LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, mattoncini e spade laser in salsa next-gen

LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker è l’ultimo action-adventure (disponibile su Pc, Switch e console della famiglia Xbox e PlayStation) sviluppato da TT Games, il team britannico che fino dal 2004 si occupa tutti i videogiochi targati LEGO su licenza. Nel corso degli anni, il gruppo ha perfezionato la propria formula raggiungendo risultati via via sempre più convincenti e ponendo le basi per questo nuovo capitolo. Un episodio che, ovviamente, prosegue sulla strada tracciata dai suoi predecessori ma che, allo stesso tempo, cerca di rilanciare questa particolare categoria di giochi con qualche interessante novità. La prima riguarda la natura stessa del titolo, che traspone nuovamente nell’universo LEGO l’intera saga cinematografica ma ponendo l’accento sui suoi interpreti principali, ovvero i membri della famiglia Skywalker. Sono infatti loro i protagonisti indiscussi di tutti e nove gli episodi presenti nel titolo, che ripercorrono in modo molto fedele le vicende narrate nei rispettivi capitoli su pellicola. Ogni capitolo si compone di cinque livelli principali, intervallati da fasi di esplorazione libera, sulla terraferma o nello spazio, che vedono il giocatore rivivere tutti i momenti più iconici della saga, dall’arrivo di Obi Wan Kenobi e Qui-Gon Jinn su Naboo allo scontro finale tra Rey, Kylo Ren e Palpatine, passando una lunga serie di situazioni scolpite a fuoco nella memoria degli appassionati, come l’emozionante duello tra Luke e Darth Vader, la famosa corsa con gli sgusci vita da Anakin e l’indimenticabile battaglia tra la Resistenza e il Primo Ordine sulla distesa salata del pianeta Crait. Sul fronte del gameplay, la novità principale riguarda la posizione della telecamera. Per questo nuovo videogioco gli sviluppatori hanno infatti abbandonato il sistema di inquadrature fisse isometriche per passare a un sistema da action game in terza persona, con la telecamera posta alle spalle del giocatore e la possibilità di ruotare liberamente l’inquadratura in quasi ogni frangente. Questo cambiamento porta con sé anche una generale rivisitazione del sistema di controllo, che si adegua agli standard del genere implementando una gestione delle coperture in stile Gears of War, seppur molto più basilare, un sistema di mira semi-assistito basato sull’uso dei grilletti posteriori e la possibilità di eseguire attacchi corpo a corpo, a mani nude o con le immancabili spade laser, e schivate con i tasti frontali. Questi ultimi vengono utilizzati anche per saltare, interagire con gli oggetti e, in alcuni casi, utilizzare le abilità speciali a disposizione di alcuni personaggi. Le modifiche all’inquadratura e ai controlli hanno interessato anche le sezioni a bordo di una delle oltre 60 astronavi disponibili nel gioco, durante le quali è possibile muoversi liberamente in tutta la porzione di spazio a disposizione per completare missioni secondarie, raccogliere oggetti, combattere o raggiungere la prossima destinazione.

LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, proprio come visto nei giochi precedenti, offre un ventaglio di protagonisti davvero invidiabile, che in questa occasione, tra varianti, personaggi secondari e creature uniche, include quasi 400 unità, suddivise in nove classi differenti come Jedi, Sith, Eroi, Droidi, Cacciatori di Taglie e via discorrendo. Ognuna di queste Classi dispone di abilità peculiari, che spaziano dai tradizionali poteri legati all’uso della Forza alla possibilità di lanciare granate quando si indossano i panni dei soldati imperiali, passando per le capacità di traduzione dei droidi protocollari e le spiccate qualità nell’utilizzo delle armi da fuoco a disposizione dei Cacciatori di Taglie come Boba Fett. Una varietà mai vista prima in un titolo LEGO e che si sposa benissimo con tutte le meccaniche di gioco, se si considera la presenza costante di almeno 2 personaggi liberamente scambiabili tra di loro con la semplice pressione del tasto dorsale sinistro. Il gameplay alla base di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker è sostanzialmente lo stesso di tutti i precedenti capitoli e mischia sapientemente le meccaniche delle avventure in terza persona, incluse le ormai tradizionali boss-fight, con alcuni elementi presi in prestito dal genere platform, il tutto traslato in un mondo composto in buona parte di mattoncini e che, proprio per questo motivo, può essere fatto in mille pezzi o, perché no, semplicemente smontato e riassemblato per dare vita a qualcosa di nuovo, come ripari improvvisati, postazioni di fuoco e mille altre costruzioni. Anche da questo punto di vista LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker non si discosta troppo dai suoi predecessori, offrendo però una maggiore varietà di situazioni e un discreto numero di opzioni di scelta che, spesso, si traducono in percorsi differenti all’interno dello stesso livello. In alcuni casi, per esempio, si può decidere se usare un mucchio di mattoncini per costruire un cannoncino con cui rompere un muro o una pompa antincendio per spegnere un rogo, con una diretta conseguenza sul percorso da seguire per avanzare. Spesso queste azioni potranno essere compiute solo da personaggi specifici, mentre in altri casi sarà necessario recuperare chiavi speciali, completare dei semplici minigiochi o risolvere enigmi più o meno complessi. In diverse situazioni, poi, è possibile seguire strade differenti per raggiungere il proprio obiettivo sfruttando le varie abilità a disposizione dei personaggi, il che mette in evidenza la “stratificazione” che da sempre caratterizza le produzioni su licenza LEGO sviluppate dal team britannico e l’importanza della modalità cooperativa in locale. Anche stavolta è infatti possibile affrontare l’intera avventura da soli o in compagnia di un amico/parente in split-screen sulla stessa console, il tutto attraverso un meccanismo di drop in – drop out estremamente efficace che permette di entrare/uscire dalle partite senza la minima introduzione. Per completare tutti i capitoli presenti in quest’ultimo titolo dedicato a Star Wars sono necessarie fra le 15 e le 18 ore di gioco, ma questo dato si riferisce solo al tempo strettamente necessario a completare i vari livelli principali seguendo l’ordine cronologico di ogni trilogia con i personaggi canonici. Per quanto possa sembrare strano, questo rappresenta però solo l’inizio di un’esperienza che si rivela al giocatore in tutta la sua complessità solo una volta completato almeno un episodio. E’ in questo momento, infatti, che il giocatore sblocca la possibilità di rigiocare i vari livelli con personaggi differenti o di tornare a esplorare le varie ambientazioni nella modalità libera, che come da tradizione consente di passare rapidamente da un personaggio all’altro con poche pressioni dei tasti. Questa possibilità, oltre a garantire un’incredibile varietà di situazioni, risulta essenziale per portare a termine la maggior parte degli incarichi secondari, generalmente vincolati all’uso di una specifica classe o, addirittura, di uno specifico personaggio. Questo meccanismo è direttamente collegato al modo con cui si sbloccano i nuovi personaggi giocabili, che dipende da un discreto numero di fattori. Alcuni personaggi o veicoli si bloccano semplicemente una volta completato uno specifico capitolo o un episodio, mentre altri possono essere ottenuti solo completando incarichi secondari, i quali a loro volta richiedono di utilizzare un preciso protagonista. Altri ancora possono invece essere sbloccati solo spendendo una parte dei mattoncini raccolti durante l’esplorazione o investendo gli speciali mattoncini Kyber, che di fatto rappresentano la ricompensa tangibile per i progressi fatti nel gioco. Ogni livello permette infatti di ottenerne sei: uno legato al completamento dello stage, da uno a tre per il quantitativo di mattoncini raccolti, uno legato al completamento delle tre mini-sfide proposte in ogni livello, ai quali si somma la possibilità di sbloccare un ulteriore mattoncino Kyber e un veicolo micro raccogliendo tutte le parti del relativo kit nascoste nel livello.

