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Roma

OSPEDALI DEL LAZIO SENZA SOCCORSO DAI CIELI, NIENTE ELISUPERFICI AL SAN CAMILLO DI ROMA, A LATINA E VITERBO

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Redazione

Un fiume di polemiche dopo la chiusura della piazzola di elisoccorso all'ospedale San Camillo di Roma. Il problema però, ricordano i consiglieri regionali del Pd Lazio Giuseppe Parroncini e Claudio Moscardelli, sarebbe anche a Viterbo e Latina.

«Nella provincia di Viterbo – afferma il primo – si sono chiusi gli ospedali, ma secondo la Polverini ambulanze ed elicotteri avrebbero invaso strade e cieli. Ad Acquapendente ci sarebbe stato l’adeguamento e la messa a norma della piazzola di elisoccorso. Non se ne è più saputo nulla, nonostante le promesse della Polverini. Oggi però si viene a scoprire che addirittura quelle che ci sono rimangono inutilizzate a causa di gravissimi errori amministrativi e politici. Bastava un minimo di organizzazione, una semplice assunzione di un gestore della piazzola d’atterraggio, per evitare un esempio di malasanità indecente».

«Il fatto che l’elisuperficie del San Camillo sia chiusa è una notizia gravissima per la nostra provincia – aggiunge il consigliere
pontino Claudio Moscardelli – L’ospedale è infatti l’unico Dea di II livello di tutta la Macroarea 3 che include anche l’Asl di Latina. Oggi scopriamo che, in caso di massima urgenza, l’elicottero preleva il malato a Latina e provincia ma non è in grado di atterrare nell’ospedale di riferimento. È un’altra tegola per Latina e provincia, mentre dell’elisuperficie del ‘Fiorinì di Terracina, annunciata dalla Polverini più di un anno fa, si è persa ogni traccia».

Non si risparmiamo commenti sulla sanità laziale. "La sanita' del Lazio e' un sistema allo sbando e l'azienda San Camillo-Forlanini sembra essere destinata a diventarne la vittima illustre". Lo dichiara in una nota il capogruppo Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino. "I fatti – afferma – dicono che l'azienda e' allo sbando e volutamente, perche' tutto cio' che viene tagliato o reso inservibile al San Camillo diventa mercato per la sanita' privata. E' cosi' per l'elisuperficie chiusa, perche' questo ha comportato in 40 giorni il dirottamento di almeno 30/40 ricoveri urgenti al Policlinico Gemelli che e' l'unico dotato di piazzola d'atterraggio per gli elicotteri. Lo stesso sta accadendo per i malati di reni in dialisi".

"Ridotto, depotenziato e ormai quasi chiuso il centro dello Spallanzani – prosegue Montino – i pazienti stanno forzatamente emigrando verso le strutture private. Di fatto siamo allo smantellamento non dichiarato della sanita' pubblica. E i cittadini fanno i conti con le macerie perche' costretti a misurarsi ogni giorno con pronto soccorso stracolmi, ambulanze bloccate, liste di attesa interminabili. A fronte di tutto cio' la presidente ha messo in giro i camper, piu' adatti a una campagna di comunicazione che a una efficace campagna di prevenzione. Nel frattempo quella elitrasportata si e' rivelata per quello che era: un bluff. La rete di piazzole di atterraggio annunciata 15 mesi fa dalla governatrice Renata Polverini come improbabile panacea alla chiusura degli ospedali – continua Montino – e' ancora tutta sulla carta. Anzi, oggi le elisuperfici funzionanti sono meno di prima. Dopo tante chiacchiere e manifesti, e' evidente che la presidente non riesce a governare il sistema sanita' del Lazio".

L'occupazione di una palazzina del Forlanini, attuata da Action, "e' il segno piu' evidente della deriva – incalza Montino – Il Governo e' gia' corso ai ripari nominando un secondo subcommissario. Ma senza un nuovo progetto, anche il doppio commissariamento serve a poco. Forse e' venuto il momento per la Polverini di passare la mano".

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