Rocca Priora RDP (calcio, Promozione), capitan Rosi: “Gruppo giovane, ma faremo bene”

Rocca Priora (Rm) – Prima delusione stagionale per il Rocca Priora RDP che viene eliminato dalla Coppa Italia di Promozione per mano del De Rossi. La squadra capitolina si è imposta in terra castellana per 2-1, ribaltando così il k.o. interno (per 1-0) rimediato sette giorni prima. E’ il capitano del Rocca Priora RDP Adriano Rosi ad analizzare il match di domenica scorsa con la consueta lucidità: “Dopo un primo tempo senza reti, siamo andati in vantaggio proprio con un mio gol da calcio di punizione. Poi gli avversari hanno trovato subito la rete del pari e nel finale sono riusciti a vincere la gara e a guadagnare la qualificazione al turno successivo. La sconfitta credo sia giusta perché abbiamo commesso troppi errori e li abbiamo pagati: dobbiamo migliorare a livello di gioco offensivo e poi ci sono altre situazioni da valutare, lavoreremo con il mister in questi giorni per farci trovare pronti all’esordio in campionato”. Il 9 ottobre il calendario metterà di fronte al Rocca Priora RDP la sfida interna con la Vivace Grottaferrata: “L’anno scorso rimediammo una battuta d’arresto fondamentale nella nostra corsa al vertice, inoltre c’è mister Gioacchini che è un fresco ex e poi si tratta di un derby, oltre che della prima di campionato. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per una partita molto sentita e noi dopo l’eliminazione dalla Coppa abbiamo un motivo in più per fare bene”. Per Rosi è iniziato il quinto anno consecutivo a Rocca Priora, con cui aveva mosso i primi passi calcistici da ragazzino. “Mi trovo bene in questo ambiente e assieme ad alcuni ragazzi della “vecchia guardia” con cui c’è un rapporto che va anche oltre al calcio – dice il centrale difensivo classe 1997 – La fascia di capitano? E’ un segnale forte della stima che la società e il mister nutrono nei miei confronti e mi fa molto piacere, ma anche senza indossarla avrei dato il massimo per questa maglia”. La chiusura di Rosi è sulle prospettive stagionali del gruppo: “Siamo una squadra molto diversa e più giovane rispetto a quella dello scorso anno. Siamo all’inizio di un percorso e sappiamo che c’è tanto da lavorare, ma anche che ci sono le potenzialità per fare un buon campionato”.




Atletico Lariano (calcio, Prom.), Ronchetti: “Esame di Coppa superato, ora sotto col campionato”

Lariano (Rm) – L’Atletico Lariano ha già dimostrato che in Promozione ci può stare. La formazione castellana ha eliminato dalla Coppa Italia di categoria anche l’Atletico Morena (tra le protagoniste della passata stagione), dopo aver estromesso lo Sporting Ariccia retrocesso dall’Eccellenza. “Volevamo vedere a che punto stavamo, visto che qualcosa nel gruppo e a livello di staff tecnico è cambiato” dice Mattia Ronchetti, capitano e difensore centrale classe 1993. “Con lo Sporting Ariccia abbiamo passato il turno grazie a due pareggi ed altrettante buone prestazioni. Con l’Atletico Morena abbiamo pareggiato 1-1 all’andata e poi vinto 2-0 domenica scorsa coi gol di Mastrella e Rossi nel secondo tempo. Sono contento perché abbiamo rischiato pochissimo anche al cospetto di una squadra che l’anno scorso arrivò in finale di questa competizione e ai vertici del suo girone di campionato. Segno che anche in questa categoria possiamo dire la nostra”. Ronchetti parla delle “novità” stagionali che hanno caratterizzato l’Atletico Lariano: “Qualche elemento “storico” del gruppo non c’è più, ma i nuovi si sono integrati subito. Questa squadra era legatissima al vecchio mister Damiano Cavola che comunque è sempre vicino a noi e al club, ma ha accolto nel modo giusto il neo tecnico Fabrizio Centra che tra l’altro avevo avuto già ad Artena qualche anno fa. Si tratta di un ottimo allenatore che sa dare tanto ai suoi gruppi pure dal punto di vista umano e alla fine è la persona giusta per sostituire mister Cavola”. Chiusa la parentesi di Coppa Italia che verrà riaperta più avanti, l’Atletico Lariano inizia a preparare il match interno del 9 ottobre con la Bi.Ti. Marino che segnerà il ritorno in Promozione per il club castellano: “Affronteremo una delle protagoniste annunciate insieme a Valmontone e Paliano – dice Ronchetti – Per noi è un grande stimolo, soprattutto in casa ci teniamo a fare bene. Obiettivo stagionale? Vogliamo giocare ogni partita per vincerla, poi ovviamente da neopromossi prima di tutto dobbiamo cercare di mantenere la categoria. Siamo felici dell’entusiasmo che c’è nell’ambiente: nelle prime partite di Coppa ci ha seguito tanta gente sia dentro che fuori casa e anche durante gli allenamenti sentiamo un sostegno costante”.




