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Costume e Società

Gioco, Italia primatista europea per tutela del consumatore

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Avanguardia per livello di sperimentazione, l’Italia si colloca ai primi posti anche perquanto riguarda la tutela del consumatore, nonostante il Governo si ostini anon tenere conto dei passi fatti in questa direzione.

A certificare la leadership sono le cifre, che dimostrano inequivocabilmente la bontà dei vincoli assunti, alcuni dei quali molto rigidi, assolutamente congrui a contrastare le degenerazioni legate al gioco d’azzardo.

L’Italiaè senza dubbio uno dei mercati al quale gli operatori internazionali del settore del gioco online guardano con maggiore attenzione. All’annuale evento di SiGma Malta è stato dedicato unintero ciclo di conferenze al caso italiano, per affrontare la questione delfaccia a faccia con il governo e studiare i progressi evidenziati nel campodella sperimentazione tecnologica (basti pensare ai Virtual Game, amatissiminel nostro paese, che ne è stato tra i principali apripista). L’attenzioneposta al caso italiano appare quindi come una naturale conseguenzadell’importanza assunta in questi anni. Un’importanza a cui il Governopurtroppo pare non corrispondere il giusto riconoscimento.

Comedetto, le cifre sono dalla parte dell’Italia. Nel 2017, sono stati 3,7 milionigli account aperti in uno dei tantissimi siti di scommesse, e di questi 2,2milioni hanno effettuato almeno una giocata, in crescita del 22% rispettoall’anno precedente. Complessivamente, ammonta a 3 miliardi il deposito suiconti gioco, anche questo dato in crescita rispetto ai circa 2 miliardi del2016. Ma non c’è solo questo. Grazie ad una normativa molto rigidasull’autoesclusione (in Italia è sorto anche un registro unico delle autoesclusioni, acronimo RUA), sono stati circa 56mila i giocatori che hanno preferito allontanarsi temporaneamente dal mondo delgioco. Un ottimo modo per contrastare la Ludopatia.

L’Italia è uno dei pochissimi paesi in cui la pubblicità del gioco d’azzardo è vietata.Inoltre, a seguito di un’autoesclusione (che nel nostro paese è una procedurache può adottare anche l’agenzia stessa), è possibile riattivare l’account soloal termine di un periodo di 6 mesi. In Europa, sono soltanto 5 i paesi chehanno un vincolo così rigido; oltre all’Italia, la Spagna, la Slovacchia, laRomania e la Lituania. A fronte degli sforzi in questa direzione, il proibizionismo del Governo non pare essere la soluzione. Gli operatori europeipropongono invece un approccio più equilibrato, che faccia leva principalmentesulla distinzione tra gioco legale e illegale e sull’importanza di salvaguardarei minori (un altro tema sul quale l’Italia ha fatto passi da gigante; inEuropa pochi altri possono vantare la rigidità del divieto del gioco minorileche ha conosciuto il nostro paese). La tutela del consumatore passa infatti perla consapevolezza dei rischi legati al gioco e per la capacità di riconoscereil gioco illegale che, contrariamente agli operatori che agiscono in manieralecita, non ha sicuramente nel rispetto dei giocatori il proprio punto di forza. 

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Roma, una targa in ricordo di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del Roseto

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C’è l’anima dei Castelli Romani nel roseto della città di Roma.
Mary Gayley nata a Birdsboro in Pennsylvania in uno dei viaggi in giro per il mondo incontra e si innamora del conte Giulio Senni di cui divenne moglie nel 1913.
Siamo ai primi del novecento: l’Art Nouveau la fa da padrone, Mascagni e le sue opere sono la colonna sonora e nel mondo letterario Hermann Hesse smuove coscienze e cuori.
La prima guerra mondiale smorza un po’ il sogno di questo inizio secolo ma Mary, ormai la contessa Senni, insieme al marito va a vivere a Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani.
Nasce qui, nel giardino della sua villa, la passione per il giardinaggio: rose ed iris, in particolare.
La sua biografia ci racconta di un suo viaggio a Parigi e della vista al roseto del Parco di Bagatelle.
Al suo ritorno decide che anche Roma, città di cui è innamorata, debba avere il suo roseto.
Nel 1924 regala al Comune di Roma una prima collezione di rose provenienti dal suo giardino di Grottaferrata ma a causa della poca attenzione dell’allora Commissario Regio le rose vengono piantumate al Pincio: una dimostrazione di scarsa sensibilità che sminuisce il carattere sperimentale dell’iniziativa.
Mary Senni arriva al punto di chiedere la restituzione delle stesse rose talmente è delusa dal fatto.
Proprio a sottolineare la grandezza e l’intuizione di questa donna formidabile va ricordato che Armand Millet, botanico francese, diede il nome “Mary Senni” ad un iris “charmant et femminin” – incantevole e femminile.

l’iris Mary Senni

Dopo la guerra nacque il famoso Roseto di Roma.
Venerdì 17 maggio alle ore 15,00 nel Roseto di Roma Capitale vi sarà una cerimonia di posa della targa in memoria di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del roseto ed ideatrice del Premio Roma per le nuove varietà di rose.
Un riconoscimento importante figlio di una sensibilità accresciuta verso l’universo femminile da sempre foriero non solo di idee ma che realizza, da sempre, sogni.

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Sergio Leone: un’icona del “sogno americano” del cinema

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Sergio Leone è stato uno dei più grandi registi italiani del XX secolo, noto soprattutto per aver rivoluzionato il genere western e per aver contribuito a definire il “sogno americano” del cinema. La sua influenza si estende ben oltre i confini nazionali, raggiungendo un pubblico internazionale e influenzando generazioni di cineasti.

