Valmontone 1921 (calcio, Promozione), Matozzo: “Una sconfitta non scalfisce il nostro percorso”

Valmontone (Rm) – Il Valmontone 1921 è caduto dopo sette risultati utili consecutivi. La squadra giallorossa ha ceduto di misura (0-1) sul campo dell’Atletico Morena al termine di una partita non bellissima, come conferma l’attaccante classe 1982 Simone Matozzo: “Non siamo riusciti a contrastare l’atteggiamento aggressivo della squadra avversaria che poi ha trovato il gol nel corso del secondo tempo. A quel punto ci sono mancate la lucidità e la brillantezza necessaria per riuscire quantomeno a pareggiare i conti”. Tra le note positive per il Valmontone 1921, oltre al debutto del secondo acquisto dicembrino dopo il difensore Andrea Casciotti (vale a dire il centrocampista Luca Rubino che è entrato nel corso del secondo tempo), c’è proprio la condizione in decisa crescita di Matozzo. “Ho avuto qualche problema a inizio campionato, ma nelle ultime sfide sto trovando una buona continuità. Adesso sto meglio e spero di poter dare il mio contributo alla squadra. Lo stesso augurio lo rivolgo anche ai compagni di squadra che sono ancora fuori e in particolare a Romaggioli, Pizzuti e Fazi, i cui rientri ci potranno dare una spinta importante”. Il k.o. di Morena ha interrotto la serie positiva dei giallorossi (ora scivolata al sesto posto e distante cinque punti dalla capolista Rocca Priora RDP), ma non ne ha scalfito le certezze: “Questo è stato solo un passo falso, dovuto anche alle tante energie spese nel turno di mercoledì. Ma siamo consapevoli della nostra forza e siamo consci delle grandi ambizioni della società che sta continuando a rinforzare un organico già forte”. La formazione di mister Aurelio Sarnino chiuderà il suo 2021 con un doppio impegno casalingo: domenica la sfida con il De Rossi, poi giovedì 23 dicembre l’anticipo pre-natalizio contro il Bellegra.
Intanto la società del patron Manolo Bucci e del presidente Massimiliano Bellotti ha ufficializzato una bomba di mercato, annunciando l’accordo con l’attaccante classe 1988 Alessandro Valentino. L’ex giocatore del Ferentino, cresciuto calcisticamente a Valmontone, torna “a casa” e cercherà di rinfrescare il suo palmares legato al club giallorosso che al momento conta su una vittoria del campionato di Prima categoria e una di Promozione ottenute tra il 2005-06 e il 2011-12.




Cynthialbalonga (calcio, serie D), Tocci: “Ci siamo meritati i punti fatti nell’ultimo periodo”

Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga continua… l’arrampicata. La formazione del presidente Bruno Camerini ha vinto ancora, piegando di misura (1-0) i sardi dell’Atletico Uri nel match interno andato in scena ieri. La partita è stata davvero molto complicata perché la formazione ospite ha messo in mostra qualità importanti, ma alla fine si è dovuta arrendere subendo anche l’aggancio all’ottavo posto in classifica da parte dei castellani. Ad analizzare il match è il portiere classe 2002 Francesco Tocci che, con grande schiettezza, ammette che la Cynthialbalonga sia stata anche “aiutata da un pizzico di fortuna, ma d’altronde in altre occasioni non eravamo stati aiutati dalla dea bendata. E’ stata una partita tosta, molto combattuta e sofferta soprattutto nel secondo tempo. Dopo essere andati in vantaggio nel corso della prima frazione, abbiamo gestito il ritorno dei sardi e va dato merito ai difensori di aver fatto un grande lavoro. Interventi importanti non ne ho dovuti fare, ma c’era la sensazione che l’Atletico Uri potesse essere pericoloso. Comunque alla fine sono arrivati i tre punti ed era l’unica cosa che contava”. Il giovane estremo difensore si è guadagnato il posto da circa un mese: “Nelle prime due partite con l’attuale tecnico Luca Tiozzo non ho giocato, poi sono stato titolare in Coppa Italia con l’Aprilia e da quel momento sono stato sempre confermato tra i pali. L’anno scorso ho giocato pochissimo tra Messina e Monterosi e per me questo è un anno fondamentale, quindi mi allenavo con l’obiettivo di poter fare il titolare. Con l’altro portiere Santilli c’è un grandissimo rapporto, ci conosciamo da anni e siamo amici: non c’è gelosia, ma chiaramente ognuno di noi si allena per essere protagonista. Sogni futuri? Mi piacerebbe giocare un giorno davanti a 60mila persone…”. La Cynthialbalonga ha tenuto aperta la sua striscia positiva: “Abbiamo ottenuto il sesto risultato utile consecutivo: tranne il precedente scivolone con il Carbonia, stiamo tenendo un bel ritmo con mister Tiozzo. Ci siamo meritati tutti questi punti, ma vogliamo continuare a dimostrare che la classifica finora non è stata veritiera”. E’ slittata ancora, intanto, la sfida di Coppa Italia col Castelnuovo che era programmata per questo mercoledì: “Forse è meglio, stiamo giocando ogni domenica e mercoledì e lo faremo fino alla sosta. Ora prepariamo con più calma il match di domenica a Lanusei: con le trasferte sarde finora non abbiamo avuto un grande feeling, ma ora siamo decisamente più squadra”.




Roma, riapertura in tempi record per il “Ponte di ferro”

Gualtieri: “Adesso vogliamo guardare avanti per risolvere i problemi storici di questo ponte che inizialmente era ferroviario”

Riapre il Ponte dell’Industria di Roma, andato a fuoco il 3 ottobre scorso. Dopo 70 giorni il cosiddetto ‘Ponte di ferro’, importante infrastruttura per la mobilità dei quartieri Ostiense-Marconi, è nuovamente attraversabile.

Ad inaugurare la riapertura il sindaco Roberto Gualtieri insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini, al titolare dei Trasporti Eugenio Patanè e ai rappresentanti del municipi interessati.

Gualtieri ha parlato di una “riapertura rapida e tempestiva che ridà ossigeno ad un intero quadrante”. Segnalini ha annunciato che è comunque intenzione del Campidoglio “ristrutturarlo per aumentarne il carico e, sebbene non in modo sostanziale, la dimensione”.

“Grazie a tutta la squadra a partire dagli assessori Segnalini e Patanè, agli uffici e ai municipi. Era ancora la notte del primo turno quando venimmo qui a vedere le fiamme, fu terribile. Appena insediati abbiamo accelerato” per poterlo riaprire, ma “non è stato affatto semplice. Essere riusciti è stato un grandissimo merito di tutta la squadra – ha detto Gualtieri – Adesso vogliamo guardare avanti per risolvere i problemi storici di questo ponte che inizialmente era ferroviario. L’obiettivo è spostare il passaggio pedonale su due passerelle sotto, eliminare i marciapiedi creando un passaggio più agevole per le vetture e soprattutto dando vantaggi ai trasporti pubblici”.




Roma, senza Green Pass su bus e ristoranti: multate 9 persone

ROMA – Ieri pomeriggio, nell’area adiacente la stazione Termini, i Carabinieri della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito verifiche per il rispetto delle prescrizioni imposte dalle Autorità in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, con particolare riferimento al possesso della certificazione verde a bordo dei mezzi pubblici e presso le attività di ristorazione.

Due cittadini stranieri – un 50enne romeno, un 61enne delle Filippine – sono stati sanzionati   poiché entrambi sprovvisti di valido Green Pass a bordo di autobus di linea urbana e metropolitana.

Sanzionati anche il titolare, un dipendente e un avventore  di un’attività di ristorazione in zona Castro Pretorio, tutti cittadini etiopi, risultati sprovvisti di valida certificazione verde.

A carico dei sanzionati, i Carabinieri hanno elevato una multa di 400 euro a testa.




