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Seconda giornata di Conclave, seconda fumata nera. Nessun Papa, ancora. Ma i giochi sono tutt’altro che fermi. Anzi, si infiamma il cosiddetto totopapa, con alcune figure emergenti e una geografia della Chiesa sempre più globale.
Stamattina, come da protocollo, i 115 cardinali elettori si sono ritrovati alle 8 nel Palazzo Apostolico per celebrare messa e lodi nella Cappella Paolina, prima di entrare – alle 9.15 – nella Cappella Sistina. Lì hanno recitato l’Ora Media e dato avvio ai due scrutini mattutini. Altri due si svolgeranno nel pomeriggio. Se entro ciascuna sessione non si raggiunge il quorum dei due terzi, si alza la fumata nera, come accaduto finora. Solo la tanto attesa fumata bianca potrà annunciare l’elezione del nuovo Pontefice.
Il segnale che viene da Goa
In questo contesto di silenzio ufficiale, emergono segnali simbolici. Uno di questi arriva da una cittadina sconosciuta ai più, ma che in questi giorni si ritrova protagonista a sorpresa: Aldona, nel nord dello Stato indiano di Goa. Qui affondano le radici ben due cardinali elettori, dettaglio inedito che sottolinea lo spostamento del baricentro della Chiesa verso il Sud globale.
Il primo è Filipe Neri Ferrão, arcivescovo di Goa e Damaon, nato proprio ad Aldona nel 1953, dove la sua famiglia vive tuttora. L’altro è Joseph Coutts, arcivescovo emerito di Karachi, in Pakistan: nato ad Amristar, ma figlio di un goano di Aldona trasferitosi in Pakistan per lavoro. Un incrocio che assume un significato ancora più potente alla luce delle tensioni tra India e Pakistan, e del recente intervento militare indiano in risposta a un attentato sul suolo pachistano. Due cardinali, due Paesi rivali, ma una radice comune e un messaggio di pace universale.
Aldona, con i suoi 8.000 abitanti, vanta una tradizione ecclesiastica sorprendente: almeno sei prelati di alto rango provengono da lì, compresi monsignor Anil Couto, arcivescovo di New Delhi e cugino del card. Coutts, e monsignor Evarist Pinto, anch’egli ex arcivescovo di Karachi. Un dato che, senza entrare nel merito delle votazioni, fotografa un cambiamento profondo: oggi più che mai, la Chiesa guarda a Oriente e al Sud del mondo.
Totopapa: salgono Spagna e Filippine
Nel silenzio del Conclave, gli osservatori internazionali continuano a tracciare il profilo del possibile successore di Francesco. Secondo El País, in testa al totopapa ci sarebbero tre figure emergenti, due spagnole e una asiatica. Tutti e tre accomunati da forte esperienza pastorale e vicinanza al pontificato di Francesco.
1. Cristobal Lopez Romero – 72 anni, salesiano, missionario di lungo corso in America Latina e attuale arcivescovo di Rabat (Marocco). Figura carismatica e aperta al dialogo interreligioso. Il suo nome è tra i più accreditati da chi vede nel prossimo Papa un ponte tra Europa e Africa.
2. Angel Fernandez Artime – 64 anni, anche lui salesiano, ex rettore maggiore della congregazione e nominato cardinale solo nel 2023. Già dal 2024 guida il dicastero per gli istituti di vita consacrata, dove collabora strettamente con suor Simona Brambilla, prima donna a guidare un dicastero vaticano. Potrebbe rappresentare la continuità riformatrice di Francesco.
3. Pablo Virgilio David – 65 anni, filippino, arcivescovo di Kalookan, nominato cardinale di recente. Considerato da molti un “coperto”, cioè una figura di basso profilo internazionale ma molto stimata in Curia. Rappresenta il volto progressista e pastorale della Chiesa asiatica.
Classifica dei papabili
- Cristobal Lopez Romero (Spagna)
- Angel Fernandez Artime (Spagna)
- Pablo Virgilio David (Filippine)
- Filipe Neri Ferrão (India)
- Joseph Coutts (Pakistan)
Questa classifica riflette le tendenze emerse dai corridoi vaticani e dalla stampa internazionale, ma non può ovviamente prevedere l’esito delle votazioni, che restano coperte da assoluto riserbo.