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Vincenza Sicari, da Padova a Frascati continua l’incubo per l’ex maratoneta dell’esercito italiano

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Di Vincenza Sicari ci siamo occupati più volte. La sua storia è molto semplice, ancorché decisamente assurda. Atleta olimpionica, maratoneta in forza all’esercito Italiano, di colpo un giorno sente che le vengono meno le gambe.

L’inizio dell’incubo

Da quel giorno, con una pesante eredità ideologica sul capo, cioè quella di non essere sana di mente, gira tutta l’Italia, in cerca di qualcuno che sappia finalmente dare un nome alla sua malattia. Anche la speranza di andare negli USA svanisce. Qualcuno formula una ipotesi, non suffragata da alcuna prova, ma piuttosto attendibile, che cioè si tratti di una malattia autoimmune. Ma niente, tutti i medici continuano a trattarla come se la sua malattia fosse immaginaria, dipendente dalla sua psiche. È costretta a rivolgersi ad un avvocato, e nel tempo a cambiarlo, vista la pervicacità di certi medici. Subisce, a suo dire, anche prepotenze, documentate con il suo cellulare sui social.

Il trasferimento dall’ospedale di Padova a quello di Frascati

Oggi, senza il suo consenso, è stata trasferita d’autorità dall’ospedale di Padova a quello di Frascati, dove l’abbiamo raggiunta al telefono. Continua a dire che le fanno ‘porcate su porcate’, e a minacciare ritorsioni contro chi per anni l’ha maltrattata, arrivando al punto, lei non autosufficiente, a lasciarla sola e senza assistenza per le operazioni più elementari, come lavarsi e andare in bagno. Al punto di sottoporla – dice lei per ritorsione per tutto ciò che Vincenza pubblica sui social – ad un TSO che lei definisce ‘illegittimo’, dato che è un trattamento da praticare a chi è pericoloso per sé e per gli altri. Ma Vincenza nelle sue condizioni non solo non è, né potrebbe essere pericolosa per gli altri, ma neanche per sé. Purtroppo la sua salute va sempre peggiorando, e qualcuno sostiene – e guardando in prospettiva potrebbe aver ragione – che tutti i medici da cui lei è passata starebbero aspettando soltanto la sua morte, il che li scaricherebbe da un peso sulla coscienza. Posto che ne abbiano una. Comunque, da qualsiasi parte la si guardi, la faccenda è assurda: in un momento storico in cui si scoprono nuovi vaccini – che rendono denaro – e nuovi rimedi magari per il cancro – la cui raccolta per la ricerca frutta milioni di euro – non è possibile che non si possa capire quale sia il male che sta divorando Vincenza ormai da anni. Come da anni è costretta a letto, paralizzata dalla vita in giù. Abbiamo conosciuto, circa tre anni fa – e siamo stati fra i primi, se non i primi, a darne notizia – una Vincenza florida nonostante tutto. Oggi troviamo il suo spettro, molto simile ad un uccellino bagnato più che alla potente maratoneta olimpionica, purtroppo rinnegata perfino dalla sua stessa società sportiva, quella per cui correva, l’Esercito Italiano. Magari per una inimicizia personale, che potrebbe aver compromesso il suo destino, segnandolo nel prosieguo della sua degenza. Un po’ un caso Tortora in sedicesimo, ma sempre doloroso.

Vincenza Sicari continua a lottare contro tutti e contro il suo male, da sola, non si arrende

Ma sa che fatalmente la sua solitudine la porterà all’inevitabile, se nessuno vorrà realmente trovare il bandolo della matassa. Attualmente è ricoverata all’ospedale di Frascati, ma in psichiatria. Ancora una volta la si vuole far passare per pazza, come anni fa. Anche se lei riferisce che il primario del reparto ‘una bravissima persona’, come lo definisce, ‘ha capito tutta la situazione’, è ‘dalla sua parte’, e insieme cercheranno una soluzione. Non ci aspettiamo di meno dal primario di un reparto di psichiatria. Speriamo solo, e ce lo auguriamo, che questa ‘bravissima persona’ possa essere davvero dalla parte di Vincenza, e che davvero insieme si possa trovare una soluzione che lei e tutti coloro che la seguono aspettano da almeno tre anni.

A margine annotiamo che, quando era all’ospedale di Padova, il presidente della regione Veneto Luca Zaia, interpellato, ha dichiarato, dopo aver ascoltato soltanto il parere dei medici e non quello di Vincenza o del suo avvocato, di non avere alcun potere per intervenire sulla situazione. Il ministro della Salute Giulia Grillo, anch’essa interpellata, non ha risposto.