Football Club Frascati (Under 19), la carica di Terranella: “Questo gruppo ha un alto potenziale”

Frascati (Rm) – E’ una delle novità più interessanti dello staff tecnico del Football Club Frascati per la stagione 2022-23. Daniele Terranella, comasco d’origine e non ancora 29enne, ha già un curriculum importante alle spalle. Ha iniziato ad allenare da giovanissimo (a 16 anni) e ha girato alcuni club importanti della sua zona come il Chiasso (in Svizzera), la Milano Football Academy e l’Inter femminile, collaborando anche con club professionistici come Arsenal e Benfica. “Per motivi personali mi sono dovuto spostare a Roma e a quel punto è nata l’opportunità col Football Club Frascati: per me, ovviamente, sarà la prima esperienza nel Lazio e non vedo l’ora che arrivino le partite ufficiali” dice l’allenatore che spende parole importanti per la società. “La dirigenza ha fatto un lavoro egregio per allestire questo gruppo al meglio. Forse mancano ancora una o due pedine, ma la squadra è stata rinnovata moltissimo nel giro di un’estate”. Il primo problema di Terranella sarà lavorare sull’amalgama, ma l’allenatore è fiducioso sulle qualità del gruppo: “Questi ragazzi sono come un vaso “grezzo” che va modellato, ma hanno un potenziale davvero alto e già l’ho detto loro. Ci vuole una grande dedizione al lavoro, ma dal primo giorno di preparazione noto come ci stiano mettendo l’anima. Il campionato inizia il 22 ottobre e quindi il tempo gioca a nostro favore”. Terranella sta lavorando su un sistema in particolare: “Spesso nella mia carriera ho utilizzato il 4-3-3 e sono convinto che questa squadra abbia i giocatori giusti per interpretarlo bene. La mia idea di calcio, comunque, è quella di divertirci e far divertire chi ci viene a vedere”. La chiusura di Terranella riguarda l’impatto col direttore generale del Football Club Frascati Claudio Laureti e col direttore tecnico Claudio Tripodi: “Ognuno di noi ha le sue convinzioni com’è giusto che sia, ma il calcio è anche confrontarsi e mettersi alla prova. Pian piano impareremo a conoscerci, ma ci sono tutte le condizioni per lavorare bene insieme”.




Atletica Frascati, stagione chiusa col botto per le “stelline” Gloria Kabangu e Ginevra Di Mugno

Frascati (Rm) – La stagione in pista è terminata nello scorso week-end a Rieti con le finali nazionali del campionato di società Allieve. Anche in quest’occasione l’Atletica Frascati ha applaudito due ragazze, protagoniste assolute nel corso dell’annata: si tratta di Gloria Kabangu e Ginevra Di Mugno che hanno regalato all’Acsi Italia (società “gemellata” al femminile con l’Atletica Frascati) alcuni punti importanti per proiettare il club al secondo posto della classifica generale, solo dietro alle milanesi del Bracco Atletica. La Kabangu (protagonista anche in maglia azzurra in estate prima agli europei Under 18 e poi ai mondiali Under 20) si è prima imposta con facilità sui 400 (specialità in cui a giugno ha vinto il titolo italiano, risultando la capolista nazionale col tempo di 54.93), poi ha sfoderato un bellissimo 200 arrivando ad appena cinque centesimi dalla sprinter azzurrina milanese Ludovica Galuppi e infine ha contribuito al successo della 4×400 (assieme alle compagne Ilary Di Gennaro, Veronica Lombardi e Alice Calvaruso). Spettacolare anche il week-end reatino della mezzofondista Di Mugno, capace di condurre dall’inizio alla fine sia la prova dei 1500 che quella dei 3000. Anche per lei si è chiusa un’eccellente stagione in cui ha conquistato il titolo italiano (il primo della carriera) sui 1500 e grazie al tempo di 4.28.84 ottenuto a luglio con la maglia azzurra al Festival Europeo della Gioventù è diventata pure capolista nazionale sulla distanza. «Possiamo dire di aver visto nascere a Frascati due nuove “stelle” – commenta il tecnico Giorgia Di Paola che assieme al papà Sandro allena le due talentuose ragazze – Queste due atlete hanno scelto di mettere cuore, testa e anima in questo sport e ora per loro si prospetta una strada da percorrere nelle stagioni future per mantenersi tra le protagoniste dell'atletica italiana. Per chi le segue quotidianamente è motivo di orgoglio e di soddisfazione, ma anche un impegno ed una responsabilità che vanno portati avanti con i migliori mezzi possibili che meriterebbero di trovare a casa loro, nell’impianto comunale dove queste ragazze si allenano e hanno iniziato un percorso che non è nè facile, nè scontato. Ci dispiace doverci ripeterci in continuazione sulla questione, ma nessun atleta, a maggior ragione chi veste la maglia azzurra, dovrebbe allenarsi su una pista oramai cementificata – rimarca la Di Paola – Una situazione che non possiamo smettere di denunciare e che non trova giustificazioni di nessun tipo, a maggior ragione dopo tanti anni di attività e di risultati di qualità dell’Atletica Frascati. Un tipo di intervento che avrebbe dovuto essere realizzato sulla pista già da anni, senza dover arrivare a questa situazione che non ci rende merito per il lavoro che svolgiamo da anni con impegno e qualità di eccellenza e che penalizza i nostri atleti presenti e quelli futuri, i quali meritano di potersi allenare in un contesto adeguato».
Intanto nel prossimo fine settimana quattro ragazzi dell’Atletica Frascati saranno impegnati in un altro appuntamento di grande rilievo, ovvero i campionati italiani Cadetti (Under 16) che si disputeranno a Caorle, paese veneto in provincia di Venezia. Si tratta dei mezzofondisti Claudio Fanelli (che correrà i 2000 metri) e Flaminia Caruso (1000), entrambi al primo anno di categoria, ma anche il cerveterano Andrea Scalella (1000) e il giavellottista Leonardo Di Mugno (pure lui al primo anno di categoria).




