A Roma va in onda “Digital ergo sum”: festival della società e della cultura digitale
Rieti, incontro sul tema “vivere la montagna in sicurezza”
L’incontro, che ha visto come relatori il Direttore della Scuola di Alpinismo “Franco Alletto”, il Capo Stazione del CNSAS di Rieti, un dirigente Medico ARES 118 esperto di medicina in montagna e un ufficiale del Corpo proveniente dalla Sezione Aerea di Pratica di Mare, ha trattato i temi della “prevenzione del rischio in ambiente montano” nonché della “gestione dell’infortunato e del primo soccorso in montagna”. Tra le tematiche trattate è stata dedicata particolare attenzione ai compiti dell’operatore di polizia giudiziaria, a cura del Comandante della Stazione SAGF della Fiamme Gialle di Antrodoco ed illustrate anche le potenzialità dei sistemi di intercettazione con specifica descrizione delle finalità e capacità di impiego dei sofisticati sistemi dell’IMSI Catcher installati a bordo degli elicotteri del Corpo della Guardia di Finanza per intercettare i segnali di cellulari accesi, anche sotto diversi strati di neve.
Il progetto, nasce anche dall’esigenza di far emergere, a livello locale, le peculiarità della componente del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza a seguito dell’apertura della Stazione SAGF ad Antrodoco (RI). Le stazioni S.A.G.F. hanno compiti di soccorso in montagna, rilevamento dati in collaborazione con altri organismi di soccorso alpino per lo studio e la prevenzione degli incidenti da valanga, concorso in interventi di ricerca persone, protezione civile, tutela ambientale. La delicatezza dei compiti di soccorso e le correlate responsabilità richiedono che il personale S.A.G.F. si mantenga in costante efficienza con adeguati allenamenti e continuo addestramento.
Sono stati, inoltre, realizzati dei momenti correlati a cui hanno partecipato anche alcune scolaresche della vicina scuola cittadina di Piazza Tevere, fra i quali una mostra sul Soccorso Alpino, un’esposizione statica dei mezzi del Corpo della Guardia di Finanza, un’esibizione delle unità cinofile da soccorso/ricerca in superficie. Inoltre è stata colta l’occasione per illustrare il “Progetto Ossigeno”, promosso dalla Regione Lazio con la finalità di piantare nuovi alberi e arbusti nel territorio, cui la Guardia di Finanza di Rieti ha aderito.
Roma, il turismo sotto i riflettori del Forum PA
Regione Lazio e Ryder Cup, 515 mila euro per le attività legate all’evento: approvata la variazione in Commissione Bilancio
Bertucci: “Navette da e per Roma per portare tutti all’evento sportivo e snellire la viabilità”
“Avevamo promesso attenzione per un evento così importante: questo stiamo facendo, per il prestigio della nostra Regione e di tutti i territori coinvolti”. Con queste parole Marco Bertucci, presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale del Lazio, commenta l’approvazione all’unanimità in Commissione della proposta di legge n. 28 del 15 maggio 2023, adottata dalla Regione Lazio con deliberazione n. 178 del 12 maggio 2023. Nello specifico si tratta di variazioni al bilancio finanziario della Regione Lazio pari ad oltre 14 milioni per servizi che riguarderanno le persone, il territorio e la riduzione della pressione fiscale.
Tra questi spicca il totale di 515 mila euro per la Ryder Cup, divisi in due differenti variazioni nell’elenco complessivo. “I provvedimenti prevedono, oltre ad una serie di attività propedeutiche, anche la realizzazione di un servizio di navetta da e per Roma, che conduca tifosi ed appassionati nella zona interessata dalla manifestazione sportiva: un servizio continuativo e che riteniamo di assoluta importanza”, spiega il consigliere regionale. “Altri interventi riguardano, con specifici fondi, le attività di promozione culturale, sociale e ambientale e di valorizzazione del patrimonio regionale da parte di LAZIOcrea S.p.A, il fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo, l’accantonamento aggiuntivo relativo al disavanzo sanitario, effettuato a valere sull’annualità 2023, gli interventi per la valorizzazione e la promozione economica del litorale laziale, gli interventi per la promozione in agricoltura da parte dell’Arsial, e ancora fondi per l’accantonamento ulteriore in favore della riduzione della pressione fiscale e per la promozione e la realizzazione dei Campionati europei di atletica leggera 2024”, prosegue il consigliere regionale.
