Marino, nuovo decoro al sito della Memoria a Villa Desideri

Si è tenuta in forma essenziale, a causa delle prescrizioni anti Covid, la cerimonia commemorativa in occasione del Giorno della Memoria che ricorre oggi 27 gennaio.La delegazione comunale ha visto presenti il Sindaco Stefano Cecchi e la Giunta comunale quasi al completo insieme ad alcuni Consiglieri Comunali e rappresentanti della politica locale.Accompagnato dal Comandante F.F. della Polizia Locale Monica Palladinelli, il Sindaco ha scoperto la nuova targa installata presso l’Ulivo della Memoria nell’aiuola prospiciente la Biblioteca Civica “V. Colonna”.Successivamente l’omaggio di una corona di margherite gialle a ricordo della stella gialla di David che i nazisti obbligavano agli ebrei a cucirsi sui vestiti.“Sebbene sia stata una cerimonia semplice, scoprire la targa è stato come confermare a tutta la comunità che il ricordo è vivo, lucido, presente e indelebile anche qui sul nostro territorio.”




Bari, vertenza Bosh. Ugl: “Aperto tavolo crisi in Regione”

Ugl. Vertenza Bosch Bari: ”Apertura tavolo di crisi permanente presso task force Regione Puglia”. Si è svolto oggi l’incontro sulla vertenza Bosch -stabilimento di Bari- convocato dal Presidente della Task Force Regionale per l’Occupazione, Dott. Leo Caroli, che in modalità telematica, ha visto la partecipazione del Direttore Risorse Umane di Bosch Dott. Basile e delle Organizzazioni Sindacali nazionali, territoriali e della RSU. Per la UGL Metalmeccanici hanno partecipato il Segretario Nazionale, Antonio Spera, il Segretario Provinciale di Bari, Samantha Partipilo, ed i Rappresentanti Sindacali aziendali.

L’azienda ha riepilogato i punti salienti del piano industriale 2017- 2022, che Ugl non aveva sottoscritto poiché subentrata con la propria rappresentanza sindacale solo 6 mesi più tardi. Il vecchio piano industriale nel 2017 era partito con un esubero della capacità produttiva di 650 unità e 2 prodotti diesel/automotive (CP1H pompa ad alta pressione e GP pompa a bassa pressione) per poi arrivare oggi, a distanza di 4 anni, a dichiarare un esubero di 700 unità e 9 prodotti anche fuori dal diesel/automotive, nonostante un investimento di 70 milioni di euro e l’uscita incentivata di circa 190 lavoratori. Riconosciamo lo sforzo gestionale ed economico all’azienda, riconosciamo il processo di demonizzazione che ha colpito il diesel in particolare negli ultimi anni, ma come UGL ci chiediamo se non siano state fatte delle analisi troppo leggere e che non avevano tenuto conto dell’implicazione attuale! E come noi riconosciamo gli sforzi fatti dall’azienda, allo stesso modo pretendiamo che anche la Bosch riconosca tutti i sacrifici che i lavoratori dello stabilimento di Bari, ormai già dal 2008, ancora oggi continuano a fare dopo che, con il loro prezioso lavoro e know how, hanno contribuito ad arricchire il business di tutto il Gruppo. Alla Bosch chiediamo e ribadiamo la ferma volontà di proseguire con un serrato avvicendarsi di incontri monotematici per il sito barese in tutti i tavoli istituzionali e di assumersi le responsabilità di scelte che ci vedono affossati in un futuro che, se non ribaltato con prodotti evoluti e volumi produttivi adeguati a salvaguardia dei livelli occupazionali e ad un rilancio dello stabilimento, non ci vedrà passivi ad attendere. Nonostante tutto resteremo sul pezzo su questa vertenza e ci assumeremo tutte le responsabilità, cui non ci siamo mai sottratti, nei confronti del tavolo di crisi e dei lavoratori che rappresentiamo e abbiamo l’obbligo di tutelare e salvaguardare! Anche nel merito del principio di solidarietà tra stabilimenti infragruppo, teniamo a chiarire che non ci accontenteremo degli “avanzi”, ma ci aspettiamo un prodotto di tutto rispetto che possa garantire l’occupabilità di tutti i 1700 lavoratori, sottolineando, tra l’altro, che questo strumento di solidarietà potrà servire soltanto per tamponare un periodo al termine del quale ci attendiamo un progetto industriale di tutto rispetto, ALL’ALTEZZA DEI LAVORATORI DELLA BOSCH DI BARI! In ultimo, ma non per minore importanza, elogiamo la volontà del Presidente Caroli di accompagnare questa vertenza con tavoli permanenti di monitoraggio, coinvolgendo anche i Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro”.