Sperlonga, rocciatore ferito salvato dagli uomini dell’Aeronautica Militare

Proprio con il calare della notte si è reso necessario l’intervento di un elicottero del 15 Stormo

Rimasto infortunato mentre si trovava su una falesia tra Sperlonga e Gaeta, in provincia di Latina, un rocciatore è stato soccorso ieri sera da un elicottero dell’Aeronautica Militare.

Ad intervenire un elicottero HH-139A dell’85 Centro Combat Search & Rescue di Pratica di Mare. I soccorsi dell’uomo sono stati particolarmente impegnativi in considerazione della zona particolarmente impervia, tanto che dal pomeriggio si sono protratti fino al calar del sole.

Proprio con il calare della notte si è reso necessario l’intervento di un elicottero del 15 Stormo. L’equipaggio, infatti, è dotato di speciali visori notturni – Night Vision Goggles – che gli permettono di operare con condizioni di luce marginale e di notte.

Il soccorso è stato attivato nel tardo pomeriggio dal Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), il centro di comando e controllo dell’Aeronautica Militare dal quale vengono gestite tutte le attività operative di questo genere. Una volta raggiunta l’area della falesia, in collaborazione con il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico intervenuto sul posto, l’equipaggio militare ha recuperato il ferito tramite il verricello e l’ha trasportato verso l’aeroporto militare di Latina. Da qui, un’ambulanza ha trasportato l’infortunato presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina per le necessarie cure.




Roma, concerto di solidarietà con il tenore Francesco Grollo e la Banda del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

I Vigili del Fuoco con l’Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus. Un concerto natalizio di solidarietà per costruire un Orfanotrofio ed un Ospedale pediatrico per i bambini abbandonati

L’Associazione Bambino Gesù del Cairo ha organizzato per il Santo Natale un Concerto di Solidarietà della Banda del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e del Tenore Francesco Grollo.

Il Concerto avrà luogo il prossimo 16 dicembre 2021 alle ore 19,30 a Roma presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, in via del Caravita, 8 A.

L’iniziativa si inserisce nell’attività di Fundraising che l’Associazione sta perseguendo nella raccolta di fondi per avviare i lavori inerenti la costruzione dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù del Cairo” e, nel contempo, terminare la costruzione dell’Orfanotrofio “Oasi della Pietà” in Egitto, la cui denominazione fa riferimento al prezioso dono di una copia fedele della statua della Pietà di Michelangelo che Sua Santità Papa Francesco ha voluto offrire all’Associazione.

L’Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus, costituita nel luglio del 2020, è anche frutto del documento sulla Fratellanza Umana per la Pace e la Convivenza Comune, voluto da Sua Santità Papa Francesco e da dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyib, e sottoscritto ad Abu Dadhi il 4 febbraio 2019.

Il Concerto, nel suo percorso pastorale ed artistico, si svolgerà attraverso l’esecuzione di brani e la proiezione di filmati che daranno alla collettività e agli ospiti presenti una rappresentazione del percorso finora svolto dall’Associazione.

Sin d’ora il Presidente dell’Associazione Monsignor Yoannis Lahzi Gaid, desidera ringraziare tutti coloro, Istituzioni, Autorità , Imprese, Cittadini e Soci che hanno contribuito a realizzare l’evento: Ministero dell’Interno; Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile; Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione; Direzione Centrale degli Affari dei Culti e per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto; Vicariato di Roma Ufficio Liturgico, Ufficio Stampa e Comunicazioni Sociali; Sovraintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma; Rettore della Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola; Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede; Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia; Europubblicità; Soci e Membri del Comitato per le Pubbliche Relazioni e per il Fundraising della Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus. Un ringraziamento particolare è stato infine rivolto al Tenore Francesco Grollo ed alla Banda del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.




Esplosione a Ravanusa, vittime e dispersi

Due donne sono sopravvissute. Sei ancora i dispersi.