Nelle conclusioni l’assessore Righini ha annunciato che la proposta sarà emendata nella seduta del Consiglio regionale, con ulteriori provvedimenti di finanziamento nel frattempo sopraggiunti.
“Colgo l’occasione per ringraziare l’assessore Righini e tutti i consiglieri della commissione: visti anche i lavori per la viabilità, ottimizzare il traffico e tentare di diminuire il flusso di automobili da e per Roma nei giorni dell’evento è certamente una priorità: con questo intervento siamo certi di aver cominciato a dare respiro ad un evento che ci coinvolge tutti in prima persona, e che è sempre più vicino. E’ nostro dovere farci trovare pronti, lavorando in sinergia con le istituzioni sportive e con i Comuni interessati”, chiude Marco Bertucci.
Redfall, un titolo incompreso dalle enormi potenzialità
Redfall è un titolo che in moltissimi si aspettavano su Pc ed Xbox. Sia perché sarebbe stato gratuito al lancio per tutti i possessori del Gamepass di Microsoft, sia perché aveva creato un’aspettativa enorme fra i fan. Purtroppo però qualcosa non ha funzionato e il gioco non è arrivato al lancio come in molti si aspettavano, così i media e il pubblico nella quasi totalità dei casi a caldo ha letteralmente distrutto il gioco. Noi prima di pronunciarci abbiamo voluto aspettare di finirlo e lo abbiamo spolpato a fondo con grande cura e adesso ci sentiamo pronti a esprimere il nostro verdetto. Redfall non è un brutto gioco, anzi è un prodotto che ha delle basi solidissime, purtroppo però soffre di alcuni problemi che, soprattutto per i giocatori più esigenti, rappresentano dei macigni. A nostro avviso i più gravi sono senza dubbio l’intelligenza artificiale dei nemici umani che è davvero imbarazzante, il framerate a 30 fps che subisce dei repentini cali (ovviabili eliminando il motion blur, il movimento della testa del personaggio mentre cammina e altre impostazioni grafiche), e alcune texture che impiegano molto tempo a caricarsi. Insomma, il titolo di Arkane Studios si è presentato al lancio in forma non perfettamente smagliante, ma a nostro avviso non è un titolo da buttare(cosa che in molti invece hanno asserito). Fatta questa premessa, andiamo a recensire il gioco nel modo più onesto possibile. Redfall era una ridente cittadina costiera del Massachussets, situata nella parte orientale di un’isola rinomata per i frutti di mare e le coste ventose. A partire dal riuscito incipit della vicenda raccontata nel gioco, invece, si può vedere cos’è diventata Redfall oggi, dopo essere caduta totalmente in mano ad un branco di vampiri assetati di sangue la cui origine sembra sia legata ai sinistri esperimenti della Aevum, una casa farmaceutica alla ricerca della cura per tutte le malattie che affliggono l’uomo. Come se non bastasse, gli umani, invece di fare fronte comune di fronte alla minaccia sovrannaturale, si sono perlopiù schierati con i vampiri, creando un farneticante culto in cui, come enormi contenitori di cibo, fanno la fila in attesa di essere divorati (a sentire loro, “elevati”) da uno dei molteplici “succhiasangue” che si aggirano per la cittadina. Nonostante un intreccio in tono minore rispetto ad altre produzioni del medesimo team di sviluppo, l’ambientazione di Redfall è, come da tradizione, estremamente ben ricreata e curata in ogni minimo dettaglio, con una grande quantità di interni da esplorare, una direzione artistica da b-movie degli anni ’80 molto coerente con i temi trattati e un’atmosfera generale che ci ha rapito sin da subito e che, a conti fatti, risulta uno dei principali punti di forza della produzione. Il giocatore sarà chiamato ad indossare i panni di uno di quattro sopravvissuti, tutti sufficientemente differenziati in termini estetici e di abilità, per far fronte a questa invasione e riportare le cose alla normalità, a partire dal sole oscurato e dalla barriera di onde che, sin dai primi secondi di gioco, impedisce a ogni umano vivo la fuga dall’isola. I 4 protagonisti dell’avventura sono: Devinder un inventore inglese, nonché autore letterario, che si ritrova bloccato sull’isola dov’era intervenuto ad un evento di presentazione del suo ultimo libro. Poi c’è Jacob che offre uno spaccato della vicenda dal punto di vista dei cattivi (o presunti tali), visto che è un ex cecchino militare