Roma, Santori (Lega): “Valorizzare sampietrini. Cantieri infiniti!”

“I sampietrini romani sono un patrimonio unico che la città non riesce a valorizzare e custodire come dovrebbe. I cantieri sono infiniti, le strade restano chiuse per mesi e quando riaprono sono già piene di toppe, il commercio è ridotto al lumicino. Disabili bloccati, passi carrabili ostruiti da ruspe e camion, negozi chiusi”. Lo dichiara in una nota il consigliere della Lega e segretario in aula Giulio Cesare Fabrizio Santori, a margine della riunione odierna della commissione capitolina Lavori Pubblici di cui è componente. “Vogliamo saperne di più sul destino dei sampietrini rimossi dalle strade romane, faremo un sopralluogo per controllare i depositi nei quali sono custoditi. Chi conta gli storici blocchetti romani, chi li custodisce e chi li cataloga, soprattutto quando restano ammucchiati agli angoli delle strade. Sono una ricchezza”, afferma Santori, che annuncia sull’argomento una mozione in Assemblea capitolina. “Incuria e abbandono la fanno da padroni, basta guardare via Nazionale, dove dopo gli interventi il fondo stradale è di nuovo pieno di rattoppi, e via Baccina, ridotta a una discarica a cielo aperto, mentre degli operai che avrebbero dovuto completare i lavori non c’è più traccia. Via dei Cerchi e viale Aventino sono ormai ostaggio dei cantieri, le ciclabili un miraggio, la viabilità un incubo, e in questa triste danza di incompetenza e faciloneria Roma sprofonda quotidianamente nel caos”, conclude Santori.




Polisportiva Borghesiana (calcio a 5), la D femminile pronta a ripartire. Fiorentini: “Vogliamo vincere”

Roma – Nell’ampio panorama dell’offerta sportiva della Polisportiva Borghesiana hanno preso subito uno spazio importante. Le ragazze della serie D del calcio a 5 del club capitolino, al primo anno di attività all’interno del centro sportivo “Brasili”, non vedono l’ora di ripartire. La prima parte di campionato le ha viste come assolute protagoniste tanto da conquistare la vetta della classifica. “Non è certamente una sorpresa questo rendimento – dice Daniela Fiorentini, allenatrice e “anima” di questo progetto – Questo gruppo gioca insieme da cinque anni e aveva fatto dei buoni campionati al Torre Maura e al Borussia. In estate è nata la possibilità di spostarci nella Polisportiva Borghesiana e siamo stati accolti benissimo dal neo presidente Stefano Criscuolo che tra l’altro è uno sportivo e dunque sa bene di cosa si parla: si è dimostrato molto ospitale e la società non ci ha fatto mancare nulla”. Non tutte le cose, però, sono andate nel verso giusto nella prima parte di stagione: “Purtroppo abbiamo perso le nostre Valentina Del Prete e il portiere Elisa Tomassini per un doppio grave infortunio, la prima al tendine d’Achille e l’altra al crociato. Ma siamo convinte di essere forti e vogliamo fare il salto di categoria approdando in serie C”. Il cammino delle capitoline di coach Fiorentini ripartirà il prossimo 4 febbraio in casa del Frosinone: “Un avversario di alta classifica, sarà subito un bel test. Ci potrebbe essere qualche altra defezione per quella data, ma non vogliamo alibi anche perché le ragazze si sono allenate con impegno in questo periodo”. La Fiorentini continua anche a lavorare anche nella Scuola calcio della Polisportiva Borghesiana, coordinata dal responsabile del settore Lino Virgili. “Abbiamo coinvolto alcune ragazze della squadra anche per quel tipo di attività, c’è grande sintonia tra di noi”.




