Castel Gandolfo, non vedenti su due ruote: una giornata all’insegna dell’accessibilità e del made in Italy

CASTEL GANDOLFO (RM) – Una giornata di sensibilizzazione sulle disabilità visive, nella suggestiva cornice del Lago Albano di Castel Gandolfo, promossa da Meta Comunicazione, Le Aquile dei Castelli Moto Club Guzzi APS, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Roma e Provincia, con il patrocinio del Comune di Castel Gandolfo.
 
Sabato 10 settembre, dalle ore 10:00, presso gli spazi del Saroli Tennis Club, i non vedenti che hanno aderito all’iniziativa, saliranno in sella ai motoveicoli, guidati da gentleman driver, e partiranno per un giro turistico che toccherà i comuni di Castel Gandolfo, Albano Laziale e Rocca di Papa. I partecipanti potranno anche vivere un’esperienza tattile, affidata a personale specializzato, che illustrerà loro tratti e forme delle moto, alcune delle quali d’epoca. Madrine dell’evento, le modelle della CineFashionGroup, che indosseranno le t-shirt, realizzate e donate dallo stylist Andrea Ubbiali. Ad immortalare i momenti di questa giornata, gli scatti di Giancarlo Fiori.
 
“Occasioni come questa sono utili non solo per trascorrere una bella giornata insieme – commenta Andrea Titti, giornalista, non vedente e promotore dell’iniziativa – ma servono soprattutto a sensibilizzare sul tema dell’accessibilità, e su quanto sia fondamentale costruire una società davvero inclusiva all’insegna di effettive pari opportunità”.
 
Sulla stessa linea Ippazio Aradeo, Presidente del Moto Club Guzzi Le Aquile dei Castelli: “Il nostro club si fonda sulla passione, tanto quanto ambisce a caratterizzarsi per una spiccata vocazione sociale. Ecco perché collaborare all’organizzazione di questo appuntamento è stato per noi naturale. Anche Giorgio Parodi, fondatore della Moto Guzzi, subì la perdita di un occhio durante uno scontro aereo nel II conflitto mondiale, che lo costrinse ad abbandonare la sua passione per il volo”.
 
Tra i partner dell’evento anche il Modavi Onlus (Movimento delle Associazioni Italiane di Volontariato della Provincia di Roma).
 
 
 
 
 




Grottaferrata, in manette “topo d’appartamento”: incastrato dalle immagini di una autovettura noleggiata

Le indagini sono state condotte dai Carabinieri della Stazione di Grottaferrata
 
GROTTAFERRATA (RM) – I Carabinieri della Stazione di Grottaferrata, su delega della Procura della Repubblica di Velletri, hanno arrestato un 47enne italiano, di etnia rom, gravemente indiziato di furto in abitazione. Nel mese di giugno 2022, la proprietaria di un appartamento, situato a Frascati, durante la sua assenza, subiva il furto di monili in oro il cui valore è stimabile in diverse migliaia di euro.
 
I militari di Grottaferrata, analizzando le risultanze del sopralluogo svolto nell’appartamento e acquisite le testimonianze di alcune persone, hanno avviato delle indagini che hanno consentito di identificare un’autovettura, risultata poi noleggiata, utilizzata dall’indiziato del reato, le cui immagini fotografiche coincidevano con la descrizione in possesso dei militari.
 
La Procura della Repubblica di Velletri, concordando pienamente con l’attività investigativa condotta, ha richiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale di Velletri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti dell’indagato, che è stato condotto presso il carcere di Velletri.
 
 
 
 
 
 
 




Ostia, scoperto un museo occulto di tesori archeologici: sequestrata collezione di oltre 7mila beni

Il ritrovamento grazie a una perquisizione dei Finanzieri presso una abitazione privata situata al lido di Ostia
 
OSTIA (RM) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto e sequestrato una collezione privata di oltre 7.000 beni di interesse storico/archeologico, proposti per la vendita a facoltosi acquirenti in cerca di possibili investimenti, tramite un catalogo fotografico.
 
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Colleferro hanno rinvenuto, nel corso di una perquisizione eseguita di iniziativa presso un’abitazione situata a Lido di Ostia, una vera e propria galleria d’arte in cui erano esposti in apposite teche in legno e vetro – catalogati accuratamente – fossili, anfore, vasellame e statue in terracotta e ceramica, armi, oggetti sacrali, ornamenti in oro, argento, bronzo, avorio ed osso, strumenti medico-chirurgici ed oltre 4.000 monete in oro, argento e bronzo.
 
I reperti, affidati in custodia al Museo Archeologico Comunale di Colleferro, sono databili a partire dal periodo cretaceo per quanto riguarda i fossili, mentre gli altri sono risalenti al periodo compreso tra il IX secolo A.C. ed il XIX secolo D.C..
 