assoldato da una milizia privata per trarre in salvo gli ultimi civili della Aevum rimasti a Redfall. Assalito con tutta la sua squadra da un vampiro maggiore, viene privato di un occhio ma guadagna al suo posto la capacità di evocare un corvo spiritico che gli consente un’ampia visuale a volo d’uccello di tutti i campi di battaglia. Poi c’è Layla, una brava studentessa universitaria squattrinata che ha scelto, per soldi, di sottoporsi ad esperimenti con la Aevum, ricavandone poteri telecinetici e la possibilità di evocare il suo ex ragazzo, nel frattempo trasformatosi in un vampiro, per ripulire la scena da ospiti indesiderati. Conclude il quartetto Remi De La Rosa, sboccata volontaria portoricana amante della tecnologia che va sempre in giro con il suo robot Bribon, che le offre un diversivo formidabile per i nemici, che lei stessa può bersagliare impunemente mentre il droide ne attira l’attenzione nei modi più chiassosi possibili. Insomma, il quartetto di protagonisti che ha il difficile compito di ripulire Redfall dai vampiri è senza dubbio molto variegato e offre tantissime possibilità di approccio.
Redfall è uno shooter in prima persona con elementi gdr, infatti man mano che si prosegue nell’avventura i personaggi potranno potenziare i propri poteri e abilità attraverso uno skill-tree molto ricco, ma soprattutto potranno raccogliere equipaggiamento ed armi di diversa rarità che offrirà loro bonus più o meno validi. Uno dei pregi di Redfall risiede nel fatto che, essendo affrontabile sia in solitaria che fino a un massimo di 4 giocatori insieme, offre una certa pluralità di soluzioni per superare le missioni secondarie, con qualche limitazione in più legata invece a quelle principali. Tra uccisioni ambientali legate ai generatori o alle numerose taniche di liquido infiammabile sparse per le ambientazioni, possibilità di aggirare i nemici, cecchinaggio da lontano e persino la possibilità di condurre una delle tre fazioni nemiche presenti sulle mappe per fare il proprio lavoro sporco e assottigliare i ranghi nemici, è possibile affrontare molte missioni come meglio si crede. Se questa libertà è rinfrescante per uno sparatutto in prima persona, lo è meno se confrontata con i precedenti lavori di Arkane perché, in assenza persino di un tasto dedicato alle eliminazioni silenziose alle spalle, in Redfall è inevitabile finire a premere il grilletto: tanto lungo la campagna principale quanto durante le caotiche e spassose sessioni multigiocatore, mettere mano al proprio arsenale e fare fuoco è sempre l’unica soluzione possibile, mortificando approcci stealth e possibili percorsi alternativi alla carneficina. Il sistema di shooting è nel complesso buono, ma non eccezionale se paragonato ai mostri sacri del genere, ma fortunatamente il tocco Arkane arriva in soccorso del gameplay in più istanze, dalla possibilità di organizzare delle trappole alla buona varietà del loot. Redfall però dà il meglio di se soprattutto se viene giocato con due o più amici, grazie anche ad un level design raramente banale, il divertimento decolla perché, pur abbandonando le atmosfere tese e tendenti all’horror della modalità in giocatore singolo, Redfall offre il meglio di sé nell’interazione tra personaggi, nel gioco di squadra, nella diversificazione delle bocche da fuoco e delle rispettive abilità uniche. La scelta del protagonista, poi, influenza fortemente lo stile di gioco e favorisce la rigiocabilità della campagna, che in sè non si rivela troppo lunga, e la sperimentazione in sede di multiplayer, con i poteri degli eroi che si intersecano e che possono rendere il team virtualmente imbattibile, quantomeno se i suoi membri sanno cosa stanno facendo. La progressione ruolistica, dal canto suo, si rivela secondaria, e solamente le abilità di livello più alto, raggiungibili dopo diverse ore di cooperativa riescono a spostare realmente gli equilibri negli scontri più duri con i vampiri di alto livello o nei nidi più ardui da conquistare. A proposito di nidi: questi sono eventi generati proceduralmente dal gioco, la cui influenza continua ad espandersi di giorno in giorno durante la campagna, grazie al ciclo giorno/notte completo di cui Redfall è dotato, e rappresentano uno dei pochi momenti di vera sfida offerti dal prodotto.
