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Roma

MAFIA CAPITALE: IGNAZIO MARINO SOTTO TUTELA PREFETTIZIA

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Tempo di lettura 2 minuti Con molta probabilità, per risanare la Città eterna il ministro dell'interno Angelino Alfano avrebbe scelto la via della tutela prefettizia.

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di Matteo La Stella
Roma
– Ad un passo dal verdetto ufficiale del Consiglio dei Ministri in merito alla relazione su “Mafia Capitale”, lo scioglimento della giunta guidata dall'ormai lontano Ignazio Marino sembra essere stata scongiurata. Con molta probabilità, per risanare la Città eterna, il ministro dell'interno Angelino Alfano sceglierà la via della tutela prefettizia, costruita ad hoc sull'azione già accennata dal presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, che a fine luglio aveva tracciato le linee per una soluzione su misura:” Una terza via tra scioglimento e non scioglimento, una sorta di tutoraggio e di assistenza dello Stato all'ente locale senza che questo debba essere sciolto e commissariato”.

Marino, la vacanza continua. Per il sindaco-sanitario, dunque, la partita in Campidoglio dovrebbe continuare sotto la supervisione del prefetto Franco Gabrielli e dei suoi uffici, pronti a restaurare i dipartimenti e i Municipi precedentemente in mano alla cricca di Buzzi e Carminati. Una scelta che, se andrà in porto, porterà sul gradino più alto di Palazzo Senatorio un'altra poltrona, più grande e pesante di quella su cui siede dal 2013 il sindaco-medico. Il prefetto peso massimo, infatti, già dal suo ingresso in prefettura sembrava avere acquisito più voce in capitolo del numero uno della giunta, allora compromessa dall'inchiesta sul “Mondo di Mezzo”. Dunque, il tutoraggio, sembra assomigliare molto ad un commissariamento. L'ennesima mossa stile Pd per salvare l'avanposto? Staremo a vedere. Certo è che dopo il rimpasto di giunta, i tentacoli della prefettura avvinghiati alle varie postazioni in Campidoglio darebbero il colpo di grazia al primo cittadino dal polso piccolo, tanto incapace da dover essere affiancato. Ma la dignità ormai persa, Marino sembra averla ritrovata oltreoceano: dai Caraibi a New Yorck, dove si trova ora il, il sindaco non è intenzionato a tornare neanche nel giorno del giudizio. Preferisce nuotare tra le onde, puntato dai tanti pescecani che in questi giorni hanno criticato il suo disinteresse, anche da dentro al sottomarino Pd.C'è del vero, quindi, nel celebre detto "omen nomen", utilizzato dagli antichi romani. Se il nome è un presagio, al termine del Cdm di oggi Marino potrà avere molto altro tempo da passare al mare. Nel frattempo, come ha annunciato Alfonso Sabella, il Campidoglio resterà “ben presidiato”.

L'azione del Governo. La manovra del Governo, in sostanza, dovrebbe investire il prefetto Franco Gabrielli della carica di supervisore e garante per un periodo di 18 mesi, al termine dei quali nel comune di Roma dobvrebbe essere ripristinata la legalità. Un'azione a 360 gradi, volta a bonificare tutti gli ambienti calpestati dal malaffare della cupola romana: dal verde pubblico, all'ambiente passano per le politiche sociali e i centri d'accoglienza. L'unico Municipio sciolto a tutti gli effetti dovrebbe rimanere il X, quello di Ostia, commissariato con tanto di decreto dal presidente della Repubblica. Nel Consiglio odierno, inoltre, si definirà il trasferimento o il ridimensionamento di alcuni dirigenti tra i 101 della lista nera stilata dagli ispettori della prefettura, incerti sulla posizione poco chiara di taluni rispetto ai loro rapporti con affiliati al sodalizio del “Mondo di Mezzo”. Per salvare la faccia, intanto, dall'entourage del sindaco spiegano:”Tutti provvedimenti che abbiamo già preso: non c’è bisogno di tutor o che qualcuno ci dica cosa fare”. 

Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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