Quattro dei sei dispersi abitavano nella stessa palazzina crollata mentre altri due, tra cui un’infermiera trentenne incinta, erano andati a trovare dei parenti. Lo ha detto il capo di gabinetto della questura di Agrigento Elisa Vaccaro facendo il punto sui soccorsi e ribadendo che al momento ci sono tre vittime accertate e due persone salvate.

Le operazioni di soccorso sono ancora in atto. “L’impegnò dei vigili del fuoco non si ferma e non si fermerà – dice il capo del corpo nazionale Guido Parisi – Fino all’ultimo cercheremo di estrarre vive le persone coinvolte nei crolli”. Parisi ha poi sottolineato che al momento sono un centinaio i vigili del fuoco che stanno lavorando sulle macerie, tra i quali ci sono diverse squadre Usar, gli specialisti delle ricerche in contesti complessi.”Mi ha chiamato il presidente Mattarella e ha espresso il massimo sostegno alla comunità di Ravanusa e il cordoglio per quanto accaduto”. Lo ha detto il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo.Quattro palazzine crollate e tre sventrate, un’area di 10mila metri quadrati investita da una deflagrazione fortissima: così Salvatore Cocina, direttore della protezione Civile regionale, descrive i danni provocati dall’esplosione. La deflagrazione, che è stata sentita anche nei paesi vicini, sarebbe stata causata da una grossa fuga di gas dalla tubatura del metanodotto.”‘Sicuramente c’è stata una fuoriuscita di gas che ha creato una sorta di sacca di metano espansa. – ha spiegato – La forza dell’esplosione, forse innescata dall’avvio di un ascensore, potrebbe essere stata potenziata da una stufetta a gas, ma è ancora troppo presto per dirlo”.”E’ improvvisamente andata via la luce, poi sono venuti giù il tetto e il pavimento”. E’ il drammatico racconto di Rosa Carmina, una delle due superstiti del crollo di Ravanusa. La donna, 80 anni, estratta viva dalle macerie, è stata intervistata da Repubblica nell’ospedale di Licata dove è stata portata dopo essere stata estratta dalle macerie della sua casa. Carmina ha raccontato le voci dei vigili del fuoco mentre era sepolta dai sassi e di aver urlato fino a farsi trovare. Ha sentito anche la cognata, che abitava al piano di sopra, invocare aiuto. Anche lei si è salvata ed è stata recuperata poco dopo. La palazzina è crollata a seguito di una esplosione dovuta a una fuga di gas dalla condotta. “Non ho sentito alcun odore di gas nei giorni scorsi”, ha precisato la donna.Sono circa cinquanta le persone che non possono rientrare in casa a causa dei dei danni provocati dall’esplosione del metanodotto a Ravanusa (Agrigento) ieri sera. Lo dice la protezione civile regionale aggiungendo che il Comune ha preparato luoghi temporanei per l’ospitalità, ma in larga parte gli sfollati hanno trovato accoglienza presso parenti e amici. La Protezione Civile invierà personale per supporto psicologico. A Ravanusa la notte scorsa è stato costituito il Centro coordinamento soccorsi.”Ho avuto mandato dal presidente Draghi di informarlo puntualmente. Nessuno sarà lasciato solo. Dobbiamo fare di tutto per salvare vite e restituite alle famiglie i propri cari”. Lo ha detto il capo della protezione civile Fabrizio Curcio in una conferenza stampa a Ravanusa. I soccorsi “sono ancora in atto – ha aggiunto – e dunque è prematura qualsiasi considerazione sulle cause. Ci sono sopralluoghi in corso ma la priorità è trovare i dispersi”. “Il gas si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l’esplosione potrebbe essere stata anche l’attivazione dell’ascensore”, ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino. “Nei prossimi giorni faremo accertamenti più approfonditi – ha aggiunto – certo è che una esplosione così è un evento eccezionale”. Tra le cause della rottura del tubo potrebbe esserci il maltempo o uno smottamento del terreno.Nella palazzina di quattro piani distrutta dall’esplosione c’erano 9 componenti dello stesso nucleo familiare, uno è stato trovato morto, due si sono salvati: un’anziana di 80 anni, portata all’ospedale di Licata con gravi fratture, e, secondo i primi accertamenti, la cognata, che i soccorritori sono riusciti a rintracciare dallo squillo del cellulare e che è stata trasportata ad Agrigento. Ancora dispersi gli altri familiari tra quali una giovane infermiera giunta al termine della gravidanza e il marito. Oggi sarebbe dovuta partire per Milano per la laurea del fratello. Straziante il dolore della madre che ripeteva “figlia mia” in attesa di notizie.   Si scava ancora per cercare le due persone che al momento dell’esplosione si trovavano nella casa attigua. Un portavoce Italgas, la società che distribuisce il metano, fa sapere che “i tecnici hanno completato le operazioni di isolamento del tratto di rete e messo in sicurezza l’area interessata interrompendo il flusso di gas”. La zona dell’esplosione sembra uno scenario di guerra: macerie, vetri rotti, detriti e un acre odore di bruciato ovunque. Sul posto sono arrivate squadre dei vigili del fuoco di Agrigento, Palermo e Catania, la Croce Rossa, la Protezione Civile, polizia e carabinieri.