Vis Casilina (calcio, Under 17), Pezone avvisa: “La lotta per il vertice? Durerà fino alla fine”

Roma – Ripartirà da capolista. L’Under 17 provinciale della Vis Casilina si sta godendo la pausa da una “posizione di classifica privilegiata”: i ragazzi di mister Andrea Roberti, infatti, sono in testa al girone A della categoria e quindi hanno potuto “assaporare” ancor di più il primato, stante lo stop a causa della pandemia che durerà ancora un paio di settimane. Gabriele Pezone, centrocampista classe 2005, fa il punto della situazione: “La prima parte di campionato è andata molto bene. La squadra ha subito dimostrato il suo valore e abbiamo rimediato una sola sconfitta”. Inevitabilmente il gruppo capitolino ripartirà con ambizioni importanti: “L’obiettivo è puntare il più in alto possibile – dice senza nascondersi il giovane centrocampista – Le avversarie più pericolose? Direi l’Elis, che ha un modulo di gioco che ci crea qualche difficoltà, ma anche l’Aniene, squadra che difende molto bene. In ogni caso sono convinto che la lotta per le prime posizioni durerà fino alla fine e noi vogliamo essere protagonisti”. Pezone parla del rapporto con mister Roberti: “Mi ha colpito positivamente sin da subito perché ha cominciato immediatamente a lavorare sulla formazione del gruppo, visto che in questa squadra c’erano ragazzi provenienti da diverse realtà. Ha avuto ragione lui perché siamo diventati molto amici e in campo si vede. Inoltre quando c’è qualche problema il suo aiuto non manca mai”. Per Pezone è stato un ritorno al “De Fonseca”, campo che conosce molto bene: “Qui ci ho fatto la Scuola calcio anche perché vivo proprio in questa borgata. La nuova società mi ha fatto un’ottima impressione e so che vuole fare le cose per bene. Conoscendo il direttore sportivo Tonino Rovere ero certo che la Vis Casilina avrebbe costruito delle buone squadre da subito”. Nonostante la giovane età Pezone rivela un auspicio: “Sarebbe molto bello riuscire ad essere convocato in prima squadra. Recentemente sono stato con l’Under 19 e ci ho giocato un’amichevole contro, se arriverà anche la chiamata dai grandi sarò felicissimo”.




Volley Club Frascati (serie C masch.), Capozza: “Felicissimo qui, ho trovato un ambiente unico”

Frascati (Rm) – E’ al suo primo anno all’interno del Volley Club Frascati, ma si è già totalmente ambientato. Lorenzo Capozza, banda classe 2000, è arrivato in estate dall’Appio Roma e si mostra molto soddisfatto della scelta compiuta: “Dovevo venire al Volley Club Frascati già qualche anno fa, ma poi non se ne fece più nulla. In estate sono venuto a chiedere informazioni anche per una certa comodità logistica e parlando col presidente Massimiliano Musetti ho saputo che la società avrebbe fatto anche la serie C: a quel punto non ci ho pensato un attimo e sono felice di aver fatto questa scelta. Qui ho trovato un ambiente unico e una compattezza di gruppo rara per quella che è la mia esperienza pallavolistica”. Parlando con Musetti, il giovane atleta si è accorto dell’importanza che il settore maschile ha nel progetto del Volley Club Frascati: “Il presidente ci tiene tantissimo e credo che questa società abbia ancora margini di crescita”. Nonostante la giovane età, Capozza è tra quelli più “esperti” della categoria: “Questa è la mia terza stagione in serie C, un campionato sempre molto competitivo. Nel girone di quest’anno, tra l’altro, c’è grande equilibrio: ovviamente ci sono squadre più attrezzate, ma in ogni partita c’è da sudare”. L’ultima gara ufficiale è stata disputata lo scorso 18 dicembre e Capozza (come i suoi compagni) scalpita per tornare in campo: “E’ molto complicato per me non fare gare vere. In allenamento mi diverto tanto, ma manca l’adrenalina del pre-gara e quelle emozioni forti che la partita ufficiale ti trasmette: il mio sfogo preferito”. La chiusura di Capozza riguarda l’analisi della prima parte di stagione dei tuscolani e una proiezione sulla seconda: “Abbiamo cominciato molto bene, poi alcune assenze hanno condizionato il nostro rendimento, ma sono fiducioso che la squadra possa riprendere un buon ritmo. Dobbiamo cercare di essere più incisivi in determinati momenti: non abbiamo un obiettivo di classifica concreto, ma possiamo fare bene”.




