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Roma

CIAMPINO, GRUPPO CAVICCHI – PRINT Xa2: UN PASSO INDIETRO IN FAVORE DELLA PARTECIPAZIONE

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Tempo di lettura 5 minuti Convocate per il 15 e il 24 luglio due assemblee pubbliche per espletare il processo partecipativo.

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L’amministrazione comunale di Ciampino sembra continui a non interessarsi – almeno pubblicamente – del problema; se così non fosse ci farebbe però piacere essere smentiti e raccoglieremmo con fervore le eventuali testimonianze dell’amministrazione ciampinese.

 

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – “Toh. Manca il processo partecipativo. Sarà forse il caso di convocare un paio di assemblee a metà luglio per informare quei pochi cittadini rimasti in città per le vacanze estive di cosa vogliamo fare nell’area definita dal progetto Print Xa2 Ciampino?” Deve essere andata più o meno così la conversazione tra le alte sfere di Roma Capitale. Meglio tardi che mai verrebbe da dire. Sarebbe stato sicuramente meglio subito però.

Il programma integrato di cui abbiamo abbondantemente parlato nel precedente articolo dello scorso 25 giugno CIAMPINO, GRUPPO CAVICCHI: OMBRE E LUCI DI UN PROGETTO TRA PRIVATI E ROMA CAPITALE prevedeva infatti che entro l’otto luglio scorso i soggetti interessati presentassero, laddove avessero voluto, osservazioni, istanze o rapporti sul programma. Come avevamo però fatto notare ab illo tempore nessuna amministrazione comunale si stava muovendo o si era mossa per presentare osservazioni su un programma che presentava numerose anomalie, sia da un punto di vista del percorso decisionale che da un punto di vista più pratico: abbiamo infatti mostrato che il programma preliminare prevede una serie di opere e infrastrutture magari non inutili, ma concepite in maniera sbagliata.

UN PASSO INDIETRO IN FAVORE DELLA PARTECIPAZIONE

Comunque sia, il 30 giugno sul sito di Roma Capitale (http://www.urbanistica.comune.roma.it/partec-xa2-ciampino.html) appare un annuncio in cui si comunica che per “espletare il processo partecipativosono stati indetti due incontri pubblici con la cittadinanza il 15 e il 24 luglio alle ore 17.00 presso la sala consiliare del Settimo Municipio di Roma. Queste scadenze di fatto prorogano il termine dell’8 luglio. Gli incontri, forse organizzati in buona fede, forse sollecitati da un crescente attivismo (come vedremo più avanti) dei comitati di quartiere, serviranno dunque agli interessati per ricevere notizie più dettagliate sul programma e per presentare i propri contributi partecipativi.
Un passo indietro dunque che riporta il PRINT in un’orbita legalitaria e che, soprattutto, rende giustizia all’idea di programma integrato il cui punto nevralgico (per definizione) sta proprio nel garantire la pubblica utilità delle nuove infrastrutture. E chi meglio dei cittadini o dei residenti dell’area sa davvero cosa serve nella zona?

LA CARICA DEI COMITATI DI QUARTIERE

A questa domanda hanno cercato di rispondere i membri di ben sedici comitati di quartiere e diverse associazioni del quadrante sud est di Roma. Riunitisi sotto il nome di “Comunità territoriale del VII Municipio” hanno dato vita ad una serie di incontri ed assemblee nelle quali i cittadini hanno potuto esprimere le loro perplessità sull’idea del PRINT Xa2 Ciampino ma anche proporre soluzioni alternative al piano studiato dal Gruppo Cavicchi in complicità con Roma Capitale. Da questi incontri è nata un’osservazione comune redatta e firmata dal coordinamento dei comitati di quartiere Appio Claudio, Arco di Travertino, Campo Romano, Casilina Vecchia-Mandrione, Centroni-Villa Senni, Cinecittà Est-Cinest, Don Bosco, La Strada, Morena, Nuova Tor Vergata, Osteria del Curato, Porta Asinaria, Torre di Mezzavia, Vermicino, Statuario-Capannelle, Gregna S.Andrea e dalle associazioni Consulta InaCasa-Quadraro, Insieme Fidam CFR, Centro di Ascolto L'Ellisse, Comitato Cittadini di Viale Tito Labieno, Comitato di zona Quarto Miglio-Appia Antica, Comitato per il Parco della Caffarella, La Torre del Fiscale, Comitato 3No.
Un bello spiegamento di forze che probabilmente ha convinto il comune di Roma a rivedere l’iter del PRINT, anche in virtù del fatto che avere l’appoggio della cittadinanza permetterebbe il regolare svolgimento dei lavori senza intoppi (si pensi al caso TAV – trascurando le enormi differenze sul piano dell’infrastruttura- e a quanto sarebbe stato utile ascoltare la popolazione).

