Atletico Roma VI (calcio), il presidente Paoletti: “Voto 8 alla nostra prima parte, ma piedi per terra”

Roma – L’Atletico Roma VI, al primo anno di attività, è arrivata alla pausa natalizia con tante note liete e il presidente Luigi Paoletti non nasconde la sua soddisfazione: “Siamo oltre le più rosee aspettative coi nostri gruppi. Siamo partiti in ritardo, ma grazie ad un grande lavoro fatto sul campo e dietro le quinte abbiamo recuperato il gap. Chiudiamo alla pausa con 19 vittorie e 1 sconfitta nelle 20 partite ufficiali disputate dalle nostre tre squadre che sono tutte al primo posto, tranne l’Under 17 che al momento è seconda a un punto, ma con una gara disputata in meno. Se di Under 17 e Under 16 conoscevamo le qualità, l’Under 15 è stata la più sorprendente anche perché questi ragazzi erano al primo anno di agonistica. Nel complesso il voto alla prima parte è un 8 pieno, ma dobbiamo mantenere i piedi per terra perché i totali si fanno alla fine”. Un’altra promessa mantenuta riguarda la Scuola calcio: “Avremo una squadra Esordienti 2009 che disputerà il torneo primaverile e che rappresenterà la base per la futura agonistica, ma abbiamo allestito anche un gruppo misto di Pulcini 2011-12. Stiamo pianificando presente e futuro: nell’immediato stiamo per completare il tesseramento di un ragazzo extracomunitario molto valido per l’Under 17, mentre per il futuro stiamo già lavorando per allestire anche un gruppo 2008 (la futura Under 15, ndr) per la prossima stagione oltre a pensare a un centro sportivo tutto nostro perché quella è uno snodo fondamentale per il progetto calcistico che abbiamo in mente” dice Paoletti che poi cita una frase significativa di Nelson Mandela per far capire la filosofia che muove la sua società: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, ispira e unisce le persone come poche altre cose riescono a fare. Parla ai giovani in una lingua che essi comprendono. Lo sport può creare speranza là dove prima c’era solo disperazione. Ha più potere dei governi nel rompere le barriere razziali. Irride ogni tipo di discriminazione”. Tornando alle questioni di campo, Paoletti applaude “tutti i tecnici per il gran lavoro portato avanti e coordinati dal direttore tecnico Roberto Petricone. Ma devo ringraziare tutti i dirigenti che offrono la loro disponibilità quotidiana e anche le famiglie, a cui faccio i migliori auguri di buone feste, per la fiducia che ci hanno dato. L’emozione più bella è stato l’inizio dei campionati e nella seconda parte speriamo di andare avanti così per toglierci altre soddisfazioni”.




Football Club Frascati (I cat.), beffa a Cori. Mari e Fioranelli: “Possiamo stare nelle zone di vertice”

Frascati (Rm) – Il Football Club Frascati ha chiuso il suo 2021 andando a un passo dall’impresa. Sul campo della Pro Cori capolista (ancora imbattuta) la formazione di mister Mauro Fioranelli ha visto sfumare il successo a una manciata di minuti dalla fine a causa di un rigore contestatissimo: “L’arbitro, che in precedenza aveva diretto bene, purtroppo ha valutato male quell’episodio dando un rigore per un tocco di mano di Brancaccia che aveva il braccio attaccato al corpo – dice Fioranelli – Pochi minuti prima, inoltre, è stato commesso un chiarissimo fallo su Caprasecca che stava per calciare a porta vuota: due errori gravi che ci lasciano tanto rammarico. Ma dai ragazzi ho avuto le risposte che chiedevo: una prova di sostanza e di carattere. Un altro segnale positivo è stato il gol di Ferri, rientrato da poco, anche se si è fermato El Atiqi per un infortunio e anche Crisari ha avuto un problema. Nel complesso, comunque, tante indicazioni positive: mi sono reso conto che possiamo stare davvero nelle zone di vertice del girone. Per farlo, però, dovremo cambiare marcia nel nostro rendimento casalingo”.
Anche il responsabile tecnico Andrea Mari è fiducioso sulla seconda parte di stagione: “Sapevamo di avere allestito un gruppo di ottimo livello, seppur con tanti nuovi innesti. Mister Fioranelli ha fatto il solito grande lavoro di amalgama del gruppo, rimasto sempre su ottimi livelli nonostante i numerosi infortuni capitati e forse dovuti anche all’usuratissimo manto del “Mamilio” dove ci alleniamo. Per quanto ha fatto vedere la squadra, credo che 17 punti siano pochi: ci hanno penalizzato i tanti pareggi (cinque, ndr), rimediati spesso dagli avversari con qualche gol nella fase finale e senza meritarlo in modo particolare. La qualità del gioco è stata sempre alta anche contro le avversarie migliori del girone, per questo ritengo che la squadra può togliersi delle belle soddisfazioni soprattutto se non lascerà per strada qualche punto come avvenuto nella prima parte di campionato. Torneremo a giocare il 9 gennaio con la sfida interna al Ss. Michele e Donato e poi avremo il match esterno con il Lanuvio Campoleone secondo della classe: sarà importante ripartire nel modo giusto” osserva Mari che conclude parlando della stretta sinergia tra Football Club e Lupa Frascati. “La società ci è sempre vicina e ci sosterrà con forza anche nel prossimo futuro”.




