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Roma

ROMA, VIAGGIO MISTERIOSO ALLA RICERCA DELLA FELICITA'

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Tempo di lettura 4 minuti Ottava edizione del Festival delle scienze, in programma da giovedì 17 a domenica 20 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma

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Redazione

Roma – Happiness is a butterfly, which, when pursued, is always beyond our grasp, but which, if you will sit down quietly, may alight upon you. Nathaniel Hawthorne

Per qualcuno è questione di chimica, un fatto di neuroni. Per altri è l’appagamento di un bisogno, fisico, biologico. Tensione trascendente, o semplice sinapsi. Sete di verità o paradiso artificiale: raggiunto con farmaci, droghe, sesso. Fonte di paradossi, squilibrata, relativa. La ricerca (scientifica) della felicità è un viaggio misterioso e appassionante attraverso le neuroscienze, la psicologia, la religione, l’antropologia, la sociologia. Che finisce per portarci al centro di noi stessi. Perché se tutta la nostra esistenza è tesa a massimizzare la totalità del piacere e della realizzazione personale, la domanda di fondo è: come arrivarci? Esiste una formula della felicità?
L’ottava edizione del Festival delle scienze, in programma da giovedì 17 a domenica 20 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, va a indagare un’idea radicata nella nostra esperienza fin dall’antichità della storia umana. Che non riguarda solo il singolo individuo: perché la felicità è anche un problema politico ed economico, influenza le decisioni, è l’obiettivo di fondo, il sottointeso di ogni azione. Ma che cos’è davvero questo concetto, che viene sancito come un diritto in alcune Costituzioni e anche nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti?
Il Festival delle Scienze – prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura – sarà un’avventura attraverso lectio magistralis, incontri, dibattiti, caffè scientifici, eventi per le scuole, mostre, spettacoli, con i grandi nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale. Ma anche con filosofi, storici della scienza, scrittori, esperti, che indagheranno il significato profondo della più urgente domanda personale che ogni essere umano deve affrontare. Quali sono, dunque, i comportamenti che ci portano alla felicità? Quali sono le sue basi nel nostro cervello? Come varia attraverso le culture? Esiste per gli animali? Possiamo mettere la felicità al centro delle nostre decisioni politiche?
La felicità non è solo un concetto astratto: è anche un importante indicatore economico. Perché lo sviluppo non è solo legato al reddito, ma alla qualità della vita. È su questi temi che rifletterà l’economista indiano Amartya Sen, premio Nobel per l’Economia nel 1998 durante l’atteso incontro che affronterà il tema del rapporto tra felicità e disuguaglianze, venerdì 18 gennaio alle 21 in sala Petrassi. Sen, infatti, ha teorizzato in Lo sviluppo è libertà (Mondadori) un approccio radicalmente nuovo, spiegando come il livello di reddito non sia più un indicatore sufficiente per analizzare il benessere dei popoli. Il concetto di felicità è, in ogni caso, relativo. E varia a seconda delle culture e degli individui, come racconterà John Helliwell tracciando una geografia della felicità, venerdì 18 gennaio alle 18 in sala Petrassi.
Ad inaugurare ufficialmente il Festival, giovedì 17 gennaio alle 18 in sala Petrassi, saranno Mark Williamson, direttore di Action for Happiness, e Sonam Phuntsho del Centre for Bhutan Studies, che spiegheranno come la felicità si possa misurare. E incoraggiare.
Ma da dove nasce, davvero, la felicità? A tracciare la sua storia sarà Darrin McMahon, autore di Storia della felicità (Garzanti), venerdì 18 gennaio alle 16 in sala Petrassi. Di certo, è anche una questione di democrazia, come spiegheranno il giurista Gustavo Zagrebelsky e il direttore di “la Repubblica” Ezio Mauro giovedì 17 gennaio alle 21 in sala Petrassi. E di filosofia, come racconterà domenica 20 gennaio alle 15 in sala Petrassi Dan Haybron dell’Università di Saint Louis in un dialogo con il filosofo Salvatore Natoli. Nella stessa giornata, alle 17 in sala Petrassi, lo psicologo Thomas Bien e il chimico Pier Luigi Luisi si confronteranno su buddismo e scienza.
