Vetralla, padre accoltella a morte il figlio di 10 anni: aveva il divieto di avvicinamento

È stato arrestato il padre di Mattias, il bimbo di 10 anni ucciso nel pomeriggio a Cura di Vetralla, in provincia di Viterbo. L’uomo era stato trovato in una stanza dell’abitazione in stato di incoscienza, aveva il divieto di avvicinamento.

L’uomo, un 44enne polacco, aveva un divieto di avvicinamento alla famiglia e fino a ieri mattina era ricoverato a Roma per Covid.  Mattias è stato ucciso con una coltellata alla gola. Ieri pomeriggio quando la madre è rientrata a casa, convinta di trovare il figlio da solo nell’appartamento, lo ha invece trovato agonizzante. A sferrargli la coltellata si ipotizza possa essere stato il padre, poi trovato in un’altra stanza in stato di incoscienza. Si attendono i risultati degli esami tossicologici per stabilire se l’uomo abbia assunto qualche sostanza, visto lo stato di confusione e incoscienza nel quale è stato trovato. la madre sarebbe ancora sotto shock. Rimane da chiarire la dinamica dell’accaduto. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri.  “Da quando faccio il sindaco non ho mai vissuto una cosa del genere e non avrei mai voluta viverla”. Ha dichiarato il sindaco di Vetralla, Sandrino Aquilani. Oggi a Vetralla sarà lutto cittadino .




Ndrangheta 2.0: da Reggio Calabria a Milano scattata la maxi operazione della Polizia di Stato

104  misure cautelari in tutto il territorio nazionale e all’estero, nei confronti di esponenti della ‘ndrina Mole’

La Polizia di Stato di  Reggio Calabria, Milano, Firenze e Livorno, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, a conclusione di articolate indagini coordinate delle Direzioni Distrettuali Antimafia delle Procure della Repubblica di Reggio Calabria, Milano e Firenze, ha dato esecuzione a 104  misure cautelari in tutto il territorio nazionale e all’estero, nei confronti di esponenti della ‘ndrina Mole’ a cui vengono contestati i seguenti reati: associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, autoriciclaggio, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, produzione, traffico e cessione di sostanze stupefacenti, usura, bancarotta fraudolenta, frode fiscale, corruzione e trasferimento fraudolento di valori; sequestrati inoltre 1076 kg di cocaina.

IL VIDEO OPERATIVO

Il filone milanese delle indagini è stato condotto congiuntamente dalla Polizia di Stato e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como.

La maxi-operazione rappresenta la sintesi di tre distinte indagini antimafia condotte in Calabria, Lombardia e Toscana, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia, che hanno disvelato l’esistenza di un sodalizio mafioso attivo nell’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica, nonchè nelle estorsioni e nel riciclaggio dei relativi capitali illeciti.

LE VIDEO INTERCETTAZIONI

Per quanto riguarda il filone calabrese delle indagini, le investigazioni, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, rappresentano lo sviluppo di elementi acquisiti nel corso dell’operazione convenzionalmente denominata “Handower” – condotta dalla Squadra Mobile reggina – che il 20 aprile 2021 era culminata nell’arresto di 53 soggetti indagati per associazione mafiosa, traffico e cessione di sostanze stupefacenti. In particolare, nel corso di quest’indagine furono monitorati rapporti sospetti tra presunti affiliati alla cosca PESCE – in quel momento oggetto di approfondimento investigativo – e presunti affiliati alla cosca MOLE’ oggetto delle odierne indagini.

Queste ultime hanno consentito l’applicazione di misure cautelari a carico di 36 soggetti – 31 dei quali destinatari della custodia in carcere e 5 degli arresti domiciliari – nonché la contestuale esecuzione del sequestro preventivo di 2 società, 4 terreni, rapporti bancari e finanziari, eseguite dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria con il supporto di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine e di personale di altre Squadre Mobili del territorio nazionale.

Sulla base degli elementi investigativi raccolti, allo stato ritenuti indizianti dal Giudice per le Indagini Preliminari di Reggio Calabria, la cosca MOLE’ – la cui esistenza è oggetto di pronunce giudiziarie definitive – sarebbe tuttora operativa attraverso il contributo di alcuni soggetti (7), che risultano indagati oltre che per il reato di associazione mafiosa anche del delitto di estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di beni.

Con riferimento alle estorsioni, le contestazioni riguardano sia somme di danaro consegnate loro da operatori commerciali di Gioia Tauro, che condotte poste in essere nei confronti di operatori del settore ittico, che sulla base delle provvisorie imputazioni, sarebbero stati costretti a consegnare ovvero acquistare pesce da aziende riconducibili agli indagati, che in questo modo avrebbero assunto il controllo dello specifico mercato nel territorio di Gioia Tauro. Sulla base di tali evenienze il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo delle due società coinvolte.

L’inchiesta ha inoltre permesso di documentare, per la commissione di alcuni reati, rapporti di collaborazione con soggetti ritenuti appartenenti ad altre cosche di ndrangheta del versante tirrenico. Sul punto risultano indagati e destinatari di misura cautelare in carcere, oltre che soggetti riconducibili alla citata cosca PESCE, anche un esponente della cosca CREA di Rizziconi. Sono stati confermati, inoltre, le relazioni criminali con organizzazioni ndranghetiste della provincia di Vibo Valentia.