L’operazione si è conclusa con la denuncia di un soggetto alla Procura della Repubblica di Velletri per riciclaggio e violazione alle norme a tutela del patrimonio storico/archeologico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




Città del Vaticano, consegnato a Papa Francesco il premio del Perdono

CITTA’ DEL VATICANO – È stato consegnato formalmente nelle mani di Papa Francesco il Premio del Perdono, il riconoscimento dedicato alla difesa dei più deboli, all’affermazione della pace tra i popoli, ispirato al lascito morale di Celestino V e istituito quest’anno nell’ambito della Perdonanza Celestiniana. Il Santo Padre ha accolto in udienza, a Piazza San Pietro a Roma, la delegazione guidata dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e dal vescovo ausiliare dell’Aquila, monsignor Antonio D’Angelo, e costituita dal vice sindaco e coordinatore del Comitato Perdonanza, Raffaele Daniele, dalla vicepresidente del Comitato Perdonanza, Fabrizia Aquilio, e da Paolo Mazzeschi, l’orafo scultore che ha realizzato l’opera. Ha accompagnato la delegazione anche il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Il premio presenta in primo piano il Fiore della Memoria, simbolo del dolore e della speranza della città che rinasce, sormontato da tre archi quale citazione della Porta Santa di Collemaggio.
 
“Per me è stato un momento di grande emozione consegnare il premio direttamente nelle mani del Santo Padre – ha dichiarato il sindaco a margine dell’udienza – Ho avuto modo di illustrarglielo nei dettagli e lui ne ha apprezzato il significato, lo ha accarezzato. Ci ha ricordato la gioia con cui è stato all’Aquila e ci ha espresso felicità per averlo insignito del Premio del Perdono”. Biondi ha ricordato a Papa Francesco la collaborazione costante con la Chiesa dell’Aquila e l’arcivescovo, card. Giuseppe Petrocchi.

“Perdonare non significa dimenticare, ma elaborare il torto subito e riconciliarsi con il mondo, un’esigenza mai come ora così sentita. Quest’anno, pertanto, la scelta non poteva che cadere su una figura, quella di Papa Francesco, che si pregia di racchiudere tutte le caratteristiche del perfetto insignito, in considerazione del forte valore simbolico del premio conferito e ispirato all’amore di Celestino V nei confronti degli ultimi, dei poveri e degli afflitti. Il Santo Padre con la sua presenza straordinaria all’Aquila per l’apertura della Porta Santa e con la concessione eccezionale dell’indulgenza plenaria per un anno, ci ricorda che tutti possono collaborare a edificare un mondo più pacifico: a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in famiglia, nella società e con l’ambiente, fino ai rapporti fra i popoli e fra gli Stati” ha concluso il primo cittadino.

 
 




La BioDesign Foundation presenta i progetti Vox Maris e Life Safe Project: il futuro parte da una rete

Sono state già raccolte oltre 100 tonnellate di reti e materiali da pesca a Chioggia, impedendone l’abbandono in mare
 
A distanza di un anno dal suo lancio, la BioDesign Foundation, l’organizzazione no profit che si occupa di promuovere il rapporto tra uomo, tecnologia, produzione e ambiente attraverso la ricerca e la messa in atto di soluzioni sostenibili alle sfide poste dai problemi ecologici globali, ha compiuto importanti passi avanti nel progetto realizzato nella laguna veneziana, a Chioggia.
 
La volontà e la lungimiranza del Consorzio degli Armatori di Chioggia e di alcuni pescatori che da anni cercano una soluzione per la raccolta e lo smaltimento delle reti dismesse, hanno portato il presidente del Consorzio degli Armatori, Roberto Penzo, a rivolgersi alla BioDesign Foundation. L’Organizzazione, tramite il proprio Earth Solution Project si è resa disponibile a trovare una soluzione concreta per far sì che tutte le reti a disposizione dei pescatori vengano consegnate alla Fondazione, optando per la salvaguardia e la tutela del nostro Mar Mediterraneo in cui finiscono ogni anno tonnellate di reti da pesca e rifiuti di plastica, dando vita al progetto Vox Maris.
 
Roberto Fiorello, direttore Amministrativo della BioDesign Foundation, ha approfondito la collaborazione con il Mercato Ittico e il Comune di Chioggia per poter posizionare alcuni container scarrabili per la raccolta del materiale da pesca presso il Mercato Ittico. La BioDesign Foundation premia economicamente i pescatori che recuperano le reti e i rifiuti di plastica raccolti in mare, acquistando le reti e i materiali da consumo dei pescherecci che al momento della consegna vengono pesati e pagati al kg.
 
È grazie a questo impegno collettivo che sono state già raccolte oltre 100 tonnellate di reti e materiali da pesca a Chioggia, impedendone l’abbandono in mare.
 
Trovata la soluzione per la raccolta di reti da pesca e rifiuti plastici, Elio Dall’Acqua, portavoce dei pescatori più sensibili al tema della salvaguardia dell’ambiente, si è rivolto nuovamente alla BioDesign Foundation ponendo un’ulteriore sfida. L’intento è trovare il modo di salvaguardare la cosiddetta “pesca indesiderata” (Bycatch), ovvero quegli organismi che vengono involontariamente intrappolati dalle reti dei pescherecci come molluschi, stelle marine, granchi e molti altri esseri viventi che costituiscono il motore silenzioso del prezioso ecosistema marino e che spesso deperiscono nei pozzetti delle imbarcazioni.
 
Dopo attente verifiche insieme a Dall’Acqua e ai pescatori, la BioDesign Foundation ha trovato una soluzione ideando delle vasche salva vita installate a spese della Fondazione sulle imbarcazioni: nasce così il “Life Safe Project”.
 