Editoria, esce “La luna che da sempre ci seguiva”: primo romanzo della giornalista Morena Mancinelli, già autrice de “Le sorelle Ti”

Dopo il successo de “Le sorelle Ti”, fortunato libro per bambini che coniuga storie e ricette (Ag Book Publishing 2021), Morena Mancinelli, giornalista esperta di politiche della genitorialità, formazione e sviluppo personale, torna alla scrittura con il suo primo romanzo, “La luna che da sempre ci seguiva”, ugualmente edito da Ag Book Publishing. Il libro, identificabile nel genere romanzo di formazione, racconta la storia di due ragazze, Maya e Simonetta. Il loro percorso di bambine e poi di adolescenti, fino a raggiungere l’età adulta, quella dei primi bilanci. E in questo cammino di crescita, si trovano alle prese col passaggio più delicato nella vita di ognuno: la costruzione dell’identità personale. Lo snodo fondamentale di questo percorso, è, all’apprestarsi dell’esame di maturità, la cosiddetta “scelta”: «Cosa farò da grande? Chi sarò?». Per capirlo davvero, e imboccare la strada giusta, le due ragazze dovranno prima scoprire chi sono.
 
“Tutti a un certo punto della nostra vita – spiega Morena Mancinelli – abbiamo dovuto, più o meno, scegliere cosa fare da grandi. Qualcuno si è arreso a scelte obbligate, qualcun altro ne è stato, invece, artefice e protagonista. Tutti sappiamo che quel momento è stato fondamentale, irripetibile forse, ma spesso continuiamo a dirci: ‘Se avessi fatto una scelta diversa?’. Alcuni di noi, ultimamente, complice anche la pandemia, hanno deciso di modificare quella scelta, di ricominciare, di riprovarci, di cambiare vita, anche in età matura”.
 
“Quante volte, nel corso della nostra vita, ci troviamo a fare dei bilanci e a compiere delle scelte che un tempo ritenevamo impensabili? – Aggiungono Angela Cristofaro e Stefano Sassu, editori di Ag Book Publishing – Queste scelte possono essere volute e consapevoli, oppure obbligate. E spesso, con il passare del tempo, pensiamo che non sia più possibile scegliere, cambiare, prendere un percorso diverso. Attraverso la storia di Maya e Simonetta, Morena Mancinelli ci ricorda, invece, che l’evoluzione e la costruzione della nostra individualità prosegue per tutta la vita, a ogni età, e che non è mai troppo tardi per prendere una strada diversa che ci consenta di superare ostacoli e pregiudizi e di sentirci noi stessi pienamente”.
 
Il romanzo di chi comincia e ricomincia, con la consapevolezza che la parola “ormai” non esista. Perchè non è mai troppo tardi per niente, soprattutto per comprendere e realizzare noi stessi.
La prefazione del romanzo è stata redatta dalla psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Daniela Iozzi, la copertina ideata da Roberto Agostinelli.
 