VIDEO DICHIARAZIONI DEL DOTT. FRANCESCO MESSINA DIRETTORE CENTRALE ANTICRIMINE POLIZIA DI STATO

Sempre con riferimento al reato associativo e a vicende ritenute di natura estorsiva, le indagini hanno anche approfondito le condotte di alcuni soggetti domiciliati in Lombardia e segnatamente in provincia di Como e Varese, i quali sono stati oggetto di una parallela e collegata inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano, che ha emesso 54 provvedimenti di fermo di indiziati di delitto a cui è stata data esecuzione nella mattinata odierna. 

Le investigazioni condotte hanno inoltre permesso di raccogliere diversi e plurimi elementi ritenuti allo stato probanti dell’esistenza di una associazione internazionale finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti, attività che è stata svolta con il coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. Di tale associazione sono accusati di essere partecipi anche alcuni dei presunti affiliati della cosca mafiosa, tra cui l’elemento di vertice della stessa.

Le indagini di Reggio Calabria si sono incrociate con quelle contestualmente in svolgimento a Firenze, consentendo di individuare l’arrivo di carichi di cocaina sia presso il Porto di Gioia Tauro che presso il porto di Livorno.

Proprio nell’area portuale toscana, tra il 6 e l’8 novembre 2019, venivano individuati e sequestrati complessivamente 430 panetti di cocaina, del peso, ciascuno, di 1100 grammi circa, occultati all’interno di una cavità di laminati in legno, spediti dal Brasile.

In una parallela e collegata inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Firenze,  sono dunque emersi elementi che portano, allo stato, a ritenere che l’organizzazione finalizzata al narcotraffico si è avvalsa della complicità di alcuni portuali dello scalo marittimo livornese, che avrebbero avuto il compito di agevolare il recupero del carico di cocaina. Sul punto il GIP del Tribunale di Firenze su richiesta di quella Direzione Distrettuale Antimafia ha emesso una misura cautelare a carico di 14 soggetti, a cui è stata data esecuzione sempre nel corso della mattinata odierna.

Sempre grazie alle risultanze delle attività tecniche di intercettazioni, il 25 marzo 2020, in una masseria di Gioia Tauro (per la quale il GIP ha disposto il sequestro preventivo), sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 500 kg di cocaina, anch’essi suddivisi in panetti di 1 kg circa, alcuni dei quali marchiati con il logo “Real Madrid”, giunti nei giorni precedenti al porto di Gioia Tauro, occultati all’interno di un container commerciale. Nell’occasione venne tratto in arresto, in flagranza di reato, il soggetto ritenuto al vertice sia della cosca mafiosa che della organizzazione di narcotrafficanti.

Nel corso della medesima indagine sono stati effettuati, inoltre, i seguenti sequestri di stupefacente, la cui commercializzazione è riconducibile alla organizzazione indagata:

  • in data 19 settembre 2019, all’interno dell’Area di servizio “Agip Tremestieri”, veniva tratto in arresto un soggetto trovato in possesso di 3 panetti di cocaina del peso complessivo di kg 3,289 – marchiati con simboli massonici “squadra, compasso e occhio massonico racchiusi in un cerchio”.;
  • in data 20 settembre 2019, nei pressi dello svincolo autostradale di Cosenza Nord, veniva tratto in arresto un soggetto trovato in possesso 10 panetti di cocaina del peso complessivo di kg 10,5478; 5 panetti erano marchiati con simboli massonici “squadra, compasso e occhio massonico racchiusi in un cerchio;
  • il 29 settembre 2019, nel Comune di Castelfranco Emilia (MO), veniva tratto in arresto un soggetto trovato in possesso di 15 panetti di cocaina dal peso complessivo di kg 16,150. Due panetti avevano raffigurati i simboli massonici “squadra, compasso e occhio massonici racchiusi in un cerchio”.
  • in data 11 novembre 2019, a Villa S. Giovanni (RC), nei pressi dell’area d’imbarco, veniva tratto in arresto un soggetto trovato in possesso di 4 panetti di cocaina del peso complessivo di Kg. 4.295. Tre panetti erano marchiati con il logo “alfa-omega”;

Nel settore del narcotraffico, la cosca di ndrangheta oggetto di indagine si ritiene abbia operato avvalendosi di una ramificazione internazionale non solo per approvvigionarsi di ingenti quantitativi di cocaina, ma anche per il successivo recupero in mare dello stupefacente e per la lavorazione dello stesso.

Sul punto le indagini hanno fatto emergere, nel 2019, la presenza in Italia di soggetti sud americani (quattro peruviani ed un colombiano, anch’essi destinatari della misura cautelare in carcere) due dei quali assoldati ed ospitati a Gioia Tauro con funzione di chimici e tre esperti palombari fatti giungere a Gioia Tauro per il recupero dello stupefacente in alto mare, in modo da ridurre i rischi connessi all’arrivo dei carichi di droga nel porto.

Per quanto invece riguarda il filone milanese delle indagini, sono stati eseguiti 54 provvedimenti di fermo di indiziati di delitto, al termine di una lunga e articolata indagine coordinata dalla Procura Distrettuale di Milano e condotta dalla Squadra Mobile di Milano, unitamente al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como.

La complessa attività di indagine, sviluppatasi in coordinamento tra la DDA di Milano e la DDA di Reggio Calabria, ha consentito di ricostruire la storia di circa quindici anni di presenza della ‘ndrangheta nel territorio a cavallo tra le province di Como e Varese, evidenziandone la vocazione sempre più imprenditoriale e svelandone le modalità di mimetizzazione e compenetrazione con il tessuto economico-legale.

