Guidonia Montecelio, inaugurato il polo affido familiare del distretto

Il sindaco Barbet: “La nostra Amministrazione Comunale crede molto in questo strumento che abbiamo finanziato e su cui puntiamo grazie alla collaborazione con la Asl Roma 5″

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Nella giornata di martedì 24 maggio il Sindaco Michel Barbet, il Presidente della Commissione Sociale Consiliare Matteo Castorino con la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Lazio Eleonora Mattia e la dottoressa Stefania Salvati della Asl Roma 5 hanno inaugurato il polo affido familiare del distretto che si trova a Setteville in Via Pascoli 52.

“Il polo affido familiare si pone come scopo quello di mettere in contatto le famiglie affidatarie ed i bambini e ragazzi in difficoltà- spiega il Presidente Castorino- con l’obiettivo di consentire un graduale rientro del minore nella famiglia di origine a fronte di un progetto personalizzato di aiuto e supporto”.

“La nostra Amministrazione Comunale crede molto in questo strumento che abbiamo finanziato e su cui puntiamo grazie alla collaborazione con la Asl Roma 5. Tutelare i minori in difficoltà è un compito che spetta alle amministrazioni pubbliche e che dobbiamo perseguire con tutti gli strumenti a nostra disposizione”- conclude il Sindaco Michel Barbet.




Sicurezza, no agli storditori elettrici alle polizie locali: “incostituzionale”

Stop della consulta alla legge Lombardia: “Armi da offesa esclusiva dello Stato”

Addio ai “dissuasori di stordimento a contatto” alla polizia locale. E a maggior ragione ai taser, che gli impulsi elettrici li ‘sparano’. La detenzione delle armi da offesa è esclusiva dello Stato e delle sue polizie in base all’articolo 117 della Costituzione, e dunque è incostituzionale la legge lombarda del 2021 (l’articolo 5 della legge di revisione ordinamentale) che ne prevedeva l’utilizzo per le polizie locali dei comuni. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza 126 del 6 aprile scorso depositata ieri (giudice estensore della sentenza Maria Rosanna San Giorgio), sentenza visionata dalla ‘Dire’.

In una partita, quella delle dotazioni delle polizie locali, che si gioca sui dettagli, in primo luogo la giudice San Giorgio definisce perchè è da ritenere arma da offesa lo storditore a contatto. Secondo “la giurisprudenza della Corte di cassazione, lo ‘storditore elettrico’ andrebbe considerato, a tutti gli effetti, come arma comune, trattandosi di ‘strumento naturalmente destinato ad offendere l’eventuale aggressore'”. E’ pur vero, concede la giudice della Consulta, che un decreto legislativo del 2018 “ha previsto la possibilità di una sperimentazione, da avviare presso la Polizia locale, avente ad oggetto le armi comuni ad impulso elettrico”; ma servirebbe il coinvolgimento della Conferenza unificata (cioè una riunione congiunta della Conferenza Stato-città ed autonomie locali e della Conferenza Stato-Regioni, ndr) “e l’adozione di un apposito decreto ministeriale. Al di fuori di tale procedura, per converso, gli operatori della Polizia locale non avrebbero la possibilità di utilizzare i dispositivi in questione”.

La sentenza anti taser della Corte accoglie anche l’argomento del ricorrente (come sempre il presidente del Consiglio dei ministri, ndr)- nello specifico l’avvocato dello Stato Danilo Del Gaizo, mentre Maria Lucia Tamborino difendeva Regione Lombardia- che richiama la legge 110 del 1975 (“Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi”), “che proibisce il porto degli strumenti di dissuasione mediante stordimento. Con questa norma il legislatore statale avrebbe esercitato la propria competenza legislativa esclusiva nella materia de qua, entro un perimetro non valicabile dal legislatore regionale”.
E a chi sostiene che gli storditori “non siano qualificabili come arma ad impulso elettrico (giacché inidonei al lancio di dardi o freccette)”, si tratta comunque di strumenti “non annoverabili nella categoria degli ‘strumenti di tutela’, ma piuttosto in quella delle armi proprie, loro destinazione primaria essendo quella dell’offesa alla persona (ancorché a scopo difensivo)”.
Completa il quadro del semaforo rosso agli storditori a ‘ghisa’ e affini la legge 7 marzo 1986, n. 65 (Legge-quadro sull’ordinamento della polizia municipale), che, annota in sentenza la giudice San Giorgio, “avrebbe operato ‘una summa divisio’ tra ‘armamento’ vero e proprio ed altri ‘mezzi e strumenti operativi’ di cui la polizia locale può essere provvista”.