Valmontone 1921 (calcio), un Natale di eventi: il 29 la festa del centenario, dal 27 il torneo della Scuola calcio

Valmontone (Rm) – Il Valmontone 1921 non si ferma mai, nemmeno sotto le imminenti festività natalizie. La società del patron Manolo Bucci e del presidente Massimiliano Bellotti ha organizzato tre importanti eventi nel periodo di stop dei campionati. La giornata clou, indubbiamente, sarà quella del prossimo mercoledì 29 dicembre quando a Valmontone arriveranno ben tre società professionistiche con le loro squadre Primavera per disputare la prima edizione della “Città di Valmontone Cup”. Si comincia alle 10 del mattino con la sfida tra i padroni di casa (una mista tra i giocatori della Promozione e quelli di Under 21 e Under 19) e la Viterbese, a seguire il match tra Monterosi e Ternana. Nel pomeriggio, sempre con gare da due tempi di mezzora, si disputeranno la finale per il terzo posto (calcio di inizio ore 15) e quella per l’assegnazione del trofeo (16,30). Finite le sfide ci si sposterà tutti nell’incantevole scenario di Palazzo Dorja Pamphili, ovvero il monumento simbolo della città casilina nonché sede del Comune, dove l’autore Alessandro Fornari presenterà il libro del centenario della storia calcistica di Valmontone alla presenza dei massimi dirigenti del club giallorosso, delle personalità istituzionali e magari anche dell’ex giocatore professionista Alessio Cerci, uno dei simboli del calcio cittadino. Il libro, frutto di mesi di lavoro, raccoglie immagini, articoli di giornale e aneddoti delle vicende pallonare di Valmontone, piazza che nel corso della storia ha recitato anche su palcoscenici importanti a livello regionale e interregionale.
Infine c’è grande attesa per il “Torneo di Natale” dedicato a tutte le categorie della Scuola calcio e organizzato già negli anni scorsi dal club di Valmontone: si parte il 27 dicembre e si gioca anche il 28 e il 30 e poi nel nuovo anno il 3, il 4 e il 5 gennaio. Ogni giorno verrà dedicato esclusivamente a una categoria, iniziando con le partite al mattino e terminando nel pomeriggio.




Roma, ruba capi d’abbigliamento e aggredisce il vigilantes: intervengono i carabinieri e arrestano un 36enne

ROMA – In manette un cittadino straniero di 36 anni, accusato di rapina impropria. Ad arrestare l’uomo i Carabinieri del Nucleo Scalo Termini di Roma.

L’uomo ieri sera si è introdotto all’interno di un esercizio commerciale situato all’interno della galleria commerciale della Stazione Termini con in mano una borsa di plastica con all’interno una scatola di cartone. Una volta all’interno del negozio ha sottratto diversi capi di abbigliamento e li ha infilati nella scatola da una fessura che aveva creato sotto la busta di plastica, dopo aver rimosso i dispositivi antitaccheggio.

L’uomo è stato però notato dall’addetto alla sicurezza che lo ha fermato mentre si accingeva ad uscire del negozio. Il vigilantes è stato aggredito dallo straniero nel tentativo di guadagnarsi la fuga ma i Carabinieri in transito nelle vicinanze hanno notato la scena e sono intervenuti bloccandolo definitivamente.

La successiva perquisizione personale ha permesso di rinvenire la merce sottratta e di scoprire l’ingegnoso stratagemma utilizzato. Portato in caserma, l’uomo è stato trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del rito direttissimo.

L’indagato è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.