Si tratta di persone di origine calabrese provenienti dalla piana di Gioia Tauro, presunti appartenenti alla cosca Molè, che, avvalendosi della forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e omertà che ne è derivata, hanno in un primo periodo posto in essere, in modo stabile e continuativo, una serie indeterminata di delitti di estorsione, usura, bancarotta fraudolenta, frode fiscale e corruzione, costringendo gli imprenditori lombardi al pagamento di ingenti somme di denaro per poi acquisire la totale gestione e controllo di attività economiche.

In particolare, l’indagine ha consentito di fotografe tre periodi storici, caratterizzati da altrettante modalità di assoggettamento del territorio:

  • periodo 2007/2010, caratterizzato da numerosi episodi di estorsione in danno di imprenditori locali;
  • periodo 2010/2019 in cui, alle estorsioni, si è aggiunto il controllo e la gestione economica di appalti assai remunerativi relativi al servizio di pulizia di grandi imprese ottenuti dall’organizzazione grazie alla “collusione” di un imprenditore che si presentava quale “faccia pulita”, titolare formale di cooperative operanti nel settore, cooperative con le quali veniva ideato ed attuato un articolato sistema di frode finalizzato all’evasione fiscale attraverso cui veniva finanziata l’associazione di stampo mafioso;
  • periodo 2018 sino ad oggi in cui, disarticolato in parte il sistema di frode fiscale di cui al periodo precedente in seguito ad alcuni arresti, sono ripresi su larga scala gli episodi di estorsione in danno di piccoli e medi imprenditori e, anche, di semplici cittadini.

Molteplici sono stati i settori in cui vi sono indizi gravi che gli indagati siano riusciti ad estendere il loro controllo, dal settore del trasporto conto terzi alla ristorazione ai servizi di pulizia e facchinaggio, caratterizzandone ognuno con il marchio dell’acquisizione illegale e/o della gestione illegale, in spregio di ogni norma a tutela degli interessi dello Stato, dei cittadini e degli altri imprenditori. Emblematico il caso di un noto ristorante milanese sito in un punto panoramico cittadino, gestito da una società riconducibile agli indagati che, dopo aver drenato notevoli risorse finanziarie illecite dagli indagati e verso gli indagati, accumulando, però, ingenti debiti nei confronti dell’erario, è stata dichiarata fallita per aver sistematicamente omesso il versamento delle imposte. 

Agli indagati viene, altresì, contestato in via indiziaria l’utilizzo di modalità estorsive, di violenze e di fatti di illecita concorrenza che avrebbero consentito di gestire i sub appalti di una nota e storica società lombarda operante nel settore della produzione di bevande e connessa logistica. Le commesse di trasporto così illecitamente acquisite venivano poi spartite tra i vari affiliati consentendo a tutti lauti guadagni accresciuti, altresì, dal ricorso sistematico a false fatturazioni.

Accanto a questa ‘ndrangheta 2.0 Società per Affari, mai abbandonato appare anche l’interesse per il traffico di stupefacenti, nell’ambito del quale sono chiaramente emerse le mire espansionistiche verso la Svizzera e, in particolare, verso il Cantone San Gallo divenuto una vera e propria base logistica per alcuni dei soggetti indagati che vi si sono stabilmente insediati, dedicandosi prevalentemente ai traffici di sostanza stupefacente proveniente dall’Italia, provvedendo nel contempo a radicarsi e ramificarsi allo scopo di costituire in loco nuove strutture territoriali di ‘ndrangheta. In questo filone le attività d’indagine sono state effettuate avvalendosi di una Squadra Investigativa Comune costituita tra l’Autorità Giudiziaria Italiana e il Ministero Pubblico della Confederazione per la Svizzera.

Il coordinamento investigativo sia tra le rispettive polizie giudiziarie sia tra le DDA di Milano e Reggio Calabria, evidenziando la presenza di soggetti protagonisti di entrambe le indagini, ha consentito di confermare ancora una volta la struttura unitaria della ‘ndrangheta, pur nella sostanziale autonomia delle singole articolazioni territoriali, confermando il legame esistente tra i locali lombardi e i corrispondenti locali di ‘ndrangheta esistenti in Calabria, nonché il rilevante ruolo di Milano, e della Lombardia, nelle dinamiche e negli interessi della ‘ndrangheta al nord Italia.

Per quanto invece riguarda il filone toscano delle indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Firenze e di Livorno, sotto il coordinamento dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Firenze, sono state eseguite, su tutto il territorio nazionale e in Svizzera, ordinanze di custodia cautelare e mandati di arresto internazionale a carico di 14 componenti un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina nonché alla fabbricazione e all’utilizzo di falsi documenti d’identità, e sono state denunciate altre 8 persone per il reato di favoreggiamento personale.

Nei primi mesi del 2019 gli investigatori della Squadra Mobile di Firenze e di Livorno hanno svolto mirati servizi di osservazione e pedinamento nella città di Livorno per accertare la presenza fisica di alcuni esponenti di vertice di ‘ndrine calabresi e i loro incontri con persone collegate, a vario titolo, con quel porto cittadino.

Infatti, alcuni precedenti sequestri di droga eseguiti dalle Forze di Polizia nel porto calabrese di Gioia Tauro avevano indotto alcune cosche a reindirizzare i loro traffici illeciti verso altre destinazioni, tra cui i porti di Livorno e Vado Ligure (SV).