Fonte: Agenzia DIRE




Al via Terrevolute 100 – festival della bonifica: questa sera idrovore ed impianti idraulici si coloreranno del tricolore

Si celebra quest’anno  il Centenario del Congresso Regionale delle Bonifiche Venete, che proprio a San Donà di Piave, nel Marzo del 1922, pose le basi della moderna Bonifica italiana

Centrali idrovore ed impianti idraulici d’Italia si illumineranno del tricolore nazionale questa sera alle ore 22.00, mentre a San Donà di Piave, nel veneziano, riecheggeranno le note dell’Inno di Mameli in piazza Indipendenza (diretta streaming: www.facebook.com/AnbiVeneto): sarà questo significativo momento a anticipare l’inaugurazione della 5° edizione di “Terrevolute – Festival della Bonifica” prevista per domani mattina.

L’iniziativa (promossa da ANBI, ANBI Veneto ed Università degli Studi di Padova) proseguirà fino a domenica 29 Maggio con incontri, convegni, spettacoli, concerti, visite guidate e mostre, dedicati al rapporto tra uomo, acqua e territorio. Con “Terrevolute100”  si celebra quest’anno  il Centenario del Congresso Regionale delle Bonifiche Venete, che proprio a San Donà di Piave, nel Marzo del 1922, pose le basi della moderna Bonifica italiana, definita “integrale”, perché unisce gli aspetti della sicurezza idraulica alla gestione irrigua e che disegnò il territorio italiano così come ancora oggi lo conosciamo.

Il Festival (www.festivalbonifica.it) è patrocinato da Ministero della Transizione Ecologica, Ministero dell’Agricoltura, Regione del Veneto , ANCI Veneto, Comune di San Donà di Piave, Conferenza Sindaci delle Venezia Orientale, Coldiretti, Cia e Confagricoltura.

“L’appuntamento sandonatese di quest’anno – sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – assume una valenza nazionale non solo come momento celebrativo di un significativo evento storico, ma come tappa fondamentale per indicare gli obbiettivi della Bonifica contemporanea, grazie al lavoro di 23 Dipartimenti di 15 Università italiane e che vedrà suggello ufficiale all’annuale Assemblea dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, prevista a Roma, ad inizio Luglio.”

Momento centrale del Festival sarà infatti il grande simposio, che si articolerà tra giovedì e venerdì in piazza Indipendenza, dal titolo “Consorzi di bonifica e sviluppo sostenibile. Itinerari e azioni per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030” e che vedrà il coinvolgimento di rappresentanti di Istituzioni, Università e società civile. Si parlerà di sostenibilità e gestione del territorio, declinando le sessioni sulla base dei “goal” indicati dall’ONU; i panel di discussione saranno trasmessi in diretta streaming su www.facebook.com/AnbiVeneto.

“La nostra è una grande scommessa, che viviamo quotidianamente sui territori: coniugare l’esperienza, che ci deriva dalla storia, alle sfide del nostro tempo, dando loro risposte concrete come dimostrano il sistema irriguo Irriframe, la certificazione di sostenibilità idrica Goccia Verde e l’ormai prossimo Piano Laghetti multifunzionali” precisa Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

“Oggi siamo all’inizio di una nuova fase: quella della Bonifica per la sostenibilità” indica Elisabetta Novello, coordinatrice del Comitato Scientifico di  “Terrevolute” – Portare il simposio e quindi la scienza in piazza è nel DNA dell’Università, ma anche dei Consorzi di bonifica, che hanno il loro fondamento nei principi di autogoverno e sussidiarietà.”