A seguito della presentazione del progetto al Dipartimento di Biologia Marina dell’Università di Padova è stato delineato uno studio scientifico volto alla salvaguardia di questi organismi. In collaborazione con la professoressa Carlotta Mazzoldi – docente di Biologia Marina dell’Università di Padova, sono stati analizzati l’efficacia e il sistema delle vasche salvavita, realizzate su misura in acciaio Inox e installate sui pozzetti dei pescherecci. Dall’analisi si stima che fra il 50% e il 70% della pesca indesiderata potrebbe sopravvivere grazie all’utilizzo di questa semplice ma efficiente tecnologia.
 
Il sistema elaborato per il Life Safe Project prevede che il contenuto delle reti (ovvero il pescato che andrà venduto, oltre agli organismi involutamente tirati a bordo) vengano scaricati su un apposito tavolo-contenitore riempito d’acqua a temperatura controllata. Su questi piani viene svolta rapidamente la suddivisione del pescato: quanto destinato alla vendita viene raccolto e riposto in celle frigorifere; gli “animali indesiderati” vengono invece travasati allo sbarco, mediante l’utilizzo di un ingegnoso scivolo, in una vasca-acquario simile per ambiente al fondale marino. Da qui, gli stessi vengono poi rimessi in mare attraverso un tubo immerso a due metri di profondità, per ostacolare l’eventuale cattura da parte dei gabbiani.
 
 
La BioDesign Foundation finanzierà dal mese di ottobre 2022 due borse di studio destinate a due biologi marini che svilupperanno uno studio scientifico, condotto dall’Università di Padova, su otto imbarcazioni –di cui solo quattro provviste di vasche salvavita, per censire e comparare i dati relativi al numero di vite marine salvate.
 
In una fase successiva, ogni pescatore che prenderà parte al Life Safe Project, installando una vasca salvavita sulla propria barca, riceverà una certificazione collegata ad un codice personale in grado di tracciare il lavoro svolto e sarà munito di una bandiera distintiva, strumenti che faciliteranno la vendita dei propri prodotti ittici, nel segno di una pesca etica.
 
“La natura funziona come un orologio, in cui ogni componente ha una collocazione precisa, per nulla casuale. Segue infatti un piano preciso e l’equilibrio è dato dall’interazione di tutti gli ingranaggi, anche i più piccoli e in apparenza insignificanti. Il mare è il nostro motore più importante sulla terra, un bene prezioso, che dobbiamo impegnarci a preservare per la nostra sopravvivenza – afferma Roberto Guerini, Fondatore e Presidente della BioDesign Foundation.
 
Attraverso la BioDesign Foundation e i suoi progetti stiamo dando vita alla missione di Luigi Colani, designer visionario che ha plasmato la nostra moderna concezione di Design organico, tenendo la natura come costante forma di ispirazione.
 
“Realizzare un mondo più etico e sostenibile è possibile – prosegue Roberto Guerini, la BioDesign Foundation dedica gran parte delle proprie attività al progetto Vox Maris per rimuovere più plastica e reti possibili dai nostri mari: grazie al supporto dei Team di attivisti denominati “The Custodians of the Future” la BioDesign Foundation ripulisce mari, spiagge, boschi e fiumi dalla plastica e si impegna sul fronte dell’insegnamento attraverso percorsi didattici volti ad aumentare la consapevolezza del vivere in armonia con la natura”.
 
 
L’obiettivo della BioDesign Foundation e del Presidente del Consorzio Armatori di Chioggia è quello di portare ed espandere il progetto Vox Maris – Salva Vita in ogni porto d’Italia e del mondo.
 
È infatti con questo intento che la BioDesign Foundation ha iniziato – tramite l’operato del proprio Direttore per l’Italia e il Mediterraneo, l’Avvocato Emanuele Mazzaro, ad estendere le stesse iniziative anche al mercato ittico di Pila e Caorle, prefiggendosi come traguardo di ubicare entro il 2023 in tutti porti più importanti d’Italia e del Mediterraneo i punti di raccolta di reti e plastica recuperata dal mare, per divulgare il progetto Salva Vita.
 
 
Nel prestigioso Palazzo Grassi di Chioggia, una delle sedi delle attività didattiche dell’Università di Padova, verrà allestita una mostra all’interno del museo di Zoologia Adriatica dedicata al BioDesign Codex, con diverse opere del Maestro Luigi Colani ispirate alla bellezza del mare: sarà infatti possibile ammirare, tra le tante, aerei dalle linee sinuose come delfini, costruzioni che ricordano la maestosità della manta e treni magnetici che assomigliano per struttura a totani.
 
Il BioDesign Codex di Luigi Colani “90% natura, 10% trasformazione” dimostra come l’applicazione del BioDesign renda possibile una totale armonia tra uomo, tecnologia e natura. Una sezione della mostra avrà come focus la plastica, in particolare la microplastica, e sarà realizzata insieme agli specialisti in questo settore dell’Università di Padova.
 
“La Microplastica genera nel mare danni incalcolabili”.
 