È stata avviata una serrata attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Firenze, le cui preziose informazioni, ricavate dalle numerose attività tecniche e dagli approfondimenti investigativi, hanno consentito di ricostruire organigramma, ruoli e funzioni dei diversi compartecipi di una struttura criminale, con ramificazioni e contatti anche all’estero.

Secondo quanto emerso dalle indagini, la struttura in questione sarebbe specializzata nell’importazione – e nella successiva distribuzione sul territorio nazionale – di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America, grazie della stretta e duratura collaborazione venutasi a creare tra due importanti broker calabresi, ciascuno assistito da più complici, costituenti gruppi più o meno stabili, connessi tra loro in virtù del rapporto di società esistente tra i predetti.

L’organizzazione poteva contare su aderenti stanziati sia in Olanda che in Sud America e su sodali operativi sul territorio nazionale con funzioni di contatto con le realtà locali di arrivo della droga proveniente dal Sud America e di smistamento della stessa tra  i vari committenti.

L’articolata attività di pianificazione ed esecuzione dei traffici, iniziata nel marzo 2019, con i primi contatti nella città di Livorno, e proseguita nell’agosto 2019, con un tentativo fallito di recupero di stupefacente da un container contenente crostacei, ha visto un primo effettivo riscontro nel novembre 2019 con l’arrivo di un carico di 430 kg di cocaina, sequestrata dalla Squadre Mobili di Firenze e Livorno al gruppo criminale.

Il gruppo criminale, composto tanto da soggetti espressione di due Cosche calabresi -figuranti sia tra i committenti dell’importazione della cocaina sia nelle fasi di pianificazione ed esecuzione del traffico – ma anche da dipendenti di una compagnia portuale livornese – coinvolti nelle attività preparatorie quanto nelle operazioni materiali all’interno dell’area portuale- nonché da alcuni livornesi – i quali supportavano logisticamente l’attività criminale – e da un uomo che fungeva da “broker”, con compiti di raccordo tra esponenti delle n’drine e gli altri complici in ambito  nazionale e internazionale.

L’organizzazione criminale, inoltre, si sarebebbe anche avvalsa del supporto di un dipendente infedele dell’Amministrazione Civile del Ministero dell’Interno per ottenere il rilascio di passaporti genuini – recanti le effigi di alcuni latitanti, ma le anagrafiche di altre persone – utilizzati per favorire gli spostamenti, in ambito internazionale, dei ricercati.

Nel dettaglio, trascorsi due mesi dall’infruttuoso esperimento di agosto 2019, la sera del 3 novembre successivo si sono susseguiti una serie di inaspettati eventi, iniziati con l’arrivo a Livorno, in tempi differenti, degli appartenenti all’associazione criminale.

La mattina del 7 novembre 2019 alcuni appartenenti al grippo criminale  si posizionavano davanti all’uscita del varco doganale dell’area portuale Darsena Est in attesa dell’arrivo del carico e dell’occasione propizia per il suo prelievo. Scoperto il numero del container, gli investigatori decidevano di procedere al suo controllo avvalendosi dell’ausilio del personale dell’Agenzia delle Dogane in servizio al porto di Livorno e di un equipaggio della Polizia di Frontiera marittima. Il container individuato risultava contenere 18 colli composti da pannelli di legno delle dimensioni di circa 2 metri.

L’ispezione permetteva inizialmente di scovare un quantitativo parziale del carico di droga complessivamente trasportato: veniva individuato un vano, ricavato all’interno di uno dei 18 colli, al cui interno si trovavano stipati 266 panetti di cocaina tutti contrassegnati dal marchio H, del valore stimato di circa 15 milioni di euro, e, all’interno di un ulteriore collo di legname, un altro vano di dimensioni minori rispetto al precedente, contenente altri 164 panetti, contrassegnati anch’essi dal marchio H, per un totale di 430 kg di cocaina.

In un’altra occasione, nel gennaio del 2020, sono stati sequestrati 22 kg di sostanza stupefacente del tipo cocaina, prelevati dal “broker” al porto di Vado Ligure (SV) e rinvenuti all’interno dell’abitazione e dell’autovettura in uso al trafficante arrestato.

In totale, l’operazione ha consentito di sequestrare 452 kg di cocaina.

Al termine delle attività di indagine la Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Firenze ha richiesto ed ottenuto dal competente Giudice per le Indagini Preliminari 14 misure cautelari, delle quali 13 prevedono custodia cautelare in carcere e una l’obbligo di dimora nel Comune di Livorno, eseguite in data odierna. Contestualmente sono in corso anche ed ulteriori numerose perquisizioni, in diverse città italiane, di soggetti collegati al gruppo criminale.




Grottaferrata, tutto pronto per l’appuntamento con la filiera del turismo organizzato laziale

Dal 23 al 25 novembre al Park Hotel Villa Ferrata il secondo congresso di Fiavet Lazio

GROTTAFERRATA (RM) – Fiavet Lazio, l’Associazione Regionale delle Agenzie di Viaggi e Turismo, ha indetto dal 23 al 25 novembre, presso il “Park Hotel Villa Ferrata” di Grottaferrata (Roma), il suo secondo Congresso che vedrà impegnati tutti i rappresentanti della filiera del turismo organizzato laziale.

Oltre a festeggiare i 60 anni di Fiavet Lazio, il Congresso sarà l’occasione per confrontarsi sul futuro e quindi sugli strumenti da mettere in campo per superare la gravissima crisi che ha colpito il settore nel periodo della pandemia Covid 19.