Atletica Frascati: Kabangu show, ma Di Paola chiede interventi sulla pista: “Rischiamo di chiudere”

Frascati (Rm) – Gloria Kabangu dà spettacolo. Dopo nove mesi di assenza per una microfrattura al piede, la forte atleta classe 2005 (categoria Allieve) in forza all’Acsi Italia Atletica (società “collegata” con l’Atletica Frascati) è stata autrice di una strepitosa prestazione sabato ad Ancona dove si disputava una prova di qualificazione per i campionati italiani e uno dei primo test al coperto dell’anno. Nella specialità dei 400, la Kabangu (già qualificata e campionessa italiana indoor Allieve della scorsa stagione) ha dominato la gara e ha chiuso con un bellissimo 56.54 che è il suo primato personale e primo tempo attuale nelle graduatorie indoor 2022 Allieve.
In classifica finale è seconda Assoluta e prima tra le Allieve: una prestazione che la lancia alla grande verso una stagione promettente. La Kabangu (nella foto Fidal/Grana), oltre ad una fisicità prorompente, sta mostrando qualità di impegno, assidua presenza in allenamento e capacità di tenuta psicologica impressionanti. Il suo risultato, però, ha dato la spinta al presidente dell’Atletica Frascati Sandro Di Paola per l’ennesima amarissima considerazione: “Il ritorno ad alti livelli di Gloria, grande promessa della velocità italiana, è il risultato ottimale di un certosino lavoro di recupero fatto dal nostro staff senza l’aiuto di nessuno. Gloria si è infortunata allenandosi sulla pista cementificata dell’Otto Settembre di Frascati che andava rinnovata dopo al massimo 10 anni e invece è rimasta inalterata da quasi 18. Un intervento su questa pista era il minimo che si potesse fare a Frascati per una disciplina universale come l’atletica dove si sono raggiunti livelli qualitativi e quantitativi che nessuna attività sportiva di Frascati può vantare, anche tra le più blasonate. D’altronde i dati della lunga storia dell’Atletica Frascati sono a disposizione di tutti. Incredibilmente tre anni fa si sono trovati i soldi per rinnovare il manto in erba sintetica dell’impianto, “dimenticando” la pista: un atteggiamento vergognoso e discriminatorio, non degno di una città come Frascati che si vuole definire “civile”. Se questa situazione dovesse prolungarsi, saremo costretti a chiudere dopo 50 anni la nostra attività. Non possiamo continuare ad allenarci su una pista che può distruggere la carriera degli atleti che ogni anno cerchiamo di fare arrivare ai massimi livelli. E pensare che la Federazione si era dichiarata disponibile ad intervenire sul problema, ma qualcuno ha già posto un veto alla possibilità che l’atletica possa diventare concessionaria di gestione dell’impianto. Purtroppo siamo in Italia e ancor peggio a Frascati”.
Ad Ancora erano presenti anche l’allieva Chiara Padoan e lo junior Giorgio Di Nicola che, come la Kabangu, hanno corso sui 400: la prima, campionessa regionale, ha pagato l’emozione e ha chiuso con una prestazione opaca (1’02’’97), il secondo è stato condizionato da un problema muscolare e ha chiuso con un 52’’17 che non rende merito al suo reale valore.