“Ieri le attenzioni si concentravano su esigenze vitali per l’uomo, quali la necessità di abitare e lavorare in terre salubri e coltivabili – aggiunge Francesco Cazzaro, Presidente di ANBI Veneto  – Oggi, a questo obbiettivo si affianca la necessità di preservare l’equilibrio tra attività umane e natura, nel segno di una sostenibilità ambientale, sociale ed economica.”

“Il legame fra due ricorrenze, cioè il centenario del Congresso Regionale delle Bonifiche Venete e gli 800 anni dell’Università di Padova, si concretizza in una manifestazione, che dimostra  ancora una volta  come Ateneo e territorio non solo possano, ma debbano  interagire e collaborare per l’avanzamento della conoscenza e della società. Il coinvolgimento di enti territoriali, amministratori locali e ricercatori, in eventi offerti a pubblici diversi, rappresenta un chiaro esempio della  terza missione universitaria” spiega Paolo Sambo, Prorettore alle Politiche per le Sedi Decentrate dell’Università di Padova.

Nelle serate di Festival, il centro di San Donà di Piave sarà animato da un cartellone di spettacoli, curato dal direttore artistico, Andrea Pennacchi: tra gli altri, ci saranno Ale e Franz (sabato 28 Maggio) e Valerio Aprea (venerdì 27 Maggio); lo stesso Pennacchi interpreterà, domenica 29 Maggio, un monologo scritto appositamente per il Festival  e che ripercorrerà alcuni momenti della vita di Silvio Trentin, tra i principali protagonisti del Congresso di San Donà di Piave nel 1922.

Anche quest’anno “Terrevolute – Festival della Bonifica” si avvale del sostegno di Crédit AgricoleFriulAdria nel quadro della collaborazione strategica con ANBI Veneto, finalizzata a promuovere la green economy: la banca, infatti, ha legato il proprio nome allo studio sul sistema delle risorgive (in fase di completamento) ed al  “Contamination Lab”, il laboratorio di idee innovative, organizzato dall’Università di Padova e da cui ha preso forma il progetto “Irribanc” per l’efficientamento dell’acqua in agricoltura.

Anche la sede del Consorzio di Bonifica Litorale Nord, di Roma, nell’ambito del programma del “Festival della Bonifica” organizzato in occasione del Centenario della Bonifica, questa sera, alle ore 22.00, aderirà tramite la piattaforma Zoom all’evento “Idrovore Tricolori” nel contesto di  Terrevolute 100. L’evento verrà trasmesso su un maxischermo in Piazza Indipendenza a San Donà di Piave, cuore del “Festival della Bonifica”, che inizierà domani per concludersi domenica prossima. “Abbiamo voluto rispondere presente a questo anticipo delle iniziative che prenderanno il via in Veneto domani – ha commentato il Presidente dell’Ente capitolino, Niccolò Sacchetti – che rappresenta un modo per unire tutte le strutture italiane per una ricorrenza particolare e molto sentita.”

L’impianto che verrà illuminato con le luci del tricolore sarà quello di Focene che è anche sede di Anbi Lazio. “Nella nostra regione – ha detto Sonia Ricci, Presidente di Anbi Lazio – Anbi sta cambiando la propria attività di cerniera tra Enti e cittadini-consorziati. Anche queste iniziative aiutano a comprendere la storicità che i Consorzi di Bonifica conservano e l’importanza ed il pregio delle proprie strutture.”




Roma, scomparso lo storico comandante dei Vigili Giovanni Catanzaro

Milani (Sulpl): “Ci lascia una delle figure più carismatiche ed amate del Corpo”

ROMA – Si rincorre sulle chat e sulle pagine Facebook il tam tam di cordoglio per la scomparsa di Giovanni Catanzaro, storico comandante della Polizia Locale di Roma, un uomo che nel Corpo aveva percorso tutti i gradini della propria carriera.