 
 
 
 
 
 




Sanità Lazio, esperti: campagna vaccinale fondamentale per evitare “tempesta perfetta”

L’appello: “Raggiungere l’obiettivo del 75% di copertura”
 
Con la pandemia gestita ma non ancora superata e le restrizioni per il Covid allentate, il prossimo inverno, con l’ondata di virus influenzali in arrivo rischia di trasformarsi in una “tempesta perfetta” se non si lavora per una campagna vaccinale che copra il maggior numero possibile di popolazione, in particolare i pazienti fragili. È questo uno dei messaggi lanciati nel corso dell’incontro “La vaccinazione: strumento di tutela per i pazienti fragili”, che si è svolto a Roma presso la sede della Regione Lazio (l’evento rientra nel ciclo di incontri dal titolo “Sanità modello Lazio”, organizzati da Dreamcom, con il contributo non condizionante di diverse aziende farmaceutiche, tra cui, per l’evento di ieri, di Sanofi e Pfizer.).
 
 
L’Assessore alla Sanità Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha spiegato che la campagna vaccinale nel Lazio partirà la prima settimana di ottobre ed è “molto importante che le persone aderiscano. Abbiamo messo a disposizione medici di base, pediatri e farmacie, che saranno l’ossatura di questa campagna con vaccini aggiornati. L’obiettivo è agevolare in ogni modo la più ampia partecipazione della popolazione adulta over 65, pediatrica e fragile. Oltre al vaccino antinfluenzale ci sono i vaccini per l’Herpes Zoster, molto importanti per la popolazione over 65, ma anche la vaccinazione pneumococcica”. Per l’assessore D’Amato, “durante la pandemia il modello Lazio ha funzionato perché ha avuto il merito di unire le forze e i soggetti interessati a costruire una rete in grado di fare sistema per il bene della salute pubblica”.
 
 
“Per raggiungere ottimi risultati una campagna vaccinale deve puntare sulla comunicazione e sulla diffusione di una cultura vaccinale che in questi anni ha compiuto passi da gigante”, ha ricordato Roberto Ieraci (Responsabile scientifico Campagna di Vaccinazione Regione Lazio). “Nel Lazio è stato compiuto uno sforzo importante sulla prevenzione vaccinale, che resta un obiettivo specifico a cui deve mirare la sanità pubblica. Prevenire significa migliorare la qualità della vita delle persone e questo può avvenire anche attraverso la digitalizzazione della sanità, con un sistema di promemoria regionali integrato anche a livello di medici di famiglia, oltre all’utilizzo dei social. L’aiuto dei medici di base – ha ricordato Ieraci – è strategico ed essenziale. Nella campagna Covid 2021 su 1,6 milioni di dosi inoculate, ben 1,3 milioni sono state somministrate dai medici di famiglia”.
 
 
Medici e pediatri, ma anche le farmacie che durante il Covid hanno rappresentato per i cittadini un presidio sanitario di grande importanza. Come ha sottolineato Eugenio Leopardi (Presidente Federfarma Lazio), “la vaccinazione in farmacia è stata richiesta dallo Stato durante la pandemia per dare un supporto all’emergenza. Nel Lazio una farmacia su tre è diventata un luogo di somministrazione per il vaccino Covid e riteniamo di poter dare un supporto importante in un anno come questo dove si rischia disattenzione verso la quarta dose”.
 
 
“Soprattutto per i pazienti fragili – ha detto Maria Serena Fiore (Presidente Eletto Fadoi Lazio) – sappiamo quanto sia importante l’attività di prevenzione con i vaccini rispetto anche ad una semplice influenza che comporta per questi soggetti un rischio di ictus otto volte superiore alle media e una perdita di autonomia pari al 15% nei pazienti anziani. Tutto questo comporta perdita di autonomia, crollo della qualità della vita e un costo elevato a carico del Sistema Sanitario Nazionale, se si considera che tra i pazienti sopra i 65 anni il 74% ha almeno una patologia cronica. Da questo punto di vista nel Lazio c’è la possibilità di utilizzare il vaccino quadrivalente ad alto dosaggio per i pazienti fragili e dobbiamo convincere i pazienti a farlo”.
 
 
Investire sulla prevenzione significa anche risparmiare i costi per la gestione del Ssn. Una tesi sostenuta da Americo Cicchetti (Direttore Altems Università Cattolica del Sacro Cuore), che ha ribadito come sia “fondamentale raggiungere l’obiettivo minimo del 75% di copertura. Bisogna rivedere le politiche di allocazione delle risorse: non deve interessarci quanto costa oggi un vaccino ma quanto vale domani con gli effetti di protezione che produce. C’è tanta ricerca e innovazione nel settore dei vaccini che va sfruttata il più possibile. L’equilibrio economico si salverà spostando le risorse sulla prevenzione più che sulle cure”.
 
 
Quello dei medici di famiglia è stato un contributo determinante durante la pandemia perché nel Lazio “si è mossa una rete dei servizi che ha reso possibile il raggiungimento degli obiettivi prefissati”, ha ribadito Pierluigi Bartoletti (Segretario Provinciale e vicesegretario nazionale della Fimmg), che ha sottolineato come “la prossima campagna vaccinale sia fondamentale proprio perché viene dopo gli anni di restrizioni per il Covid, che con il distanziamento avevano parzialmente impedito la diffusione dei virus”.
 
