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Roma

ROMA PANTHEON, LOTTA AL CANCRO: AL VIA LA 3 EDIZIONE DEL LINFORADUNO

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Tempo di lettura 5 minuti L’obiettivo è di grande solidarietà: aiutare Giacomo, ragazzo di 17 anni che da cinque lotta contro il Linfoma di Hodgkin.

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Dalle ore 15:00 al Pantheon ci saranno tanti abbracci e sorrisi per un evento che viene vissuto con grande orgoglio e soddisfazione da parte dei Linfoamici che si incontrano venendo da ogni angolo d’Italia.Questa volta l’obiettivo è di grande solidarietà, aiutare Giacomo, ragazzo di 17 anni che da cinque lotta contro questo mostro, il Linfoma di Hodgkin. Con l'aiuto e il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio, saranno al fianco dei Linfoamici, i clown di VIP, Vivere in positivo, i volontari Ail e Admo e infine “Le figlie di Ra”, gruppo di danzatrici del ventre diretto da Claudia, una ragazza che lotta da 19 anni contro il melanoma, e poi ci sono loro, i Linfoamici d'Italia, che con le loro maglie bianche, la musica, e l'aiuto di tante persone che si sono offerte di affiancarli, saranno lieti, come ogni anno, di stringervi tutti in tanti, tantissimi abbracci…gratis

 

di Cinzia Marchegiani

Roma Pantheon – E’ tutto pronto per il linforaduno alla sua terza edizione e come tradizione anche quest’anno Roma accoglierà nella bellissima cornice del Pantheon un coinvolgente e colorato appuntamento da non perdere. Tre anni fa i linfoamici, un gruppo formato per la maggior parte da ragazzi, tutti malati di linfoma di Hodgkin (tumore maligno del sistema linfatico) si sono incontrati per stringersi e coinvolgere e informare più persone possibili. Negli incontri virtuali su facebook i linfoamici riescono a mettere a nudo le proprie debolezze e soprattutto le più belle vittorie confrontandosi nel gruppo “Sconfiggiamo il linfoma di Hodgkin”, lì si sono sempre aiutati, confortati quotidianamente laddove c’era necessità di un consiglio tecnico o meno per poter affrontare questa battaglia non più da soli. Più di 800 membri ogni giorno si scambiano storie, consigli, si danno conforto, si stringono intorno a quelli di loro che sono ancora nel pieno calvario delle chemioterapie, accompagnandoli nel difficile percorso, quello che è stato di ognuno di loro, quello in cui cadono capelli e speranze, forze e spensieratezza. Così il "Linforaduno" è diventato un appuntamento, un rito, un evento, ma non solo. Quest'anno i linfoamici si riuniscono per la terza volta a Roma ma saranno molti di più, e dietro quello striscione ci saranno molti obiettivi da raggiungere. Primo tra tutti quello di aiutare Giacomo. Uno di loro. Un ragazzo di appena 17 anni che lotta con questa malattia da quando ne aveva 12. Lotta, insieme alla sua famiglia, contro la malattia che sistematicamente si ripresenta nonostante le terapie, e lotta contro l'impossibilità di continuarne una, tra le tante provate, con la quale sta ottenendo ottimi risultati e che attualmente costa alla famiglia circa 3000 euro al mese. Nulla di fronte alla gioia di una madre nel vedere il proprio figlio migliorare, guarire, tornare alla vita, alla normalità che chissà per quale motivo gli è stata negata, nulla di fronte alla sua gioia di sentirsi un adolescente come tanti altri, come tutti gli altri di vedersi, di immaginarsi adulto. Nulla di fronte a tutto questo, ma troppo di fronte alle reali possibilità di una normale famiglia italiana, che lavora e vive, come tante altre.
I linfoamici hanno deciso di non lasciare Giacomo solo nella sua battaglia, e durante la terza edizione del raduno raccoglieranno, attraverso la vendita di gadget, i fondi che lo aiuteranno a continuare le terapie. Ma questo raduno è molro di più, sarà una festa, musica,  sorrisi e una stretta di mano a tutti quelli che vorranno venire a vedere da vicino cosa si nasconde dietro le mascherine dei reparti di ematologia. A tutti quelli che hanno bisogno di credere e vedere che davvero dal cancro si può guarire. Sarà l'invito, a tutti, ad avvicinarsi al mondo delle donazioni di midollo e di sangue. Saranno loro, a testa alta, che cercano di dare un senso al dolore, un posto a questo piccolo mondo che sono stati costretti ad abitare e che porteranno dentro per sempre. Sarà mostrare al mondo la forza della vita. Quella che alla fine vince, quella che continua, quella che si riprende tutto e di più; quella assetata, affamata, di chi la propria, l'ha potuta stringere tra le mani. Del tumore di Hodgkin non fanno male solo gli aghi infilati dalle infermiere sotto la pelle, né soltanto la paura di non farcela, di non tornare più alla vita lasciata fuori i reparti di ematologia, di questa malattia fa male anche la paura che si legge negli occhi di chi li guarda, come se perfino il dolore fosse contagioso. E questo i linfoamici se lo devono. Lo devono a chi, con quegli sguardi ci fa i conti ancora, tutti i giorni. E così oggi si incontreranno tutti a Roma per questo evento che hanno preparano con meticolosità e orgoglio, loro sono la testimonianza che la solidarietà, il sostegno e l’amicizia non conosce confini. Le loro storie, raccontate a tu per tu, diventano vite di tutti, e quando qualcuno sete perdere le forze e la speranza, arriva un altro che ha già percorso quel calvario e aiuta anche con accorgimenti concreti che possono davvero aiutare chi in quel momento è disperato. I linfoamici girano per la piazza regalando sorrisi e abbracci sullo sfondo di uno striscione realizzato a mano da una piccola linfoamica, Marta, volata via qualche mese dopo quel primo raduno. Su quello striscione è chiaro il loro messaggio, quello che vogliono far arrivare ad ogni costo : “Il cancro non è contagioso.. l'amore si”