Colleferro (calcio, Eccellenza), Battistelli: “Niente alibi, sarà importante tornare subito sul pezzo”

Colleferro (Rm) – La prima squadra del Colleferro sta per tornare in campo. Riparte il campionato di Eccellenza dopo due settimane di stop (che per i rossoneri, come per molti altri, sono state più di quattro) e la formazione di mister Antonio Battistelli è pronta ad ospitare il Terracina: “In questo periodo non ci siamo mai fermati – dice l’allenatore – Ovviamente abbiamo avuto qualche disagio come tutti tra casi di positività al Covid e quarantene preventive, ma la squadra si è allenata bene. E comunque non ci devono essere alibi alla ripresa perché tutte le squadre sono più o meno sullo stesso piano: è ovvio che può pesare il mese abbondante senza gare ufficiali, ma chi sarà più bravo a ripartire potrebbe guadagnare punti preziosi nelle prime due o tre partite”. Battistelli parla della prima parte di stagione del suo Colleferro: “Abbiamo collezionato 20 punti nel girone d’andata e probabilmente per centrare almeno il settimo posto (che vorrebbe dire salvezza diretta, ndr) ne serviranno altri 28. Noi, comunque, dobbiamo ragionare per step cercando di migliorarci rispetto al girone d’andata che cominciammo in modo brutto, conquistando due punti in tre partite: speriamo di riuscire a fare meglio adesso”. L’allenatore non esclude interventi nella nuova finestra di mercato a disposizione dei dilettanti: “Potremmo fare qualche movimento in entrata, magari una o due pedine per rinforzare ulteriormente la rosa. Siamo in contatto costante col direttore sportivo Pino Di Cori, vediamo se uscirà l’opportunità giusta”. D’altronde il Colleferro ha una società solida e ambiziosa alle spalle: “Il presidente Giorgio Coviello è letteralmente un fiume in piena, tante volte siamo noi a doverlo “frenare” – dice Battistelli – Il progetto è sempre più solido e il suo impegno nel club professionistico del Seregno sarà un punto a favore del Colleferro e non un limite. L’obiettivo è di riportare la piazza il prima possibile in serie D e di fare anche un grande settore giovanile”.




Stimigliano, detenzione e spaccio di cocaina, hashish e metanfetamine: arrestato un minorenne

STIMIGLIANO (RI) – Arrestato, in flagranza, un minorenne del luogo per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Sospettando che il ragazzo potesse essere coinvolto nell’attività di spaccio, i della locale Stazione hanno eseguito, a casa del giovane, una perquisizione d’iniziativa che ha consentito di rinvenire, occultate nella sua camera, 21 grammi di hashish, già suddivisi in 11 bustine, due dosi di cocaina, 1,88 grammi di metanfetamine, un bilancino di precisione e altro materiale utilizzato per il taglio e il confezionamento degli stupefacenti.

È stata posta sotto sequestro anche la somma di 1.910 euro, in banconote di vario taglio, ritenuta presumibile provento dell’attività di spaccio.

Lo stupefacente sequestrato è stato inviato al R.I.S. di Roma per le analisi finalizzate all’accertamento del principio attivo presente.




Covid, in Italia prosegue la discesa della curva: i ricoveri registrano una frenata

I deceduti hanno in media 80 anni, per la maggior parte sono stati ricoverati nei reparti ordinari e i vaccinati avevano un’età media più alta e più patologie preesistenti rispetto ai non vaccinati

La curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia sta proseguendo la discesa, mentre i ricoveri registrano una frenata e il numero dei decessi è ancora alto, con un incremento di 427 nelle ultime 24 ore.

La tendenza generale sembra essere quella di una progressiva riduzione dei casi, che potrebbe proseguire per tutto febbraio fino all’esaurimento di questa quarta ondata in marzo, come indicano le analisi di Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica dell’Università di Milano.

Si tratta di una discesa a più velocità: come sì è osservato molte volte dall’inizio della pandemia, il calo dei ricoveri segue con alcuni giorni di ritardo quello dei casi positivi e quello dei decessi ha 15-20 giorni di ritardo rispetto ai ricoveri. E’ presto, però, per abbassare la guardia: “anche se vediamo la fine di questa ondata e se in marzo i casi potranno essere pochi, non dimentichiamo – dice La Vecchia – che attualmente i contagi sono ancora tanti e che, con il 15% di tamponi positivi, contagiarsi è facile: occorre fare attenzione ancora per settimane”.