Fondi PNRR per l’idrico: il grazie al governo ed il rinnovato impegno di Anbi

“Ora al lavoro per concretizzare sul territorio il risultato di un proficuo rapporto di collaborazione con le Istituzioni, indirizzato ad offrire al Paese le condizioni per una straordinaria opportunità di crescita”: è questo il confermato impegno di Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) all’indomani della ripartizione di quasi 2 miliardi di euro per la realizzazione di infrastrutture idriche primarie, operata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, a seguito delle diverse intese raggiunte in Conferenza Stato-Regioni e Conferenza Unificata, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“L’importante traguardo raggiunto è un riconoscimento alla tangibile capacità progettuale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione e per il quale ringraziamo il Ministro, Enrico Giovannini, la struttura del Mims e tutte le componenti del processo di governance integrata, che sta guidando il Paese verso una trasformazione epocale” prosegue il Presidente di ANBI.

Nel rispetto dell’obbiettivo di contribuire a colmare il gap infrastrutturale fra Nord e Sud del Paese è la Campania, la regione, cui sono destinate le maggiori risorse (251,17 milioni di euro), seguita dalla Sicilia (239,62 milioni), dall’Emilia Romagna (226,18 milioni) e dalla Sardegna (203,24 milioni).

“Concludiamo in maniera molto positiva un anno, che ci ha visto impegnati ad ogni livello per aiutare il Paese ad essere nelle condizioni di rispettare le scadenze imposte dal  Next Generation EU. Oggi è l’importante inizio di un ulteriore percorso, che ci continuerà a vedere impegnati per lasciare ai giovani un’Italia migliore” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.




Covid-19, è corsa contro il tempo: fondamentale fare subito terze dosi

L’Italia si sta avvicinando alla zona arancione: ne è convinto Guido Rasi, consulente scientifico di Figliuolo, che fa notare come continui “ad aumentare l’occupazione dei posti ospedalieri. E’ fondamentale fare subito le terze dosi.

E’ una corsa contro il tempo”. Il ministero della Salute chiede alle Regioni di rafforzare le misure di assistenza: “Il Paese è in una fase epidemica acuta”. Appello degli anestesisti: “Aumento del 70% dei posti occupati in intensiva, lockdown stringente per i non vaccinati”. Draghi convoca una cabina di regia per il 23. Servirà anche a “decidere se ci sarà bisogno di ulteriori” misure. Sul tavolo l’obbligo di mascherine all’aperto e la il tampone per eventi o discoteche. Omicron fa paura. La Delta, dice ancora Rasi, è “in qualche modo sotto controllo, ma Omicron potrebbe sparigliare completamente le carte”. Nelle ultime 24 ore 24.259 positivi e 97 vittime. Tasso di positività al 4,3%.

“E’ sicuramente vero che c’è una situazione non semplice a livello italiano e europeo e i numero sono in crescita e tale crescita rischia di mettere in crisi le strutture sanitarie. Valuteremo la congruità delle misure facendo una riflessione con i nostri scienziati”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a ‘Che tempo che fa’ su Rai Tre.
“Bisogna tenere altissimo il livello attenzione e chiediamo uno sforzo in più ai cittadini nel rispettare le misure, dalle mascherine all’evitare gli assembramenti. Chiedo con forza di fare il possibile, abbiamo bisogno dello sforzo di tutti”. E “chiediamo uno sforzo sulle vaccinazioni, il mio invito è prenotarsi per la terza dose”, ha aggiunto Speranza.
“Su obbligo vaccinale agli studenti il governo è stato più prudente perchè c’è un diritto essenziale che è quello all’istruzione. Ho letto la richiesta dei sindaci che merita di essere approfondita ma lo sforzo del governo è trovare condizioni per tutelare il piu possibile la scuola”.

“Nessuna decisione è stata assunta, ci sarà flash survey domani e solo giovedi sulla base dei dati faremo la nostra valutazione. C’è un elemento di preoccupazione da parte del governo, ci stiamo confrontando e valuteremo le soluzioni possibili”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a ‘Che tempo che fa’ su Rai Tre. “Oggi l’Italia è il paese in Ue che ha l’obbligo vaccinale più esteso per varie categorie. Dopo di che verificheremo i dati epidemiologici e anche la portata della variante Omicron. Le misure che sceglieremo saranno sempre ponderate rispetto alla situazione”.
“Oltre 52mila bimbi tra 5-11 anni hanno già fatto la prima dose e dentro questa cifra ci sono anche i miei due figli. Ringrazio l’Ssn perchè hanno trovato un clima accogliente e di festa. Invito i geniotri a parlare con i pediatri, questa materia non lasciamola ai social o agli studi tv ma fidiamoci dei nostri medici”.

