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Angelo Parca
Ancora rogne per la Cotral guidata da Adriano Palozzi. A quest’ultimo infatti si contesta la carica di presidente dell’azienda di trasporto pubblico, in virtù della legge 148 del 2011 che stabilisce la non eleggibilità a presidente di una società con quote di partecipazione pubbliche, a chiunque abbia ricoperto, nei tre anni precedenti, il ruolo di amministratore negli stessi enti locali che sono anche azionisti della società. E il Sindaco di Marino fino al 26 Novembre 2009 ha ricoperto il ruolo di Consigliere della Provincia di Roma, azionista in Cotral. Ma in barba alla legge, Il 27 Ottobre 2011, la governatrice del Lazio Renata Polverini nomina Palozzi presidente dell’azienda di trasporto pubblico. Nomina che arriva dopo 23 mesi trascorsi dalla cessata carica da consigliere provinciale e non dopo i 36 mesi stabiliti dalla legge. Gare d’appalto poco trasparenti e lesive della libera concorrenza. Questo quanto contestato sempre a Cotral dall’Authority per la concorrenza. La compagnia per il trasporto regionale si trova già nel mirino della procura di Roma, che ha aperto un fascicolo relativo alle commesse. Giovanni Pitruzzella, garante per la concorrenza, ha dato 60 giorni di tempo a Cotral per rivedere il bando per la fornitura di ricambi di carrozzeria e manutenzione degli autobus Fiat Iveco Irisbus. La formulazione, scrive l’Antitrust, potrebbe favorire il concessionario esclusivo Iveco per il Lazio, ossia la «Romana Diesel» di Carlo Amati, che da concessionario Fiat controlla già la manutenzione dei bus Atac. L’appalto Cotral finito sotto accusa è stato affidato nel novembre scorso alla «Romana Diesel» ed è già oggetto di un ricorso al Tar, che pone ai giudici amministrativi le argomentazioni adesso accolte dall’Antitrust. Secondo il Garante, la «lettera di invito» alla gara potrebbe favorire «il concessionario esclusivo per il Lazio, in tal modo finendo per alterare il confronto competitivo in sede di gara». Si fa riferimento ai listini della Iveco, spiega l’Antitrust: i concessionari potrebbero essere informati sulle variazioni di prezzi futuri, mentre i concorrenti non sarebbero in grado di prevedere eventuali aumenti. «In particolare – si legge nel bollettino dell’Antitrust pubblicato ieri – la lettera di invito prevede, da un lato, che lo sconto offerto resterà fisso e invariabile per l’intera durata dell’affidamento, mentre, dall’altro, prevede che lo sconto offerto sarà applicato su tutto il listino Iveco in vigore alla data di emissione dell’ordine». Pitruzzella conclude: «Vantaggi informativi possono derivare dal fatto che Iveco, o il soggetto a essa collegato potrebbe, in sede di gara, utilizzare a proprio favore eventuali informazioni circa possibili, future, modifiche dei prezzi del listino Iveco. Inoltre, la medesima previsione appare suscettibile di rendere difficoltosa la formulazione di un’offerta razionalmente conveniente atteso che lo sconto che si chiede di formulare in sede di gara – vincolante per l’intera durata dell’affidamento – sarà di fatto applicato a variabili future e incerte al momento della formulazione dell’offerta stessa». Secondo il Garante, in pratica, «le condizioni effettive di fornitura, in caso di aggiudicazione, dipenderebbero sostanzialmente da una variabile fuori dal loro controllo (dei concorrenti ndr) vale a dire dalle decisioni assunte dalla stessa Iveco relativamente al proprio listino prezzi dei pezzi di ricambio». Il Garante suggerisce all’azienda anche le modifiche da apportare: «In tale contesto – si legge ancora nel bollettino – un’alternativa praticabile al suddetto meccanismo di determinazione del prezzo potrebbe essere rappresentata da un meccanismo che non faccia riferimento al listino Iveco, in modo da far venir meno il vantaggio competitivo di un soggetto, come la stessa Iveco o il suo concessionario esclusivo per il Lazio, che potrebbe avere maggiore contezza in merito alle variazioni previste del listino stesso».La concessionaria Iveco, che lavora molto con gli enti pubblici, ha cominciato a crescere dieci anni fa, proprio quando il Cotral ha cominciato ad affidarle gli appalti. Poi dall’azienda regionale è passata a lavorare con l’Atac, la municipalizzata dei trasporti.