E cos’è che fa scaturire questa sensazione? La felicità è legata al sesso, si chiede Gillian Einstein dell’Università di Toronto, sabato 19 gennaio alle 18 in sala Petrassi? Quali sono i circuiti cerebrali del piacere, si interroga David Linden, autore di La bussola del piacere (Codice Edizioni), sabato 19 gennaio alle 11 (sala Petrassi)? Paul Bloom, professore di Psicologia e Scienze Cognitive all’Università di Yale, spiegherà invece come funziona il piacere domenica 20 gennaio alle 11 in sala Petrassi. Mentre Davide Coero Borga racconterà nel ciclo di incontri La scienza del piacere, in sala Ospiti, come la scienza sia entrata in camera da letto tra sex toys (venerdì 18 gennaio alle 22.30) e tuppersex ( sabato 19 gennaio alle 19 e alle 22.30 con Maria Letizia Festa Giordani) e dialogherà di amore animale e sessualità umana con l’etologa Laura Beani domenica 20 gennaio alle 19.
La filosofia del consumo è in grado di appagare i nostri bisogni? Perché, dunque, vogliamo quello che non ci serve? Su questo tema rifletteranno Juliet Schor e Lauren Anderson domenica 20 gennaio alle 19 in sala Petrassi. Con Dal big bang alla civiltà in sei immagini la felicità diventa spettacolo domenica 20 gennaio alle 21 al Teatro Studio con Amedeo Balbi e Antonio Pascale. Quanto al legame tra felicità e piaceri, ci si interrogherà anche ai fornelli: con le lezioni di cucina di Carmelo Chiaramonte Morso, sesso e felicità, sabato 19 gennaio alle 21 al Teatro Studio, alla scoperta della letteratura gastronomica afrodisiaca. Perché la felicità è una faccenda seria, eppure la ricetta per arrivarci potrebbe anche consistere nel riderci su. Come farà Sora Cesira, nel suo spettacolo Felicità sabato 19 gennaio alle 21 in Sala Sinopoli: la prima esperienza dal vivo della blogger più famosa d’Italia. Ed è anche legata al gioco, ci racconterà Davide Coero Borga durante la presentazione del libro La scienza del giocattolaio (Codice) giovedì 17 gennaio alle 19 in sala Ospiti.
Il piacere? Un placebo. O un modo per rinforzare il sistema immunitario. Perché la felicità fa bene alla salute, e infatti sarà questo il tema al centro dei quattro caffè scientifici al BArt caffetteria dell’Auditorium dal 17 al 20 gennaio alle 18.15, a cura di Andrea Grignolio. Giovedì 17 Fabrizio Benedetti spiegherà come funziona L’effetto placebo: come parole e rituali attivano i centri del piacere, mentre venerdì 18 Gilberto Corbellini affronterà il tema Religione e medicina: dalle strategie della superstizione e della cura alla scienza della prevenzione delle malattie e promozione della salute. Felici si vive meglio, e più a lungo: ne parleranno Claudio Franceschi sabato 19 gennaio in Centenari e felici: immunologia, stress e longevità e Alberto Mantovani domenica 20 con Dialogo sopra i due massimi sistemi biologici: il cervello e le difese immunitarie.
Incontro dopo incontro, proveremo a cercarla, a trovare una sede di questa felicità. Il cervello, forse? Saranno Shimon Edelman, professore di Psicologia alla Cornell University, e Daniel Nettle, professore di Scienze Comportamentali alla Newcastle University, a indagare la mente, sabato 19 gennaio alle 16 in sala Petrassi. Per provare a capire se questo pervasivo oggetto dell’indagine umana è il frutto di una reazione chimica, o è qualcosa di più profondo dentro di noi. E che cosa, davvero, ci può insegnare una scienza della felicità.

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Cronaca

Roma, conto alla rovescia per la 4 edizione dell’Hip Hop Cinefest: un fine settimana all’insegna di cinema, musica e cultura

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Venerdì 10 e sabato 11 maggio alla Casa della Cultura di Torpignattara (Via Casilina, 665 – Roma) – Ingresso Libero
 
L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali.
 