BioDesign Foundation
 
Scopo della BioDesign Foundation, che opera a livello nazionale e internazionale senza fini di lucro sotto il nome di Earth Solution Platform, è quello di preservare l’eredità di Luigi Colani di utilizzare il BioDesign per proteggere l’ambiente. La Fondazione sostiene, promuove e sviluppa progetti e iniziative che si occupano di BioDesign, al fine di consentire un’efficace e sostenibile progettazione e produzione. Sviluppa e promuove cicli economici ecologici e chiusi, promuove singole imprese che sostengono lo scopo della Fondazione, l’attività di ricerca e sviluppo, nonché le imprese e le azioni scientifiche, culturali, educative, artistiche e filantropiche, che a loro volta perseguono uno scopo benefico e no profit.
 
La BioDesign Foundation è Svizzera ed è stata fondata il 31 maggio 2021, con domicilio 9004 St. Gallen.
 
Luigi Colani (1928-2019)
 
Nella sua lunga carriera iniziata negli anni Cinquanta, lo “scienziato della forma” ha lavorato per le principali marche automobilistiche, tra cui Fiat, Alfa Romeo, lancia Wolkswagen e BMW. Negli anni Sessanta si è dedicato alla progettazione di componendi e mobili d’arredo e negli anni Settanta ha espanso la sua creatività in diversi settori, disegnando molteplici oggetti e complementi d’arredo tra cui camion, cucine, penne a sfera e televisori.
 
Roberto Guerini
 
Roberto Guerini ha lavorato come designer e interior designer mentre si stava laureando in Economia Aziendale a San Gallo, in Svizzera. Ha disegnato e commercializzato le proprie collezioni di complementi d’arredo e di arredamento e da vari anni si occupa di organizzazione di eventi culturali.
 
È co-fondatore e CEO di Ylem GmbH e Albatros Management AG, Colani Design e ATMOS Warehouse Bio. È autore della biografia di Luigi Colani e del Codice BioDesign. Come direttore della Fondazione Colani, continua a portare avanti l’eredità di Colani – BioDesign. Roberto Guerini è stato nominato Colani Chief Designer da Luigi Colani dal 2013.
 




A Bruxelles torna il Festival del Fumetto dal 9 all’11 settembre

_.WLEDITFIELD_WRITER_BEHAVIOR” style=”VISIBILITY: hidden” clsid=”clsid:39e96718-eaaf-4223-812b-a44f47f52a88″> Focus su Goldrake UFO Robot e su Marsupilami, personaggio che quest’anno compie 70 anni. In programma anche una mostra di opere d’arte del Louvre rivisitate in chiave fumettistica

Dai manga al 70° anniversario di Marsupilami, passando per i grandi classici di sempre come i Puffi, Lucky Luke e Tintin: il Festival del Fumetto di Brussels torna finalmente alla sua forma originaria dopo due anni di edizioni in versione ridotta e si rinnova per garantire ancora più divertimento agli appassionati della nona arte.
L’evento si svolgerà alla Gare Maritime all’interno del centro Tour & Taxis dal 9 all’11 settembre e prevede decine di eventi gratuiti legati all’arte del fumetto: sessioni di autografi con gli autori, workshop interattivi di disegno e illustrazione, mostre, laboratori per bambini e le imperdibili parate a tema con balloon giganti che rappresentano i protagonisti delle serie più amate.
Ospite d’eccezione, Marsupilami, il celebre personaggio nato dalla fantasia di André Franquin nel 1952 che quest’anno celebra il suo settantesimo anniversario. Protagonista di serie a fumetti e cartoni animati che sono stati pubblicati anche in Italia, Marsupilami è un animale immaginario caratterizzato dal pelo giallo maculato e da una lunga coda prensile: per difendere la sua amata giungla dalla distruzione si prende gioco degli uomini, trasmettendo, con le sue vicende divertenti, importanti valori legati alla tutela dell’ambiente, mai attuali come oggi. Proprio per questo, il simpatico personaggio è stato scelto per rappresentare l’intera manifestazione, come si vede dai manifesti realizzati dall’artista belga Renaud Collin. I bambini e i fan di vecchia data potranno incontrarlo tra gli spazi del Festival e scattare una foto ricordo.
Spazio anche agli appassionati di manga, con due mostre monografiche su Goldrake UFO Robot (Grendizer per i belgi), e Naruto, eroi del fumetto giapponese di ieri e di oggi, ubicate all’interno degli spazi del Belgian Comic Strip Center. Goldrake si interroga su cosa significhi essere un eroe e sui principali problemi dei giorni nostri, come il riscaldamento globale, le guerre, ecc.
Appuntamento da non perdere anche al Musée de la Bande Dessinée, il museo del fumetto che, oltre alla bellezza art nouveau della propria location, offre bozzetti, memorabilia e un percorso interattivo alla scoperta della storia del fumetto. Durante il Festival ospiterà la mostra temporanea “Comics at the Louvre” in cui le opere d’arte esposte in uno dei musei più famosi del mondo prendono vita e si trasformano in vignette fumettistiche.
Ursula Jone Gandini, Direttore Italia Ufficio del Turismo di Bruxelles, dichiara: “Bruxelles è da sempre una città molto legata alla cultura pop e al fumetto e ha visto la nascita di diversi personaggi molto amati da tutte le generazioni. Gli appuntamenti del Festival sono perfetti per tutta la famiglia, con un occhio di riguardo rivolto ai bambini, che potranno vivere l’esperienza unica di incontrare dal vivo i loro beniamini! Per semplificare la scoperta dell’immenso patrimonio di Bruxelles dedicato ai fumetti, abbiamo realizzato una mappa con la posizione di musei, murales e altri punti di interesse, disponibile sul sito di Visit Brussels”.