 
Oltre ai medici di base sono intervenuti anche i pediatri che, come ha spiegato Teresa Rongai (Segretario Provinciale FIMP Roma), “già nell’anno prima del Covid avevamo vaccinato ben 118mila bambini, passando dal 2% al 50% di pediatri disponibili a somministrare le dosi presso i propri studi medici. Il pediatra che consiglia la vaccinazione riscuote sempre un successo nella famiglia, perché può dialogare con i genitori. Siamo anche noi sotto organico e per questo ci stiamo organizzando in aggregazioni funzionali fra colleghi, per mettere una toppa alla carenza di personale. Seguire mille bambini a pediatra è complicato”.
 
 
Il ruolo dei medici nella campagna vaccinale è fondamentale ma il contributo dato dalle associazioni di volontari, specie durante la Pandemia, è stato altrettanto importante. Per Simona Barbaglia (Presidente Associazione dei Pazienti Respiriamo Insieme Onlus), “le associazioni di pazienti hanno contribuito a fare rete durante il Covid. Tutti abbiamo il compito di tutelare la popolazione e in modo particolare i pazienti fragili e questo si può fare diffondendo la cultura della prevenzione di cui la vaccinazione è uno strumento importante”.
 
 
 
 
 




Deltaplano, Christian Ciech conquista l’11esimo titolo tricolore di volo libero

Undicesimo titolo tricolore di volo libero in deltaplano per il trentino trapiantato nel varesotto Christian Ciech, già più volte campione del mondo. Lo ha conquistato nei cieli della Valcomino in provincia di Frosinone, situata a ridosso dell’Appennino abruzzese e del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
 
Il pluridecorato pilota ha vinto la prima task volata lungo un percorso di 93 km e si è classificato secondo nella successiva di 70, vinta dal ciociaro Marco Laurenzi che nella valle è di casa. Nella classifica finale per deltaplani classe 1, decisamente i più diffusi, alle spalle di Ciech, Manuel Revelli di Cuneo e l’alto atesino Anton Moroder.
 
Questo Campionato Italiano 2022 è stato agganciato alla prima edizione del Trofeo Valcomino, gara aperta anche ai piloti stranieri. Tra costoro l’austriaco Anton Raumauf si è aggiudicato la competizione seguito dal tedesco Diek Ripkens e da Konrad Baumgartner, pilota sud tirolese residente a Milano che è il nuovo campione italiano per deltaplani classe 5, detti anche ad ala rigida per la conformazione della loro struttura. Vice campione d’Italia il trentino Claudio Deflorian davanti a Marzio Digiusto di San Vito al Torre (Udine).
 
L’evento, inserito nel calendario della Federazione Aeronautica Internazionale, è stato organizzato dall’Aero Club Lega Piloti e dal Volo Libero Valcomino. I decolli sono avvenuti da una pedana sospesa in modo spettacolare sulla valle a Forca D’Acero e gli atterraggi a Campo Guerrano, due località del comune di San Donato Val di Comino (Frosinone) dove era posto anche il centro operativo.
 
 
 
 
 




Amatrice Calcio, Vincenzino Angelone è il nuovo allenatore

AMATRICE (RI) – Vincenzino Angelone sarà il nuovo allenatore della prima squadra dell’Amatrice Calcio. Il mister ha diretto già l’allenamento di ieri pomeriggio ad Amatrice. Angelone arriva dalla recente esperienza con il Montorio 88.
Sono noti i suoi trascorsi vittoriosi nell’Amiternina Scoppito con due vittorie di campionato Promozione, una di campionato Eccellenza, una Coppa Italia di Eccellenza abruzzese, una Coppa Abruzzo e la Coppa Mancini, oltre a tre salvezze ottenute in serie D. Tra le precedenti esperienze di una lunga carriera in panchina, quelle con: Giulianova, Atri, Cologna Spiaggia, Valle del Gran Sasso.
 
“Le prime impressioni sono state positive, perché conosco alcuni giocatori che già ho allenato: degli altri se ne parla molto bene e sono atleti di esperienza -spiega Angelone dopo il primo allenamento- so che l’organico è di primo livello ed è stato costruito per fare bene in questo girone. Allenare nel Lazio per me è un’esperienza nuova: ringrazio il Direttore Sportivo Mattia Di Loreto ed il Presidente Tito Capriccioli per avermi permesso di allenare la squadra in questo campionato laziale che mi stimola molto: voglio misurarmi con realtà sportive che finora non ho conosciuto”.
 