Tra i molti a ricordarlo il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che in una nota del Segretario Romano Marco Milani dichiara: “Esprimiamo dolore e cordoglio per la scomparsa di uno dei Comandanti più carismatici ed amati che il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale abbia mai avuto. Nell’esprimere le nostre più sentite condoglianze alla famiglia, ci piace ricordarlo come un uomo capace di stimolare i suoi uomini al conseguimento dei migliori risultati, esercitarne il controllo in maniera anche rigida ed al contempo difenderli ed assisterli a fronte qualsiasi imprevisto. Qualità tipiche di un Comandante che saputo fare la sua gavetta all’interno del Corpo fino a giungere all’apice. Ci auspichiamo che amministrazione e Comando, sappiano tributargli la giusta memoria”. Così concludono dal sindacato, con quello che appare essere un messaggio indirizzato all’amministrazione Gualtieri.




Vis Casilina (calcio, Terza cat.), la carica di Ricci: “Domenica con la Fidelis sarà una finale”

Roma – E’ il momento decisivo della stagione della Terza categoria del Vis Casilina. I ragazzi del presidente Enrico Gagliarducci hanno vinto ieri nell’impegno infrasettimanale sul campo del fanalino di coda Villa Gordiani con un roboante 7-0 firmato dalle doppiette di Marcelli e Di Maio e dalle reti di Joshua, Di Cristo e Ricci. E’ proprio Alessandro Ricci, centrocampista classe 2000, a parlare della sfida di ieri e del rush finale che attende i capitolini: “Siamo entrati in campo con una grande concentrazione, sapevamo di dover vincere per presentarci al meglio allo scontro diretto di domenica prossima in casa contro la Fidelis. Gli avversari hanno mostrato delle difficoltà, ma è stato soprattutto merito del nostro atteggiamento che da un mese a questa parte è diventato estremamente determinato”. Per il giovane centrocampista, al secondo sigillo stagionale, è ora tempo di guardare avanti: “Abbiamo quattro punti di vantaggio sulla Fidelis (che stasera disputerà una gara in più nell’infrasettimanale, ndr) e mancano tre partite. Domenica loro vengono a farci visita e per noi sarà come una finale da giocare senza nessun tatticismo, ma pensando solo a fare il massimo. Di fronte avremo un avversario che, se è in quella posizione di classifica ed è l’unica squadra imbattuta del girone, vuol dire che ha valori importanti. E’ chiaro che anche un pareggio sarebbe un risultato positivo e perfino con una sconfitta il destino rimarrebbe nelle nostre mani, ma vogliamo chiudere i giochi anche perché siamo convinti che ci sarà una bella atmosfera”. Ricci fa un passo indietro e parla di come è arrivato alla Vis Casilina: “L’anno scorso giocavo a Montecompatri, ma di fatto il campionato di Seconda categoria non è mai partito. Sono approdato in questo gruppo perché un mio caro amico è collega di lavoro di mister Pasquini, ho provato e mi sono trovato bene anche se all’inizio non avrei mai immaginato che potessimo lottare per la vittoria del campionato. Nel tempo sono arrivati bravi giocatori e ora ci crediamo tanto. inoltre c’è una società seria che vuole arrivare almeno in Prima categoria, ma intanto pensiamo al presente”.