Ma veniamo ora alle dolenti note, uno dei maggiori problemi della produzione risiede nel bilanciamento della difficoltà, tanto in single player, quanto, soprattutto, durante le sessioni in cooperativa: Redfall è, semplicemente, troppo facile, soprattutto se giocato con gli amici. Se già dopo pochi minuti della campagna principale in single player è stato necessario innalzare al massimo livello di difficoltà, quando ci siamo dedicati al multiplayer il fattore sfida è calato notevolmente, perché il gioco non scala adeguatamente la forza dei nemici per rapportarla a quella del party, limitandosi ad aumentare il numero di personaggi di supporto ai mostri principali e ad allungarne la barra della vita, rendendoli delle vere e proprie spugne per i colpi del gruppo di survivors. Il risultato è che, passata l’inevitabile esaltazione iniziale, che viene dal buon feeling delle armi e dalla cura riposta nell’ambientazione il party diventa troppo forte troppo presto. In single player, poi, la sovrabbondanza di kit medici, munizioni e gadget consumabili finisce con il banalizzare la stragrande maggioranza degli scontri con i nemici comuni. Anche perché, e qui giungiamo al problema di Redfall di cui parlavamo in apertura, l’intelligenza artificiale dei nemici umani si è rivelata assolutamente deficitaria: attaccati dalla distanza, si limitano a correre in linea retta verso il giocatore incuranti della propria incolumità, o, in alternativa, scaricano inutilmente il caricatore di un’arma a corto raggio mentre chi gioca li bersagliano dalla distanza finendoli in un paio di colpi. Negli interni, la loro capacità di avvistamento è ancora più limitata, se possibile, e basta nascondersi dietro ad una porta o in un sottoscala per ucciderli tutti uno ad uno man mano che si avvicinano, senza alcun tentativo da parte loro di stanare i giocatori con una granata, di circondarli o di intrappolarli, nonostante la schiacciante superiorità numerica. Va un po’ meglio con i vampiri, capaci di teletrasportarsi e decisamente più resistenti ai colpi, ma anche loro si limitano a caricare a testa bassa. Altro neo di Redfall riguarda l’aspetto tecnico, che fortunatamente sarà comunque soggetto, come già anticipato dal team di sviluppo, a numerose patch, tra le quali quella del day-one e, più in là, quella che aggiungerà i famigerati 60 fps, assenti nell’unico preset disponibile al lancio, che prevede una definizione in 4K con un blocco a 30 fps. La totalità della nostra prova è avvenuta su Xbox Series X, e abbiamo risolto il problema dei cali sotto i 30 fps maneggiando un po’ le opzioni grafiche e di gioco, cosa che consigliamo a chiunque voglia giocarlo. Esteticamente parlando il taglio generale che fa il verso alle produzioni horror a basso budget di fine anni ’80, l’estetica dei vampiri, la caratterizzazione delle diverse zone di Redfall: dall’immancabile area portuale dove si può quasi sentire il tanfo di pesce marcito al sole alle zone vip, dense di villette e di verde: Redfall è un prodotto che riesce a fare centro senza alcuna difficoltà nell’immaginario del giocatore, con uno stile immediatamente riconoscibile ed impossibile da non amare. Ottimo il lavoro anche dal punto di vista sonoro: le musiche rappresentano uno dei punti più alti della produzione, sempre sul pezzo e sempre incalzanti al punto giusto quando le cose a schermo si fanno incandescenti. A tal proposito, il doppiaggio italiano fa segnare un altro punto a favore della produzione