L’avvocato di Vincenza Sicari: “Avviate una serie di iniziative giudiziarie sia in sede civile che penale”

Abbiamo voluto raggiungere l’avvocato di Vincenza Sicari, Antonio Petrongolo. L’avvocato Petrongolo ci ha riferito del TSO fatto in maniera piuttosto improvvisa ed arbitraria, avallato da medici sconosciuti a Vincenza, che in pratica non l’avevano mai vista. Il trattamento è stato effettuato a tempo di record, come anche il trasferimento a Frascati, dopo che l’ospedale Maggiore di Milano aveva rifiutato l’arrivo di Vincenza, ad insaputa dei suoi legali. “In base a questo – dichiara l’avvocato Petrongolo – abbiamo avviato tutta una serie di iniziative giudiziarie sia in sede civile che penale.”

Come giornale stiamo seguendo Vincenza dal gennaio del 2016. Lei ritiene che ci siano speranza di arrivare ad una conclusione?

Questa patologia è seguita da specialisti del settore. Se non si riesce a dare un nome o una definizione, o una origine, ad una patologia neurologica, il tutto viene pilotato verso un disturbo di natura psichiatrica. Sono tutte ipotesi che hanno la loro valenza nel momento in cui si realizza una osservazione ad hoc. Se non è stata effettuata, questo poi ha influito nei rapporti con le persone.

Qualcuno a suo tempo ha ipotizzato una malattia autoimmune

“E’ un’ipotesi ancora valida”.

Oggi le malattie autoimmuni si possono curare, e qualche volta si può anche guarire.
Il problema è un altro. Se non fosse stato per la nostra insistenza… Facciamo un passo indietro. Padova, al momento dell’arrivo di Vincenza, si era rifiutata di effettuare altri accertamenti. Dissero che li avevano avuti anni indietro, e che per loro andavano bene quelli. A quel punto abbiamo dovuto forzare la mano con tutta una serie di iniziative. Nel prosieguo di queste analisi, si è poi scoperto che Vincenza soffre anche di un linfoma. Lei immagini. Se non fosse stato per l’insistenza di Vincenza e delle persone che la circondano, non avremmo scoperto il linfoma. La cui tipologia e origine potrebbe essere correlata alla sua patologia, ma peraltro questo linfoma non è stato adeguatamente seguito e curato a Padova, dove Vincenza è stata sottoposta ad un ciclo di terapia di ciclosporina, che peraltro è una terapia molto blanda, un anticoagulante che di solito si dà a chi ha subito un trapianto per evitare la formazione di trombi.

Tempo fa qualcuno disse che Vincenza aveva un tumore al timo.
In effetti lei ha avuto una patologia di quel genere, e il timo le è stato asportato. E’ successo circa quattro anni fa. Come anche l ‘asportazione del timo potrebbe essere la causa scatenante della sua patologia attuale. In effetti, da quando ha subito quell’operazione, la sua condizione è peggiorata. E’ un caso molto complesso e particolare, ma, voglio dire, le università di ricerca e studio esistono per questo, e i fondi magari si utilizzano per andare a cercare qualcosa che sia più conveniente.

Ringraziamo l’avvocato Petrongolo per la sua testimonianza. L’augurio che facciamo a Vincenza è che dopo tante peripezie, finalmente possa scorgere un luce in fondo a quel tunnel in cui è entrata quattro o più anni fa. Forza Vincenza!

Roberto Ragone

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Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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Banca Popolare del Lazio, il 4 maggio c’è l’assemblea a Castel Gandolfo

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Il prossimo sabato 4 maggio 2024, alle ore 10 presso il Centro Mariapoli Internazionale, Via
S. Giovanni Battista de la Salle a Castel Gandolfo si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per deliberare su argomenti molto importanti.

Nello stesso giorno a Velletri si tiene la Festa della Madonna delle Grazie e processione dei Ceri nel pomeriggio. Ma sicuramente i soci interessati alle attività e assemblea della Banca troveranno comunque il modo di partecipare.

L’Articolo 6 del regolamento assembleare Bpl dice chiaramente che “gli aventi diritto possono intervenire su ciascuno degli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando eventuali proposte. La richiesta può essere avanzata fino a quando il Presidente non abbia dichiarato chiusa la discussione sull’argomento oggetto della stessa. Coloro che intervengono hanno altresì diritto di replica”.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono, tra gli altri:

Presentazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2023, proposta di ripartizione dell’utile e di
determinazione del valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale; proposta di determinazione dell’ammontare complessivo da destinare a scopi di beneficenza, assistenza e di pubblico interesse, proposta di determinazione del compenso degli amministratori, acquisto e disposizione di azioni proprie, nomina di 3 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti e designazione del Presidente del Collegio Sindacale, fissazione degli emolumenti dei membri del Collegio Sindacale, nomina di 5 Probiviri effettivi e 2 Probiviri supplenti.

Dopo un lungo periodo dove le assemblee ancora si continuavano a tenere in remoto per via del Covid, e succedeva fino a poco tempo fa, oggi si svolgono di persona e sarà dunque un’occasione di confronto e partecipazione democratica.

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