Colleferro (calcio, Eccellenza), Moffa: “Vogliamo regalare alla piazza una gioia che manca da 42 anni”

Colleferro (Rm) – Il Colleferro è già al lavoro per la stagione 2022-23. La società del presidente Giorgio Coviello è determinatissima nel fare un salto… storico: “Questa piazza manca dalla serie D da 42 anni – sottolinea il vice presidente Federico Moffa – A tutti noi piacerebbe regalare questa grande soddisfazione alla gente che anche nella stagione appena chiusa ci ha dimostrato grande entusiasmo. A tal proposito devo ringraziare i ragazzi della Brigata 34, gruppo ultrà che si è formato quest’anno e che non solo ha sempre sostenuto la prima squadra, ma anche le altre categorie dell’agonistica. Hanno dato qualcosa in più anche in termini di punti, ne sono convinto. La responsabilità nei loro confronti è grande, anche se noi amiamo affrontare tutte le sfide con il sorriso”. Una fotografia del feeling forte con la città si è vista in occasione di sabato scorso: “Abbiamo organizzato una bellissima festa in piazza Gobetti con tutte le categorie del Colleferro e la location sembrava un “grande lago rosso” vista la grande quantità di tesserati intervenuti – dice Moffa, ritratto nella foto di Leonardo Pera – Un ringraziamento doveroso va anche a tutti gli allenatori della società che hanno prova a dare qualcosa ai ragazzi non solo dal punto di vista tecnico, ma anche umano”. Il Colleferro, comunque, non ha perso tempo e dal punto di vista della prima squadra è già proiettato al prossimo futuro: “Il giorno dopo la vittoria del play out ad Arce ci siamo riuniti per iniziare a programmare la prossima stagione. Sono confermatissimi sia il direttore sportivo Pino Di Cori, sia mister Gian Luigi Staffa che stanno lavorando alla costruzione della rosa che prevediamo di chiudere al 95% già entro l’inizio di luglio, aggiungendo innesti di categoria superiore. Già quest’anno abbiamo inserito nomi di qualità e non mi sarei mai aspettato di dover giocare un play out per la salvezza, ma è anche vero che la formula di questa stagione era “micidiale” e l’ottavo posto dell’Audace con 46 punti non è bastato per ottenere la salvezza senza passare dagli spareggi. Nel prossimo campionato, comunque, il ritorno a due gironi comporterà un ulteriore innalzamento della qualità e quindi dobbiamo farci trovare pronti”.




Pallavolo Marino festeggia un’altra finale regionale e fase nazionale grazie all’Under 15 maschile

Marino (Rm) – La Pallavolo Marino sta vivendo un finale di stagione esaltante. Dopo l’Under 19 maschile (che ha vinto il titolo regionale e domani debutterà nelle finali nazionali di categoria), anche l’Under 15 maschile marinese ha guadagnato l’accesso per la finale laziale della categoria d’Eccellenza ed è già sicura di partecipare alle fasi nazionali che si disputeranno a Cambobasso dal 7 al 12 giugno. Per il club del presidente Sante Marfoli, unico nel Lazio a portare due selezioni alle fasi nazionali e unico ad approdare alle semifinali regionali nelle quattro categorie giovanili maschili (Under 13, Under 15, Under 17 e Under 19), ma anche unica società a partecipare con quattro gruppi alle finali regionali (Under 13 sia nel 3×3 che nel 6×6, Under 15 e Under 19), un risultato che conferma il magistrale lavoro portato avanti da tempo sul settore giovanile maschile. “Il nostro obiettivo lo abbiamo centrato grazie alla vittoria nella semifinale di ieri sera per 3-1 sul campo della Roma 7 che avevamo battuto all’andata per 3-2 – racconta coach Stefano Vazzana – E’ stata una partita davvero tosta, come nel precedente incrocio quando eravamo sotto 2-1. Ieri sera, invece, abbiamo “aggredito” il match partendo molto forte e imponendoci per 25-13 nel primo parziale e per 25-21 nel secondo. La Roma 7 ha provato a replicare nel terzo, sfruttando un nostro calo nella fase centrale e portando a casa il parziale col punteggio di 25-19. Il quarto è stata un’autentica battaglia in cui l’abbiamo spuntata con un tiratissimo 32-30. E’ stata festa grande dopo la gara, ma già da oggi lavoriamo per la finale regionale di domenica che si disputerà a Guidonia: vincere il titolo ci regalerebbe anche la possibilità di saltare la fase di qualificazione nazionale e quindi i motivi che ci spingono sono doppi”. L’avversario di domenica uscirà dal confronto tra Duemila12 e Pontecorvo in programma stasera (anche se i primi si sono imposti 3-0 all’andata): “Al di là dell’avversario, vogliamo dare tutto – dice Vazzana – Certo, il Duemila12 circa un mese fa ci ha inflitto una sconfitta per 3-1 nel match valido per la semifinale provinciale, un k.o. che ci aveva tolto qualche sicurezza. Ai ragazzi dissi che quella sconfitta non doveva essere vista come un fallimento, ma come un’opportunità di crescita e così è stato. Successivamente abbiamo vinto la finale per il terzo posto provinciale con Kk Eur e poi abbiamo cominciato il nostro percorso nel tabellone regionale fino all’approdo in finale”.