Gli interventi dei consulenti Fiavet Lazio ed i percorsi formativi attuati rappresenteranno una spinta a porsi delle domande, mentre la presenza delle Istituzioni darà il giusto valore agli incontri per dialogare su Incoming, Outgoing, Rapporti con gli Enti locali, Abusivismo, Innovazione, Nuovi Trend, Giovani Agenti di Viaggio e Meeting Industry, 

La sfida sarà quella di costituire un fronte comune dopo i due difficili anni appena trascorsi, con rinnovato impegno e stima reciproca.

Il “Congresso ‘60”, indetto dalla Presidenza dell’Associazione con il sostegno di Fiavet Nazionale, è patrocinato dalla Regione Lazio e dal Comune di Grottaferrata con la collaborazione del Park Hotel Villa Ferrata e del COTAV. Tra i molti sponsor si segnalano, tra gli altri, l’EBTL (Ente Bilaterale Turismo della Regione Lazio), Business & Tourism Insurance Service, Confcommercio, Traiconet, Saltech+, Vignaioli Grottaferrata, Ferratese Parfums, Gruppo Archeologico Latino “Bruno Martellotta” onlus, 38 Incoming, Young Tour, Park Hotel Villa Grazioli, Carrani, Fondo Fogar, Schiaffini, Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano (Coldiretti), Lazio Innova, Convention Bureau Roma e Lazio. Media Partner dell’evento sarà TTG Italia.

“Siamo estremamente felici di poterci ritrovare dal vivo dopo un anno di webinar dietro agli schermi, dichiara il presidente della Fiavet Lazio Stefano Corbari. In questi ultimi ormai quasi due anni di pandemia, di dolore, di emergenza tutti noi abbiamo dovuto affrontare sfide che non avremmo mai pensato di dover nemmeno immaginare, ci siamo aggrappati al nostro lavoro, alla nostra passione nell’attesa di poter ricominciare la nostra attività. Questo appuntamento, oltre che a festeggiare i 60 anni della nostra associazione, sarà l’occasione per confrontarsi ma anche per gettare le basi per un futuro di sfide, di innovazione e di sempre maggiore professionalità”.

Stefano Corbari presidente Fiavet Lazio

L’importanza dei temi, la presenza di autorevoli esponenti delle istituzioni, il desiderio di ricominciare, la determinazione degli operatori rappresenteranno l’essenza di un evento, tra i primi ad effettuarsi in presenza, per tracciare una nuova strada che dovrà aiutare il settore ad uscire dall’impasse di quest’ultimo periodo.




Iss-Fondazione Bruno Kessler: evitati 12mila morti fino a giugno grazie alle vaccinazioni

La vaccinazione anti-Covid in Italia ha evitato, dall’avvio della campagna e fino a fine giugno, 12 mila morti, permettendo la ripresa di circa la metà dei contatti sociali registrati in epoca pre-pandemia. Senza vaccini ciò sarebbe stato possibile solo per un terzo. Si puo’ raggiungere un completo ritorno alla vita pre-pandemia in sicurezza con una copertura del 90% della popolazione (compresi i bimbi dai 5 anni in poi) con vaccini mRNA. Lo indica lo studio della Fondazione Bruno Kessler firmato dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e dal direttore della prevenzione del Ministero della Salute Rezza sul sito preprint MedRxiv.

“Questa fase è particolarmente interessante, abbiamo sfide da affrontare: oggi c’è la sfida del Covid e non dobbiamo abbassare l’attenzione, questa mattina siamo all’86,79% di vaccinati con la prima dose, oltre l’84% di vaccinati con due dosi, siamo a 3 milioni e 120 mila persone che hanno avuto la terza dose. Ieri ci sono state 18mila prime dosi, dobbiamo insistere. Negli ultimi giorni abbiamo fatto circa 130 mila richiami al giorno”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo al convegno “L’Italia e l’Europa: il futuro dei sistemi sanitari dopo la pandemia”, organizzato dalla Fondazione Italia in salute.

“Le politiche per la salute non possono più essere considerate politiche nazionali ma hanno bisogno di scelte che non possono che essere sovranazionali. Serve più coordinamento europeo. Gli stati nazionali devono avere il coraggio di cedere pezzi di sovranità, tra le lezioni di questi mesi c’è questa. Dobbiamo rafforzare Ema. Altra lezione del Covid è che dobbiamo investire di più nei nostri servizi sanitari nazionali”.

“Oggi c’è una cesura storica: ad oggi sono stati somministrati 7 miliardi 166 milioni di dosi di vaccino contro il Covid nel mondo. Si è riusciti a mettere in campo e la risposta è stata data e in tempi brevissimi”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro al convegno “L’Italia e l’Europa: il futuro dei sistemi sanitari dopo la pandemia”, organizzato dalla Fondazione Italia in salute. “Siamo impegnati nella battaglia contro la circolazione del virus, ma anche a costruire il futuro del nostro Paese e del Servizio sanitario nazionale”, ha aggiunto.

“Le vaccinazioni con terza dose, trascorsi i sei mesi dall’ultima somministrazione, sono aperte a tutti i cittadini della Campania senza limiti di fasce di età o di categorie. Per le terze dosi ci si può rivolgere direttamente ai centri vaccinali senza alcuna prenotazione. Resta la priorità assoluta delle dosi booster per il personale sanitario, quello delle Rsa e del personale scolastico. Ma ogni cittadino che voglia, può essere immediatamente vaccinato”. Così la Regione Campania al termine di una riunione convocata dal presidente Vincenzo De Luca con i dirigenti delle Asl e delle Aziende Ospedaliere.