L’OSSERVAZIONE NEI PARTICOLARI

L’osservazione, presentata e protocollata comunque prima dell’8 luglio, chiede che gli oneri concessori e i contributi straordinari previsti dal programma vengano utilizzati per la realizzazione di opere pubbliche studiate a tavolino dai diversi firmatari di cui sopra. Nello specifico si chiede un collegamento viario che colleghi l’Anagnina a Via Bandinelli, ossia una tangenziale che attraversi Via Lucrezia Romana ma che soprattutto costeggi l’abitato di Gregna Sant’Andrea, invece di invadere l’omonimo parco che, come dicemmo nel precedente articolo, è anche sottoposto a diversi vincoli. Ma non solo. Le richieste, molto specifiche, interessano la rete viaria di gran parte dell’area interessata. Oltre alla tangenziale di Gregna si chiede che vengano collegati i tronconi attualmente interrotti di Via Lucrezia Romana in prossimità del GRA e di Via Paolo Orsi; e ancora, una pista ciclopedonale che lambisca l’area agricola di Gregna in prossimità del Fosso Patatona e che fornisca un asse di transito alternativo a Via dei Sette Metri (come già auspicato nel precedente articolo), ma anche un sottopasso Anagnina – Via dei Sette Metri finalizzato allo scorrimento veloce del traffico nella zona.

CIAMPINO TENTENNA

Mentre questo gruppo di lavoro organizzava un’osservazione di carattere tecnico, a Ciampino i lavori erano incentrati sulla preparazione di un’osservazione più “politica” della faccenda. Città In Comune, lista candidata alle ultime elezioni a Ciampino, ha preparato una bozza d’osservazione (che abbiamo avuto modo di vedere in anteprima) in cui si portano alla luce tutte quelle stranezze dell’iter già documentate. A sostegno di Città in Comune, che non ha nessun membro nel consiglio comunale, è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle, presentando una mozione in cui si chiede un’interrogazione urgente del Sindaco e dell’assessore competente sulla questione del PRINT. L’interrogazione è così entrata nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale che si terrà lunedì 14 luglio.

E LE AMMINISTRAZIONI?

Le richieste presentate nell’osservazione della Comunità territoriale del VII Municipio mostrano come un progetto studiato a tavolino possa essere degno e serio. Nessuno dei cittadini interessati alla questione crediamo abbia la pretesa di sostituirsi a quei geometri, architetti, urbanisti che hanno pensato il piano. Piuttosto c’è la consapevolezza del fatto che chi vive una determinata realtà ne conosce meglio anche le esigenze e i bisogni.

In questo clima di partecipazione generale stona comunque l’assordante silenzio delle amministrazioni, due su tutte quelle del Settimo Municipio e di Ciampino. I primi si sono fatti passare sotto il naso una delibera palesemente viziata e piuttosto che sollevare il problema in un primo momento hanno preferito mediare. Tuttavia le ultime notizie che ci giungono raccontano di un consiglio comunale unanimemente contrario al proseguimento dell’iter, contrarietà forse figlia del fatto che i consiglieri del settimo si sono visti scavalcare nel processo decisionale.
Il comune di Ciampino come detto comincia invece a muoversi grazie ai partiti d’opposizione. Ma l’amministrazione? L’amministrazione sembra continui a non interessarsi – almeno pubblicamente – del problema; se così non fosse ci farebbe però piacere essere smentiti e raccoglieremmo con fervore le eventuali testimonianze dell’amministrazione ciampinese.

Un progetto così importante alle porte di Ciampino sarebbe stato bene che fosse affrontato direttamente dalla maggioranza e non dalle opposizioni (visto che una tra l’altro neanche siede in consiglio). Mai come questa volta vale comunque il “purché se ne parli”. Ben venga l’ordine del giorno sul PRINT, ben venga l’interesse di queste realtà più piccole se serve a stimolare la maggioranza. 

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.



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