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Guidonia, “10 mila tonnellate di rifiuti vanno ogni anno a Viterbo ma il sindaco Barbet è dispiaciuto per Albano”

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Giovanna Ammaturo, capogruppo Fdi in Consiglio Comunale: “Barbet disconosce dove va la munnezza”.

Sempre più sconcerto e indignazione provocano in gran parte dei residenti di Guidonia le dinamiche del palazzo comunale.

L’Amministrazione di Michel Barbet è sempre più spronata a rispondere a interrogazioni e segnalazioni di una opposizione attenta e vigile che, nel caso della Ammaturo non ha peli sulla lingua: “Abbiamo toccato più di qualche nervo scoperto. Si sono agitati tutti ma non permetto lo scherno davanti a legittime preoccupazioni- conferma Giovanna Ammaturo di FdI – Abbiamo sollecitato il sindaco per un incontro in aula di Consiglio, davanti a tutti. A S. Vittore e a Terni, l’Acea ha costruito due termovalorizzatori che hanno modificato i rifiuti in risorsa da che erano solo problemi”.

Il sindaco ha replicato ed è in disponibile sul web: “Non sono a conoscenza dove si butta l’immondizia. Lo fa una Società e poi decidono loro rispetto al mercato o per convenienza”.

“Una notizia – prosegue la capogruppo Fdi – che la dice lunga sul reale interesse del problema ed allunga la solidarietà di facciata del sindaco e del quesito perché non va a stringere la mano ai Viterbesi adesso che lo abbiamo informato. Il sindaco Barbet ama gettare come la polvere, sotto il tappeto, 10.000 tonnellate di RSU e fare come gli struzzi: per questo non ha mai risposto all’interrogazione Prot 55532 del 20 giugno 2019 in cui si chiedeva in merito ad una società la Sogerit sequestrata dall’antimafia di Roma con stabilimento in Pontinia dove la Demetra gettava i rifiuti di Guidonia. Tutte società riconducibili allo stesso patron Ugolini già noto a Guidonia per la Chimeco di Setteville. Mai risposta e mai saputo che abbia stretto la mano ai Pontiniani. Il sindaco nella replica ha anche riferito: “Ci sono stato con altri sindaci. Stiamo pensando di cominciare a parlarci tra di noi e cercare di trovare forse una soluzione sui rifiuti. Ovviamente non per domani non per dopodomani o un altro anno o altri due. Avere una visione che mai è stata fatta: futurista. Prevedere degli impianti un modo per smaltirli”. Eppure, sottolinea Ammaturo “da 4 anni Barbet prende lo stipendio da Sindaco triplicando il suo Mod 730, ma per studiare gli occorrono anni. Ha avuto esperienza come autista per dieci anni tra la Francia e l’Italia, capo
squadra all’estero per la costruzione della raffineria Victoria in Camerun tra la più grandi
del mondo e non credo che aspettasse anni per cambiare un gomma. Far uscire poi
comunicati stampa offensivi e blasfemi contro il centrodestra è tipico di chi non ama la realtà
e tenta la mistificazione giocando sulla buona fede degli elettori. Dal primo consiglio
comunale il 10 luglio del 2017 ho chiesto a Barbet di riferire dove butta i rifiuti di casa e di
trovare soluzioni a quello che all’estero non è un problema come in Italia anche grazie alle
demonizzazioni e lotte ideologiche senza scienza. Ho ben riferito che dal 1999 al 2014 per far
gettare rifiuti da 42 comuni la città dell’aria ha ricevuto da Società del Gruppo Cerroni
19.274.905,24 euro di cui 3.153.676,73 per risparmio tariffa e 16.121.228,52 per disagio
ambientale. Nulla è mai stato riferito direttamente o indirettamente ai cittadini. Tutto fa tara.
Io chiedo un incontro in aula affinchè i cittadini possano ascoltare chi è padrino di cosa e di
chi”. Esistono leggi anche europee per cui la soluzione del rifiuto è da stabilire nel territorio del Comune che li produce. “Non si possono aspettare – conclude la consigliera di Fdi – i suoi comodi di studio per la risoluzione di problemi atavici. Facciomolo sindaco Barbet questo consiglio aperto vediamo chi è interessato all’immobilismo, alla ecomafia a non smuovere le acque e beffare la comunità”.

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Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.



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