Roma
ALBANO LAZIALE: L'APPELLO DISPERATO AGLI AMMINISTRATORI DI UNA MADRE DI FAMIGLIA
Tempo di lettura 3 minuti L'Osservatore d'Italia abbraccia la causa di una famiglia di italiani che deve trovare una soluzione entro il 15 luglio
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9 anni fail
di Chiara Rai
Albano Laziale (RM) – Ad Albano Laziale ci sono appena state le elezioni che hanno confermato sindaco Nicola Marini. E’ stata una campagna elettorale di fuoco dove sia a destra che a sinistra sono partiti fiumi di promesse.
Dai rifiuti, ai parcheggi all’emergenza abitativa. Adesso quello che si è promesso, lo si dovrebbe mantenere da entrambe le parti: chi fa opposizione dovrà battersi per far valere le esigenze dei cittadini che chiedono di essere aiutati e a maggior ragione la maggioranza dovrà cercare di risolvere i problemi delle persone, cercando soluzioni e non risposte vaghe che mettono in crisi le famiglie.
A tal proposito, noi de L’Osservatore d’Italia faremo da megafono ad una storia che deve essere risolta, sia perché si tratta di una residente di Albano Laziale e poi perché parliamo di una madre con tre figli che sta chiedendo aiuto al proprio Comune, per intenderci, alla casa dei cittadini.
La lettera che ci è arrivata in redazione inizia così: “Sono una giovane mamma di 3 bambini (ho 34 anni) mio marito é agli arresti domiciliari e ho uno sfratto fissato per il 15 luglio. Da ottobre che vengo spedita da un ufficio all'altro del mio Comune (Albano Laziale) senza ricevere aiuto per questo mio grandissimo problema. Ho fatto presente ai servizi sociali di Albano Laziale, con una lettera scritta dall'avvocato di mio marito, in cui si dice che se lui non ha una casa dove scontare gli arresti domiciliari (2 anni e mezzo), dovrà tornare immediatamente in carcere, la risposta che mi é stata data dall' assistente sociale, é stata che il Comune per ora ha fatto tutto il possibile, che a mio dire si traduce in nulla, le case non ci sono ma per quanto ne sappia ci sono, e che c'e una graduatoria da rispettare, graduatoria di cui anch'io faccio parte da ben 10 anni e che l'unica strada possibile al momento per tutelare i bambini, che hanno 11 anni 6 anni e 20 mesi, é che mio marito torni in carcere , e io con i bimbi messi in una struttura!”
Come incipit inorridisce, questa madre è disperata perché entro pochi giorni rischia di perdere la sua famiglia e di finire in una struttura con i suoi tre figli. “Io mi chiedo – prosegue la lettera – ma come puoi chiamare tutela la violenza psichica che fai ad un bambino privandolo della presenza del padre, non è giusto. Qui ad Albano Laziale c'é gente che non ha diritto alle case o perché abusivi o perché hanno case di proprietà date in affitto per guadagnare soldi e intanto si godono le case popolari o comunali. Possibile che il Comune di Albano Laziale non voglia aiutarci? Possibile che di fronte a questa tragedia nessuno fa niente, e io che ho fatto tutto in regola con domande, documenti e anni e anni di graduatoria mi ritrovo ancora dopo 10 anni tra gli ultimi posti con un misero punteggio (6). Come mai nel mio caso questa graduatoria non é mai andata avanti? Come mai chi aveva fatto la domanda con me 10 anni fa ha già una casa da ben 7/8 anni? La vera tutela per i miei figli é quella di avere la possibilità di avere un tetto sulla testa e quattro mura dove poter stare con la mamma ed il papà, e non ritrovarsi in una struttura tra sconosciuti, e con il papà rinchiuso in un carcere solo perché chi amministra non ha preso ancora a cuore la nostra causa. Io sono stanca, e visto che non ho mai chiesto aiuto e me la sono sempre cavata da sola, questa volta non ce la faccio, ho bisogno di aiuto, loro dicono che la mia situazione non è grave (cosi mi é stato risposto ai servizi sociali). Provate a mettervi dalla mia parte e a guardare con i miei occhi, facile parlare quando non ci sei dentro. In questi 8 mesi io non ho visto nessuno oltre le assistenti sociali, pur avendo girato in cerca di aiuto tutti i santi giorni, tra ufficio patrimonio e uffici vari".Ora basta, se nessuno prende con serietà la mia situazione, io il *16 Luglio *prendo i bambini e vado ad alloggiare al Comune di Albano Laziale. 6 anni fa, ero incinta del mio secondo figlio, avevo già avuto a che fare con questa gente, e in quella occasione si fecero belli davanti ai giornalisti, fecero promesse, si fecero vedere bravi e umani con belle parole, ma erano e sono rimaste solo parole, sono passati 6 anni, e io non ho visto nulla!