I mattoncini Kyber, oltre a permettere lo sblocco di alcuni modelli speciali, sono anche fondamentali per sviluppare le abilità a disposizione dei personaggi, suddivise in perfetto stile RPG in tanti piccoli alberi delle skill dedicati a ogni classe, più uno generico che influisce sulle abilità di tutti i protagonisti. Anche in questo caso si tratta di un sistema completamente opzionale che, di fatto, può essere ignorato senza particolari ripercussioni sul gioco se non qualche situazione leggermente più ostica da affrontare. Il livello di difficoltà generale di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, anche in virtù del suo target principale, è infatti mediamente basso ed è possibile portare a termine praticamente tutte le missioni senza mai potenziare nessuna delle abilità sbloccabili. Così facendo si rischia però di perdere per strada una buona fetta del divertimento proposto dal titolo di TT Games, che fonda la propria longevità e la consueta rigiocabilità anche sulla continua evoluzione dei personaggi, oltre che sul desiderio di sbloccare tutti i personaggi e i veicoli presenti nel gioco. Non è quindi un caso che gli sviluppatori abbiano deciso di includere nel titolo veicoli e cavalcature da utilizzare per muoversi rapidamente all’interno dei livelli aperti o che il gioco permetta al giocatore di acquisire indizi sulla posizione dei collezionabili parlando con gli NPC o acquistando veri e propri indizi, sempre utilizzando la valuta accumulata in-game. Per quanto riguarda il lato tecnico, LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker rappresenta senza ombra di dubbio uno dei passi in avanti più grandi fatti dalla software house inglese negli ultimi anni. Il nuovo motore grafico proprietario sviluppato da TT Games sfrutta infatti tutta la potenza delle console di ultima generazione per raggiungere un livello di dettaglio mai visto prima in un gioco LEGO. Sulle console di nuova generazionie di Microsoft, ossia Xbox Series X e Series S, il gioco permette di selezionare in qualunque momento se limitare il framerate a 30fps, così da raggiungere i 4K nativi in quasi tutte le occasioni su Series X e i 1260p su Series S, o se permettere al gioco di raggiungere i 60 fps rinunciando a qualche pixel su entrambe le piattaforme. Per quanto riguarda il comparto audio, il gioco può beneficiare di tutta la colonna sonora originale, alla quale si affiancano gli effetti audio storici della saga e una completa localizzazione in lingua italiana, sia per quanto riguarda i testi sia per quanto riguarda le voci dei protagonisti. Queste ultime possono anche essere sostituite con i ben noti “mugugni” dei personaggi, per la gioia di tutti quegli appassionati che non hanno mai visto di buon occhio il doppiaggio nei titoli targati LEGO. Tirando le somme, possiamo senza dubbio dire che le novità introdotte dagli sviluppatori permettono al nuovo capitolo di lasciarsi alle spalle buona parte degli elementi obsoleti presenti nelle ultime produzioni e, soprattutto, di proporre un gameplay capace di soddisfare praticamente qualunque tipologia di giocatore, dai più giovani che non conoscono nulla della saga ai fan che potrebbero recitare praticamente tutti i copioni a memoria. Un’esperienza capace di regalare tantissime ore di divertimento, ma che deve inevitabilmente fare i conti con l’inspiegabile assenza di una componente cooperativa online e con alcuni elementi che, nonostante l’impegno profuso, non riescono a dare un apporto sensibile al bilanciamento generale. Si tratta fortunatamente di difetti perdonabili e che, una volta impugnato il pad da soli o in compagnia di un amico, passano rapidamente in secondo piano per lasciare spazio al miglior videogioco a mattoncini realizzato finora. A nostro giudizio, sia che siate appassionati della saga di Star Wars, sia che non abbiate mai visto un solo film della serie, il titolo di TT Games è un prodotto che merita di essere giocato e rigiocato fino a sbloccare il 100 per 100 delle cose.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 9

Giocabilità: 8,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise




Rocca Priora RDP (calcio, Promozione), Pietrantoni: “Avanti con orgoglio fino alla fine”

