Cultura e Spettacoli
Alice Rachele Arlanch è Miss Italia 2017
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7 anni fail
Alice Rachele Arlanch è Miss Italia 2017. La ventunenne nata a Rovereto e residente a Vallarsa, era arrivata a Jesolo con la fascia di Miss Trentino Alto Adige. È stata eletta al termine della lunga diretta televisiva dal Pala Arrex di Jesolo, condotta da Francesco Facchinetti su La7. Seconda classificata Laura Codén di Feltre (BL), in gara con il titolo di Miss Romagna 2017 per aver disputato le selezioni regionali in Emilia Romagna, dove studia. Terza Samira Lui, 19 anni di Udine, la prima Miss Italia Chef della storia, che si è cimentata ai fornelli nei giorni scorsi aggiudicandosi il titolo dopo aver cucinato il frico, il piatto tipico friulano, davanti alle telecamere dell’emittente di Urbano Cairo.
Alta 1,78, occhi verdi e capelli castani, Alice Rachele è diplomata al liceo classico, studia giurisprudenza all’Università di Trento, con indirizzo diritto internazionale e transeuropeo e sogna di diventare un bravo avvocato “impegnato – dice – a garantire l’uguaglianza sociale e la tutela dei diritti delle minoranze”.
Alice Rachele viene da una piccola frazione del Comune di Vallarsa (TN), che conta 14 abitanti, dei quali lei – assieme al fratello minore Andrea – è la più piccola “e anche la più bella”, confessa ridendo.
Sportiva come le ultime due Miss Italia, di cui porta entrambi i nomi, Alice Rachele ha praticato nuoto per molti anni ed ora si dedica alla corsa e alla palestra per mantenersi in forma. Tifosa del Milan e amante dei viaggi, è appassionata di fotografia e ha da poco acquistato una fotocamera professionale con la quale vorrebbe immortalare “i momenti più belli” della sua vita.
La mamma, insegnante di tedesco, gestisce un bed and breakfast e ha rivolto un appello alla nazione (novità della 78^ edizione) in entrambe le lingue. Il padre è responsabile sicurezza, protezione e prevenzione e health safety environment manager.
Fidanzata con Andrea, si ispira ad Angelina Jolie, una donna impegnata con le Nazioni Unite nella difesa dei diritti delle minoranze e dei profughi e rifugiati, famosa per aver intrapreso numerose missioni umanitarie nei paesi più poveri del mondo.
Si definisce “creativa e intraprendente, amo cantare – racconta – ma purtroppo sono completamente stonata”.
Per quanto riguarda il titolo, dice: “Per me la bellezza non è un fattore esclusivamente esteriore, contano le doti caratteriali e di spirito, ma anche l’intelligenza e la cultura. Io voglio rappresentare questo modello femminile per sfatare lo stereotipo secondo il quale la donna bella sarebbe priva di sostanza”.
Alice Rachele svela: “Inizialmente avevo paura di espormi, ma ho deciso di accettare la sfida e di mettermi in gioco fino in fondo, per superare i miei limiti e acquisire una maggiore sicurezza. Uno degli aspetti che maggiormente mi caratterizza è la sensibilità nei confronti delle persone meno fortunate. Inoltre, sono molto competitiva e ciò mi aiuta a raggiungere i miei obiettivi”.
Alice Rachele Arlanch è una ragazza social: “Utilizzo prevalentemente Instagram, mi piace pubblicare foto con messaggi scherzosi e, soprattutto, cimentarmi in ‘stories’ in cui racconto i momenti migliori e più buffi della giornata. Amo farmi vedere come sono realmente, senza filtri”.
Con Alice Rachele il Trentino conquista il titolo per la seconda volta nella storia del Concorso, dopo la vittoria di Claudia Andreatti nel 2006.
Le regioni che hanno collezionato il maggior numero di Miss Italia è la Sicilia, con ben 11 vincitrici. Seguono il Lazio e la Lombardia con 10, il Veneto con 6, il Friuli e la Calabria con 5, il Piemonte e la Toscana con 4 a testa, Campagna e Marche con 3, Emilia Romagna, Liguria, Sardegna e Umbria con 2, Puglia e Abruzzo con una sola miss.
Alice Rachele Arlanch cede la fascia nazionale di Miss Miluna 2017, conquistata nei giorni scorsi, alla veneta Anna Bardi, ventenne di Spinea (VE), studentessa di archeologia, classificata seconda nell’assegnazione del titolo legato allo sponsor che realizza la corona di Miss Italia.
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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile
“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”
Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.
Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.
Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.
L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.
Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.
Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.