Fiano Romano, al Castello Ducale riflettori accesi su “Inferno di Dante”

Oggi 11 dicembre alle ore 17:00 con ingresso consentito solo tramite esibizione del green pass e del documento d’identità

FIANO ROMANO (RM) – Si terrà oggi 11 dicembre alle ore 17:00 “Inferno di Dante”, l’evento organizzato e promosso da “L’associazione culturale Città delle Idee” e patrocinato dall’amministrazione comunale. L’ingresso è consentito solo tramite esibizione del green pass e del documento d’identità.

Inferno di Dante è un racconto fotografico che intende coniugare all’allegorica rappresentazione dantesca la capacità evocativa delle immagini. Camminando all’interno delle sale del Castello, chi parteciperà avrà l’occasione di immergersi nel racconto dantesco attraverso le immagini ma soprattutto attraverso la lettura di alcuni canti affidata a due note attrici Giovanna Centamore e Dania Appolloni. Il contesto storico sarà illustrato da due autorevoli voci: la prof.ssa Maria Bravi e l’ing. Filippo Grammauta, rettore della Templar Academy. Il progetto fotografico è stato realizzato da Alessandro Quintiliani.




Vicinale, la moglie del prefetto Di Bari indagata per caporalato: lui lascia

Il Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno, Michele di Bari “ha rassegnato le proprie dimissioni”, accettate dal ministro Lamorgese.La moglie di di Bari, è tra le 16 persone indagate in un’inchiesta per caporalato dei Carabinieri e della procura di Foggia che ha portato all’arresto di cinque persone, due delle quali in carcere. In cella sono finiti due cittadini stranieri, un senegalese e un gambiano mentre nei confronti degli altri tre arrestati da parte dei carabinieri sono stati disposti i domiciliari. Per gli altri 11 indagati, tra i quali appunto la moglie del prefetto Di Bari, è scattato l’obbligo di firma.L’indagine, che ha interessato attività comprese tra luglio ed ottobre 2020, ha portato anche ad una verifica giudiziaria su oltre dieci aziende agricole riconducibili ad alcuni degli indagati.In carcere sono finiti due cittadini stranieri, un senegalese e un gambiano, mentre nei confronti degli altri tre arrestati da parte dei carabinieri sono stati disposti i domiciliari.