Arkane: per scelta delle voci, prove recitative e missaggio dei volumi, la traccia nostrana non ha nulla da invidiare a quella originale. Tirando le somme quindi a nostro avviso Redfall non è assolutamente il mostro di bruttezza colmo di difetti che in molti hanno voluto dipingere. Certo è un titolo che ha alcuni problemi, ma vi assicuriamo che se settato a dovere e giocato con attenzione e non con superficialità, è un gioco che sa sorprendere, con una buona trama e che vi farà passare di sicuro diverse ore di divertimento.
GIUDIZIO GLOBALE
Grafica: 8
Sonoro: 8
Gameplay: 8
Longevità: 8
VOTO FINALE: 8
Francesco Pellegrino Lise
Monster Hunter Rise Sunbreak arriva su Xbox e PlayStation
Monster Hunter Rise è uscito su Xbox solo da pochi mesi, ma è già uscita la principale espansione del gioco, Sunbreak. Ricordiamo che sia il gioco base che l’espansione sono usciti due anni fa su Switch e Pc, quindi con questa uscite anche i giocatori di console next-gen possono finalmente godere delle novità introdotte con l’ultimo titolo della saga. Sunbreak è Pieno di nuovi mostri, abilità, funzionalità, ambientazioni e altro ancora, quindi il gioco non manca di certo sul fronte dei contenuti. Ma è sufficiente per riportare indietro i giocatori che hanno già giocato sulla console di Nintendo o per convincere quelli attuali ad acquistare l’espansione? Scopriamolo insieme. Prima di tutto è bene sottolineare che per accedere ai contenuti offerti di Sunbreak bisogna essere arrivati alle fasi finali di Monster Hunter Rise, quindi oltre l’end game. Nello specifico, è necessario aver completato la missione hub a 7 stelle, Serpent Goddess of Thunder. Ciò richiede dozzine di ore di gioco nel gioco base, il che significa che questa espansione è accessibile solo a coloro che hanno già una profonda familiarità con MHR. Per questo motivo, questa recensione si concentrerà principalmente sulle nuove aggiunte e sulle modifiche apportate al gioco di base. Sunbreak vede come centro nevralgico delle operazioni una nuova base operativa chiamata avamposto Elgado. Esso è un regno a tema occidentale che contrasta con lo stile del villaggio giapponese di Kamura. Qui si incontreranno tutta una nuova serie di NPC con cui interagire, accettare missioni e fare praticamente tutto ciò che si faceva a Kamura. C’è anche ovviamente una storia nuova di zecca che ovviamente vede al centro una nuova tipologia di mostri. Ovviamente come in tutti i capitoli della saga, la trama non rappresenta il fulcro di Monster Hunter, ma è la premessa che trasporterà i giocatori ad affrontare cacce sempre più impegnative contro creature dai poteri immensi. Nel momento si inizia a giocare balzano subito all’occhio alcune nuove funzionalità, come gli insetti filo rossi o dorati per poter facilitare la cavalcatura dei mostri, o alcune creature sui muri che portano a potenti conseguenze quando un mostro viene sbattuto contro di esse. Sunbreak porta con sé anche due nuovi territori per combattere e incontrare i nemici, il che dona freschezza al gioco e ne riduce la monotonia che può venire fuori svolgendo per ore cacce a catena. Inoltre, non ci vorrà molto prima di ottenere nuove abilità per tutte e quattordici le armi, ma anche un nuovo modo per scambiare rapidamente tra due diverse skill peculiari delle armi, anche nel mezzo della battaglia. Queste nuove abilità aggiungono ancora più pepe alle battaglie, soprattutto quando viene richiesto di abbattere più mostri in un’unca battuta.