“Temo di sì, ci stiamo avvicinando, perchè continua ad aumentare l’occupazione dei posti ospedalieri”. Così Guido Rasi, consulente scientifico del commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo, ha riposto alla domanda se l’Italia si sta avvicinando alla zona arancione durante la trasmissione ‘Mezz’ora in più’. “E’ fondamentale dunque fare subito le terze dosi. I vaccini ci sono e la campagna sta procedendo bene ma – ha aggiunto – è una corsa contro il tempo”.

“Speriamo che il sequenziamento del virus aumenti in modo sostanziale: solo questa attività ci dice esattamente quale tipo di variante abbiamo di fronte. Tuttavia, soltanto 70 laboratori contribuiscono alla piattaforma che l’Istituto superiore di sanità ha messo a disposizione e 70 laboratori per 60 milioni di italiani sono pochi”, ha detto Rasi. “Si raccolgono pochi dati e lentamente. Rischiamo – ha avvertito Rasi – di sapere tardi la portata dell’andamento del virus, ritardando decisioni importanti”.

L’Italia si trova “in fase epidemica acuta, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus SarsCoV2 nella maggior parte del paese”. Così la circolare del ministero della Salute ‘Rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell’attuale fase epidemica’. Nel raccomandare la “tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative per fronteggiare un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria”,la circolare allerta anche rispetto ad “ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione” della variante Omicron. “Nelle ultime otto settimane – si legge nel provvedimento – sul territorio nazionale sono stati registrati rapidi incrementi dell’incidenza, che ha ormai raggiunto i 241 casi/100.000 e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (9,6%) e nelle aree mediche (12,1%), mentre si mantengono stabilmente e significativamente al di sopra della soglia epidemica sia l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici (1,13) che l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,09)”. Alla luce dell’attuale andamento epidemico ed “altresì in considerazione degli ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante virale B.1.1.529, designata dall’OMS come variante Omicron, le cui caratteristiche in termini di trasmissibilità, gravità della malattia e sensibilità ai vaccini attualmente in uso non sono ancora chiaramente definite – si afferma nella circolare – si ritiene importante raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione da SARS-CoV-2, sia a livello territoriale che ospedaliero, garantendo l’adeguata presa in carico dei pazienti affetti da COVID-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali”. Il ministero rimanda quindi le Regioni alle circolari già emanate per la gestione delle precedenti ondate pandemiche e che riguardano, in particolare, misure per la rimodulazione dell’attività programmata considerata differibile, indicazioni per partorienti e neonati, riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali per la gestione dell’emergenza con il potenziamento dei posti letto ospedalieri e dell’assistenza sul territorio.

LA CAMPANIA

“In relazione alla crescita abnorme di contagi registrati nelle ultime tre settimane e segnalata dalle autorità sanitarie, con particolare incremento relativo alle fasce di età giovanili, si sono rese indispensabili misure di contenimento e di divieto di feste al chiuso – che continuano irresponsabilmente – con particolare riferimento a feste scolastiche, feste di laurea, di compleanno e simili”. Lo dice il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. “Si ricorda inoltre che in Campania l’uso delle mascherine anche all’aperto, – che viene introdotto in altre regioni – è rimasto obbligatorio per tutto l’anno, anche nei mesi estivi. Si sollecita un controllo, anche con sanzioni – che per ora è rimasto assolutamente inadeguato – da parte delle forze dell’ordine e delle polizie municipali”, conclude De Luca. L’ordinanza del presidente della Regione Campania consente “il solo svolgimento di “pranzi e/o cene, nel rispetto dei protocolli vigenti” e anche “di altri eventi esclusivamente in forma statica, con posti seduti e preassegnati e con obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dell’evento”. Vietati invece “feste ed eventi consimili in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”.




Omicidio Teresa Di Palma: figlio della donna condannato all’ergastolo

Si è concluso davanti alla Corte d’Assise di Trani, il processo per l’omicidio dell’87enne Teresa Di Palma, trovata morta nella sua abitazione l’11 giugno 2017. Ergastolo per il 54enne coratino figlio della donna.

I fatti risalgono al giugno 2017, quando la donna fu trovata morta nel letto della sua abitazione in via Marzabotto a Corato. A trovarla furono due figli della stessa, che immediatamente allertarono Carabinieri e 118. A seguito dei primi rilievi effettuati sul posto, la Procura di Trani dispose immediatamente il sequestro dell’appartamento e l’esame autoptico della donna.