Eastern Economico Forum, Putin: “Impossibile isolare la Russia”

“Limitare i prezzi del gas russo è un’altra stupidità che non ha futuro”

Le sanzioni imposte dai Paesi occidentali alla Russia costituiscono “una minaccia al mondo intero”, ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, nel suo discorso all’Eastern Economico Forum a Vladivistok.

“La pandemia è stata rimpiazzata da nuove sfide globali che pongono una sfida al mondo intero. Mi riferisco alla frenesia delle sanzioni occidentali, agli aggressivi tentativo (dell’Occidente) di imporre un modello di comportamento ad altri Paesi, privandoli di sovranità e soggiogandoli al suo volere”, ha detto il capo del Cremlino.

Putin ha detto che “è impossibile isolare la Russia’, con riferimento alle sanzioni occidentali. Putin, che parla all’Eastern Economic Forum a Vladivostok, ha aggiunto – citato dalla Tass – che “la Russia non ha perso e non sta perdendo nulla a causa dell’Operazione speciale (l’invasione dell’Ucraina, ndr), ma ha anzi rafforzato la propria sovranità”. Il leader russo si è detto certo che “l’economia globale attraversa un periodo difficile, ma la logica della cooperazione vincerà sicuramente”.
La Russia non ha iniziato le azioni di combattimento in Ucraina, ma “sta cercando di mettere fine ad esse, perché è dal 2014 che continuano”, ha detto il presidente russo.

Putin ha affermato di avere in mente di imporre restrizioni sull’esportazione di grano e sementi ucraini verso l’Europa e di volerne discutere con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. “Forse – ha dichiarato Putin da Vladivostok, citato dalla Tass – dovremmo pensare di limitare l’export di grano e altri alimenti lungo questa rotta (fra l’Ucraina e l’Europa, ndr). Credo proprio che ne parlerò con il presidente turco Erdogan. Dopotutto, siano stati noi a elaborare il processo di esportazione dei cereali ucraini”.
“Limitare i prezzi del gas russo è un’altra stupidità che non ha futuro”, ha affermato Putin. “Il mercato europeo delle risorse energetiche – afferma Putin – era un tempo privilegiato, ora non lo è più”. Per il presidente russo, “la domanda di risorse energetiche della Cina cresce e gli accordi energetici con la Russia funzionano”.




Zaporizhzhia, rapporto Aiea: “Situazione insostenibile” e la Russia chiede chiarimenti

Situazione “senza precedenti”, ha avvertito l’Aiea in un rapporto di 52 pagine in cui evidenzia tutte le criticità emerse nella visita

La Russia ha chiesto all’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’Energia atomica, dei “chiarimenti” sul suo rapporto sulla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia – definita nel documento “insostenibile” -, ha dichiarato a Interfax il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. “C’è bisogno di chiarimenti supplementari, perché quel rapporto contiene un certo numero di punti interrogativi. Abbiamo chiesto questi chiarimenti al direttore generale dell’Aiea”, Rafael Grossi. Ieri l’ambasciatore russo all’Onu ha deplorato che il rapporto non “indicasse chiaramente” che sarebbero gli ucraini a bombardare la zona della centrale.

“In attesa della fine del conflitto e del ripristino di condizioni stabili, c’è urgente bisogno di misure ad interim per evitare che un incidente nucleare sia provocato dai danni fisici causati da strumenti militari”. Dopo la missione a Zaporizhzhia, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica denuncia una situazione “insostenibile” e mette nero su bianco i rischi di un disastro nella centrale nucleare più grande d’Europa, da settimane al centro degli scontri in Ucraina, che “può avere un serio impatto nel Paese e oltre i suoi confini”. Per questo, gli esperti dell’Onu lanciano un appello per “l’urgente creazione di una zona di protezione della sicurezza nucleare”. La situazione è “senza precedenti”, avverte l’Aiea in un rapporto di 52 pagine in cui evidenzia tutte le criticità emerse nella visita conclusa poche ore fa, mentre a Zaporizhzhia si sono registrate nuove potenti esplosioni per cui Mosca e Kiev continuano a rinnovarsi accuse reciproche. “E’ la prima volta che un conflitto militare si è svolto tra le strutture” di una centrale di queste dimensioni, sottolinea il documento stilato dai tecnici, che “hanno osservato danni in diverse zone causati dagli eventi segnalati” in relazione al conflitto, “con alcuni dei danni vicino agli edifici del reattore”. Gli esperti, si legge nel testo, “hanno osservato che alcuni lavori di riparazione erano già stati effettuati o erano in corso per alcuni dei danni e hanno notato che ulteriori lavori sarebbero necessari per riparare tutti i danni causati”. Inoltre per l’Aiea, che nella centrale ha lasciato due tecnici come sentinelle per monitorare gli sviluppi, l’attuale situazione “è chiaramente insostenibile” anche per i lavoratori ucraini della centrale, che “operano in condizioni estremamente stressanti sotto il controllo delle forze armate russe”.