Rocca Priora (Rm) – Il Rocca Priora RDP continua a rimanere in scia. La squadra castellana ha vinto nettamente per 4-0 il confronto casalingo di domenica scorsa col Torre Angela (ora di nuovo fanalino di coda) grazie alle doppiette di Ceccarelli e di Nuzzi. “Nella prima frazione non siamo riusciti a sbloccare il risultato, pur avendo creato diverse opportunità importanti – dice il portiere classe 1996 Giammarco Pietrantoni – Nella ripresa, invece, una volta rotto l’equilibrio non c’è stata più partita. Volevamo dare una risposta chiara dopo il k.o. di Grottaferrata ricco di episodi arbitrali negativi e ci siamo riusciti”. L’estremo difensore lancia un segnale alle concorrenti: “Andremo avanti fino alla fine del campionato con grande orgoglio perché sappiamo di essere un gruppo speciale e siamo convinti di meritare la vittoria del campionato, dopo essere stati a lungo in vetta alla classifica. Ora non dipende più da noi, ma com’è capitato a noi a Grottaferrata, può succedere anche alle concorrenti di fare qualche mezzo passo falso e noi dovremo farci trovare pronti nel caso”. A livello personale, non è stata un’annata semplice per Pietrantoni che spesso è stato alle spalle di Di Giammarco nelle gerarchie dello staff tecnico: il portiere, però, si è sempre comportato con grande professionalità e correttezza: “Con Edoardo abbiamo un ottimo rapporto umano, mi è capitato di essere squalificato in un paio di partite e di andare comunque a fare riscaldamento con lui. Sulla società e sullo staff tecnico non posso davvero dire nulla: raramente mi è capitato di trovare un’organizzazione del genere. E’ normale, come tutti i calciatori, che anche io sperassi di giocare di più, ma ho sempre avuto grande rispetto per le scelte del mister e poi far parte di questo gruppo, dove si condividono i problemi di ogni componente, rende tutto più semplice”. Quattro turni alla fine della stagione e il Rocca Priora RDP inizierà la sua volata dal difficile match esterno con la Lodigiani: “Una squadra ostica e in salute, domenica scorsa a Vicovaro hanno dato battaglia perdendo di misura. Sarà una partita tosta, ma noi sappiamo di avere un solo un risultato. Anche Atletico Torrenova e Vicovaro, impegnate fuori casa con Villa Adriana e Atletico Morena, non avranno partite semplici: noi ci crediamo ancora”.




La Rustica RRdP (calcio, Eccellenza), Iardino: “La mia squadra è forte, pronti per il play out”

Roma – Il La Rustica RRdP è arrivata al momento clou della stagione. Dopo un lungo inseguimento e uno strepitoso girone di ritorno, la formazione capitolina ha ottenuto il verdetto: play out (esterno) con lo Sporting Ariccia domenica prossima per ottenere l’agognata salvezza nel campionato di Eccellenza. Nell’ultimo turno i ragazzi di mister Nunzio Iardino hanno sconfitto per 2-0 il Villalba nel match disputato a La Rustica: “E’ vero che gli avversari non avevano molto da chiedere, ma sono scesi in campo con giocatori di livello che hanno permesso al Villalba di fare un’ottima annata e ci tenevano a fare una buona figura, guidati da un tecnico esperto e di valore come Diego Leone. Le nostre motivazioni erano molto più grandi e hanno fatto la differenza: abbiamo quasi sempre condotto la partita, colpendo nel primo tempo un palo con Anastasio e poi passando in vantaggio col gol di Ferrari. Nella ripresa la rete di Demofonti a metà frazione ha virtualmente chiuso i giochi: ancora una volta questo gruppo ha dimostrato di stare sul pezzo, basti pensare che nel girone di ritorno siamo terzi classificati dietro a Tivoli e Anzio per punti conquistati. C’è stata una crescita esponenziale del gruppo: all’inizio non eravamo pronti ad affrontare un campionato così importante, poi è subentrata la giusta consapevolezza grazie al lavoro quotidiano”. Iardino e il suo gruppo sono pronti per il play out: “C’è il rammarico di doversi giocare una stagione intera in novanta minuti, ma la vita è fatta di sfide e questa è la formula del campionato. Ci presenteremo fisicamente, mentalmente e tatticamente in ottime condizioni. Lo Sporting Ariccia è una squadra valida che fino a due o tre settimane fa era quasi salva e che nelle ultime settimane ha avuto un calendario complicato, ma che comunque ha fatto un grande campionato. Conosco mister Fabio Panno, un tecnico molto esperto, una persona leale e un uomo di sport: purtroppo uno di noi due alla fine del match non sarà felice. Sarà una gara durissima sotto il profilo mentale, ma la giovane età media del gruppo non mi dà preoccupazione perché la mia squadra è forte. Non penso troppo nemmeno al fatto di giocare in campo esterno, chiederò alla squadra di pensare a proporre il calcio che sa. D’altronde le trasferte con Indomita e Tivoli sono state tra le migliori prestazioni stagionali e dunque sappiamo di poterci giocare le nostre carte”.