Oggi devo dire grazie a Simone Carabella che non ci ha mai abbandonati, ci sostiene ed è sempre disponibile verso di noi e i nostri problemi. L'unica persona che ha preso a cuore il nostro problema e che oltre alle parole ci mette anche la faccia! Grazie mille”. A questo punto è necessario che l’amministrazione comunale di Albano Laziale si faccia carico di questo problema.
La redazione de L'Osservatore d'Italia aspetta un cenno per poter mettere in contatto gli amministratori con questa mamma disperata. Noi siamo dalla parte di questa famiglia che ha bisogno. L’Osservatore d’Italia farà il possibile affinché vengano ascoltati.
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Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio
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1 Maggio 2024
Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.
Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.
La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.
All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.
Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.
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Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Anna Zaratti
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29 Aprile 2024
Anna Zaratti, classe 1983, sposata. Una laurea in biologia cellulare molecolare ed un master in genetica forense, oggi docente nella scuola media secondaria.
Una chiacchierata in serenità davanti ad un caffè cercando di capire cosa spinge una ragazza della sua età ad una competizione elettorale.
Anna, anche con te, ci diamo del tu? Come sei arrivata alla politica?
(sorride serena) Si si, diamoci del tu. Ho respirato in casa questa passione.
I primi momenti di vita politica li ho vissuti all’università ed è stata per me un bel banco di prova perché ho compreso in pieno il concetto che la “vera politica parla sempre”.
Spiegami un po’ questa tua ultima affermazione
Vedi non è una questione di ideologie contrapposte ma il concetto stesso che la politica è arte del fare e del discutere. Ha come fine il bene delle persone, della comunità.
Quindi va da se che costruire una strada, una scuola, non è né di destra né di sinistra è semplicemente da FARE e questo si vede ancora di più in un ambito, come quello locale, dove bisogna necessariamente superare questi steccati ideologici.
Quindi vuoi dirmi che alla fine gli steccati ideologici crollano o meglio debbono venire meno di fronte a questo tuo principio?
(il sorriso diventa serio) Certo che si.
La contrapposizione ideologica porta sempre allo scontro delle persone e non al chiarimento delle idee e quindi compiere delle scelte sulla base del FARE deve essere, necessariamente, il principio di chi si presenta di fronte agli elettori.
A Rocca Priora la scelta del tuo partito, Fratelli d’Italia, di cui sei presidente, viene vista come una scelta sofferta. È vero?
Ma neanche tanto.
Quello che ci rimproverano è il discorso delle solite facce, delle solite persone.
Ti faccio un esempio: tu lasceresti una Ferrari o un aereo in mano ad una persona che non l’ha mai guidata?
Io tentennerei nel farlo, preferirei avere qualcuno al fianco che mi insegnasse a farlo, mi spiegasse come tirare fuori al meglio le potenzialità della Ferrari o dell’aereo.
Ecco: guidare una macchina amministrativa, di certo, non è una cosa facile.
C’è bisogno di chi ha le capacità di farlo e che permetta a “noi giovani” di fare esperienza creando poi una nuova classe dirigente.
Quindi fare quella che un tempo era la “gavetta” è necessario anche in politica?
Ancora di più. Si dice spesso che chi governa debba essere un buon padre o una buona madre di famiglia.
Ma non mi risulta che ci sia il “manuale del perfetto genitore” bisogna fare esperienza sul campo ed avere vicino donne e uomini che di “esperienza” ne hanno già e che ci permettano di acquisire con loro quelle capacità amministrative e di governo necessarie per il bene della popolazione.
Mi ha colpito molto nella riunione del 24 aprile quando hai parlato di biodiversità e nello specifico del Bosco del Cerquone. Ho appuntato un acronimo “ZSC” mi spieghi cosa significa e come può diventare quella località il valore aggiunto per Rocca Priora?