Un esempio di quello che le nuove abilità possono fare lo può offrire lo spadone, un’arma tradizionalmente molto lenta che si basa sulla previsione delle azioni del mostro per poter preparare contrattacchi fatti di colpi poderosi. Sunbreak però cerca di snellire il pachidermico moto di quest’arma introducendo la “Surge Slash Combo”, ossia un’abilità che permette di eseguire tre colpi rapidi che non richiedono strategie di preparazione per essere inflitti. Cambiare le abilità durante il combattimento è divertente in quanto consente di sperimentare nuove strategie e vedere cosa funziona meglio su di un determinato mostro. Ogni arma in Sunbreak ha le sue nuove abilità e modifiche, quindi in questa nuova espansione tutto quello che è stato fatto in Rise viene totalmente stravolto ed evoluto. In termini di progressione, il titolo introduce il “Master Rank”. Un altro livello di missioni accanto al rango basso e alto. Ciò significa che ogni mostro del gioco, anche quelli più deboli, ha nuovi materiali da rilasciare, nuove armi e armature da costruire e, fortunatamente, alcuni nuovi set di mosse o variazioni nei loro attacchi. Ci sono anche nuove varianti di mostri che hanno cambiamenti più drastici, come debolezze completamente diverse e attacchi di elementi differenti rispetto alle loro versioni base. Oltre alle nuove abilità intercambiabili sul campo, Sunbreak porta con sé una pioggia di nuove funzionalità. Giocando alla nuova espansione non passano dieci minuti senza che un nuovo tutorial compaia sullo schermo per spiegare qualcosa di nuovo o di modificato. E’ presente un nuovo modo di mangiare dango, ci sono nuove abilità da sbloccare per i felyne e canyne, nuova fauna endemica e nuovi insetti e piante da raccogliere e utilizzare durante la caccia, nuove interazioni ambientali, nuove aggiunte al sistema della lotteria e altro ancora. Ovviamente il fulcro del gioco è sempre la caccia, ma se si vuole arrivare preparati allo scontro come sempre è necessario passare tempo a raccogliere gli elementi che servono per forgiare la propria build perfetta. E per far questo bisogna cacciare, raccogliere, scavare e forgiare. Sunbreak introduce anche il sistema dei “seguaci”, ossia un modo per rendere le missioni in solitaria un po’ più semplici/interattive, specialmente quando non si riesce a trovare altri con cui giocare. Tornando ai seguaci, questa è una nuova meccanica che consente agli NPC di unirsi nelle cacce dopo aver completato alcune missioni particolari. Questi NPC si comportano come se fossero dei veri giocatori, aiutando a cacciare, usando la fauna selvatica e avendo un impatto più diretto di un compagno felyne o canyne. A livello estetico sebbene non sia ancora bello come il titolo precedente uscito sulle console Microsoft e Sony, Monster Hunter World, questo Sunbreak si comporta bene, senza cali di frame, anche in modalità “grafica”. Il nuovo avamposto Elgado, i nuovi mostri e le nuove location sono realizzati davvero bene, anche se non toccano picchi di eccezionalità da far gridare al miracolo. Per quanto riguarda la colonna sonora, Sunbreak non delude. Con un tema principale stellare e nuove interpretazioni di vari brani del gioco base, la musica è stata una delle cose che si fa apprezzare di più. Dopo dozzine di ore di caccia con la stessa musica di sottofondo, è stato piacevole avere una serie di tracce diverse, ma che ricordavano quelle a cui eravamo affezionati. Insomma, questo Sunbreak è tutto ciò che gli amanti della saga si aspettavano anche su console Next Gen.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 8,5
Sonoro:8,5
Gameplay: 8,5
Longevità: 8,5
VOTO FINALE: 8,5
Francesco Pellegrino Lise
L’iPhone diventa un Galaxy con l’app che simula l’os di Samsung
Samsung Electronics ha annunciato che Try Galaxy, l’app che consente agli utenti Apple di effettuare una simulazione dell’esperienza dell’interfaccia One UI 5.1 di Galaxy S23 direttamente sul proprio iPhone, è disponibile per il download in italiano.