Colleferro (calcio, Eccellenza), Galeazzi senza giri di parole: “Domenica sarà la partita della vita”

Colleferro (Rm) – Il Colleferro dovrà giocare il play out fuori casa con l’Arce per ottenere la salvezza in questo complicatissimo campionato di Eccellenza. Il verdetto è arrivato dopo il pareggio di domenica scorsa sul campo del Città di Monte San Giovanni Campano (il decimo stagionale per un bilancio in perfetto equilibrio con altrettante vittorie e sconfitte) e i risultati delle concorrenti. Dell’1-1 finale parla l’esterno classe 1997 Roberto Galeazzi, uno degli elementi “storici” di questo gruppo: “Abbiamo iniziato in salita il match visto che siamo andati in svantaggio. Poi abbiamo provato a spingere alla ricerca del pari, trovando la resistenza di un avversario orgoglioso e in lotta per cercare di evitare la retrocessione diretta. Ci è voluto un gol fantastico di Amici per acciuffare l’1-1, ma alla fine non siamo riusciti a conquistare un successo che ci avrebbe permesso di giocare in casa il play out con l’Arce. In ogni caso la squadra ha fatto il possibile e ora cercherà di dare il massimo anche nella gara decisiva di domenica prossima”. Una sfida ad alta tensione: “Conosco tanti giocatori dell’Arce, è una buona squadra, ma siamo sullo stesso livello – dice l’esterno ritratto nella foto di Leonardo Pera – Vincerà chi avrà più fame, i dettagli faranno la differenza. Per me che faccio parte di questo gruppo da tempo e considero speciale questa maglia, sarà la partita della vita. Ho visto le facce dei compagni dopo il match di domenica: c’era delusione per il pareggio, ma convinzione di salvarci lo stesso. Al “Caslini” ci sarebbe stata una grande atmosfera, ma sono convinto che i tifosi ci seguiranno in massa anche ad Arce e il fattore psicologico potrebbe recitare un ruolo importante: all’inizio la gara sarà abbastanza bloccata anche perché siamo due squadre molti simili dal punto di vista tattico. Ma ci vorranno lucidità e pazienza perché in caso di parità ci saranno anche i tempi supplementari”. Galeazzi parla anche di come il club stia trasmettendo serenità alla squadra: “Sentiamo la loro fiducia, d’altronde il nostro è un gruppo serio e che ci terrebbe tantissimo a dare questa gioia alla società e ai tifosi”.




Valmontone 1921 (calcio, Promozione), Sarnino: “Non dobbiamo macchiare il nostro campionato”

Valmontone (Rm) – La sosta di Pasqua ha lasciato segni negativi sulla Promozione maschile del Valmontone 1921. I ragazzi di mister Aurelio Sarnino, dopo la pausa, hanno ripreso con due pesanti sconfitte: prima il 4-0 esterno con la Lodigiani e poi il 3-0 interno subito dall’Atletico Morena domenica scorsa. Mister Aurelio Sarnino prova a dare una spiegazione a questo improvviso crollo: “Probabilmente dopo il k.o. di Grottaferrata, che praticamente ci ha consegnato la certezza di essere usciti dai giochi di vertice, qualcosa a livello inconscio si dev’essere rotto. Inoltre la sosta per una rosa che ha un po’ staccato la spina delle motivazioni ci ha creato ulteriormente problemi. Col Torre Angela, prima di Pasqua, siamo riusciti a ripartire e vincere, ma nelle ultime due settimane contro due avversari di spessore sicuramente superiore abbiamo pagato dazio, rimediando le più pesanti sconfitte in questa stagione. Il primo tempo della sfida di domenica scorsa non è stato malvagio, se avessimo segnato il gol del vantaggio magari la gara sarebbe potuta cambiare, però ora dobbiamo finire il campionato senza perdere dignità e faccia e senza macchiare un percorso che, fino alla sosta di Pasqua, a mio modo di vedere è stato comunque positivo essendo stati a lungo a ridosso delle prime”. Per questo l’allenatore fa un appello (anche) pubblico al suo gruppo: “Dobbiamo essere bravi a chiudere la stagione come si deve: bisogna avere una reazione giusta e dobbiamo cercare di arrivare al quarto posto”. Il calendario mette di fronte al Valmontone 1921 una serie di avversari molto insidiosi: “Avremo tre partite esterne su quattro – dice Sarnino – La prima di queste sarà col De Rossi, squadra che è in lotta per la salvezza. Poi faremo visita al Bellegra e infine ospiteremo il Vicovaro e chiudere a Rocca Priora, ovvero con due formazioni che sono in lotta per la vittoria. E’ un finale di stagione tosto e bisogna affrontarlo con la giusta serenità e concentrazione, altrimenti si rischia grosso: non dobbiamo e non vogliamo perdere dignità e faccia”.