(gli brillano gli occhi ed il suo sorriso risplende) Mi fa piacere che ti sia soffermato su questo argomento lo serbo nel mio cuore dai tempi in cui, in università, facevo ricerca.
Noi abbiamo la fortuna di avere una Zona Speciale di Conservazione, ZSC appunto.
Prova a chiudere gli occhi e pensare al nostro territorio in periodo compreso tra 600 mila anni fa e 40 mila anni fa … beh! quello è il Bosco del Cerquone.
Un unicum per il nostro territorio, una zona non contaminata dalle successive forestazioni, i castagni ad esempio, che mutarono moltissimo l’aspetto delle nostre zone.
Li si conservano ancora querce, tigli ed aceri tipici della nostra zona.
Un vero e proprio Santuario Ecologico, un campionario, passami il termine, di molteplici biodiversità, sia faunistiche che floreali.
Si potrebbe creare un indotto turistico magari un vero e proprio centro di ricerca assieme alle università arrivando fino all’ARPA.
Ma quello che diventa ancora più necessario è quello che Claudio Fatelli ha esposto nella riunione a cui tu facevi riferimento: creare quelle strutture capaci di accogliere turisti e ricercatori. Oltre l’indotto ci vuole la capacità recettiva.
Sempre in quella stessa occasione hai ampiamente parlato di Sport ma cosa rappresenta per te?
Qui il discorso si ampia.
Siamo troppe volte abituati a considerare lo sport esclusivamente come pratica sportiva, come attività.
Ma se andiamo a guardare bene lo Sport è la base dell’inclusione, è simbolo e sinonimo di pace, basta guardare nel mondo antico quando durante il periodo olimpico si interrompeva ogni guerra.
Lo Sport insegna a fare tesoro delle sconfitte.
Lo Sport educa i giovani ad una disciplina comportamentale, è la scuola delle regole.
Lo Sport deve diventare un progetto educativo, sociale, inclusivo non esclusivamente motorio.
Quindi una progettualità di questo genere deve diventare l’anima di ogni azione amministrativa.
Un progetto ambizioso, il tuo, ma non si può non condividere
Beh aggiungo che Rocca Priora ha avuto la fortuna di essere stato uno dei primi paesi dei Castelli Romani a dotarsi di un complesso sportivo polivalente. Oggi quella realtà può e deve diventare una Cittadella dello Sport proprio in questo ambito che ho appena descritto. E lo si può fare anche utilizzando strutture ecocompatibili che ne farebbero un unicum nel suo genere.
Sei alla tua seconda esperienza come candidato al consiglio comunale. C’è qualcosa che nella prima tua prima esperienza ti ha colpito?
Si! Non te lo nascondo – dice guardandomi fissa negli occhi – ho sentito forte il peso della responsabilità delle persone che avevano riposto in me la loro fiducia. Un peso importante ma che oggi, ancora di più, mi spinge a fare meglio.
Ma stavolta ho dietro di me una bella squadra che mi supporta e mi sprona ad andare avanti e quello che chiedo ai roccaprioresi è di non smettere mai di stimolarmi anche il giorno dopo le elezioni ricordandogli la mia piena e totale disponibilità a riceverli ogni volta che lo riterranno necessario.
Ed in più, mi prendo l’impegno, già da ora, di incontrarli spesso, in una Assemblea Pubblica, per fare il punto della situazione. Un impegno concreto che mi permetta di ascoltare i loro suggerimenti, le loro idee e, perché no, anche le eventuali lamentele.
Le mie interviste, lo avrai letto, si chiudono sempre con una bacchetta magica che io ti presto e che può far avverare due desideri: uno per te, per la tua famiglia ed uno per la tua città …
Beh facile per la mia famiglia: la serenità e l’armonia e quella capacità di comprendersi sempre.
Per Rocca Priora ho un sogno: una Ludoteca, un luogo che permetta ai giovani di trovarsi e di incontrarsi.
Un luogo che permetta loro di poter tornare ad essere comunità che si unisce e che crea valore aggiunto. E questo lo si può fare utilizzando quelli spazi, troppe volte abbandonati e che, grazie al PNRR il Comune di Rocca Priora sta recuperando appieno.
L’avevo conosciuta dalle parole di alcuni amici che me l’avevano descritta come una donna tenace ma piena di voglia di fare e di capacità di fare sintesi: avevano ragione.
Grazie Anna ed un grosso in bocca al lupo.