Roma, Casal Selce: trattativa tra due uomini finisce a coltellate. Arrestato un commerciante per tentato omicidio

Ad avere la peggio un uomo di 39 anni ricoverato all’ospedale San Camillo in rianimazione, intubato e in prognosi riservata

ROMA – Un 34enne, commerciante romano e già conosciuto alle forze dell’ordine è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione Roma Casalotti e della Sezione Radiomobile della Compagnia Roma Cassia poiché gravemente indiziato di tentato omicidio ai danni di un 39enne romano.

I militari, lo scorso 11 maggio, a seguito di una segnalazione fatta al “112”, sono intervenuti nell’appartamento di via Giuseppe Lazzati, zona Casal Selce, di proprietà del 39enne dove, secondo una ricostruzione dei Carabinieri, i due si erano dati appuntamento per avviare una trattativa circa la cessione di 3 preziosi orologi.

Per motivi ancora in fase di accertamento, tra i due sarebbe nata una lite e con un coltello a scatto – repertato successivamente dai Carabinieri – si sarebbero vicendevolmente colpiti.

Ad avere la peggio è stato il 39enne padrone di casa che ha riportato delle profonde ferite all’addome ed è stato trasferito d’urgenza tramite un’ambulanza del “118” all’ospedale “San Camillo” di Roma, dove si trova ricoverato in rianimazione, intubato e in prognosi riservata.

Anche l’indagato, che ha riportato delle ferite alla regione addominale, è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale “Aurelia Hospital” in codice rosso, dove si trova tuttora piantonato; il suo arresto è stato convalidato.

Sono ancora in corso ulteriori accertamenti finalizzati all’esatta ricostruzione degli eventi che hanno portato al grave episodio.




Prevenzione attentati terroristici: concluso a Roma il “Dexter Vip Day”

Testato alla stazione della Metro di Anagnina il software in grado di rilevare a distanza le tracce di esplosivi su individui in transito in luoghi affollati

Nell’ambito del programma Science for peace and Security della Nato, piattaforma che mira ad una cooperazione pratica tra i Paesi dell’Alleanza Atlantica in ambito di capacity building e di innovazione tecnologica, si è svolto oggi, a Roma presso il “Polo Tuscolano” della Polizia di Stato alla presenza di Autorità italiane ed estere, il “Dexter Vip Day”, evento conclusivo dell’omonimo progetto (Dexter – Detention of EXplosives and firearms to counter TERrorism), finalizzato allo sviluppo di un software per la rilevazione a distanza di tracce di esplosivi su individui in transito in luoghi affollati, in ottica antiterrorismo.

L’estensiva sperimentazione finale del prototipo – denominata Big City Trial – ha già avuto luogo con successo nelle scorse settimane all’interno della stazione Metro Anagnina di Roma, in un’area dedicata ed appositamente allestita con gli apparati tecnologici del sistema.

L’evento è stato aperto dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni Vicarie, Prefetto Maria Luisa PELLIZZARI, che ha sottolineato l’importanza delle tecnologie più avanzate nella costruzione di uno spazio condiviso di sicurezza per i cittadini, da realizzare tramite l’ormai irrinunciabile sinergia tra il settore pubblico, gli stakeholder privati, il mondo delle istituzioni e quello della ricerca.