Nuovo boom dei contagi da Coronavirus in Veneto, dove in 24 ore si sono registrati 1.278 nuovi casi, con il totale che arriva a 493.291. Il bollettino regionale segnala anche 5 vittime, con il totale a 11.881. In crescita sono tutti gli indicatori: 16.945 (+564) sono gli attuali positivi, mentre negli ospedali vi sono 325 ricoveri in area non critica (+8) e 65 (+1) nelle terapie intensive. 




Covid, Bassetti: “Nel mio ospedale 80% di ricoverati sono non vaccinati, non possiamo permettercelo”

Serve nuova stretta sul Green pass, questo spingerebbe altre persone a vaccinarsi. Sarei per l’obbligo vaccinale diretto ma non si può fare

Vaccinare bambini per il loro bene, va fatto lo stesso ragionamento che si fa per morbillo, parotite, varicella

No vax? Un mondo che perde così rapidamente la memoria è un mondo che fa paura, non mi riconosco in questa parte del Paese”

Il Prof. Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’aumento dei contagi in Europa. “Certamente è una situazione pericolosa, ma qual è l’alternativa? Noi non abbiamo la possibilità di controllare i nostri confini –ha affermato Bassetti-. Posso anche dire che è bene farlo, ma poi sappiamo che è impossibile considerando anche le persone che arrivano su gomma. Ha più senso secondo me che si lavori sugli strumenti che abbiamo a disposizione, probabilmente bisognerebbe ragionare su una restrizione dei criteri del green pass”.

Sulle modifiche al Green pass. “Alcune attività in questo periodo andrebbero ristrette unicamente a chi è vaccinato e a chi è guarito. Questo porterebbe molte persone a vaccinarsi. Chi è ideologicamente schierato contro le vaccinazioni, che è secondo me il 2-3%, non si vaccinerebbe, ma tutto il restante sono convinto che se fossero limitate alcune attività andrebbe a vaccinarsi. Sarebbe una sorta di obbligo indiretto, io sarei per l’obbligo diretto ma non si può fare perché sarebbe un trattamento sanitario obbligatorio, e allora bene quello indiretto. I nostri reparti oggi sono pieni di non vaccinati, l’80% di ricoveri che oggi faccio al San Martino riguardano persone non vaccinate. Non possiamo permetterci di riempire i nostri reparti ospedalieri con persone che non si sono volute vaccinare e ritornare alla saturazione dei posti letto che abbiamo avuto prima del vaccino”.

Sui vaccini per gli under 12. “Noi dobbiamo vaccinare i bambini perché questa è una malattia infettiva prevenibile che, seppur raramente, può dare delle complicazioni anche ai bambini. In un caso su 7 il covid può dare le complicanze del long covid, in rari casi si può anche morire. Il ragionamento che dobbiamo fare per il vaccino per il covid è lo stesso che facciamo sul vaccino per il morbillo, per la parotite, per la varicella”.

Sui no vax. “Un mondo che perde così rapidamente la memoria è un mondo che fa paura. Quando vedo certe manifestazione significa aver dimenticato oltre 100mila persone morte, gli operatori sanitari che hanno lottato, è un Paese in cui non mi riconosco almeno in questa parte, è come non riconoscere il sacrificio di chi è andato in guerra. Io penso che la cosa più importante però sia mettere in evidenza la grande maggioranza che la memoria ce l’ha e che ogni giorno ringrazia gli operatori sanitari”.




Cavese Academy 1919 (calcio, Under 15), Maggi: “Stiamo migliorando giorno dopo giorno”

Cave (Rm) – L’Under 15 provinciale della Cavese Academy 1919 ha provato a contrastare la capolista, ma alla fine è stata costretta a cedere per 3-1 nel match casalingo dell’ultimo turno contro i Canadesi Sporting Club. Ad analizzare la sfida è l’attaccante classe 2007 Samuele Maggi: “Innanzitutto va detto che di fronte avevamo una bella squadra che merita la posizione di classifica attuale e che con quella dell’ultimo turno ha infilato la terza vittoria consecutiva. Noi, però, ce la siamo cavata bene nel complesso, commettendo un paio di errori nel primo tempo che ci sono costati carissimi. Nella ripresa è arrivata la terza marcatura della squadra ospite e poi il nostro gol su calcio di rigore con capitan Renzi. Abbiamo provato a riaprire la partita, ma ci hanno penalizzato anche alcune decisioni arbitrali. Comunque possiamo essere contenti della nostra prestazione”. D’altronde il gruppo dell’Under 15 biancazzurra (esattamente come gli altri dell’agonistica) è partito quest’anno con un nuovo corso, coordinato dal direttore sportivo Armando Zammarrelli. “All’interno della nostra rosa ci sono ragazzi al primo anno di calcio, ma col tempo stiamo migliorando e ci conosciamo meglio. Sono convinto che possiamo arrivare anche tra le prime tre posizioni della classifica continuando a lavorare come stiamo facendo. Il merito è anche dei mister Stefano Casali e Antonio Tozzi con cui ci troviamo molto bene. Tra l’altro Stefano tuttora gioca come attaccante con la prima squadra e quindi a me personalmente dà consigli preziosi su come interpretare il ruolo” dice Maggi che gioca da cinque anni a calcio, sempre a Cave. “Vivo qui e quindi mi fa piacere vestire la maglia della compagine del mio paese, anzi un giorno mi piacerebbe esordire con la prima squadra”. Intanto l’attualità si chiama Elis, prossimo avversario dell’Under 15: “Me ne ha parlato un amico che li ha già affrontati: sia fisicamente che tecnicamente sono una bella squadra, ma noi vogliamo aggiungere punti alla nostra classifica”.




