti normativi e tenuto conto dell’andamento dell’epidemia, dell’estensione dell’obbligo di certificazione verde Covid-19 e dell’evoluzione della campagna vaccinale”. Altro punto su cui potrebbe esserci a breve una valutazione da parte degli esperti del Comitato è la riduzione della quarantena per i vaccinati.

“Credo – ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri – che arriveremo a togliere la quarantena ai vaccinati passando per una ulteriore riduzione. E’ un momento di transizione questo, le cose stanno andando molto bene, osserviamo ciò che accadrà nelle prossime settimane come i contagi dopo aver riaperto tutto, comprese le scuole. Poi penso che sia auspicabile e di buonsenso liberare chi è vaccinato dalle quarantene”. Se non si fa subito, ha sottolineato, “è perché vi è sempre il rischio di varianti”. Infine, iniziativa della diocesi di Prato. Con una disposizione contenuta in un decreto firmato dal vescovo Giovanni Nerbini si chiede a sacerdoti, diaconi e operatori pastorali che svolgono un servizio stabile e continuativo come catechisti, sacrestani, animatori e volontari di sottoscrivere una autodichiarazione nella quale si esplicita di aver ricevuto il vaccino contro il Covid (con una dose da almeno 14 giorni o con entrambe le dosi), oppure di essere guariti dall’infezione da Covid da non oltre 180 giorni oppure di aver conseguito l’esito negativo di un tampone molecolare effettuato entro le 72 ore o antigenico o salivare entro le 48 ore.




Usa, terza dose di vaccino Pfizer per il presidente Biden

Il presidente americano Joe Biden ha ricevuto la terza dose del vaccino Pfizer davanti alle telecamere. “Non ho avuto alcun effetto collaterale nel ricevere la prima o la seconda dose”, ha affermato Biden sottolineando che anche la First Lady, Jill Biden, riceverà la terza dose.

“Penso che però ora stia insegnando”, ha detto spiegando perché la First lady non fosse con lui.




Lampedusa, sbarcati altri 686 migranti: hotspot strapieno

Sono in tutto 686 i migranti sbarcati a Lampedusa su un peschereccio di 15 metri approdato ieri sera al molo commerciale. Le operazioni di sbarco, che comprendono un primo triage sanitario, si sono concluse poco prima dell’una di notte. Cinque sono stati portati al Poliambulatorio dell’isola perché stavano male.

Sono originari di Egitto, Ciad, Marocco, Siria, Bangladesh, Sudan, Nigeria, Etiopia e Senegal

Il peschereccio, intercettato dalle motovedette ad otto miglia dalla costa, è partito da Zuwara, Libia. Sono stati tutti portati all’hotspot dove, al momento, sono presenti 1.091 persone a fronte dei 250 posti disponibili.  Ieri ci sono stati altri 5 sbarchi sull’isola per un totale di 119 persone




Caserta, rinasce il nettare regale da un ettaro reale

Maffei: “L’antica vigna borbonica torna a vivere grazie a questo ambizioso progetto di cui vedremo e assaporeremo presto i frutti”

«I vini di questa contrada sono eccellenti così bianchi come rossi, e sono de’ migliori del Regno, così per loro qualità, e natura, come per la grata sensazione che risvegliano nel palato. Vanno sotto il nome di Pallarelli, e sono stimatissimi ne’ pranzi». Così i Re Borboni di Napoli, tra i monarchi più importanti d’Europa, descrissero il vino Pallagrello, della vite omonima, che fecero impiantare nei giardini della Reggia di Caserta, nel Bosco di San Silvestro, per poterlo produrre direttamente nelle «Reali Delizie». Tanto era la loro passione per il vino, che vollero nel vitigno reale proprio il Pallagrello bianco e nero, come è conosciuto oggi. E se aveva degli ospiti prestigiosi, per fare bella figura, il re Ferdinando IV, gli donava proprio il Pallagrello, il dono più pregiato: il vino della «Vigna del Re». Caduto il Regno, morti i Re, la vigna della Reggia di Caserta nel Bosco di San Silvestro morì. Abbandonata dagli uomini e dal cielo.

