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Anguillara Sabazia, l’enigma delle cartelle pazze Tari e i danni collaterali alla collettività: chi paga?

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ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Dietrofront dell’amministrazione comunale di Anguillara Sabazia che ha annullato oltre 3mila cartelle relative la tassa sui rifiuti – Tari – per l’anno 2015.

Una vicenda che ha visto dapprima pubblicare sul sito del Comune, lo scorso lunedì 25 gennaio il seguente avviso: “L’ufficio Tributi del Comune di Anguillara Sabazia rende noto a tutti i contribuenti che in questi giorni sono stati notificati gli avvisi di accertamento bonario di competenza dell’annualità 2015 inerente ai tributi che risultano non versati, e più in particolare: TARI, IMU, SERVIZIO IDRICO”. E poi giovedì 11 febbraio 2021, sempre sul sito del Comune è apparsa la Determina n. 53 dell’Area Finanziaria Servizio Entrate con oggetto: annullamento cartelle Tari 2015.

L’Avvocato Francesco Falconi Consigliere comunale ad Anguillara S. sulle cartelle pazze relative la TARI 2015 – Video intervista con Chiara Rai a Officina Stampa del 11/02/2021

Un repentino ripensamento, in soli 15 giorni, è stato così giustificato nella stessa Determina: “Preso atto che un elevato numero di avvisi ha formato oggetto di contestazioni da parte dei contribuenti e considerato a seguito di tali contestazioni l’ufficio preposto ha avviato una revisione attraverso cui si è proceduto ad allineare la banca dati

Come mai si è dovuto attendere tanto tempo prima di effettuare una verifica approfondita? Le domande sono diverse:

  • Cosa vuol dire precisamente quanto riportato nella Determina dell’11 febbraio dove si scrive “avviato una revisione attraverso cui si è proceduto ad allineare la banca dati”?
  • E’ proprio questa la vera ragione dell’annullamento delle cartelle o forse perché il tributo aveva ormai compiuto la prescrizione?

Singolare il fatto che l’ufficio competente, nonostante fosse a conoscenza che “nell’anno 2015 c’era stato il cambio del software gestionale interno – compreso il modulo di rendicontazione e gestione dei tributi locali – e che il nuovo software aveva causato alcuni seri problemi tecnici, ha provveduto ugualmente ad inviare 3396 avvisi di accertamento per posta raccomandata al costo medio di 6 euro per singolo invio che, conti alla mano, qualora la spedizione di tutti gli avvisi fosse avvenuta per raccomandata, fa un totale di 20mila euro di spesa per poi annullare il tutto.

Di fatto quello che appare è uno scivolone della nuova amministrazione che avrebbe potuto valutare attentamente la situazione dei versamenti Tari relativi il 2015 prima di spedire gli avvisi in quanto molti già prescritti e molti già pagati.

Un’altra conseguenza di questo caos Tari che si è venuto a creare e che potrebbe danneggiare i contribuenti, soprattutto quelli che non frequentano il sito web del Comune, è il fatto che non essendo a conoscenza dell’allegato “A” alla determina di annullamento, che contiene l’elenco dei contribuenti ai quali è stato annullato l’accertamento, provvederanno, loro malgrado, a versare quanto superficialmente ed erroneamente richiesto.

Qui è possibile consultare l’elenco delle cartelle dismesse dal Comune

Alcune considerazioni:

  • Quale era la società che aveva effettuato il servizio del cambio del software e della migrazione dati?
  • Esiste una richiesta di risarcimento del danno da parte dell’amministrazione comunale alla società responsabile del cambio software avvenuto nel 2015?
  • Nel caso fino ad oggi le amministrazioni precedenti non abbiano fatto richiesta di risarcimento a questa società, l’attuale amministrazione Pizzigallo ha inviato oppure intende inviare richieste di risarcimento?
  • Chi paga i costi per l’invio di tutti gli avvisi di accertamento per la Tari 2015 poi annullati dopo 15 giorni?


E oltre tutto questo vi è anche il disagio creato ai cittadini. Ebbene, Unicuique suum, a ciascuno il suo!

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Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.



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Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Metropoli

Monterotondo, arrestati gli “scassinatori” dei distributori di snack e bevande: si tratta di una coppia di conviventi

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L’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Tivoli nei confronti di un 29enne ed una 42enne, conviventi all’epoca dei fatti, gravemente indiziati di aver perpetrato molteplici furti avvenuti tra l’Agosto 2023 ed il gennaio 2024 nel comune eretino.

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno individuato i due conviventi e ricostruito in maniera certosina il loro modus operandi; l’obiettivo dei due complici era l’incasso dei distributori di snack e bevande posti negli esercizi pubblici (palestre, supermercati ed in due occasioni, una stazione di servizio capolinea di autobus), divenuti oggetto di quotidiani assalti da parte degli indagati.

Il collaudato metodo prevedeva che la donna fungesse da palo mentre l’uomo si introduceva nell’esercizio pubblico e, previo danneggiamento del pannello anteriore del distributore, riusciva ad asportare i pochi spicci contenuti all’interno. Spesso, per muoversi da una parte all’altra i due utilizzavano auto rubate.

Le indagini condotte dei Carabinieri hanno permesso di acquisire, volta per volta, gli opportuni riscontri utili a corroborare la presunta responsabilità dei furti a carico di entrambi gli indagati, che non si erano limitati ai soli distributori di snack, ma avevano interessato un distributore di una farmacia, dal quale avevano prelevato 450 euro, ed il deposito degli attrezzi di una società multiservizi di Monterotondo, dal quale avevano asportato alcuni arnesi da lavoro.

Il lavoro dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo ed il costante coordinamento dei magistrati della Procura di Tivoli, unito al coraggio dei cittadini che hanno denunciato, ha permesso alla Procura di richiedere ed ottenere dal locale Tribunale l’ordinanza di misura cautelare a carico degli indagati, ai quali vengono contestati 6 episodi di furto in concorso, 3 episodi di ricettazione nonché l’ulteriore fattispecie di resistenza a pubblico ufficiale.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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