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Cultura e Spettacoli

Napoli, “La Scapiliata” di Leonardo Da Vinci ospite illustre alle Gallerie d’Italia

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NAPOLI – Nell’ambito della rassegna ‘L’Ospite Illustre’ alle Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli sede museale di Intesa Sanpaolo è in esposizione la celebre opera di Leonardo da Vinci dal titolo ‘La Scapiliata’ dal 6 luglio al 2 settembre 2018. L’exhibition Leonardesca collocata nel maestoso salone al piano terra è curata da Marco Carminati, la mostra segna la settima edizione della rassegna ‘L’Ospite Illustre’, l’esibizione riporta il celebre maestro toscano dopo trent’anni nel capoluogo partenopeo in occasione della grande mostra ” Leonardo e il leonardismo” a Roma e a Napoli al Museo e Real Bosco di Capodimonte. La presentazione dell’opera è avvenuta in occasione della conferenza stampa il 5 luglio a Palazzo Zevallos: sono intervenuti Michele Coppola, Direttore Arte, Cultura e beni Storici Intesa Sanpaolo, Marco Carminati, Curatore mostra, Chiara Travisonni Storico dell’Arte, Complesso Monumentale della Pillotta Parma.

L’opera di Leonardo da Vinci è chiamata anche ‘Testa di Donna’ ed è dipinta in terra d’ombra, ambra inverdita e biacca su legno in 27 centimetri per 21, datata con molta probabilità come concordano gli studiosi tra il 1504 – 1508, è un’opera di rilievo in prestito temporaneo proveniente dal Complesso Monumentale della Pillotta di Parma, l’esposizione anticipa le celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio fiorentino previste per il prossimo anno.

L’intera rassegna è una sinergia di istituzioni tra ente privato e il pubblico, una fusion con l’intento di voler far conoscere il grande patrimonio artistico italiano culturale al pubblico, l’intera rassegna è nata con la volontà di voler condividere con la cittadinanza un nucleo di opere tratte dalle proprie collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo. L’opera del genio di origine di Anchiano, ossia la ‘La Scapiliata’ è assolutamente da non perdere perché oltre che è bellissima ed emoziona fruirla è anche interessante ed affascinante tutta la storia dell’opera stessa da quando è stata creata e poi acquistata nei secoli. ‘La Scapiliata’ nata forse perché Leonardo da Vinci stava eseguendo uno studio preparatorio per dipingere con molta probabilità una Madonna, ‘Testa di Donna’ è una riscoperta di quella “normalità” del genio e la colloca tra le opere immortali appartenenti all’intera umanità. L’opera in esposizione era già ben nota già fin dal 1627 come testimonia la citazione negli inventari di Federico Gonzaga, “ un quadro dipintovi la testa di una donna scapigliata bozzata… opera di Leonardo da Vinci”.

Il dipinto ‘La Scapiliata’ è l’esempio di arte che arriva al cuore e coinvolge tutti i sensi, il suo tratto delicato, la luce che investe gli zigomi, gli occhi socchiusi e la “morbidezza” dei colori escono con forza prepotentemente fuori dalla piccola tavoletta di legno, larga e alta poco più di una spanna e danno al fruitore l’impressione di trovarsi di fronte ad una altorilievo e quindi ad una tridimensionalità scultorea che solo un genio può fare. L’opera di Leonardo ha la capacità di interloquire con il visitatore suggerendo ad egli tutta la serenità che Leonardo aveva per i soggetti femminili. “ Testa di Donna” forse incompiuta oppure il genio toscano ha voluta lasciarla così?… è un’opera tutt’ora avvolta nel mistero e sarà messa a confronto dal 7 luglio fino al 21 con il volto si Sant’ Orsola raffigurata nel “Martirio” di Caravaggio – capolavoro delle collezioni Intesa Sanpaolo ospitato alle Gallerie di Napoli, tale confronto consentirà di approfondire le tecniche e il linguaggio di questi due maestri appartenenti all’arte italiana.