In attesa dell’intervento al Consiglio di sicurezza dell’Onu del direttore generale dell’ente, Rafael Grossi, l’appello a fermare i raid è però caduto nel vuoto. Russi e ucraini ancora una volta si sono accusati a vicenda di aver compiuto i bombardamenti che poco dopo mezzogiorno hanno provocato una potente esplosione a Energodar, la città che ospita l’impianto, causando un’immediata interruzione delle forniture di elettricità e acqua ai residenti. I filorussi hanno poi riferito di danni a un serbatoio di olio combustibile, che sarebbe finito nel canale che fornisce acqua per il funzionamento della struttura. Denunce su cui neppure l’Aiea è riuscita a fare pienamente chiarezza, potendo solo verificare gli effetti dei raid. Del resto, ha sottolineato il numero uno dell’ente nucleare ucraino Energoatom, Petro Kotin, la missione sconta un limite di mandato per cui non può pretendere che Mosca ponga fine alla sua “occupazione”, che costituisce “la radice del problema”. Per questo, ha aggiunto, per arrivare a una smilitarizzazione servirebbe piuttosto un intervento di peacekeeping con la partecipazione dei caschi blu dell’Onu. Mentre gli occhi restano puntati su Zaporizhzhia, il conflitto avanza. Dopo il successo simbolico dello stop al referendum in programma a Kherson per l’annessione alla Russia, le forze ucraine hanno rivendicato un’ulteriore avanzata della controffensiva, che trova conferme anche dal Pentagono. Per il consigliere presidenziale Oleksiy Arestovych, “dall’inizio dell’operazione di liberazione del sud dell’Ucraina, l’esercito ha ripreso diversi insediamenti sulla sponda occidentale del Dnepr” e nelle prossime settimane sarà in grado di accerchiare il nemico sulla sponda opposta del fiume, iniziando a ricacciarlo indietro. Una scommessa che si affianca ai progressi rivendicati sul fronte orientale, mentre un consigliere di Kiev ha detto di aspettarsi a breve l’annuncio di “grandi notizie dal presidente Zelensky sulla controffensiva nella regione di Kharkiv”. E intanto, anche la resistenza continua la sua battaglia. A Berdyansk, sul mar d’Azov vicino a Mariupol, il comandante russo della città “occupata” è rimasto gravemente ferito dall’esplosione di un’autobomba in pieno giorno e in pieno centro.




Dopo la carne sintetica e il pesce in provetta, arriva anche il latte senza mucche: fermo no di Coldiretti Lazio: “Minaccia per made in Italy”

 
Dopo la carne sintetica arriva anche il latte senza mucche e il pesce in provetta. Una deriva preoccupante che mette in allarme Coldiretti Lazio, da sempre in prima linea contro quello che è un vero e proprio attacco al Made in Italy da parte delle multinazionali del cibo.
 
Coldiretti si è da subito schierata contro questi prodotti e ha promesso dura battaglia. E ora potrebbe arrivare presto sugli scaffali dei supermercati una nuova minaccia per la filiera del latte vero, ovvero quello sintetico, realizzato attraverso la tecnica della fermentazione di precisione.
 
“Non possiamo accettare – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – che in un periodo drammatico dal punto di vista economico, come quello che stiamo vivendo, vengano messe a rischio le nostre stalle. La situazione è critica per le aziende zootecniche che a fatica stanno cercando di rialzarsi prima dalla crisi determinata dalla pandemia, poi dalle speculazioni sul latte e successivamente dalle ripercussioni del conflitto in Ucraina, fino ad arrivare alla siccità che ha portato ad un calo della produzione dei foraggi e del latte del 30% e ora devono fronteggiare anche il caro energia. Tutto questo è inaccettabile ”. Un settore, quello della zootecnia, che nel Lazio offre lavoro ad oltre 20 mila persone. 
 
Il latte in provetta nasce copiando il gene responsabile della produzione delle proteine del latte nelle mucche e inserito nel lievito. Questo viene messo in dei fermentatori per produrre delle proteine del latte a cui verranno aggiunte in laboratorio vitamine, minerali, grassi e zuccheri non animali.
 
“Non accetteremo mai che venga chiamata “carne” – conclude Granieri – un insieme di ingredienti vegetali o peggio ancora dei prodotti sviluppati in laboratorio con materiale sintetico, nei quali della carne non c’è assolutamente nulla e neanche delle proteine vegetali. E la stessa cosa vale per il pesce in provetta e per il latte sintetico.  Questo futuro che si preannuncia in provetta, mette a rischio la nostra biodiversità, che rappresenta anche la nostra istintività e allo stesso tempo rappresenta una minaccia per la sopravvivenza stessa dell’agricoltura”.
In passato la Corte di Giustizia Ue si è pronunciata chiaramente contro l’utilizzo del termine “latte” per le bevande vegetali (ad esempio il latte di soia), ma le sempre più aggressive politiche di marketing adottate dalle multinazionali e l’attività di lobby all’interno delle istituzioni rischiano di sfondare e aprire la strada a filiere “dal laboratorio alla tavola” dove a rimetterci in salute e reddito saranno i cittadini, a tutto vantaggio dei miliardari “filantropi” che sempre più numerosi foraggiano il cibo artificiale.
 