Le indagini orientatesi subito sull’ipotesi di morte violenta, a causa della presenza di alcune lesioni sul volto dell’anziana, sono state svolte dai Carabinieri sotto la direzione della Procura di Trani. La prima ricostruzione dei fatti, e l’autopsia della donna confermò che la Di Palma Teresa fu uccisa, con un’azione di soffocamento probabilmente provocato applicando con forza un cuscino sul volto della stessa.

Dopo circa due anni di indagini complesse e sviluppatesi anche con l’ausilio di accertamenti di natura tecnica come la perizia genetica finalizzata all’estrapolazione dei profili del DNA, disposta dalla Corte di Assise su richiesta della Procura di Trani, ed effettuata sul cuscino e sulle lenzuola della povera donna, uno dei figli, viene iscritto nel registro degli indagati, per il reato di omicidio volontario.

Diversi elementi sono risultati determinanti nella sentenza di ergastolo emessa venerdì scorso. In particolare, la perizia tecnica del medico legale del Policlinico di Bari che, dinanzi alla Corte d’Assise di Trani, ha argomentato e ristretto l’orario del decesso in un arco temporale ben definito, tra le 20:30 e 23:30 di quel 10 giugno 2017. Inoltre, tramite l’analisi dei dati estrapolati dai tabulati telefonici e dei tabulati gps dell’autovettura dell’odierno condannato in primo grado, si definiva, in quelle ore, la presenza di quest’ultimo sul luogo del delitto. Le due circostanze inconfutabili, hanno così portato alla definizione di una triste vicenda che ha coinvolto tutta la comunità coratina e su cui la Procura di Trani ha fatto luce. 




Mutui agevolati: a chi sono indirizzati, come richiederli

Negli ultimi tempi è sempre più difficile, soprattutto per i giovani, acquistare una nuova casa o anche far fronte alle spese quotidiane. La pandemia da Covid non ha di certo migliorato la situazione, a causa della stessa molte persone non hanno potuto lavorare o si sono viste ridurre di molto le ore lavorative quotidiane. Per questi motivi il Governo ha previsto una serie di importanti agevolazioni, soprattutto per i giovani, a partire dai bonus per il lavoro fino ai mutui agevolati per giovani under 36.

Mutui agevolati per giovani

I mutui agevolati per giovani sono un prodotto finanziario offerto a chi ha meno di 36 anni, per rinforzare le agevolazioni già disponibili per l’acquisto della prima casa. I beneficiari di tale agevolazione sono tutti coloro che rispondono a specifici requisiti: hanno meno di 36 anni, un contratto di lavoro atipico o hanno figli minorenni a carico e vivono in una casa popolare. In questi casi lo Stato si fa garante per l’accensione di un mutuo per l’acquisto di una nuova casa, fino all’80% del suo valore come da perizia da parte di un esperto del settore. Il mutuo ottenuto tramite questa garanzia può essere utilizzato per l’acquisto della prima casa, anche per edifici che necessitino di interventi di miglioramento, come ristrutturazioni o lavori che rientrano nei bonus energetici. L’importo massimo finanziabile è pari a 250.000 euro e chi intende godere del Fondo Garanzia Prima Casa deve acquistare un immobile in Italia, non deve avere un ISEE superiore ai 40.000 euro e non deve essere proprietario di altri immobili a uso abitativo.

Come funziona la surroga mutuo

Tra le agevolazioni particolarmente interessanti per giovani e non solo, ce ne sono alcune che riguardano chi ha già acceso un mutuo. Stiamo parlando in particolare della surroga mutuo, ossia della possibilità di spostare il prestito su un’altra banca, che offra condizioni migliori. Per chi non conosce i prodotti bancari, il magazine di Banco di Sardegna fornisce informazioni e linee guida sul funzionamento dei principali prodotti bancari e finanziari. Scopriamo insieme come funziona la surroga mutuo. Sostanzialmente nel momento in cui si trova una banca che offre condizioni migliori per il prestito che si ha già in atto è possibile spostare il mutuo su quella banca, senza pagare penali e con alcune interessanti agevolazioni. Il debitore, infatti, non è tenuto a pagare nuovamente gli oneri notarili, senza pagare l’istituzione di una nuova pratica e la chiusura della precedente. Si deve anche considerare che la legge italiana prevede per la vecchia banca l’obbligo di accettare la surroga del mutuo.