Pallavolo Marino, l’Under 13 maschile 3×3 è campione territoriale: ora le finali regionali

Marino (Rm) – La Pallavolo Marino è (di nuovo) in festa per i suoi giovani talenti. L’Under 13 maschile 3×3 ha vinto la Final Six del campionato territoriale che tra l’altro è stato ospitato proprio nel palazzetto dello sport di casa come nella passata stagione e che, come l’anno scorso, ha visto due squadre marinesi protagoniste (sulle cinque ai nastri di partenza in questa categoria) e ancora una volta la Pallavolo Marino festeggiare il titolo. La squadra “nera”, infatti, è arrivata fino in fondo e ha battuto la Roma 16 nella finalissima, la “celeste” invece si è piazzata al quarto posto. “Siamo molto felici per questo traguardo che è il frutto di un lungo percorso – dice il coach dell’Under 13 maschile marinese Giulia Del Monte – I ragazzi si sono dimostrati competitivi e con tanta voglia di fare, sicuri e autonomi in campo e con un’alta capacità di gioco. Non sono sorpresa, è un successo fortemente voluto anche se non scontato: prima delle finali ai ragazzi ho detto che sapevo che erano pronti, tra l’altro la squadra vincitrice è arrivata quarta nelle finali nazionali Under 12 (relative alla passata stagione, ndr) che si sono disputate a settembre: un’esperienza che è entrata nel loro bagaglio tecnico e caratteriale. La cosa bella è lo spirito che dimostrano sempre: il giorno dopo la vittoria del titolo tutto il gruppo under 13 al completo è subito tornato in palestra per allenarsi”. La Del Monte parla più nello specifico dell’evento di domenica: “La squadra “nera” ha vinto il girone, dove era presente anche l’altro gruppo (che ha terminato al secondo posto, ndr) e il Green Volley, poi in finale ha sconfitto per 2-0 la Roma 16 vincendo nettamente il primo set e poi rimontando nel secondo fino al 15-14 conclusivo. La squadra “celeste”, dopo il girone, ha affrontato la Roma 7 nella finale per il terzo posto cedendo 2-0, ma con parziali molto alti”. Gli impegni per questi talentuosi ragazzi non sono terminati: “Ora andremo a giocare le finali regionali il prossimo 2 giugno in una sede da definire – specifica la Del Monte – Cercheremo di fare il massimo anche in quell’appuntamento. In parallelo tutto il gruppo va avanti con gli impegni nel campionato territoriale 6×6 dove tra pochi giorni giocheremo le semifinali”.




90 anni di Bingo: l’origine e la storia del gioco

Bingo, cos’è? E’ semplicemente uno dei giochi più diffusi al mondo e anche in Italia è molto apprezzato grazie alla particolarità di rappresentare un divertente momento di aggregazione e socialità. Inoltre è un gioco che ha una sostanziale somiglianza al gioco della nostrana tombola ed è forse anche per questo che sul nostro territorio ha trovato terreno fertile nella sua diffusione. Le differenze tra i due giochi sono più che altro nelle combinazioni vincenti, poiché al bingo si vince solo con cinquina e bingo, per l’appunto, mentre nella tombola ci sono dei premi anche per l’ambo, la terna e la quaterna. Allo stesso tempo questo gioco, come ormai quasi tutti i giochi tradizionali, ha avuto una trasposizione digitale, specialmente su app per smartphone e tablet, ma anche su piattaforme di gioco digitale certificato,  che mettono a disposizione dei naviganti anche incentivi, come per esempio il Codice promozionale Goldbet, che permettono di approcciare anche al bingo online, o ad altri giochi, con tutte le informazioni del caso per poter comprendere al meglio il loro funzionamento.

La storia del bingo

Questo gioco, è ben noto, non ha origini italiane, ma è un hobby importato dagli Stati Uniti. Sebbene tragga spunto dal gioco del lotto italiano, l’origine del Bingo nella sua versione moderna risale al 1929 quando un venditore di giocattoli americano, Edwin Lowe, in una pausa del suo viaggio di lavoro, prese parte ad un gioco al tempo molto popolare: il “beano”. Qui, anziché gettoni, per segnare i numeri sulle caselle si utilizzavano fagioli essiccati (bean in inglese significa fagiolo). Si dice che durante il gioco un partecipante in sala vinse, ma sbagliò e invece di gridare “Beano” disse “Bingo!”. Da allora il gioco del bingo si è evoluto, passando dalla versione originaria, con schede da 25 numeri, fino a quella attuale che prevede un format di gioco di 15 numeri per cartella. L’estrazione, inoltre, in passato veniva eseguita tra 75 numeri. Mentre, però, negli Stati Uniti è rimasta invariata, in Italia si è passati all’estrazione sulla tradizionale gamma di 90 numeri.