“Anche se siamo solamente all’inizio, ho visto un bellissimo allenamento e le impressioni sono positive -dichiara il Direttore Sportivo dell’Amatrice Calcio Mattia Di Loreto- aver portato Vincenzino Angelone ad Amatrice significa aver portato un tecnico con un palmares alle spalle molto importante: sono convinto che la sua esperienza aiuterà molto la squadra”.
 
 




Polizia di Stato, ll via il primo corso di formazione per 25 “negoziatori”

Questa mattina, a Pescara, presso la Scuola per il “controllo del territorio” della Polizia di Stato, il Prefetto Francesco Messina ha inaugurato il 1° corso di formazione per negoziatori di primo livello della Polizia di Stato, organizzato dalla Direzione Centrale Anticrimine. Presenti il Direttore dell’Ispettorato Scuole della Polizia di Stato, Tiziana Terribile, il Questore di Pescara Luigi Liguori e il Direttore del Servizio Controllo del Territorio, Vincenzo Nicolì.
 
Il corso è destinato a 25 poliziotti selezionati con un apposito bando interno sulla base di specifici requisiti, come avere almeno 35 anni di età e 8 anni di servizio, nonché ampia esperienza pregressa in Uffici operativi.
Le linee guida che disciplineranno l’attività del negoziatore e della relativa struttura di negoziazione sono frutto di un lavoro di approfondimento e condivisione che nasce nel 2020, coordinato dal Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, prendendo spunto dall’analisi di una serie di eventi passati e dallo studio delle caratteristiche delle potenziali minacce in grado di turbare l’ordine e la sicurezza pubblica, anche con riferimento ai mutevoli fenomeni terroristici connessi al fanatismo religioso e all’azione di persone “non collaborative” o con intenti criminali violenti.
 
Il risultato di tale studio ha portato ad introdurre uno specifico “dispositivo di negoziazione” che supporti i Questori nella gestione, nel contenimento e nella risoluzione di cd. “eventi critici complessi”, anche in un’eventuale ottica di “riduzione del danno”. I “negoziatori della Polizia di Stato” potranno quindi intervenire allorquando, in un quadro divenuto prevalentemente statico, sia necessario avviare una trattativa con l’aggressore al fine di risolvere la crisi.
Il corso di formazione, oltre a soffermarsi sull’approfondimento normativo, prevede anche lo studio di tecniche psicologiche e di comunicazione, nonché simulazioni pratiche; è inoltre prevista la partecipazione, come docenti, di esperti esterni alla Polizia di Stato, tra cui un docente universitario di psicologia, due appartenenti al GIS dei Carabinieri, un rappresentante dell’F.B.I. e 2 dell’Israel Crisis Negotiation Unit.
 
Secondo il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine: “Il sapere di polizia è un sapere empirico, che si apprende sul campo; tuttavia, l’esperienza ci ha insegnato che per affrontare in maniera ottimale alcune situazioni particolarmente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica è necessario qualcosa in più, un know how nelle capacità di interlocuzione con l’autore della minaccia che da oggi, grazie a questo corso, alcuni operatori potranno sfruttare per orientare la risoluzione del caso e l’uso della forza”.
 




Soulstice, il videogame italiano che sfida i colossi del genere action

Soulstice rappresenta uno di quei videogame che fa davvero piacere recensire. Il suo arrivo su Pc, Xbox e PlayStation è infatti stato una graditissima sorpresa, in primis perché sviluppato dall’italianissimo team di sviluppo Reply Game Studio, e in secondo luogo perché riesce ad avvicinarsi a colossi del genere action come Devil May Cry o Bayonetta. Certo, di lavoro per eguagliare i prima citati colossi ce ne è ancora da fare, ma la direzione è quella giusta e Soulstice rappresenta un ottimo esempio di come un titolo “doppia A” possa sorprendere in positivo e divertire. A livello di trama Soulstice narra le vicende di Keidas, un Regno Sacro nel quale il mondo reale e quello spirituale sono separati da un sottile Velo. Squarciandolo si rischia di portare distruzione nel creato e, per evitare che ciò accada, ci si affida alle Chimere, ovvero due persone che, tramite un rituale, si fondono in una sola. Il corpo della prima accetta l’anima della seconda, ottenendo così capacità superiori. Le protagoniste sono proprio una Chimera, composta dalle anime di due sorelle: Briar e Lute. La prima è il personaggio da controllato dal giocatore, mentre le seconda agisce come una sorta di spirito guardiano, sia nei combattimenti che narrativamente, in quanto risulta la voce della ragione della sorella maggiore, più avventata e impulsiva. La coppia viene inviata nella città di Ilden, dove si è aperto misteriosamente una Squarcio, il quale ha causato la trasformazione di tutti gli umani e degli animali in creature deformi e folli, che ovviamente vogliono fare a pezzi chi gioca. La trama ruota attorno alla figura parzialmente mostruosa delle Chimere, al passato delle due sorelle protagoniste e ai segreti dell’ordine sacro di cui fanno parte. In un mondo dark fantasy, ovviamente, nulla è realmente senza macchia e dall’alto le macchinazioni coinvolgono gli ingranaggi più piccoli come Briar e Lute, le quali riusciranno a superare le aspettative e a prevalere, ovviamente ma non senza sudare quattro camice.