I numeri dell’epidemia in Italia sono infatti così alti, che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) rileva nel suo aggiornamento settimanale che l’Italia occupa il secondo posto in Europa per casi e decessi: nella settimana dal 17 al 23 gennaio, si legge nel rapporto dell’Oms, in Italia sono stati rilevati 1.231.741 nuovi contagi, un livello invariato rispetto alla settimana precedente; nello stesso periodo i morti sono stati 2.440, con un aumento del 24%. Che i numeri dell’epidemia siano ancora alti lo indicano anche i dati del ministero della Salute, che segnalano 167.206 nuovi casi in 24 ore, contro i 186.740 del giorno prima. Sono stati individuati con 1.097.287 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 1.397.245 del giorno precedente. Il tasso di positività è perciò salito dal 13,4% al 15,2%.

Per quanto riguarda i ricoveri, il ministero segnala che nelle terapie intensive sono complessivamente 1.665, ossia 29 in meno in un giorno nel saldo tra entrate e uscite; i nuovi ingressi giornalieri sono stati 123. Nei reparti ordinari i ricoverati con sintomi sono 20.001, ovvero 26 in meno in 24 ore. Sempre per quanto riguarda i ricoveri, l’analisi giornaliera dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) segnala che l’occupazione delle terapie intensive sale al 18% a livello nazionale e al 31% quella dei reparti, mentre la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) segnala una frenata del 2,5% nei reparti e dell’8% nelle terapie intensive: la più importante rilevata negli ultimi tre mesi.

Quanto ai decessi, il ministero indica che nelle ultime 24 ore sono stati 427, contro i 468 del giorno prima. A fornirne un identikit è l’Istituto Superiore di Sanità (Iss): i deceduti positivi al virus SarsCoV2 hanno in media 80 anni, per la maggior parte sono stati ricoverati nei reparti ordinari e i vaccinati avevano un’età media più alta e più patologie preesistenti rispetto ai non vaccinati. Si vedono intanto i primi segnali del raggiungimento del picco dei decessi, come indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “Con i dati dei prossimi giorni – osserva – sarà possibile una localizzazione più precisa”.

Guardando alle regioni, infine, i dati del ministero segnalano i maggiori incrementi giornaliero in Lombardia, con 27.808 casi positivi, Veneto (19.820), Emilia Romagna (19.028), Lazio (14.987), Piemonte (14.207), Campania (12.854) e Toscana (10.535).




“Emendamento Pittella”: rischio fallimenti a catena e Costituzione da salvare! L’intervista all’Avv. Angelo Lucarella

“Senza l’abrogazione immediata della norma che ha introdotto l’inammissibilità dei ricorsi tributari, in caso di estratti di ruolo, si rischia il collasso”

Cari lettori, vi sareste mai aspettati che in Italia, culla del diritto, patria di grandi giuristi, Paese rinomato per avere la Costituzione più bella al mondo, un bel giorno il Parlamento approvasse una norma (c.d. “emendamento Pittella” poiché proposto dal parlamentare in quota PD, già europarlamentare) di divieto sostanziale ai contribuenti-cittadini italiani di ricorrere e difendersi contro i famosi ruoli erariali e relative cartelle di pagamento?

Ebbene è proprio l’art. 1 della legge 215/2021 che lo afferma; articolo entrato in vigore dal 21 dicembre scorso. Cosa è successo e cosa succede sembrerebbe al limite del concepibile.

Leggendo la norma si può scorgere già dal titolo di modifica (l’art. 3 bis inserito nel D.L. 146/2021) che è in vigore la “Non impugnabilità dell’estratto di ruolo e limiti all’impugnabilità del ruolo”.
La cosa che lascia curiosi è che si prescrive: “Il ruolo e la cartella di pagamento che si assume invalidamente notificata sono suscettibili di diretta impugnazione nei soli casi in cui il debitore che agisce in giudizio dimostri che dall’iscrizione a ruolo possa derivargli un pregiudizio per la partecipazione a una procedura di appalto”.