Come fare la surroga del mutuo

Grazie al Decreto Bersani la surroga del mutuo avviene in modo praticamente automatico, per tutti coloro che la richiedono. È infatti sufficiente trovare una banca che offra condizioni migliori per il mutuo, rispetto a quella presso cui lo si è acceso. Il debitore si può recare presso questa nuova banca e richiedere la surroga del mutuo, portando ovviamente la documentazione che riguarda il prestito in atto. Sarà la nuova banca ad avvisare la precedente, che non può chiedere alcun tipo di onere. L’unica somma da pagare è la tassa sull’ipoteca, che oggi ammonta a 35 euro.




Omicron, verso la stretta di Natale

Una cabina di regia a Palazzo Chigi presieduta dal premier Draghi e un Cdm, entrambi previsti il prossimo 23 dicembre, all’antivigilia di Natale, per fronteggiare con nuove misure l’avanzata di Omicron anche in Italia.Il Governo lavora alla riduzione dei tempi di durata del Green pass a cinque mesi, l’obbligo delle mascherine all’aperto anche in zona bianca e tamponi nei luoghi affollati, come le discoteche.

Sul tavolo però, se i numeri sulla variante dovessero rivelarsi più preoccupanti del previsto, ci sono anche le ipotesi sull’estensione dell’obbligo vaccinale ad altre categorie lavorative come quelle a contatto con il pubblico (si pensa in particolare alla pubblica amministrazione) oppure l’estensione del certificato verde in versione rafforzata negli stessi ambiti.Tutto è legato ai risultati della nuova indagine su Omicron, che arriveranno da una ‘flash survey’ fissata per lunedì prossimo, sottoponendo a sequenziamento un numero di campioni statisticamente significativo raccolti in 24 ore. E dopo tre giorni il report sarà discusso in cabina di regia a Palazzo Chigi. Dopo una valutazione, il Governo tirerà le somme in Cdm, mettendo a punto il decreto.Non solo Green pass, obbligo vaccini, tamponi e mascherine. La corsa contro il tempo per arginare il diffondersi delle mutazioni passa anche per un potenziamento del tracciamento, che in Italia sarebbe al di sotto dei minimi fissati in Europa. Per questo il ministero potrebbe chiedere un potenziamento del lavoro degli oltre 70 appositi laboratori nelle varie Regioni, che riversano i dati nella piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti presenti nel Paese. La Regione Emilia-Romagna ha chiesto al Commissario per l’emergenza la disponibilità di 120 militari per il tracciamento. “E’ fondamentale capire quanto sta crescendo la Omicron e con che ritmo rispetto all’andamento epidemiologico”, spiega il ministro Roberto Speranza. Al momento sono salite a 84 le sequenze di Omicron analizzate. Ma – avverte il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – sulla variante “è probabile un aumento dei casi nei prossimi giorni”. In effetti la quarta ondata sembra essere in pieno svolgimento. Anche ieri il numero dei contagi è stato alto, con 28.064 nuovi positivi mentre sono state 123 le vittime in 24 ore. Il tasso di positività è al 4% e sono 953 i pazienti in terapia intensiva, 30 in più rispetto al giorno precedente, nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono stati 95.I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 7.576, ovvero 56 in più. Altre Regioni come la Lombardia, oltre alle sette (province autonome comprese) già in zona gialla, hanno i numeri in netta crescita e si avviano a lasciare la zona bianca nelle prossime settimane. Numeri che fanno presagire la necessità di nuovi provvedimenti entro la fine dell’anno. In attesa del prossimo decreto è stato intanto pubblicato in Gazzetta ufficiale il Dpcm che indica le modalità per la revoca del Green pass qualora il possessore del certificato dovesse risultare positivo durante il periodo di validità del documento o in caso di pass falsi. A generare la revoca automatica in caso di positività è la ‘Piattaforma nazionale-Dgc’.La stessa revoca sarà comunicata anche al Gateway europeo. Sarà poi annullata automaticamente a seguito dell’emissione della certificazione verde di guarigione. E alcune città hanno già messo in campo le misure contro gli affollamenti dovuti in particolare allo shopping natalizio. Le misure anti-assembramento di Roma hanno riguardato la chiusura per alcune ore, da parte delle forze dell’ordine, di un tratto di via del Corso, allo scopo di far defluire le persone ed evitare affollamenti pericolosi per possibili contagi. E a Fienze sono stati istituiti i sensi unici per i pedoni nel centro storico




Terremoto nella Bergamasca: paura in tutta la Lombardia

E’ stata confermata dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma la magnitudo 4.4 del terremoto registrato oggi alle 11,34 nella Bergamasca: l’epicentro è a Bonate Sotto, paese dell’Isola bergamasca di 6 mila abitanti.La profondità è stata stabilita a 26 chilometri. La scossa di terremoto è stata avvertita in tutta la Lombardia.