A livello di giocabilità Soulstice è un’esperienza che sa appagare chi proviene dalla vecchia scuola degli hack ‘n’ slash a scorrimento, inclusi i numerosissimi stylish game usciti nell’era a 128-bit di cui ancora si può percepire l’eco. Come accennato poche righe più in alto, Briar è la sorella principale (o meglio, quella che è chiamata a eliminare i nemici), nonché protagonista liberamente controllabile dal giocatore, grazie anche e soprattutto ai vari attacchi a disposizione. Grazie a lei si possono sferrare colpi veloci e letali, alternati ad altri più lenti ma sicuramente più potenti rispetto a quelli base (si va infatti dal poter utilizzare un martello, un guanto e persino un arco, ciascuno con potenza e caratteristiche differenti). Un singolo tasto è adibito all’uso della lama, mentre a un altro quello dell’arma secondaria equipaggiata. Ed è qui che entrano in gioco i primi problemi: Soulstice è sì un action game di buona fattura, ma spesso e volentieri il button smashing la fa da padrone. La sensazione è che premere furiosamente i tasti sia spesso il modo migliore per uscire indenni anche dalle situazioni più caotiche e problematiche, mettendo quindi in secondo piano tutta la questione tattica che da sempre grazia i massimi esponenti del genere. Nota a parte per le boss fight, le quali riescono a stuzzicare la mente del giocatore che è costantemente a caccia dei pattern giusti per porre fine all’esistenza dei nemici nel modo più sicuro e stiloso possibile. A variare un sistema di combattimento piuttosto canonico e confusionario c’è però la presenza di Lute, che a differenza di Briar non è controllabile (o perlomeno, non completamente), sebbene il suo ruolo sia in ogni caso davvero molto importante. Lo spettro è infatti in grado di attaccare in totale autonomia, pur non infliggendo danni paragonabili a quelli della sorella maggiore. Vero anche che Lute è in grado di contribuire al buon esito di un combattimento, magari immobilizzando il nemico di turno per qualche istante, il che è fondamentale per far sì che Briar infligga successivamente il colpo di grazia. Ma non solo: lo spettro è anche in grado di generare un’aura per rendere tangibili alcune creature, così come di creare piattaforme dal nulla utili a proseguire. Purtroppo, però, l’apporto di Lute non è quasi mai risolutivo, specie dalla distanza, visto che spesso e volentieri sarà molto più utile menare le mani a piacimento, piuttosto che spendere secondi preziosi a utilizzare un’abilità dell’alleata fantasma. A ciò va aggiunto un sistema di schivata non propriamente al top, il quale sembra favorire taluni attacchi a scapito di altri, rendendo il meccanismo un po’ troppo spigoloso. Ovviamente quanto detto fino ad adesso è in paragone con i migliori esponenti del genere, quindi nel complesso Soulstice si rivela un titolo assolutamente riuscito e godibile.