Un tema, quello dei cibi sintetici, che verrà affrontato da Coldiretti Lazio anche nell’ambito del Villaggio Coldiretti, allestito ai Pratoni del Vivaro a Rocca di Papa, in occasione del FEI World Championships 2022, i campionati mondiali di completo e attacchi, dal 15 al 18 e dal 22 al 25 settembre.
 
 




Ritorno a scuola: zaini pesanti e schiena a rischio. Ecco i consigli degli esperti

Dopo le vacanze milioni di studenti tornano a scuola con il consueto problema di zaini troppo pesanti e ore passate seduti ai banchi in classe. Nulla di più sconfortante e dannoso per la schiena di tutti, a maggior ragione dei più giovani, che assumendo posture scorrette generano posizioni anomale della colonna vertebrale, chiamate compensi. Queste posture, con il tempo, possono contribuire allo sviluppo di vere e proprie alterazioni della colonna, i dismorfismi; la più comune è la scoliosi idiopatica adolescenziale. Studi recenti hanno evidenziato che ne sono affetti i 2/3 degli adolescenti e che le ragazzine sono più colpite dei maschi. Il 10% dei casi diagnosticati richiede un intervento di tipo conservativo, basato su esercizio terapeutico cui, nei casi superiori ai 20 gradi, può essere abbinato l’uso del corsetto. *

Per questo il Laboratorio di Attività Motoria Adattata (LAMA) dell’Università di Pavia ha svolto delle ricerche sugli effetti dell’esercizio terapeutico. Grazie all’utilizzo di una strumentazione non invasiva e di nuova generazione (spine 3D) che sfrutta la tecnologia LIDAR ha potuto valutare, senza rischi per i ragazzi, i cambiamenti immediati indotti sulla colonna dall’esercizio di auto-correzione, movimento alla base dell’esercizio terapeutico. **

Per educare i più giovani a prendersi cura della propria schiena il dottor Luca Marin, membro del LAMA e responsabile di questa linea di ricerca, ha stilato una serie di consigli utili a prevenire le principali problematiche che colpiscono il sistema scheletrico degli studenti.

SEDENTARIETÀ

Gli alunni più piccoli parrebbero essere poco soggetti a questo rischio. In realtà, i molteplici impegni cui sono sottoposti li espongono, anche se in misura minore, agli stessi rischi dei ragazzi più grandi. L’attività fisica, ludica o sportiva, oltre a prevenire sovrappeso e obesità, è fondamentale per il benessere della schiena. L’importante è programmare momenti attivi durante la giornata e lasciare tempo ai bambini per fare giochi che implicano un impegno fisico e ai ragazzi per praticare lo sport preferito.

SPORT

Se non esistono problemi conclamati, nessuno sport è nemico della schiena, anzi, costringere i figli a praticare sport un tempo ritenuti “preventivi” come il nuoto, può essere inutile o dannoso. Recenti studi hanno dimostrato che in alcuni casi, come per la scoliosi, può essere addirittura controindicato. Inoltre è fondamentale ricordare che allenamenti esasperati, oltre a porre a rischio la salute dei ragazzi, potrebbero creare problemi alla schiena. Se la schiena ha problemi, condividere invece la scelta dello sport con un Medico specialista e un Fisioterapista è la scelta migliore.

DEVICE TECNOLOGICI

I bambini e i ragazzi sotto i 18 anni sono tra i maggiori fruitori della tecnologia; il 35% di loro passa più di tre ore al giorno davanti a uno schermo. Tra i numerosi problemi fisici causati da questo abuso, tra cui rientrano dorsalgie e lombalgie, i ricercatori hanno evidenziato una nuova patologia della colonna cervicale, direttamente correlata all’uso di smartphone e tablet. Contingentare l’uso dei device e/o alternarlo ai momenti attivi anzi citati potrebbe ridurre i problemi.

ZAINI E CARTELLE

È ormai noto che il peso degli zaini trasportati dagli studenti incide negativamente sulla loro schiena e può predisporre/accentuare atteggiamenti posturali scorretti (paramorfismi) o problemi strutturali più importanti, come la scoliosi. Nonostante siano molti gli studenti che adottano zaini/cartelle con le rotelle sono ancora troppi quelli che non lo fanno. Tuttavia, anche tra gli studenti che usano zaini con le rotelle, esistono problemi di colonna, dovuti al trasporto asimmetrico. È consigliato alternare il braccio utilizzato e alleggerire, per quanto possibile, il peso trasportato.

BANCO E SCRIVANIA

Le numerose ore passate sui banchi sono nemiche della schiena. È dimostrato che, in poco tempo, i ragazzi assumono posizioni scorrette che a lungo andare, generano problemi posturali. Per ovviare al problema alcune scuole fanno delle brevi pause (active break) in cui gli studenti si alzano e restando sul posto, fanno dei semplici esercizi. Altre, sostituiscono per alcune ore al giorno, le sedie tradizionali con le fitball, palle utilizzate per gli esercizi posturali, per favorire la corretta postura e l’attivazione dei muscoli deputati a stabilizzare la colonna vertebrale. Entrambi gli interventi si sono dimostrati efficaci per ridurre i problemi di schiena.