Per gli altri 11 indagati, tra i quali appunto la moglie del prefetto Di Bari, è scattato l’obbligo di firma. L’indagine, che ha interessato attività comprese tra luglio ed ottobre 2020, ha portato anche ad una verifica giudiziaria su oltre dieci aziende agricole riconducibili ad alcuni degli indagati.’Desidero precisare che sono dispiaciuto moltissimo per mia moglie che ha sempre assunto comportamenti improntati al rispetto della legalità. Mia moglie, insieme a me, nutre completa fiducia nella magistratura ed è certa della sua totale estraneità ai fatti contestati”, ha affermato il prefettoL’ordinanza – Rosalba Livrerio Bisceglia, moglie del prefetto Michele di Bari, “è consapevole delle modalità delle condotta di reclutamento e sfruttamento”. Lo scrive il gip di Foggia nell’ordinanza.  La moglie del prefetto di Bari impiegava nella sua azienda “manodopera costituita da decine di lavoratori di varie etnie” per la coltivazione dei campi “sottoponendo i predetti lavoratori alle condizioni di sfruttamento” desumibili “anche dalla condizioni di lavoro (retributive, di igiene, di sicurezza, di salubrità del luogo di lavoro) e approfittando del loro stato di bisogno derivante dalle condizioni di vita precarie”. Trattava direttamente con Bakary Saidy, uno dei due caporali finiti in carcere nell’inchiesta di Foggia. Saidy portava nei campi i braccianti dopo averli reclutati “in seguito alla richiesta di manodopera avanzata da Livrerio Bisceglia, che comunicava telefonicamente il numero di lavoratori necessari sui campi”. Lavoratori “assunti tramite documenti forniti dal Saidy” che per questo “riceveva il compenso da Livrerio Bisceglia”.L’intercettazione – “Porta da Nico tutti i documenti. Devi portare prima perché così io devo fare ingaggi… e poi il giorno dopo iniziate a lavorare”, affermava Rosalba Bisceglie Livrerio rivolgendosi al “caporale” Bakari Saidy in una intercettazione citata dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare.L’inchiesta – Reclutavano tra le baracche del ghetto di Borgo Mezzanone (Foggia) manodopera per aziende agricole del territorio da impiegare nei campi del Foggiano. E’ questo il contesto dell’indagine dei carabinieri e della procura di Foggia che ha portato all’arresto di 5 persone e all’obbligo di firma per altre 11 tra le quali la moglie del prefetto Michele di Bari, capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale che si è dimesso appena appreso dell’inchiesta. I due finiti in carcere – un 33enne gambiano e un 32enne senegalese che vivevano nel ghetto – erano secondo gli investigatori “l’anello di congiunzione” tra i rappresentanti delle varie aziende del settore agricolo della zona e i braccianti. Alla richiesta di forza lavoro avanzata dalle aziende, i due si attivavano e reclutavano i braccianti all’interno della baraccopoli, provvedevano al loro trasporto preso i terreni e li sorvegliavano durante il lavoro, pretendendo 5 euro per il trasporto e altri 5 euro da ogni bracciante per l’attività di intermediazione. E’ stato accertato che il principale dei due reclutatori si occupava anche di dare direttive ai braccianti sulle modalità di comportamento in caso di controlli. “Caporali, titolari e soci delle aziende avevano messo in piedi un apparato quasi perfetto – sottolineano i carabinieri – che andava dall’individuazione della forza lavoro necessaria per la lavorazione dei campi, al reclutamento della stessa, fino al sistema di pagamento, risultato palesemente difforme rispetto alla retribuzione stabilita dal Ccnl, nonché dalla tabella paga per gli operai agricoli a tempo determinato della provincia di Foggia”. Le buste paga, infatti, sono risultate non veritiere, poiché nelle stesse venivano indicate un numero di giornate lavorative inferiori a quelle realmente prestate dai lavoratori, senza tener conto dei riposi e delle altre giornate di ferie spettanti. I lavoratori, tra l’altro, non venivano neanche sottoposti alla prevista visita medica.E’ socio amministratore di una delle dieci aziende coinvolte nell’indagine dei Carabineri di Foggia, la moglie dell’ormai ex capo dipartimento Immigrazione del Viminale Michele di Bari, indagata nell’inchiesta della procura pugliese che coinvolge 16 persone, 5 delle quali arrestate. L’accusa ipotizzata per tutti è a vario titolo di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.”Sbarchi clandestini raddoppiati, 100.000 arrivi negli ultimi due anni, un’Europa su questo tema assente e lontana. E oggi le dimissioni del capo dipartimento dell’Immigrazione. Disastro al Viminale, il ministro riferisca immediatamente in Parlamento”. Così riferiscono fonti della Lega in una nota.   