La forte vocazione internazionale dell’Hip Hop Cine Fest conferma l’evento come punto di incontro di culture e idee che arrivano da tutto il mondo. Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale. L’Hip Hop Cine Fest esplora le intersezioni tra cinema, musica e le sfide culturali del nostro tempo, celebrando la ricchezza della cultura Hip-Hop e il suo impatto trasformativo nella società.
 
Durante la due giorni, si terranno dibattiti e workshop, con una particolare attenzione ai processi educativi non formali dell’Hip-Hop come strumento pedagogico innovativo. Le categorie in gara includono documentari, fiction, video musicali, e opere sperimentali, sia lunghe che corte. Per l’edizione 2024 sono stati selezionati 112 progetti provenienti da 26 paesi: 22 documentari lunghi, 19 documentari corti, 6 cortometraggi di finzione, 20 progetti sperimentali, 6 progetti web/seriali e 39 videoclip musicali.
 
Tra le opere in concorso i documentari: “Street Heroines” di Alexandra Henry dagli Stati Uniti, la celebrazione del lavoro di tre artiste latine attive nella scena dei graffiti tra NY, Città del Messico e San Paolo, e “Olossa” diretto da F.Randrianambinana, J.O.Tsibeny E M.A.Ramangason, un viaggio nella drill del Madagascar. Tra i progetti di finzione “The last Carreo” dal Perù di P.Malek, 24 ore nella vita di Lucho freestyler di Lima, un action tra contraddizioni e dura realtà. Tra i progetti sperimentali “The graffiti mistery” dalla Francia di C.Diaz, un progetto che esplora il lettering attraverso la settima arte; per i best of the web “Fazilona” di Z.Bandido, M.A.Verdiell, E.d.G.Koperuna, web serie dedicata alla scena delle fanzine di Barcellona. Tra i videoclip musicali “Survaival” del regista cubano A.V.D’Mente.
 
Per tutte la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra d’arte curata dalla galleria Croma e una selezione espositiva dell’Italian Hip Hop Museum.
Tutti progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com dal 29 aprile al 19 maggio.
 
 
Il programma
 
venerdì 10
ore 13.00 – 21.30
Proiezioni non stop delle opere in concorso
dalle ore 15
graffiti live painting a cura dell’artista peruviano suc
ore 15.00
workshop di Djing con DJ Mixturesse dall’Olanda
ore 16.30 – 17.30
Talk “Hip Hop e Narcostati”, tra gli ospiti il regista Federico Peixoto.
All’interno dei difficili contesti del Latinoamerica dove i narcotrafficanti dettano legge, l’Hip-Hop è capace di veicolare un messaggio di resistenza e fratellanza, il tutto raccontato direttamente da un artista della Costa Rica.
Ore 18.00 – 19.30
Panel “Hip Hop e resistenza: Tunisia, Palestina e Siria”, tra gli ospiti l’artista tunisino Elyes Fatnassi. Testimoni diretti provenienti da tre paesi attualmente infiammati da guerre, oppressioni e instabilità: Palestina, Siria e Tunisia si incontrano sulla scia di un insolito filo conduttore: L’Hip Hop e la sua capacità di diventare strumento di resistenza per cultura anche nei contesti più difficili, restituendo speranza
 
 
Sabato 11
Ore 10.00 – 22.00
Proiezioni non stop delle opere in concorso.
Ore 11.00 – 12.30
Panel “Breaking: dall’arte-educazione alle olimpiadi”, tra gli ospiti il tecnico federale e giudice Edoardo Bernardini.
Partendo dal potere arte-educativo del Breaking, nato tra i vicoli delle periferie, fino alla consacrazione olimpica della disciplina, che futuro si prevede per la “original street dance”? La sua formalizzazione in disciplina olimpionica sarà preponderante, o rimarrà più forte il richiamo della strada?
Dalle ore 13
Graffiti live Painting a cura dell’artista palestinese Hamza Abu Ayyash.
Ore 13.30 – 14.30
Workshop “Hip Hop Filmaking” con il regista olandese Stephan Velema.
Ore 15.00 – 16.30
Panel “Hip Hop – Femminismo – Empowerment”, tra gli ospiti Martha Diaz dell’Hip Hop Education Center di New York.
In questa sezione si cercherà di affrontare le delicate questioni che riguardano il ruolo troppo spesso marginalizzato della donna a livello globale, tanto nella società come anche nella cultura Hip-Hop. È in questo contesto che nascono movimenti come il femminismo hip-hop e l’afro-femminismo, che promuovono l’empowerment femminile e un cambio di paradigma radicale.
18.00-19.30
Tavola rotonda “Storia del cinema hip hop vol. 4”, tra gli ospiti il professore e ricercatore Giuseppe Gatti.
Quarto appuntamento con la riflessione sulla natura e lo stato del cinema Hip-Hop, quest’anno si andranno ad analizzare le prospettive future di questo genere ibrido e le sue possibilità evolutive, sia dal punto di vista produttivo, che soprattutto distributivo.
Ore 21
Cerimonia di premiazione dei vincitori del festival.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