Circa quattro anni fa la Reggia di Caserta, provando a far rivivere il monumento non solo come gigantesco museo, ma come palazzo vivente, riscoprì l’esistenza della Vigna della Reggia nel bosco di San Silvestro, accanto a quella più coreografica e nota del Ventaglio, e immediatamente provò a farla rivivere affidandola a un concessionario esterno, viticultore di qualità. Fu l’allora direttore, Mauro Felicori, a decidere che la Reggia doveva rivivere in tutte le sue funzioni, «ritornare a essere una casa vivente». La sfida era epocale. La Reggia di Caserta, diretta da Tiziana Maffei, è patrimonio dell’umanità, inserita nella lista tutelata dall’Unesco e le esperienze di vitigni in monumenti patrimonio Unesco si contano sulle dita di una sola mano. Quindi la scommessa della rinascita della Vigna della Reggia nel bosco di San Silvestro era una sfida culturale e sociale, ma anche burocratica. Una rivoluzione nei costumi della pubblica amministrazione che non doveva più conservare o al massimo tutelare, quando capitava, ma anche produrre.

«L’antica vigna borbonica torna a vivere grazie a questo ambizioso progetto di cui vedremo e assaporeremo presto i frutti – spiega il direttore Maffei – La Reggia di Caserta, nata come massima rappresentazione di prestigio del nuovo regno di Carlo di Borbone, completata nella sua struttura dal Bosco di San Silvestro, così come molti dei siti reali borbonici è stata concepita come parte di un articolato sistema produttivo territoriale. Niente è stato lasciato al caso e la magnificenza di questo patrimonio culturale, storico e artistico è resa ancora più grande dal valore concreto che nel quotidiano aveva per la famiglia reale ma anche per tutti coloro che vivevano in questo territorio. Uno degli obiettivi del complesso vanvitelliano è riconoscere questa importante eredità e valorizzarla, dando spazio alle possibilità creatrici insite in questi fertili luoghi, nello spirito proprio del museo contemporaneo che riconosce le potenzialità di un istituto sempre più al servizio della società e del suo sviluppo sostenibile».

La sfida in pratica, dopo quattro anni, è stata vinta. Il concessionario, l’azienda vinicola «Tenuta Fontana», con sede nel paesino di Pietrelcina, nel Sannio, la patria di Padre Pio, ha riscoperto, piantato, curato amorevolmente, ogni giorno, la vite di Pallagrello, l’antico Piedimonte, e la vite pian piano è rinata. Divenendo uva di cui, dal 25 settembre scorso settembre è cominciata per la prima volta la vendemmia, con una cerimonia in loco, alla presenza di autorità, esperti, giornalisti italiani ed esteri. Si è trattata di una sfida incredibile per l’azienda e per la Reggia, come hanno sottolineato Mariapia Fontana e Tiziana Maffei ma il Palazzo Reale di Caserta, l’unico al mondo ad affrontare questa avventura, ha vinto come ha vinto l’impegno e la caparbietà di Tenuta Fontana.

La vigna originaria era quella che serviva le tavole e la cantina reale e aveva un’estensione di circa cinque ettari, giusto di fronte alla Casina di San Silvestro, nel bosco omonimo. L’altra vigna reale conosciuta era quella del Ventaglio – chiamata così perché erano vigneti di uva diversa, in una vigna a forma di ventaglio – che aveva un valore più di rappresentanza, coreografico/monumentale. Nei secoli il bosco ha assorbito molto di questa estensione ed è rimasto solo un ettaro di terreno libero, proprio di fronte al cancello d’ingresso della Casina. Ed è proprio quell’ettaro che è stato affidato a Tenuta Fontana, che l’ha ripulito e rilanciato. «La previsione è di un migliaio di bottiglie prodotte, nella migliore delle ipotesi – spiegano Mariapia e Antonio Fontana – Sarebbe già una grande conquista. Ma il nostro obiettivo principale era far rinascere la Vigna. E ci siamo riusciti. Siamo consci di quanto conti questo traguardo». Ad aiutarli, nel lavoro attento e difficile di rinascita della Vigna borbonica, due dei migliori professionisti sulla piazza nazionale: l’enologo fiorentino Francesco Bartoletti; e l’agronomo livornese Stefano Bartolomei. Prima di loro ci avevano provato in un sito Unesco, a ricreare un’antica vigna, nella mitica città romana sepolta dal Vesuvio: Pompei. Un primo concreto passo per far rivivere le reali delizie dei Re di Napoli.