Con l'aiuto e il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio, saranno al fianco dei Linfoamici, i clown di VIP, Vivere in positivo, per regalare e strappare sorrisi mentre i volontari Ail e Admo aiuteranno a sensibilizzare il pubblico sull'importanza delle donazioni di sangue e di midollo osseo e infine "Aysha e le figlie di Ra”, gruppo di danzatrici del ventre diretto da Claudia, una ragazza che lotta da 19 anni contro il melanoma, un esempio concreto di come la positività sia l’elemento essenziale e fondamentale per affrontare con determinazione la battaglia per la vita. Poi ci sono loro, i Linfoamici d'Italia, che con le loro maglie bianche, la musica, e l'aiuto di tante persone che si sono offerte di affiancarli, saranno lieti, come ogni anno, di stringervi tutti in tanti, tantissimi abbracci…gratis! Il Presidente dell'Associazione Linfoamici per Giacomo Onlus, Rossella Piccini sarà in prima fila ad accogliere in un grande abbraccio oltre i linfoamici, tutti i partecipanti, perché è nella condivisione delle paure e delle gioie che nascono i migliori miracoli della vita. La Vicepresidente, Anna Milici all’Osservatore d’Italia racconta il suo percorso, fatto di dolore e immensa gioia, dopo una lunga malattia:” Quando ho incontrato i Linfoamici per la prima volta, ho capito subito che avrebbero fatto parte della lista delle 'cose belle' che perfino il cancro è in grado di lasciarti. Li ho subito amati per i loro occhi, la loro luce, la forza dei loro abbracci, quella stessa forza con la quale hanno difeso la propria vita tenendola stretta stretta, e che oggi nascondono dietro al sorriso di chi, a fatica, è andato avanti riprendendosi tutto e di più. Riprendendosi le giornate di sole come questa, gli affetti, la quotidianità, il lavoro, la felicità nel riconoscersi allo specchio, tutta la vita lasciata fuori dagli ospedali. Ma non solo. Perché tutta la forza che abbiamo avuto, non valgono niente se non abbiamo la possibilità, oggi o in qualunque altro giorno della nostra vita, di restituirne almeno una parte… …a voi, a tutti.”

Oggi un momento per poter riprenderci una parte della nostra vita spesso sciupata nella quotidianità, e nella incapacità di apprezzare questo dono meraviglioso, la vita. "Il cancro non è contagioso.. l'amore si" assieme a tanti abbracci e sorrisi, nella battaglia comune…da non perdere il Flash Mob con la virale canzone Happy, un finale degno di questa importante giornata dedicata alla forza e il coraggio di vivere con gioia anche il dolore.

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Costume e Società

Roma, una targa in ricordo di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del Roseto

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C’è l’anima dei Castelli Romani nel roseto della città di Roma.
Mary Gayley nata a Birdsboro in Pennsylvania in uno dei viaggi in giro per il mondo incontra e si innamora del conte Giulio Senni di cui divenne moglie nel 1913.
Siamo ai primi del novecento: l’Art Nouveau la fa da padrone, Mascagni e le sue opere sono la colonna sonora e nel mondo letterario Hermann Hesse smuove coscienze e cuori.
La prima guerra mondiale smorza un po’ il sogno di questo inizio secolo ma Mary, ormai la contessa Senni, insieme al marito va a vivere a Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani.
Nasce qui, nel giardino della sua villa, la passione per il giardinaggio: rose ed iris, in particolare.
La sua biografia ci racconta di un suo viaggio a Parigi e della vista al roseto del Parco di Bagatelle.
Al suo ritorno decide che anche Roma, città di cui è innamorata, debba avere il suo roseto.
Nel 1924 regala al Comune di Roma una prima collezione di rose provenienti dal suo giardino di Grottaferrata ma a causa della poca attenzione dell’allora Commissario Regio le rose vengono piantumate al Pincio: una dimostrazione di scarsa sensibilità che sminuisce il carattere sperimentale dell’iniziativa.
Mary Senni arriva al punto di chiedere la restituzione delle stesse rose talmente è delusa dal fatto.
Proprio a sottolineare la grandezza e l’intuizione di questa donna formidabile va ricordato che Armand Millet, botanico francese, diede il nome “Mary Senni” ad un iris “charmant et femminin” – incantevole e femminile.

l’iris Mary Senni

Dopo la guerra nacque il famoso Roseto di Roma.
Venerdì 17 maggio alle ore 15,00 nel Roseto di Roma Capitale vi sarà una cerimonia di posa della targa in memoria di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del roseto ed ideatrice del Premio Roma per le nuove varietà di rose.
Un riconoscimento importante figlio di una sensibilità accresciuta verso l’universo femminile da sempre foriero non solo di idee ma che realizza, da sempre, sogni.