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Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Anna Zaratti

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Anna Zaratti, classe 1983, sposata. Una laurea in biologia cellulare molecolare ed un master in genetica forense, oggi docente nella scuola media secondaria.

Una chiacchierata in serenità davanti ad un caffè cercando di capire cosa spinge una ragazza della sua età ad una competizione elettorale.

Anna, anche con te, ci diamo del tu? Come sei arrivata alla politica?

(sorride serena) Si si, diamoci del tu. Ho respirato in casa questa passione.
I primi momenti di vita politica li ho vissuti all’università ed è stata per me un bel banco di prova perché ho compreso in pieno il concetto che la “vera politica parla sempre”.

Spiegami un po’ questa tua ultima affermazione

Vedi non è una questione di ideologie contrapposte ma il concetto stesso che la politica è arte del fare e del discutere. Ha come fine il bene delle persone, della comunità.
Quindi va da se che costruire una strada, una scuola, non è né di destra né di sinistra è semplicemente da FARE e questo si vede ancora di più in un ambito, come quello locale, dove bisogna necessariamente superare questi steccati ideologici.

Quindi vuoi dirmi che alla fine gli steccati ideologici crollano o meglio debbono venire meno di fronte a questo tuo principio?

(il sorriso diventa serio) Certo che si.
La contrapposizione ideologica porta sempre allo scontro delle persone e non al chiarimento delle idee e quindi compiere delle scelte sulla base del FARE deve essere, necessariamente, il principio di chi si presenta di fronte agli elettori.

A Rocca Priora la scelta del tuo partito, Fratelli d’Italia, di cui sei presidente, viene vista come una scelta sofferta. È vero?

Ma neanche tanto.
Quello che ci rimproverano è il discorso delle solite facce, delle solite persone.
Ti faccio un esempio: tu lasceresti una Ferrari o un aereo in mano ad una persona che non l’ha mai guidata?
Io tentennerei nel farlo, preferirei avere qualcuno al fianco che mi insegnasse a farlo, mi spiegasse come tirare fuori al meglio le potenzialità della Ferrari o dell’aereo.
Ecco: guidare una macchina amministrativa, di certo, non è una cosa facile.
C’è bisogno di chi ha le capacità di farlo e che permetta a “noi giovani” di fare esperienza creando poi una nuova classe dirigente.

Quindi fare quella che un tempo era la “gavetta” è necessario anche in politica?

Ancora di più. Si dice spesso che chi governa debba essere un buon padre o una buona madre di famiglia.
Ma non mi risulta che ci sia il “manuale del perfetto genitore” bisogna fare esperienza sul campo ed avere vicino donne e uomini che di “esperienza” ne hanno già e che ci permettano di acquisire con loro quelle capacità amministrative e di governo necessarie per il bene della popolazione.

Mi ha colpito molto nella riunione del 24 aprile quando hai parlato di biodiversità e nello specifico del Bosco del Cerquone. Ho appuntato un acronimo “ZSC” mi spieghi cosa significa e come può diventare quella località il valore aggiunto per Rocca Priora?

