Covid, contagi e ricoveri in calo: smaltito l’effetto Pasqua che aveva portato a una inversione di tendenza con un lieve rialzo del 3,5%

Sono 47.039 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Martedì erano stati 62.071. Le vittime sono invece 152, rispetto a l’altro ieri una in meno.

Sono 335.275 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 411.047. Il tasso di positività è al 14%, in calo rispetto a l’altro ieri (quando era al 15,1%). Sono 371 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 5 in più rispetto a martedì nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 42. I ricoverati nei reparti ordinari sono 9.614, ovvero 81 in meno rispetto a martedì.

TORNA A SCENDERE LA CURVA DEI RICOVERI
Smaltito l’effetto Pasqua che la settimana scorsa aveva portato a una inversione di tendenza con un lieve rialzo del 3,5%, nella settimana 26 aprile/3 maggio il numero delle ospedalizzazioni si è ridotto del 5,7%. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso).

A diminuire nell’ultimo monitoraggio sono stati sia i ricoveri nei reparti ordinari per l’assistenza Covid (-5,7%) sia il numero dei pazienti nelle rianimazioni (-7,5%).

Persiste, afferma Fiaso, una quota consistente, pari al 20%, di pazienti no vax nelle rianimazioni: hanno in media 75 anni e nel 100% dei casi sono affetti da altre patologie. Un dato che desta preoccupazione soprattutto perché, dall’analisi dei casi presenti nelle terapie intensive, emerge come a non godere della protezione vaccinale siano per lo più soggetti anziani e con comorbidità: proprio coloro che, invece, sono più a rischio di conseguenze gravi del Covid.

“Dopo la piccola scossa di assestamento di una settimana fa, dovuta molto prababilmente a un allentamento delle attenzioni durante le festività pasquali, negli ospedali siamo tornati a una fase di sostanziale stabilità con una tendenza al miglioramento – commenta Giovanni Migliore, presidente di Fiaso -. Dal primo maggio sono cadute molte restrizioni, ma occorre continuare ad avere molta prudenza soprattutto se si vive accanto a soggetti fragili. Ormai, infatti, il 100% dei pazienti delle terapie intensive presenta comorbidità rilevanti, questo detta indicazioni molto precise: la necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, inclusa la somministrazione della quarta dose e soprattutto il recupero dei non vaccinati con fragilità”. In particolare, conclude Migliore, “osservare come i no vax attualmente presenti in terapia intensiva siano anziani e malati è un segnale preoccupante che spinge le aziende sanitarie e ospedaliere a continuare nell’ultimo miglio della campagna vaccinale per quei soggetti che sono ancora sprovvisti della copertura”.

Diminuiscono del 7,7% i ricoveri pediatrici

Diminuisce il numero dei pazienti pediatrici Covid ricoverati. Nella rilevazione del 3 maggio nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) si osserva infatti una riduzione del 7,7%.I neonati tra 0 e 6 mesi rappresentano il 15% dei ricoverati: nel 33% dei casi sono figli di genitori non vaccinati. I bambini fino a 4 anni sono ancora la maggioranza dei ricoverati ovvero il 50% dei pazienti. 




Uccide moglie e figlia a martellate, poi tenta di darsi fuoco: unico sopravvissuto il figlio ora gravissimo in ospedale

Ha colpito i suoi due figli e la moglie nel sonno e poi ha tentato di darsi fuoco. E’ quanto sarebbe accaduto stamani in via Torino a Samarate, in provincia di Varese.

L’uomo, Alessandro Maja, 57 anni, di Samarate (Varese), avrebbe colpito nel sonno la moglie, Stefania Pivetta, 56 anni, e la figlia Giulia, 16 anni, uccidendole, e il figlio Nicolò, 23 anni, è stato ferito alla testa e trasportato all’ospedale di Varese in gravi condizioni.

I due giovani sono stati aggrediti nel letto della loro camera, la madre sul divano. Il padre e marito, ancora sporco di sangue, avrebbe cercato poi di uccidersi dandosi fuoco. Al momento si trova piantonato all’ospedale di Varese, dove è stato portato dopo l’allarme lanciato dai vicini di casa e l’arrivo delle ambulanze. E’ fuori pericolo. I carabinieri del comando provinciale di Varese e la scientifica, stanno ricostruendo le fasi del duplice omicidio. Oltre ad Alessandro Maja, investigatori e inquirenti sentiranno nelle prossime ore i familiari e gli amici della coppia e dei due figli.

“Un risveglio terribile stamattina per la città, una tragedia, ma nessuno ha mai dubitato che ci fossero problemi, secondo alcuni amici comuni che vivono in zona, speriamo che il ragazzo si riprenda”. Lo ha detto all’ANSA il sindaco di Samarate (Varese), Enrico Puricelli, a seguito dell’omicidio di madre e figlia per mano del padre-marito di 57 anni che avrebbe anche ferito gravemente l’altro figlio, di 23 anni, per poi tentare il suicidio. “I ragazzi, Nicolò e Giulia, vivevano una vita serena, il padre è un architetto, lei era una casalinga – ha proseguito Puricelli – avevano acquistato la villetta nel 1999, dopo essersi trasferiti qui da Milano. Non risulta alcun episodio di violenza pregressa”.

L’OMICIDA CRESCIUTO”TRA I CAFFE’ MILANESI” – Racconta di essere cresciuto “fra i Caffè milanesi” Alessandro Maja, 57 anni, l’uomo che ha ucciso moglie e figlia e ferito gravemente il figlio a Samarate, sul sito del Maja group di cui si definisce “fulcro e fondatore”, uno studio che aiuta nella progettazione di spazi commerciali per il settore Food and Beverage con sede in via Sforza, lungo il naviglio Pavese. Nel sito Maja si descrive come “vulcanico di idee, originali e stravaganti, ma concrete e funzionali” e fra i progetti che elenca ci sono quelli del “relooking” della storica pasticceria Biffi, di spazi all’aeroporto di Malpensa e alla stazione di Cadorna. Non risulta iscritto all’ordine degli architetti ma a quello dei geometri.

LA MOGLIE SU FACEBOOK – “Il mio San Valentino lo voglio dedicare alle donne che sono morte per mano di un uomo credendo nell’amore”. Lo aveva scritto sul suo profilo Facebook Stefania Pivetta, 56enne uccisa questa mattina dal marito. La donna, a quanto emerso, si era rivolta a un avvocato per la separazione. Negli ultimi mesi, dai suoi post in rete, si leggono frasi che inneggiano alla ricerca della felicità. “C’è sempre tempo per riprendere in mano la nostra vita. Che sia un lavoro, una passione… La paura di perdersi fa perdere momenti preziosi della nostra VITA”, scriveva a gennaio. Poco prima aveva pubblicato un messaggio per il figlio Nicolò, fresco di brevetto di volo. “Sono stati momenti duri, complice questa pandemia che non ha facilitato il tuo percorso, ma sei fantastico e la tua forza di volontà ti ha portato oggi a prendere questo benedetto brevetto – aveva scritto – grazie amore, Nicolò ha messo le ali”.