Accanto alla Scapiliata di Leonardo da Vinci – un altro sorprendente esempio di genialità italica – sarà esposta una riproduzione digitale di Salomè con la testa del Battista di Bernardino Luini. L’intento di questo collocazione tra l’opera di Leonardo e di Luini che quest’ultima è datata al 1525 circa conservata agli Uffizi dal 1763, è di straordinaria importanza storica, la sorprendente somiglianza tra la Testa di Donna del genio fiorentino e la protagonista femminile del dipinto olio su tavola del pittore lombardo contribuisce a collocare a Milano il prototipo leonardesco almeno fino 1530, incidendo ancora fortemente l’influenza che il maestro toscano continuava sui più giovani artisti che si erano formati o perfezionati alla sua bottega. Questo dialogo tra i volti del capolavoro di Leonardo e l’artista Luini e reso possibile grazie all’esposizione di quest’ultimo sotto forma di DAW – DIGITAL ART WORK, copia digitale riprodotta in serie limitata, numerata e certificata in scala 1:1 in tutto fedele all’originale, realizzata dall’azienda Cinello in accordo con la Galleria degli Uffizi utilizzando un’innovativa tecnologia brevettata. L’iniziativa è promossa da Save the Artistic Heritage.

Michele Coppola, Direttore Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, ha affermato: “ Valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio artistico nazionale è una delle ragioni che dà vita al ‘Progetto Cultura’ della nostra Banca e ‘L’Ospite Illustre’ è una testimonianza – ed ha inoltre proseguito Coppola – dopo Antonello da Messina, Picasso, Caravaggio, presentati alle Gallerie d’Italia a Napoli grazie al dialogo con importanti musei italiani e internazionali, ospitiamo oggi uno straordinario dipinto di Leonardo dalla Galleria Nazionale di Parma. Ma accanto alla celebrazione di grandi capolavori, non vogliamo dimenticare le originali iniziative espositive di Palazzo Zevallos Stigliano dedicate a studiare, riscoprire e raccontare artisti e opere meno noti, ma significativi per l’identità e la storia dell’arte italiana.”

Giuseppina Ercole

Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Cultura e Spettacoli

Venezia, 60esima Biennale d’Arte: al padiglione della Finlandia la mostra “I piaceri che scegliamo”

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La ministra finlandese della Scienza e della Cultura, Sari Multala, accompagnata dall’ambasciatore di Finlandia in Italia, Matti Lassila, presenzia all’inaugurazione
 
 
È aperta da sabato 20 aprile a domenica 24 novembre 2024, la 60esima Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, a cura di Adriano Pedrosa e prodotta dalla Biennale di Venezia. La pre-apertura ha luogo nei giorni 17, 18 e 19 aprile, la cerimonia di premiazione e inaugurazione si svolgerà il 20 aprile 2024.
 
Prima dell’apertura del 20 aprile, la ministra finlandese della Scienza e della Cultura, Sari Multala, accompagnata dall’ambasciatore di Finlandia in Italia, Matti Lassila, presenzia all’inaugurazione, nel Padiglione Aalto, della mostra finlandese alla 60a Biennale d’Arte di Venezia il 17 aprile; visita. tra gli altri, anche i padiglioni dei paesi nordici, dei Paesi Bassi, dell’Ucraina, degli Stati Uniti e dell’Islanda.
 
Il Padiglione Finlandia presenta una mostra dal titolo The pleasures we choose, “I piaceri che scegliamo”. Commissario: Raija Koli, Frame Contemporary Art Finland; Curatore: Yvonne Billimore & Jussi Koitela; Espositore: Pia Lindman, Vidha Saumya, Jenni-Juulia Wallinheimo-Heimonen
 
Sede: Giardini
 
“Gli artisti finlandesi hanno preso parte alla Biennale di Venezia sin dalla sua ideazione. L’importanza della Biennale di Venezia sull’arte contemporanea europea e sugli artisti e professionisti dell’arte finlandesi non può essere sottovalutata. In questi tempi in cui ci sono così tanti gravi conflitti nel mondo, l’arte e la cultura, insieme alla cooperazione internazionale e allo scambio di idee, svolgono un ruolo sempre più importante”, dichiara la ministr Multala.
 