A Milano molte persone sono scese in strada. Registrata poi una seconda scossa di terremoto, meno forte della prima: stavolta l’epicentro è stato localizzato a Osio Sotto, alle 11,57, a 24,9 chilometri di profondità, stando ai dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. 

La scossa di assestamento è stata di magnitudo 2.2, dunque la metà di quella precedente con epicentro a Bonate Sotto: è stata percepita, ma con meno intensità della prima,. I due paesi distano una decina di chilometri. Non risultano danni né feriti nemmeno per questa seconda scossa. Tante le chiamate a vigili del fuoco e forze dell’ordine.

La scossa avvertita a Milano non avrebbe provocato particolari danni, almeno secondo quanto riferito dai Vigili del fuoco e dalla Polizia locale. In provincia si attende l’esito di una serie di comunicazioni, dato che la scossa sarebbe stata avvertita in modo più forte nel Vimercatese. 

La scossa di terremoto si è sentita molto forte anche a Vimercate, in Brianza, dove testimonianze raccontano di lampadari che si sono mossi, specchi traballanti, scaldabagni tremanti e fioriere che si sono spostate di alcuni centimetri. Di fronte ad un locale supermercato ci sarebbe stato anche lieve incidente stradale provocato proprio dal panico suscitato dal sisma.

Alcuni cittadini sono addirittura scesi per strada per paura dei crolli. A Treviglio a pochi chilometri dall’epicentro del sisma, gli studenti della scuola superiore Isis Zenale e Butinone sono stati evacuati.La scossa è stata evvrtita distintamente anche a Lecco. Decine le chiamate ai centralini dei vigili del fuoco ma non si registrano danni. Gli studenti delle scuole di Lecco sono stati fatti uscire dagli istituti in via precauzionale come previsto dal protocollo di sicurezza. La preoccupazione maggiore è stata per le famiglie che risiedono ai piani alti dei condomini, mentre a Merate (Lecco) è stato evacuato l’auditorium comunale e a Olgiate Molgora (Lecco) danni a una vecchia cascina, disabitata, in ristrutturazione.Dalle ore 11.45 sulle linee AV/convenzionale Milano Lambrate – Brescia, linea Milano – Molteno/Lecco/Bergamo, linea Bergamo – Treviglio/Rovato, il traffico ferroviario è sospeso in via precauzionale per consentire la verifica dello stato della linea a seguito della scossa di terremoto nei pressi di Bergamo. Lo comunica Trenitalia in una nota. “È in corso l’intervento dei tecnici di Rfi per i necessari controlli alla linea, seguiranno aggiornamenti” precisa l’azienda ed è in corso la riprogrammazione dell’offerta ferroviaria, con cancellazioni, limitazioni e deviazioni di percorso.”Non risultano danni né per fortuna persone ferite, però stiamo ancora effettuando tutte le verifiche del caso”. E’ il commento rilasciato all’ANSA da Carlo Previtali, sindaco di Bonate Sotto, il paese epicentro del terremoto di questa mattina, percepito in tutta la Lombardia. “Ero in ufficio in municipio quando tutto ha iniziato a tremare – spiega il primo cittadino – ma non pensavo che l’epicentro fosse qui. Tant’è vero che poco dopo sono uscito per andare a un incontro e la piazza e il centro erano tranquilli: nessuna situazione di panico né allarme particolare”.