Scaricando l’applicazione direttamente tramite QR code da mobile o dal sito trygalaxy.com, l’app offre l’accesso ad alcuni video tutorial che guidano nell’utilizzo di uno smartphone Galaxy e permette di esplorare la schermata iniziale, incluse le icone delle applicazioni Galaxy principali, i widget e i menu di navigazione.
Gli utenti avranno così la possibilità di trasformare l’interfaccia dell’iPhone in quella di Galaxy S23, lo smartphone top di gamma della serie Galaxy S, toccando con mano alcune funzionalità esclusive, relative alla post-produzione delle foto, alla personalizzazione dell’interfaccia e alle potenzialità delle app Samsung.
In particolare, potranno scoprire la funzione Nightography, alcuni strumenti di editing in-app, come Rimasterizza immagine, per migliorare automaticamente i dettagli delle immagini, e Gomma oggetto, che consente con semplici passaggi di eliminare oggetti dagli scatti, così come l’app Samsung Health, per monitorare facilmente parametri e attività legate alla salute. Attraverso alcuni video demo, è possibile, inoltre, esplorare la straordinaria esperienza di gaming disponibile su Galaxy S23, potente e dinamica, così come altre funzioni legate alla batteria, alla privacy e al display, consentendo agli utenti di provare i temi Galaxy personalizzati e simulare tutte le personalizzazioni dell’interfaccia possibili con One UI 5.1. Insomma, se state utilizzando un iPhone e siete curiosi di scoprire l’esperienza Android ora potete farlo in un lampo con questo nuovo servizio targato Samsung.
F.P.L.
Emergenza alluvione Emilia-Romagna: ora è anche allarme frane
Bonaccini: “Danni per qualche miliardo”. Pichetto: “Delibereremo lo stato di calamità”
Si aggrava il bilancio dell’alluvione in Emilia-Romagna. Tredici le vittime. Salgono a 42 i Comuni alluvionati. Circa 10mila gli sfollati. Sono 34mila le utenze senza elettricità. Boccia: “E’ un’emergenza nazionale, serve un decreto ad hoc”.
Sale a 13 il bilancio delle vittime del maltempo in Emilia-Romagna. La prefettura di Ravenna ha comunicato cinque vittime, che si aggiungono alle sei di quelle di ieri della provincia di Forlì-Cesena e alla vittima di San Lazzaro (Bologna). L’auto sommersa dalle acque tra Castel Bolognese e Solarolo segnalata nelle prime ore dell’alluvione e raggiunta in mattinata, è risultata essere vuota: la persona che era al suo interno, conteggiata ieri dalle autorità fra le vittime, è riuscita ad allontanarsi in tempo. A loro si aggiunge l’uomo morto a Cesena per un malore prima dell’esondazione del Savio. Al momento risulta anche almeno un disperso.
Ora è allarme frane
Sono oltre 280 le frane provocate dal maltempo in Emilia-Romagna, di cui 120 particolarmente importanti in 58 comuni: oltre 100 in provincia di Forlì Cesena, e in particolare ben 71 a Modigliana, sull’Appennino. Lo spiega la Regione. Sono invece oltre 50 gli allagamenti registrati in in 42 Comuni dell’Emilia-Romagna: 15 nel Bolognese, 13 nel Ravennate, 12 nel Forlivese-cesenate, 2 nel Riminese. Salgono a 34mila le utenze al momento disalimentate dalla rete elettrica tra le province di Forlì-Cesena e Ravenna.