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Roma

Roma, Torpignattara: “Dammi i soldi, io ho il ferro, ti ammazzo, fammi controllare le tue tasche”. In manette banda di 6 ragazzi

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I Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone la custodia cautelare agli arresti domiciliari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica di Roma – nei confronti di 6 uomini (tutti di età compresa tra i 19 e i 21 anni, 1 di origine egiziana 1 di origine brasiliana, gli altri italiani), gravemente indiziati di aver compiuto una violenta rapina, ai danni di un 32enne pakistano avvenuto nel quartiere Torpignattara la scorsa estate.
Il provvedimento è frutto di un’articolata attività investigativa, condotta a seguito dell’episodio criminoso, dai Carabinieri della Stazione di Roma Torpignattara, diretti dalla Procura della Repubblica di Roma, gruppo reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti.
La puntuale ricostruzione dei Carabinieri ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei 6 indagati, in concorso con un minore, in ordine alla violenta rapina consumata nella notte del 28 giugno 2023 in un bar di via Acqua Bulicante.
L’incubo per la vittima inizia all’interno del locale ove sta tranquillamente consumando da bere quando un gruppo di persone fa ingresso nel bar; uno di loro lo affianca e gli chiede di offrigli da bere; al rifiuto dell’uomo inizia a minacciarlo dicendogli “dammi i soldi, io ho il ferro, ti ammazzo, fammi controllare le tue tasche”, mostrandogli un coltello e colpendolo improvvisamente con un pugno al volto; la vittima viene così accerchiata e trascinata fuori dal locale ove il pestaggio continua e la vittima viene presa a pugni e calci in faccia da tutti. Mentre la vittima è a terra gli strappano il marsupio contenente il portafoglio con la somma di circa 350 euro, il cellulare e le carte di credito, lasciando il pakistano sanguinante a terra per poi darsi alla fuga. Mentre trascinavano fuori il malcapitato 1 del gruppo intima al proprietario del bar di farsi gli affari propri così questi rimane all’interno senza intervenire. È la vittima con un altro telefono a riuscire ad allertare i soccorsi che lo conducono a mezzo ambulanza presso l’ospedale Vannini per i vari traumi riportati al volto.
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina, dirette dalla Procura di Roma, attraverso i video delle telecamere di sorveglianza del locale e della zona, le testimonianze hanno consentito di risalire a un ragazzo della zona di origini brasiliane da cui poi si è arrivati agli altri 5.



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Castelli Romani

Frascati, al via la settimana Calasanziana al santuario della Regina delle scuole pie

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Un cartellone ricco di eventi religiosi e culturali

Si parte il 18 maggio alle 19,00 con la rappresentazione sacra La Leggenda di Ognuno messa in scena dal gruppo teatrale amatoriale Amici delle Scuole Pie. A seguire il Triduo di preparazione alla Festa avrà inizio martedì 20 maggio, alle ore 17,00, con la recita del Santo Rosario al quale seguirà la Santa Messa presso il Santuario della Regina delle Scuole Pie in piazza delle Scuole Pie a Frascati.
Mercoledì 22 maggio dopo la Santa Messa ci sarà l’ inaugurazione del Portale artistico opera dello scultore tuscolano Roberto Scardella, già autore della Statua bronzea collocata sul campanile del Santuario.

La statua bronzea di Roberto Scardella posta sul campanile del Santuario

Un’ opera in ferro a maglia poligonale con inserti di terracotta realizzata dalla ditta Fiorella Caroni Ceramiche su matrice originale dello scultore che sarà collocato all’ingresso.
L’ importante è significativo evento artistico sarà accompagnato da un incontro moderato dal noto giornalista Rai Luciano Ghelfi cui prenderanno parte Don Mauro Mantovani, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, Padre Sergio Sereni Preposto provinciale d’ Italia dell’ Ordine dei Padri Scolopi e l’architetto Maria Grazia D’Amelio, docente dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Giovedì 23 maggio alle 17,30 solenne celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Stefano Russo, vescovo di Frascati. Al termine la tradizionale processione con il quadro La Regina delle Scuole Pie, miracolosa immagine donata da San Giuseppe Calasanzio alla Casa di Frascati nel 1617
Le celebrazioni calasanziane si concluderanno domenica 28 maggio con il concerto del coro gospel One voice previsto alle ore 19,00 nella piazza e diretto dal maestro Simone Negri.

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