L’Audace (calcio, Eccellenza) vola con Garcia Mut: “La vittoria con la Lupa? Una grande gioia”

L’Audace ha siglato indubbiamente il colpaccio dell’ultimo turno di Eccellenza. La squadra di mister Daniele Scarfini ha violato il campo della Lupa Frascati (che domenica è stata ospitata al “Brasili” di Borghesiana per l’indisponibilità dell’Otto Settembre) con un prezioso 2-1. Il protagonista assoluto è stato Sergi Garcia Mut, attaccante spagnolo di Palma de Mallorca classe 1991 che già aveva fatto benissimo nel Lazio con le maglie di Gaeta e Itri. “La vittoria con la Lupa ci ha dato una grande soddisfazione. Aver battuto un avversario che nelle precedenti otto partite aveva collezionato sette vittorie e un pareggio è stata davvero un’impresa. Inoltre siamo riusciti a dare continuità alla precedente vittoria col Gaeta e a migliorare ancora la nostra classifica. Con la Lupa abbiamo segnato un gol in avvio di primo tempo e uno all’inizio del secondo, poi nel finale abbiamo tenuto bene dopo la rete dell’1-2 avversario. Abbiamo preparato benissimo la gara, facendo grande attenzione in fase difensiva e provando a fare danni con le ripartenze. La squadra fisicamente sta benissimo e ha sfruttato questa ottima condizione”. Per Garcia Mut sono arrivate le prime reti con la maglia dell’Audace: “Avevo giocato uno spezzone con il Sora, poi il match col Gaeta e quello con la Lupa. Sono contento per i miei gol, ma soprattutto sono felice che siano serviti per conquistare una vittoria molto importante”. Lo spagnolo è rimasto affascinato dal progetto della “nuova” Audace: “Dopo che l’anno scorso ho giocato nella serie D del mio paese, sono stato davvero felice di avere l’opportunità di tornare in Italia. La società, con l’ingresso del patron Giuseppe Spinelli e del direttore generale Roberto Matrigiani, è ancor più ambiziosa e vuole fare cose importanti, gettando quest’anno le basi per un futuro radioso. Sono stato accolto benissimo all’interno dello spogliatoio e questo è stato un altro aspetto molto positivo. Poi mi ha colpito il modo di lavorare di mister Scarfini: me ne avevano parlato benissimo alcuni amici, ma vedere la sua professionalità e la competenza in prima persona è stato ancor più convincente”. Ora l’Audace vuole sfruttare il calendario: “Abbiamo due partite molto importanti con Morolo e Atletico Lazio. Dobbiamo affrontarle con grande determinazione perché in questa categoria nessuno ti regala nulla, ma vogliamo dare continuità alla nostra striscia positiva”.




Atletico Roma VI (calcio, Under 16), il “deb” Morelli: “Felice dei primi minuti con questo gruppo”

Roma – Tante notizie positive per l’Atletico Roma VI nel week-end appena messo alle spalle. Ferma l’Under 15 provinciale per un turno di riposo, sono scese in campo e hanno vinto sia l’Under 17 che l’Under 16 provinciali. In quest’ultimo gruppo, vittorioso con un rotondo 4-0 contro l’Elis, ci sono state due notizie da sottolineare: la doppietta del rientrante Colasanti (all’esordio stagionale dopo essere uscito da un infortunio) e il debutto “tra i grandi” di Cristiano Morelli, centrocampista centrale classe 2007 in forza all’Under 15. “Mister Elio Pecoraro mi ha fatto entrare nei minuti finali ed è stata indubbiamente una bella emozione. L’allenatore mi ha detto di stare tranquillo e giocare come sapevo, poi i compagni hanno accolto molto bene me e anche l’altro Under 15 Diego Sanavio che già era nel giro dell’Under 16”. Morelli ringrazia il suo allenatore Gianluca Lancia per questa bella soddisfazione personale: “Col mister c’è un bel rapporto, mi aveva già allenato a Giardinetti nella Scuola calcio e con lui sono cresciuto molto. Anche l’Under 15, così come l’Under 16 che ha centrato tre vittorie su tre, può puntare a essere protagonista nel suo campionato”. Morelli fa un passo indietro e descrive come e quando è nata la sua passione per il calcio: “Gioco da quando avevo sei anni. Ho cominciato perché tutti i miei amici facevo questo sport e anche per me è stato amore a prima vista. L’anno scorso ero alla Roma VIII assieme ad altri miei attuali compagni di squadra. Siamo felici che la nuova società abbia proseguito quel percorso e poi è nata una bella sintonia anche coi nuovi arrivati. La dirigenza ci è sempre vicina e non ci fa mai mancare nulla”. A proposito di buone notizie, va segnalata anche la vittoria dell’Under 17 contro la Pro Roma: anche se l’avversario (decisamente prestigioso) era fuori classifica, i giovani capitolini avevano bisogno di riscattare la rocambolesca sconfitta del turno precedente sul campo della Vis Casilina.