(gli brillano gli occhi ed il suo sorriso risplende) Mi fa piacere che ti sia soffermato su questo argomento lo serbo nel mio cuore dai tempi in cui, in università, facevo ricerca.
Noi abbiamo la fortuna di avere una Zona Speciale di Conservazione, ZSC appunto.
Prova a chiudere gli occhi e pensare al nostro territorio in periodo compreso tra 600 mila anni fa e 40 mila anni fa … beh! quello è il Bosco del Cerquone.
Un unicum per il nostro territorio, una zona non contaminata dalle successive forestazioni, i castagni ad esempio, che mutarono moltissimo l’aspetto delle nostre zone.
Li si conservano ancora querce, tigli ed aceri tipici della nostra zona.
Un vero e proprio Santuario Ecologico, un campionario, passami il termine, di molteplici biodiversità, sia faunistiche che floreali.
Si potrebbe creare un indotto turistico magari un vero e proprio centro di ricerca assieme alle università arrivando fino all’ARPA.
Ma quello che diventa ancora più necessario è quello che Claudio Fatelli ha esposto nella riunione a cui tu facevi riferimento: creare quelle strutture capaci di accogliere turisti e ricercatori. Oltre l’indotto ci vuole la capacità recettiva.

Sempre in quella stessa occasione hai ampiamente parlato di Sport ma cosa rappresenta per te?

Qui il discorso si ampia.
Siamo troppe volte abituati a considerare lo sport esclusivamente come pratica sportiva, come attività.
Ma se andiamo a guardare bene lo Sport è la base dell’inclusione, è simbolo e sinonimo di pace, basta guardare nel mondo antico quando durante il periodo olimpico si interrompeva ogni guerra.
Lo Sport insegna a fare tesoro delle sconfitte.
Lo Sport educa i giovani ad una disciplina comportamentale, è la scuola delle regole.
Lo Sport deve diventare un progetto educativo, sociale, inclusivo non esclusivamente motorio.
Quindi una progettualità di questo genere deve diventare l’anima di ogni azione amministrativa.

Un progetto ambizioso, il tuo, ma non si può non condividere

Beh aggiungo che Rocca Priora ha avuto la fortuna di essere stato uno dei primi paesi dei Castelli Romani a dotarsi di un complesso sportivo polivalente. Oggi quella realtà può e deve diventare una Cittadella dello Sport proprio in questo ambito che ho appena descritto. E lo si può fare anche utilizzando strutture ecocompatibili che ne farebbero un unicum nel suo genere.

Sei alla tua seconda esperienza come candidato al consiglio comunale. C’è qualcosa che nella prima tua prima esperienza ti ha colpito?

Si! Non te lo nascondo – dice guardandomi fissa negli occhi – ho sentito forte il peso della responsabilità delle persone che avevano riposto in me la loro fiducia. Un peso importante ma che oggi, ancora di più, mi spinge a fare meglio.
Ma stavolta ho dietro di me una bella squadra che mi supporta e mi sprona ad andare avanti e quello che chiedo ai roccaprioresi è di non smettere mai di stimolarmi anche il giorno dopo le elezioni ricordandogli la mia piena e totale disponibilità a riceverli ogni volta che lo riterranno necessario.
Ed in più, mi prendo l’impegno, già da ora, di incontrarli spesso, in una Assemblea Pubblica, per fare il punto della situazione. Un impegno concreto che mi permetta di ascoltare i loro suggerimenti, le loro idee e, perché no, anche le eventuali lamentele.

Le mie interviste, lo avrai letto, si chiudono sempre con una bacchetta magica che io ti presto e che può far avverare due desideri: uno per te, per la tua famiglia ed uno per la tua città …

Beh facile per la mia famiglia: la serenità e l’armonia e quella capacità di comprendersi sempre.
Per Rocca Priora ho un sogno: una Ludoteca, un luogo che permetta ai giovani di trovarsi e di incontrarsi.
Un luogo che permetta loro di poter tornare ad essere comunità che si unisce e che crea valore aggiunto. E questo lo si può fare utilizzando quelli spazi, troppe volte abbandonati e che, grazie al PNRR il Comune di Rocca Priora sta recuperando appieno.

L’avevo conosciuta dalle parole di alcuni amici che me l’avevano descritta come una donna tenace ma piena di voglia di fare e di capacità di fare sintesi: avevano ragione.
Grazie Anna ed un grosso in bocca al lupo.

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