Il Ministro Multala ha in programma di presenziare anche all’inaugurazione della mostra presso il Padiglione Nordico
 
Quest’anno, la Svezia è responsabile della mostra del Padiglione, intitolata “The Altersea Opera”; Commissari: Gitte Ørskou, Moderna Museet, Leevi Haapala, Kiasma Museum of Contemporary Art / The Finnish National Gallery, Ruben Steinum, Office for Contemporary Art Norway (OCA); Curatore: Asrin Haidari; Espositori: Lap-See Lam con Kholod Hawash e Tze Yeung Ho. Sede: Giardini
La Biennale di Venezia è la più antica biennale d’arte contemporanea al mondo.  Si tiene ogni due anni e riunisce nel parco dei Giardini della Biennale mostre provenienti da diversi paesi.  La mostra al Padiglione finlandese è stata commissionata e prodotta da Frame Contemporary Art Finland.  La Biennale sarà aperta al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024.
 
Sfumando i confini tra arte, architettura e critica sociale, il Padiglione della Finlandia riunisce tre artisti per i quali arte, vita e attivismo si intrecciano. Incorporato come un progetto collettivo, The Pleasures We Choose si è evoluto attraverso lo scambio di esperienze condivise e individuali per creare aree di diverse “occupazioni” in cui i visitatori sono incoraggiati a rivalutare e (ri)considerare le aspettative della società. Le opere di Lindman, Saumya e Wallinheimo-Heimonen sono profondamente informate dalle loro esperienze incarnate di squilibri strutturali, ambientali e sociali. Articolate attraverso un’ampia gamma di materiali e processi – tra cui disegno, ricamo, scultura e guarigione – le loro opere celebrano il piacere personale come potente mezzo per reinventare il mondo come lo conosciamo.
In seguito all’avvelenamento da mercurio, l’artista Pia Lindman sperimenta una maggiore sensibilità del sistema nervoso e una consapevolezza dei microsegnali all’interno del suo corpo. Traduce questi segnali in immagini visive, melodie, parole e colori e li incorpora in opere d’arte che le consentono di esplorare le sfumature di diversi ambienti e situazioni sociali.
 
Spesso impegnato con l’intricata relazione tra presenza umana e ambiente, il lavoro di Vidha Saumya sfida le norme dell’estetica, del genere, del mondo accademico e dello stato-nazione. Nel suo lavoro, gli spettatori incontrano un’interazione tra desiderio, intimità e (casa)terra, controbilanciata dalle esigenze eteronormative di utilità, tempo e (s)posizionamento.
L’opera di Jenni-Juulia Wallinheimo-Heimonen porta alla luce la varietà di forme di discriminazione e violenza a cui sono sottoposte le persone con disabilità. Le sue realtà intricate celebrano un mondo in cui una diversità di corpi umani ha conquistato il diritto di scegliere una vita piacevole rispetto alla mera esistenza.
 
“ I piaceri che scegliamo rifiutano l’eccezionalismo dell’arte e il mito che l’artista sia separato dal mondo, al contrario sono proprio le esperienze che richiamano l’attenzione sulla convivenza – mettersi in fila, scendere in strada, ricevere cure mediche , respirando la stessa aria tossica che ci spinge a dare vita a nuovi futuri collettivi ”, spiegano i curatori Yvonne Billimore e Jussi Koitela.
 
Presentate nel Padiglione Aalto della Finlandia, le opere degli artisti sono collegate concettualmente e materialmente attraverso interventi architettonici progettati da Kaisa Sööt . Ripensando il padiglione e il tipo di arte, corpi ed esperienze che può supportare, la mostra introduce un’“architettura di accesso” che considera l’accesso e le esigenze corporee attraverso i registri, incoraggiando al contempo esperienze multisensoriali.
 
“È stato meraviglioso testimoniare il processo di collaborazione e gioia tra artisti e curatori”, afferma Raija Koli , direttrice di Frame e commissaria della mostra. “Siamo felici di condividere questo progetto significativo con il pubblico nella prossima mostra”.  La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da K. Verlag .
 
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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