Torino, gru cade su un palazzo: 3 morti

Si stava ultimando l’allestimento di una gru per la ristrutturazione della facciata di un condominio quando, in via Genova a Torino, si è verificato l’incidente costato la vita a 3 operai e il ferimento di altre persone.Fra i feriti anche un uomo estratto dai pompieri dalla sua auto, rimasta schiacciata nel crollo.Sono due gli impianti coinvolti nel crollo.Il primo è la gru vera e propria, fornita dalla ditta Loca-Gru. Il secondo è il mezzo – dell’azienda Calabrese – che serviva per l’assemblaggio. A collassare, e a piombare sull’altro, potrebbe essere stato il secondo ma la risposta potrà arrivare soltanto dagli accertamenti tecnici. Gli operai farebbero parte di una terza azienda, del Milanese. Secondo una prima ricostruzione, erano sulla gru e sono precipitati da decine di metri di altezza. Uno di loro è finito sotto il contrappeso in cemento. Il braccio dell’automezzo della Calabrese si è spezzato in due, restando comunque agganciato alla base, ed è piombato sulla palazzina di fronte. La gru si è rotta in quattro parti. Il cantiere per la ristrutturazione è della società Fiammengo.Le vittime nel crollo della gru a Torino sono Roberto Peretto, di Cassano d’Adda (Milano), 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni, di Carugate (Milano), Filippo Falotico, 20 anni, di Coazze (Torino). I primi due sono morti sul colpo, il terzo poche ore dopo in ospedale, al Cto di Torino. Feriti un altro gruista, Mirzad Svrka, 39 anni, bosniaco e residente a Chivasso (Torino), e due passanti, un uomo di 33 anni e una donna di 61, ora ricoverati, in codice giallo, al Cto.Da una prima ricostruzione i tre operai coinvolti nell’incidente sul lavoro avvenuto questa mattina a Torino si trovavano sulla piattaforma per montare il braccio della gru poi crollata. “La gru è caduta, abbiamo fatto una strage… sono morti tutti… cosa stai a fare in ufficio!! Sono morti i gruisti, i tre montatori, vieni giù…”. Sono le grida di un operaio, riprese in un video realizzato col cellulare da un passante di cui ANSA ha preso visione, subito dopo il crollo della gru di via Genova, a Torino. “Dovevo andare in pensione, io non ce la faccio, io me ne vado – urla – La gru è caduta, non so cosa sia capitato”. In sottofondo si sentono delle grida, una donna dice “respira ancora”, un uomo “cosa avete combinato” e un anziano ripete “è un manicomio, è un manicomio”.”Un cedimento alla base della gru che ha comportato a cascata il crollo della struttura reticolare che serviva per le operazioni di manutenzione della facciata dell’edificio”. Così il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Agatino Carrolo, riassume l’esito dei primi accertamenti sull’incidente. “Non escludo – ha aggiunto – altri cedimenti localizzati lungo lo sviluppo della volata della gru”. “Ieri qui sotto c’era la coda all’ufficio postale e pochi metri più in là c’è la fermata dell’autobus. Poteva essere una strage”. A dirlo un operaio del cantiere di via Genova. L’incidente nel popoloso quartiere Nizza Millefonti, a pochi passi dal Lingotto, in una zona di grande passaggio, dove sono numerosi i negozi e i servizi. La via, che è ancora chiusa al traffico, è anche attraversata dai mezzi pubblici.”Abbiamo sentito un forte boato, ci siamo affacciati sul balcone e abbiamo visto la gru stesa lungo la strada – racconta un residente della zona – E’ stato terribile”. “Premesso che sarà la magistratura a ricostruire nel dettaglio” quqnto accaduto a Torino “non vorremmo ritrovarci ancora una volta di fronte all’ennesima strage nei cantieri legata a tempi e modalità di lavoro. Dove la fretta e la velocità eccessiva aumentano i rischi, dove la ripresa fa sempre più rima con incidenti e lavoro nero a fronte di una domanda di lavori superiore alla capacità delle stesse imprese”. Lo affermano il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e il segretario della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, che avvertono: “La logica di fare sempre di più e più presto, con orari di lavoro massacranti e ricorso a squadre di cottimisti in sub appalto, che rischia di mettere la sicurezza di lavoratori dei cittadini in secondo piano deve essere contrastata. I cantieri non possono diventare il far west”.”L’incidente della gru di stamattina in via Genova a Torino fa salire a 40 i morti sul lavoro in Piemonte nel corso del 2021. Una strage infinita, di fronte alla quale – a parte il doveroso cordoglio verso le famiglie delle vittime – le parole ormai sembrano inadeguate”. Così, in una nota, Cgil e Fillea Cgil Torino. “Occorrono fatti concreti a partire da più controlli e più formazione, soprattutto in edilizia, tanto più in questa fase di forte ripresa del lavoro, dove la fretta spesso prevale su tutto – aggiungono i sindacati -. La sicurezza è un diritto e non un costo. Chiediamo a tutti di fare la propria parte, a partire da un rapido accertamento delle responsabilità di questa ennesima tragedia”.”Una strage indegna in un paese moderno e civile: ancora oggi tre morti e feriti. Non è possibile che persone perdano la vita per la mancanza di misure di sicurezza, per la non applicazione dei contratti e per il non rispetto delle norme”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dalla manifestazione nazionale a Roma, parla dell’incidente sul lavoro a Torino. Le ultime norme sulla sicurezza sul lavoro, aggiunge, “sono solo primi passi che vanno nella direzione giusta, ma ne servono ancora di più. Servono più ispettori e controlli, un grande investimento sulla prevenzione e sulla formazione. Una vera cultura della sicurezza e della legalità”, rimarca Sbarra.