Le regole del bingo

Le regole sono molto semplici. Lo scopo del gioco del bingo, innanzitutto, è quello di riempire prima degli altri giocatori la propria cartella in un’estrazione casuale di numeri, esattamente come la classica tombola italiana, che affida ad ogni numero un significato particolare attraverso la smorfia. Lo svolgimento del gioco è altrettanto semplice. Per giocare a bingo bisogna innanzitutto acquistare le cartelle. Queste sono da 3 file e 5 colonne con all’interno una combinazione casuale di 15 numeri. Ogni giocatore, dunque, sceglie se acquistarne una o più. Quando tutti i giocatori hanno acquistato le cartelle, si procede all’estrazione dei numeri e di volta in volta il giocatore dovrà controllare se i numeri estratti sono presenti sulla propria cartella. La vittoria arriva se un giocatore ha riempito un’intera fila realizzando la Cinquina o l’intera cartella facendo Bingo. A questo punto è tempo di riscuotere la vincita. Quando il gioco finisce, cioè quando un giocatore completa per primo la sua cartella facendo Bingo, annuncia a voce alta di aver realizzato la cinquina o il bingo.

<h2> Il bingo online

Come tutti i giochi tradizionali anche il bingo è sbarcato sulle piattaforme digitali. Un’esperienza che ricorda quella tecnologicamente evoluta dei videogame. Sostanzialmente le regole del gioco e lo svolgimento sono le stesse della sua versione classica in una sala bingo fisica. Anche nel bingo online si devono comprare cartelle e controllare l’estrazione dei numeri. Solo che tutto questo si fa online, sullo schermo del proprio dispositivo. Prima ci si deve registrare al sito e poi si entra nella sala bingo virtuale tra quelle disponibili in quel momento. L’unica vera differenza è che, per creare un ordine comune a migliaia di giocatori in giro per il mondo e collegati in quel momento, ci sarà un countdown entro il quale sarà possibile acquistare le cartelle. Scaduto tale tempo non è possibile più far parte di quella sala bingo virtuale. Inoltre il completamento delle cartelle avviene tutto automaticamente, per cui l’estrazione e lo svolgimento è molto più rapido che nella sua versione “in presenza”. Alla fine il giocatore che avrà completato la cartella facendo bingo o avrà fatto cinquina riceverà automaticamente il premio messo in palio dalla Sala scelta.




Papa Francesco vuole incontrare Putin

“A Kiev per ora non vado. Io prima devo andare a Mosca”

“Ho chiesto al cardinale Parolin, dopo venti giorni di guerra, di fare arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca. Certo, era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento. Ma tanta brutalità come si fa a non fermarla?”.

Lo dice papa Francesco, intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. “A Kiev per ora non vado”, aggiunge – spiega -. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin”.

Intanto fanno ancora discutere le parole del ministro degli Esteri Lavrov a Mediaset, un “comizio”, lo ha definito il premier Draghi che ha parlato di concetti “aberranti”. “Il mondo deve opporsi a questa retorica vile e pericolosa e sostenere i nostri partner ucraini di fronte al feroce assalto del Cremlino”, ha scritto su Twitter il segretario di Stato americano Antony Blinken, ripostando un tweet del ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid che condannava le frasi antisemite di quello russo Serghei Lavrov. La Russia ha “dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ultimo video-discorso, dopo i commenti del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov secondo il quale Adolf Hitler aveva “sangue ebreo” e “i più ardenti antisemiti sono di solito ebrei”. “Una tale spinta antisemita da parte del suo ministro – afferma Zelensky, ripreso dai media internazionali – mostra che la Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale. O forse non hanno mai studiato quelle lezioni. C’è un grande scandalo in Israele riguardo alle parole” di Lavrov, “tuttavia nessuno sente obiezioni o scuse da Mosca: c’è silenzio. Come si potrebbe dire questo – si chiede il leader ucraino – alla vigilia dell’anniversario della vittoria sul nazismo? Queste parole significano che il massimo diplomatico russo sta incolpando il popolo ebreo per i crimini nazisti”.