COSA FARE A CASA

A casa si può fare molto, senza eccessivi impegni. Il piano della scrivania e la sedia devono essere adeguati alle caratteristiche morfologiche individuali (altezza). Sono corretti se i gomiti sono flessi a formare un angolo di circa 90°, consentendo agli avambracci di poggiare per circa 5/10 cm sul piano d’appoggio e rimanere in linea con i polsi. Anche e ginocchia sono flesse a 90° e i piedi poggiano comodamente a terra. Lo schermo deve trovarsi a 60 cm dagli occhi, a un’altezza che favorisca la posizione corretta del capo e del collo. Per rendere più divertente lo studio e migliorare la postura, si può sostituire la sedia con la fitbalI.

Come a scuola, i ragazzi vanno educati a fare brevi pause attive, anche di soli 5 minuti. I più piccoli faranno dei semplici giochi, mentre gli adolescenti “abbandoneranno” lo schermo per svolgere altre attività.

Per migliorare la loro postura, si può svolgere periodicamente questo esercizio: in piedi, colonna vertebrale ben allineata, braccia distese lungo i fianchi, ginocchia appena flesse, piedi paralleli tra loro e distanti la larghezza delle spalle. Peso del corpo uniformemente distribuito sui due arti.

Inspirare lentamente dal naso, allungarsi verso l’alto, come a voler toccare il soffitto con la testa e ruotare esternamente le braccia allontanandole dal busto sino a formare un angolo di 45 gradi. Non avvicinare eccessivamente le scapole e mantenere la posizione per 3/5 secondi; ritornare espirando dalle labbra socchiuse. Eseguire il movimento per 3/5 volte.

PREVENZIONE E TRATTAMENTO

In caso di dubbi sulla salute della schiena di un ragazzo, è bene informarsi se la scuola esegue lo screening della schiena degli studenti. In caso contrario, è possibile affidarsi ai centri che si occupano di postura e contattare un Medico Specialista, Fisiatra o Ortopedico pediatrico.

Si rende spesso indispensabile una valutazione della morfologia della colonna vertebrale. La radiografia è l’indagine di elezione, ma sottopone i ragazzi a radiazioni ionizzanti e non può essere ripetuta frequentemente.

Di contro, specialmente se il problema è conclamato, è importante monitorare regolarmente, più volte l’anno, le curve della colonna per capirne l’evoluzione e/o valutare l’efficacia dei trattamenti. Grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica oggi è possibile farlo utilizzando una strumentazione non invasiva, capace di riprodurre tridimensionalmente la forma della colonna, particolarmente adatta ai bambini perchè priva di radiazioni (Spine 3D). Le immagini fornite dallo strumento d’indagine consentono di visionare tutti i parametri necessari per valutare la situazione, fare un’attenta analisi posturale e ottenere informazioni fondamentali per programmare i trattamenti più idonei.




Marsala, la città diventa 3D con il progetto “Digital Twin”

Il Sindaco: “Proseguiamo nella transizione digitale, con positive ricadute sul territorio”
 
 
MARSALA (TP) – Marsala è il primo comune del centro-sud ad abbracciare la progettualità “Digital Twin”. È quanto è emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’innovativa piattaforma digitale, su cui l’Amministrazione Grillo ha investito per accelerare il processo di digitalizzazione che, da ultimo, ha visto assegnare al Comune di Marsala fondi Pnrr per 900 mila euro. “Un abbraccio al digitale in linea con la nostra programmazione, affermano il sindaco Massimo Grillo e l’assessore Giuseppe D’Alessandro. Cogliere ogni opportunità, ogni utile strumento tecnologico, per migliorare la nostra città e i servizi ai cittadini, è un impegno quotidiano per questa Amministrazione persegue sin dal suo insediamento”. Riguardo al progetto, volto alla gestione ed organizzazione innovativa del territorio e dei servizi partendo da perfetta riproduzione in 3D della città, sono intervenuti il dirigente Pier Bendetto Mezzapelle (responsabile di Agenda Urbana) e l’ing. Giovanni Palmeri (responsabile dello sviluppo informatico cittadino), i quali hanno pure evidenziato i molteplici vantaggi del “Digital Twin” (Gemello Digitale) per la comunità marsalese. Su altri aspetti tecnici, così come in risposta ad alcune domande dei giornalisti intervenuti, hanno preso la parola il DG della Società Delisa, dr. Toni Calamia, e l’ing. Giovanni Manta dell’Azienda Geolander. Entrambi, nel complimentarsi con i funzionari comunali per la capacità mostrata nella predisposizione del progetto, hanno evidenziato i propri compiti per lo sviluppo del progetto, nonché le positive ricadute sul territorio – come ad esempio sul fronte della pianificazione urbanistica e della sicurezza – tenuto conto che punto focale del “Digital Twin” è il trattamento di grandi masse di dati (big data) che saranno immagazzinati per facilitare gli Uffici e gli interventi consequenziali.