Frascati Scherma, il ds Salvatore: “Il ritorno alle prove internazionali è un segnale importante”

Frascati (Rm) – Nel fine settimana appena messo alle spalle la scherma è tornata a disputare eventi internazionali e ovviamente il Frascati Scherma non poteva mancare all’appuntamento. Non sono arrivati risultati di rilievo né dalla prova di Coppa del Mondo Assoluta di sciabola che si è disputata ad Orleans (in Francia) né dalla gara del circuito europeo Cadetti di fioretto che si è tenuto a Budapest (in Ungheria), ma la disputa delle due kermesse è stata comunque significativa. “In Francia la sciabola azzurra ha dato il via al nuovo corso del fresco commissario tecnico Luigi Tarantino e del suo staff – sottolinea il direttore sportivo Stefano Salvatore – I nostri ragazzi non hanno ottenuto risultati brillanti, ma era importante tornare a disputare eventi di questo tipo. Ancor più lunga la “pausa” a livello di gare internazionali per Cadetti e Giovani e dunque anche quanto accaduto in Ungheria ha un suo rilievo. Speriamo che il contesto europeo e mondiale possa consentire lo svolgimento degli appuntamenti già calendarizzati, ma è chiaro che la situazione pandemica è fortemente condizionante in questo senso”. Tra gli sciabolatori la “migliore” prestazione degli atleti del Frascati Scherma è stato il 33esimo posto di Irene Vecchi, seguita da Chiara Mormile (39esima) e da Lucia Lucarini (67esima), mentre tra gli uomini Michele Gallo non è andato oltre il 90esimo posto. Anche da Budapest non sono arrivati risultati eclatanti: Nicole Capodicasa ha terminato al 34esimo posto, mentre Mariavittoria Berretta (al primo anno di categoria) ha concluso al posto 110. Rientrando nei confini italici, a Terni si è disputata la prima prova nazionale di spada: tra i Cadetti Niccolò Pizzuti si è piazzato 63esimo, tra i Giovani Davide Stella ha chiuso 72esimo e Niccolò Pizzuti al posto 209. Intanto il Frascati Scherma, che è in attesa dell’ufficialità della vittoria del 13esimo scudetto per società (dovrebbe arrivare a stretto giro di posta da parte della Federazione), sembra aver ricominciato a marciare a pieno ritmo a livello organizzativo. “Il nuovo settore della direzione sportiva, che curo assieme a Massimiliano Coni e Marco Nobiloni con cui c’è stata piena sintonia sin da subito, ha trovato la totale collaborazione da parte di tutti dopo un primo periodo di “assestamento”. Gli aspetti da curare sono tanti e cerchiamo di fornire la massima vicinanza ad atleti e staff tecnico”.




Volley Club Frascati (Under 14 femminile Elite), Carosini: “Era importante iniziare bene”

Frascati (Rm) – Un inizio di campionato incoraggiante per l’Under 14 femminile Elite del Volley Club Frascati. Le tuscolane hanno aperto le loro fatiche con un prezioso successo sulla Pallavolo Velletri, piegata in casa per 3-1. “Probabilmente ci aspettavamo qualcosa in più dall’avversario e noi potevamo giocare meglio – commenta il centrale classe 2008 Ludovica Carosini – Ma era importante cominciare con una vittoria e ci siamo riuscite, nonostante il passaggio a vuoto nel terzo parziale”. Guai a parlare di obiettivi con la giovane atleta cresciuta nel vivaio tuscolano: “Non abbiamo precisi traguardi da conquistare sul campo, ma dobbiamo solo pensare a giocare bene e con la dovuta concentrazione in ogni gara. E soprattutto cancellare gli errori che commettiamo ed evitarli nei momenti successivi”. La Carosini al momento si sta districando da centrale, ma quella potrebbe non essere la sua collocazione definitiva: “Gli allenatori che ho avuto ultimamente mi hanno chiesto di fare quel ruolo e io mi sono messa a disposizione senza problemi, anche se l’impiego che amo di più è quello di banda. Vedremo in futuro cosa accadrà”. Al momento l’atleta tuscolana è concentrata esclusivamente sul campionato Under 14 femminile Elite: “A livello personale mi piacerebbe poter fare già quest’anno qualche esperienza nei gruppi maggiori, ma saranno i tecnici a decidere in tal senso. Molto dipenderà dal lavoro che farò in palestra, di sicuro ce la metterò tutta per migliorare”. La Carosini, al quarto anno di pallavolo, parla del gruppo di cui fa parte: “C’è qualche ex compagna della vecchia Under 13 Elite che l’anno scorso ha fatto cose incredibili. Poi sono arrivate alcune ragazze nuove, ma è subito nata una bella sintonia tra tutte noi”. Mercoledì prossimo le tuscolane sono attese dal durissimo match sul campo del Volleyro’: “Una squadra fortissima, proveremo a mettere in campo quello che abbiamo. Dall’altra parte della rete ritroverò qualche amica della passata stagione e questo mi farà sicuramente piacere”.




Albano, viola il divieto di avvicinamento e terrorizza l’ex convivente

ALBANO LAZIALE (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno arrestato in flagranza di reato di atti persecutori e danneggiamento un romano 42enne, sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex convivente.

L’uomo, in stato di agitazione per effetto degli stupefacenti assunti, si è recato a casa della donna chiedendo insistentemente di entrare. Al diniego ottenuto, il 42eene ha iniziato a colpire con calci la porta di ingresso scagliandosi successivamente contro l’autovettura della donna, parcheggiata davanti l’abitazione, rompendo parti della carrozzeria. Al termine dell’azione si è allontanato. In serata l’uomo ha raggiunto nuovamente la donna, ma questa volta è stato  prontamente bloccato e arrestato dai Carabinieri.

Dopo l’arresto l’uomo è stato associato al carcere di Velletri a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.