Nato a Roma nel 1929, Leone ha trascorso la sua infanzia immerso nel mondo del cinema, grazie al suo rapporto privilegiato con suo padre, il regista Vincenzo Leone. Tuttavia, è stato il suo lavoro come assistente alla regia su film come “Quo Vadis” e “Ben-Hur” a plasmare la sua visione cinematografica e a prepararlo per il successo che lo avrebbe atteso.

Il grande colpo di fortuna per Leone è arrivato con il suo primo film da regista, “Per un pugno di dollari” (1964), il primo della celebre trilogia del dollaro. Con questo film, Leone ha ridefinito il genere western, introducendo un nuovo stile visivo e narrativo che ha affascinato il pubblico di tutto il mondo. La sua abilità nel creare tensione attraverso lunghi silenzi, primi piani intensi e musiche iconiche ha trasformato il western in un’esperienza cinematografica completamente nuova.

Ma cosa c’entra tutto questo con il sogno americano? In realtà, molto. Il sogno americano non è solo una questione di geografia, ma anche di aspirazioni e possibilità. Sergio Leone incarnava perfettamente quest’idea, anche se in modo non convenzionale. Pur essendo italiano, ha saputo catturare l’essenza del west americano e ha portato la sua visione unica al grande schermo, conquistando il pubblico e la critica di entrambi i lati dell’Atlantico.

Leone ha continuato a consolidare il suo status di regista di culto con film come “Per qualche dollaro in più” (1965) e “Il buono, il brutto, il cattivo” (1966), entrambi appartenenti alla sua trilogia del dollaro. Questi film hanno elevato il genere western a nuove vette di popolarità e hanno ispirato una generazione di cineasti, da Quentin Tarantino a Martin Scorsese.

Ma non è solo il successo commerciale che rende Leone un’icona del sogno americano del cinema. È anche il suo spirito pionieristico, la sua audacia nell’affrontare nuove sfide e il suo inconfondibile stile artistico che lo distinguono. Anche quando i suoi film non sono stati immediatamente accolti con favore dalla critica, Leone ha perseverato, rimanendo fedele alla sua visione e alla sua passione per il cinema.

In conclusione, Sergio Leone è stato molto più di un regista di successo. È stato un innovatore, un visionario e un’icona del sogno americano del cinema. Attraverso il suo lavoro, ha dimostrato che il talento e la determinazione possono superare qualsiasi confine geografico o culturale, e che i sogni possono diventare realtà, anche nel selvaggio west del cinema.

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Trovare l’anima gemella? Chat online vs. classico “struscio”

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Nel mondo moderno, la ricerca dell’anima gemella ha subito una trasformazione significativa grazie alla diffusione delle tecnologie digitali. Se un tempo il “classico struscio” era il principale modo per incontrare nuove persone, oggi le chat online offrono un’alternativa conveniente e accessibile. Tuttavia, nonostante l’avvento delle piattaforme di incontri virtuali, ci sono ancora coloro che prediligono l’approccio tradizionale. In questo articolo, esploreremo come è cambiato il modo di approcciare l’anima gemella, confrontando le chat online con il classico struscio.

Le Chat online: Un mondo di opportunità virtuali

Le chat online hanno rivoluzionato il modo in cui le persone si incontrano e si connettono. Con un semplice clic, è possibile accedere a una vasta gamma di potenziali partner, filtrando le preferenze e gli interessi per trovare corrispondenze compatibili. Le chat offrono un ambiente confortevole per conoscere nuove persone senza la pressione del contatto fisico immediato. Inoltre, consentono una comunicazione costante e una connessione emotiva prima di un possibile incontro faccia a faccia.

Il classico “struscio”: incontri reali e spontanei

Nonostante l’avvento delle chat online, c’è ancora un fascino intramontabile nel classico struscio. Camminare per strada, frequentare bar o eventi sociali offre l’opportunità di incontrare persone in modo spontaneo e naturale. Questo approccio permette di valutare immediatamente la chimica personale e di creare connessioni autentiche attraverso il contatto visivo, il linguaggio del corpo e la conversazione diretta. Inoltre, il classico struscio offre l’opportunità di scoprire nuove persone nella propria comunità locale e di immergersi nell’atmosfera sociale circostante.

La sfida dell’autenticità e della sincerità

Indipendentemente dall’approccio scelto, sia le chat online che il classico struscio presentano sfide uniche. Nel mondo virtuale delle chat, può essere difficile valutare l’autenticità delle persone e la veridicità delle informazioni fornite. Allo stesso tempo, nel classico struscio, si può incorrere in incontri superficiali o effimeri che non portano a connessioni significative. È essenziale mantenere un equilibrio tra apertura e prudenza, cercando sempre connessioni sincere e autentiche, indipendentemente dal contesto.

In definitiva, il modo di approcciare l’anima gemella è cambiato radicalmente nel corso degli anni, con l’avvento delle chat online e il persistere del classico struscio. Entrambi gli approcci offrono vantaggi e sfide uniche, e la scelta dipende dalle preferenze personali e dalle esperienze individuali. Ciò che conta di più è mantenere un atteggiamento aperto e positivo, essere sinceri nelle proprie intenzioni e cercare connessioni autentiche, ovunque esse si trovino. Che sia attraverso una chat online o un incontro casuale per strada, l’anima gemella può essere trovata nei luoghi più inaspettati.

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