Roma, Polizia Locale. Sulpl: “Vigili disarmati. Gualtieri intervenga presto su un corpo allo sbando”

ROMA – È notizia di ieri, emersa in commissione Statuto Roma Capitale, come le strutture mediche della polizia di stato, e dell’ospedale militare del Celio, si siano rifiutate di prestarsi alla verifica triennale dei requisiti psicofisici degli appartenenti al Corpo di Polizia cittadino, il tutto a ridosso della scadenza per oltre 700 agenti, che rischiano ora di vedersi ritirata l’arma di ordinanza. Sul preoccupante episodio, che rischia di veder fortemente limitare l’efficienza e l’esistenza stessa, di taluni particolari i servizi di Polizia Urbana, è intervenuto il CSE-SULPL, (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) che in un’ accorata nota del Segretario Romano Aggiunto Marco Milani, chiede l’immediato intervento del Sindaco Gualtieri, per “riprendere in fretta le redini di un Corpo che appare da tempo allo sbando”.

“Il pericolo di disarmo del Corpo di Polizia Locale, – commentano dal sindacato – dovuto ad un regolamento sulle armi che, unico tra le forze di polizia prevede come i caschi bianchi romani devano sottoporsi a ripetute visite mediche periodiche, costituisce una vera sciagura per le casse comunali ed un concreto pericolo di paralisi delle attività del Corpo con gravissime conseguenze per la sicurezza cittadina. Ricordiamo come ai sensi del Decreto Ministeriale 145/87, che disciplina il regolamento sulle armi, agli agenti di Polizia Locale che rivestono la qualifica di agenti di Pubblica Sicurezza, i servizi esterni e notturni, sono preclusi qualora essi siano sprovvisti del previsto armamento. Non riusciamo nemmeno ad immaginare le nefaste conseguenze per la sicurezza cittadina qualora gli agenti dovessero ritirarsi dal presidio del territorio a partire dalle 700 unità i cui requisiti appaiono in scadenza. Non riuscendo a capire come sia possibile arrivare a ridosso di situazioni del genere, anche a causa di un regolamento sbagliato che, unico tra le forze di polizia, prevede la periodicità di costosi controlli, chiediamo al Sindaco Gualtieri di affrettarsi a riprendere in mano le redini di un Corpo, ormai evidentemente allo sbando. Non sarà demandando tali accertamenti alle ASL con i loro elefantiaci tempi di prenotazione degli esami specialistici, che si riuscirá ad evitare il rischio paralisi, bensì con un riordino da troppo tempo atteso, del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, che veda finalmente il pure previsto, recepimento delle normative regionali in materia, del riordino delle carriere, dell’istituzione della categoria dei sottufficiali, al pari di tutti gli altri comuni del Lazio e sopratutto la valorizzazione delle professionalità interne in luogo di estemporanee figure che,sebbene accolte come risolutrici di annosi problemi appaiono non andare oltre la mediocre gestione dello status Quo”. Concludono dal sindacato




Tarquinia, la Pro Loco e l’Airc in piazza per l’Azalea della ricerca

Le mattine del 7 maggio, al civico 19 di via Giuseppe Garibaldi, e dell’8 maggio, a piazza Cavour

TARQUINIA (VT) – L’Azalea della Ricerca colora Tarquinia. Le mattine del 7 e dell’8 maggio i volontari della Pro loco Tarquinia e della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro saranno in piazza per distribuire le piante con una donazione di 15 euro.

“Il 7 maggio saremmo nella nostra sede al civico 19 di via Giuseppe Garibaldi, mentre l’8 maggio, per la festa della mamma, allestiremo la postazione in piazza Cavour, di fronte a palazzo Vitelleschi – fanno sapere dalla Pro loco Tarquinia -. Abbiamo accolto con piacere l’invito dell’Airc di partecipare alla campagna di solidarietà. Siamo certi che i cittadini tarquiniesi sapranno rispondere con grande generosità”.

In 38 anni di vita l’Azalea della Ricerca è diventata il simbolo della festa della mamma. Un fiore speciale da regalare a tutte le donne e un prezioso alleato per la salute al femminile che ha permesso nel tempo di raccogliere oltre 280 milioni di euro. Questi fondi hanno consentito ai migliori scienziati oncologici di lavorare senza interruzioni, nel tentativo di diagnosticare più precocemente tutte le forme di cancro e di curare con maggiore efficacia tutte le pazienti.