Proprio per chi non mastica un po’ di diritto è stato necessario farci spiegare dall’Avv. Lucarella il tutto.

“Senza l’abrogazione immediata della norma che ha introdotto l’inammissibilità dei ricorsi tributari, in caso di estratti di ruolo, si rischia il collasso”.

L’avvocato Angelo Lucarella (a sinistra), esperto di contenzioso tributario e vice coordinatore della commissione giustizia del Mistero dello sviluppo economico

Questo il commento a caldo dell’Avv. Lucarella, esperto di contenzioso tributario e vice coordinatore della commissione giustizia del Mistero dello sviluppo economico, che L’Osservatore d’Italia ha raccolto nella giornata di luned’ 24 gennaio e che ha risposto alle nostre domande.

“Avv. Lucarella, insomma, che succede da quando è in vigore questa norma derivata dal famoso emendamento Pitella?”
“Succede che i primi giudici tributari italiani (Latina e Siracusa le prime commissioni) hanno applicato retroattivamente la norma licenziata dal Parlamento. È qualcosa che rischia di innescare a ripetizione (non credo rimarranno casi isolati) sentenze di rigetto nei confronti dei contribuenti per sopravvenuta norma peggiorativa del diritto di difesa dei cittadini.
Ma la nostra Costituzione enuncia il sacrosanto diritto di difesa all’art. 24 e lo Statuto del contribuente oltre alle preleggi del codice civile non ammettono la retroattività della legge.

“Significa che deve intervenire la Corte Costituzionale secondo lei?”
“Prima deve intervenire il Governo con un decreto d’urgenza se possibile. È assurda una norma che si pone in netto contrasto anche con lo spirito di una sentenza del 2018 della Corte Costituzionale (per la precisione la n. 114) con cui già fu abrogata parte della norma che sino all’epoca vietava le opposizioni all’esecuzioni esattoriali.
Ma che Paese siamo diventati?

“Avv. ci risponde con un’altra domanda, ma può spiegare ai lettori qual è il concreto rischio di mantenere in vigore la legge di cui parla?”
“Immaginate i contribuenti, cioè piccole e medie imprese, professionisti, autonomi o lavoratori dipendenti che ritengono di essere colpiti ingiustamente da atti della pubblica amministrazione esattoriale. Come si difenderanno? A chi si rivolgeranno? Dovrebbero assumersi il rischio di un’azione inammissibile per legge finché un giudice o un collegio giudicante non sollevi la questione di incostituzionalità alla Corte Costituzionale appunto.
Ma sapete quanto costa economicamente, emotivamente, psicologicamente difendersi sapendo di andare incontro alla sconfitta per legge?
Un disastro all’orizzonte.

“Che si può fare nell’immediato?”
“Ecco. Se uno Stato priva il cittadino della speranza nella Giustizia, allora, altro che inammissibilità dei ricorsi. La gente preferirà non difendersi essendo, tra l’altro, spogliata di ogni strumento legale. Con l’effetto di probabile insolvenza e di trovarsi sopraffatti da uno Stato impagabile rispetto alla singola capacità contributiva. Insomma vogliamo chiamarli fallimenti a catena? Questo è prevedibile.

Si ma cosa auspica come intervento? Ha già proposto o fatto qualcosa?”
“Abrogazione subito. Senza se.
Ho scritto al Ministero inviando osservazioni e proposte sulla questione. Spero nella sensibilità del Ministro Cartabia che si è caricata sulle spalle il grosso fardello della riforma della Giustizia (o meglio delle Giustizie). Ci vuole tempo. Non è facile.
Ma serve anche un Manifesto che parta dal basso; soprattutto d’iniziativa delle categorie professionali che sono l’argine vero contro le storture del sistema.
Se ci fosse la ricorribilità diretta o pregiudiziale del cittadino alla Corte Costituzionale (che ho proposto anche mesi fa) saremmo già molto avanti. In Italia siamo ad un paradosso: la Costituzione più bella al mondo e leggi come queste che aborrano”.