A seguito degli indirizzi di saluto e della presentazione del progetto, è stata offerta agli ospiti una dimostrazione pratica del dispositivo, condotta – nella stazione Anagnina – attraverso l’utilizzo in sicurezza di tracce di esplosivi e persone dissimulate con indosso i materiali oggetto di rilevazione, resa possibile grazie alla collaborazione della Questura di Roma, che ha curato ogni aspetto di sicurezza.

L’importante progetto, che offre alle Forze di Polizia un valido strumento tecnologico per – tra l’altro – la prevenzione di attentati terroristici, è stato finanziato dalla NATO e vede la partecipazione di otto Paesi membri e partner dell’Organizzazione unitamente ad un consorzio di soggetti pubblici e privati, tra cui le italiane ENEA, ATAC e, quale partner per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il Servizio di Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. Azione di coordinamento inter-istituzionale è stata assicurata, anche con la NATO, a cura del Servizio relazioni internazionali dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia.

L’incontro, oltre a segnare la conclusione della fase sperimentale del dispositivo, ha costituito un importante momento di confronto e dialogo che sarà certamente foriero di future collaborazioni, anche con la NATO, sul tema dell’utilizzo della tecnologia applicata al settore della sicurezza e della cooperazione di polizia.




Professione infermiere, primo rapporto sulle violenze: 125mila casi sommersi in un anno

Il 32,3% degli infermieri, pari a circa 130mila professionisti, nell’ultimo anno, ha subito violenza durante i turni di lavoro. Ma 125mila casi sono casi sommersi. Nel 75% le vittime sono state donne. E’ quanto emerge dalla ricerca CEASE-it (Violence against nurses in the work place), conclusa ad aprile 2021 e svolta da otto università italiane, (capofila l’Università di Genova) su iniziativa della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).

Numeri che, in molti casi, non sono intercettati e registrati in quanto le aggressioni non vengono neppure denunciate perché ormai sono percepite e  considerate, dagli stessi infermieri, come dinamiche connaturate alla professione. Si configura così, con proporzioni vastissime, il fenomeno del ‘sommerso’. Ogni anno l’Inail registra 11mila casi di violenza denunciati come infortuni sul lavoro: 5mila sono infermieri. Un dato che rende gli infermieri la categoria più soggetta a questo fenomeno, ma ai numeri ufficiali bisogna anche aggiungere il sommerso di 125mila vittime che non hanno denunciato.

Su queste dinamiche pesa la carenza di infermieri negli organici: un’assistenza efficiente si ha con un rapporto infermiere paziente 1 a 6 ma, allo stato attuale, il rapporto è 1 a 12. Secondo la Fnopi, in base agli standard previsti del cosiddetto ‘DM 71’ (la delibera del 21 aprile 2022 del Consiglio dei ministri), occorre aumentare l’attuale organico con 70mila infermieri aggiuntivi. Con l’attuale carenza si restringe pericolosamente il tempo di cura oppure si aumenta la possibilità che l’infermiere precipiti in una condizione di “burnout” (33%). A ciò bisogna aggiungere che il 10,8% di chi ha subito violenza, presenta danni permanenti a livello fisico oppure psicologico. Per comprendere le drammatiche proporzioni del problema, è utile un raffronto: il 46% degli infermieri ha subito violenze durante l’esercizio della professione, i medici si attestano al 6%.

“Per restituire dignità all’attività professionale e per garantire la sicurezza degli infermieri durante l’orario lavorativo, spiega Barbara Mangiacavalli,  presidente della Federazione nazionale degli ordini degli infermieri – è quanto mai urgente inserire questa professione tra le categorie usuranti, mentre ora è riconosciuta soltanto la classificazione tra i “lavori gravosi. Lo studio – aggiunge Mangiacavalli, – descrive le caratteristiche degli episodi di violenza e individua i fattori predittivi e le cause. I correttivi di cui c’è bisogno derivano da qui. E su queste basi sarà sicuramente più immediato il lavoro dell’Osservatorio di tutte le professioni che il ministero della Salute coordina, anche per organizzare la formazione”.