Civitavecchia, segregata in casa e violentata per due giorni

CIVITAVECCHIA (RM) – I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Civitavecchia, su delega della locale Procura Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Civitavecchia nei confronti di un uomo, 39enne del posto, già noto alle forze dell’ordine, che per quasi tre giorni ha tenuto segregata nella propria abitazione la sua compagna, sottoponendola a molteplici violenze sessuali e maltrattamenti di ogni genere.Ferita con un coltello da cucina agli arti superiori, picchiata al volto ed ai fianchi, costretta a soddisfare le sue richieste, addirittura legata al letto con nastro adesivo e sottoposta allo sfregamento di un peperoncino piccante sugli occhi.Sono state proprio l’efferatezza e la crudeltà gratuita dimostrate dall’uomo e minuziosamente ricostruite con le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica, a convincere il Giudice per le Indagini preliminari di Civitavecchia che la custodia in carcere dell’uomo fosse la misura necessaria. L’incubo per la donna di 36 anni, iniziato dopo appena pochi giorni di convivenza con l’uomo, ha avuto fine solamente nel tardo pomeriggio di sabato scorso quando, ha colto la prima occasione utile in cui il suo aguzzino, dopo quasi tre giorni, si è allontanato da casa lasciandola senza telefono cellulare: trovata la forza di liberarsi dai vincoli, è uscita in strada e si è rifugiata in un vicino negozio, chiedendo aiuto. Il titolare ha immediatamente contattato il 112, segnalando la situazione della donna: all’arrivo dei Carabinieri, la donna è stata fatta salire sull’ambulanza e condotta presso il Pronto Soccorso dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia dove i medici hanno riscontrato le violenze.Il 39enne, rientrato a casa in nottata, comprendeva però immediatamente che la donna fosse fuggita e si rendeva irreperibile: anzi, dimostrando la propria arguzia, utilizzava addirittura il telefono di lei per inviarsi con la nota applicazione Whatsapp dei messaggi minatori al fine di screditare il racconto della ragazza. Peccato per lui che questa, all’orario degli invii, fosse già in ospedale guardata a vista da medici e Carabinieri e non avesse con sé alcun telefono. Sentitosi braccato, senza riuscire a trovare alloggio da familiare o amici, domenica mattina il 39enne si è presentato spontaneamente presso la Caserma di Via Antonio da Sangallo: essendo stato fuori casa tutta la notte per paura che i Carabinieri lo raggiungessero a casa, non aveva fatto in tempo a far sparire i propri “strumenti di tortura” e così gli operanti, nel corso della successiva perquisizione domiciliare, hanno ancora ritrovato gli indumenti intimi della donna, il coltello ed i peperoncini utilizzati per seviziarla, le lenzuola sporche di sangue, tracce biologiche in vari locali dell’appartamento.        L’uomo arrestato dovrà rispondere di reati gravissimi come quello di sequestro di persona, lesioni personali continuate e pluriaggravate, violenza sessuale.La donna nel frattempo è stata avviata ad un percorso di riabilitazione ed è sostenuta sia sotto il profilo economico che psicologico, da una delle numerose associazioni anti – violenza attive sul territorio, che la aiuteranno a ricominciare.




Bolzano, duplice omicidio dei genitori: Benno rinviato a giudizio

 Il gip di Bolzano Emilio Schoensberg ha rinviato a giudizio Benno Neumair, il trentenne che lo scorso 4 gennaio uccise i suoi genitori, Laura e Peter, strangolandoli con un cordino e gettando poi i loro cadaveri nel fiume Adige dal ponte di Vadena.Benno Neumair, reo confesso del duplice omicidio, è accusato di omicidio aggravato plurimo e occultamento di cadavere.E’ stata respinta la richiesta della difesa di rito abbreviato. Benno Neumair si trova attualmente in carcere a Bolzano. La prima udienza è stata fissata per il 4 marzo.