A sostenere un gameplay divertente ma comunque a tratti ripetitivo interviene un’esplorazione delle ambientazioni che spesso invoglia il giocatore di deviare dal percorso principale, offrendogli potenziamenti nascosti o materiale spendibile per sbloccare nuove abilità. Inoltre a rendere l’esperienza più completa ci pensano un immenso skill tree doppio (Uno per sorella) e la meccanica dei Campi. Lute infatti può creare delle cupole colorate – blu e rosse – che rendono vulnerabili certi nemici del rispettivo colore, altrimenti impossibili da sconfiggere. Il Campo non può essere attivato all’infinito, pena la perdita della Coesione e la temporanea scomparsa di Lute, quindi bisogna sempre avere chiaro contro chi si sta combattendo, attivando e annullando il Campo rapidamente. I campi possono essere utilizzati anche per rendere calpestabili alcune superfici nascoste o per frantumare sorgenti da cui attingere gemme per lo sviluppo dei personaggi. A proposito della Coesione, quest’ultima è una sorta di indicatore che, se massimizzato, permette di attivare un breve stato di berserk, detto Furore, che rende potentissimi e veloci e permette di attivare una mossa finale distruttiva. Se si cambia continuamente arma, non si subisce danni e si attacca senza interruzioni, si può attivare anche più volte in un combattimento. Ovviamente per fare ciò serve molta pratica e una padronanza del “moveset” molto elevata. Il sistema di combattimento di Soulstice premia l’equilibrio, la velocità e la precisione. È quindi un peccato che, mediamente, la telecamera fatichi a seguire l’azione, soprattutto negli spazi più angusti dove si incastra facilmente negli angoli delle stanze. Sommando anche la quantità di elementi da tenere in considerazione, ogni tanto può capitare di avere difficoltà un po’ a stare dietro a quanto accade a schermo. Gli sviluppatori propongono un sistema di puntamento “lock-on” che molti riconosceranno per i souls-like, ma non è una soluzione sempre efficace con un gioco così veloce e alle volte si perde più tempo a cercare di bloccare la telecamera sul nemico giusto che a sconfiggerlo. Per completare Soulstice a un livello di difficoltà intermedio sono necessarie circa una quindicina di ore, che aumentano per certo se si vuole rigiocare per trovare i potenziamenti e le sfide secondarie (battaglie in arene con condizioni speciali da rispettare) non completate nella prima run. Inoltre, ogni battaglia e capitolo riceve un punteggio, quindi si potrà giocare ancora e ancora a ogni difficoltà per ottenere quello massimo. La versione Xbox Series X da noi provata include tre diverse modalità grafiche, di cui due privilegiano rispettivamente il frame rate e la risoluzione; la terza, invece, è un compromesso indicato a coloro che preferiscono un’esperienza bilanciata. Durante i nostri test abbiamo giocato perlopiù in Modalità Performance e, fatta eccezione per le fasi più concitate, abbiamo registrato rari cali di frame rate. A livello audio se nel complesso la colonna sonora svolge il proprio compito senza lode e senza infamia, con tracce che difficilmente potranno rimanere impresse, abbiamo invece apprezzato il doppiaggio in inglese, ben recitato e contraddistinto da ottimi accostamenti vocali, nonché gli scorrevoli testi tradotti in italiano, che siamo convinti faranno la gioia di coloro che non masticano la lingua anglofona.Tirando le somme, Soulstice, nonostante non raggiunga le vette di eccellenza dei caposaldi del genere, rappresenta una sorpresa davvero ben gradita nel mondo degli action. La trama interessante e il ricco ventaglio di mosse garantito dal doppio protagonista, dalla vasta gamma di armi e dalla meccanica dei “campi” fanno si che l’avventura abbia un buon livello di sfida. A nostro avviso ignorarle Soulstice sarebbe un vero e proprio peccato, quindi consigliamo vivamente di dargli una chance.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 8

Gameplay: 8,5

Gameplay: 7,5

VOTO FINALE: 8

Francesco pellegrino Lise




Roma, tutto pronto per la X° edizione di Maker Faire

Dal 7 al 9 ottobre negli spazi del Gazometro Ostiense

ROMA – Torna Maker Faire Rome, giunta alla sua decima edizione: dalla robotica alla realtà virtuale, dall’agritech all’Intelligenza Artificiale, fino alla mobilità e all’economia circolare, tanti i temi di questo evento, promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma.

L’edizione 2022 si terrà dal 7 al 9 ottobre negli spazi del Gazometro Ostiense, area che Eni (partner principale dell’evento) sta riqualificando per trasformarla in un “distretto dell’innovazione”.

“Maker Faire Rome è ormai un appuntamento consolidato non solo per la città di Roma, ma anche per il Paese e per tutta Europa”, afferma Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma. “Siamo una manifestazione che si è evoluta e rafforzata nel tempo – aggiunge Tagliavanti – che facilita e racconta l’innovazione tecnologica connettendo le persone e le idee”. “Roma ha dimostrato di poter competere, ad alti livelli, sul terreno dell’innovazione”, commenta Luciano Mocci, presidente di Innova Camera, azienda speciale della Camera di Commercio, “una sfida irrinunciabile e decisiva per tutti: se ciò è avvenuto, è stato grazie alla capacità di Maker Faire Rome di costruire un ponte tra Roma, l’Italia e l’Europa”, prosegue Mocci.

“Si aprono dunque nuove prospettive per la nostra città, che occorre consolidare ulteriormente”. I contenuti quest’anno saranno moltissimi: dall’agritech al foodtech, dal digital manufacturing alla robotica, dall’intelligenza artificiale alla mobilità, dall’economia circolare alla salute, dall’IoT al recycling fino alla scoperta del metaverso e della realtà aumentata, oltre alle sezioni dedicate di Maker Art e Maker Music che esploreranno l’intersezione tra arti, musica, scienza e tecnologia. Per partecipare all’evento è necessario acquistare on line una tra le varie tipologie di biglietti per l’ingresso: per farlo, ci si può collegare direttamente al sito www.makerfairerome.eu. L’ingresso della fiera è in via del Commercio 9-11, dalle ore 10 alle ore 19.

F.P.L.