“Lo studio ha dimostrato che gli infermieri conoscono i tratti e le caratteristiche di un potenziale comportamento di aggressione fisica o verbale; tuttavia per varie ragioni non riescono a intercettare e prevenire questi episodi”, spiega la professoressa Annamaria Bagnasco, dell’Università di Genova, coordinatrice della ricerca. “Una delle concause dimostrate dallo studio – spiega – è la comunicazione inadeguata che avviene tra il personale e l’assistito e/o l’accompagnatore; tuttavia, i processi comunicativi sono ampiamente influenzati dall’ambiente di lavoro, dallo staffing e dal benessere dei professionisti. In questo momento lo studio sta fornendo ulteriori dati, su cui stiamo lavorando, per mettere in correlazione lo staffing, il benessere degli operatori e il benessere dei professionisti con gli episodi di aggressione, al fine di poter ipotizzare i fattori predittivi di questi eventi”, conclude Bagnasco.




Giornata internazionale dei minori scomparsi: ecco i dati del Viminale

Nel primo quadrimestre del 2022 sono 3.589 i minori scomparsi, il 64,63% del totale delle denunce di scomparsa, che ammontano a 5.553, di cui 1.180 italiani e 2.409 stranieri. La percentuale dei ritrovamenti è del 72,11% per gli italiani e del 31,17% per gli stranieri.

Oggi ricorre la Giornata internazionale dei minori scomparsi; i dati arrivano dal Commissario di Governo per le persone scomparse.

Secondo i dati presenti nel C.E.D. del Ministero dell’Interno, nel 2021 i minori scomparsi sono stati in totale 12.117 (cioè il 62,88% del totale delle denunce di scomparsa, che ammontano a 19.269), di cui il 3.324 italiani e 8.793 stranieri. La percentuale dei ritrovamenti è del 79,27% per gli italiani e del 26,35% per gli stranieri.

Dai dati complessivi emerge che più della metà delle denunce di scomparse riguarda minori, con una prevalenza di stranieri entrati clandestinamente sul territorio nazionale ed inseriti nell’apposito circuito di protezione e integrazione. I minori italiani scomparsi, invece, sono spesso vittime di disagi familiari e relazionali ovvero di concause che ne provocano l’allontanamento: droga, debiti, cyberbullismo, adescamenti in web, casi di revenge porn. Altri casi, invece, riguardano minori vittime di contese familiari o genitoriali.

Sensibilizzare e prendere coscienza del fenomeno aiuta a diffondere messaggi utili ed immediatamente efficaci: chiamare subito le forze di polizia è, ad esempio – spiega l’Ufficio del commissario di governo per le persone scomparse – importante per avviare le ricerche. L’esperienza dimostra che le prime ore, quelle immediatamente successive alla scomparsa, sono fondamentali per le ricerche e per scongiurare i rischi anche per l’incolumità del minore. E’ quindi fondamentale denunciare subito la scomparsa presso gli uffici delle Forze di Polizia e, nell’immediatezza, contattando il 1-1-2 Numero Unico di Emergenza. In Italia è inoltre attivo – grazie a un Protocollo tra Ministero dell’Interno e Telefono Azzurro – anche il numero unico europeo per i minori scomparsi 116000.

La Polizia di Stato, in caso di scomparsa di persone, mette adesso a disposizione anche l’app YouPol, nata per segnalare episodi di spaccio e bullismo ed estesa anche ai reati di violenza domestiche. Oggi tramite YouPol chiunque può segnalare notizie ritenute utili alla ricerca e al rintraccio di persone scomparse. L’app, accessibile dal sito della Polizia di Stato e dagli store iOS e Android, offre la possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato impegnati nelle Sale operative delle Questure.