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Roma

Nemi, elezioni 2017: l’analisi

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Tempo di lettura 3 minuti Parte quindi il secondo governo di Nemi dell’era di Alberto Bertucci

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di Ivan Galea


NEMI (RM)
– 743 voti pari a quasi il 70 percento di coloro che si sono recati alle urne a votare rappresentano una conferma plebiscitaria per il sindaco di Nemi Alberto Bertucci che si è riconfermato alla guida del piccolo paese delle fragole.


Un dato che è emerso e che in questa sede si intende sottolineare, al fine di una riflessione comune, è quello che, almeno secondo chi scrive, i due contendenti del sindaco Bertucci – Stefano Tersigni sostenuto da un’ampia coalizione di centrodestra attestatosi al terzo posto con 151 voti pari al 14 percento dei votanti e Carlo Cortuso sostenuto dal partito Democratico e attestatosi al secondo posto con 201 votanti pari al 18,45 percento – hanno pagato a caro prezzo la quasi totale mancanza di una presenza politica attiva sul territorio durante il quinquennio appena trascorso. Tematiche importanti e che sicuramente si sarebbe potuto cercare di portare in piazza per condividerle con la cittadinanza cercando di spiegarne l’importanza per l’intera collettività sono invece rimaste rinchiuse tra le quattro mura del palazzo di governo tra i vari verbali dei Consigli comunali o diffuse sul noto social network dove poi tutto diventa il contrario di tutto e il contrario di tutto diventa un qualcosa di difficilmente fruibile e soprattutto comprensibile da parte dei cittadini “reali”, o al massimo riassunte e rinchiuse in manifesti affissi nella bacheca di competenza lasciati poi sbiadire, fino al successivo, a causa dagli agenti atmosferici.

Purtroppo c’è anche da considerare il fatto che in questi ultimi cinque anni si è registrata la assoluta mancata partecipazione cittadina alle riunioni consiliari, dove si confrontano i rappresentanti del popolo. Una mancata partecipazione alla quale si sarebbe potuto cercare quantomeno di sopperire semplicemente mandando in diretta le riunioni di Consiglio comunale per dare la possibilità a tutti di seguirle online offrendo quindi alla cittadinanza una alternativa per seguire i fatti reali e le dinamiche della vita politica del paese. Sarebbe bastato un treppiedi, un cellulare e una line dsl. E invece no. Vietata qualsiasi ripresa audio/video o fotografie se non preventivamente autorizzate, anche a coloro che rappresentano la libera stampa.   

Ebbene, tematiche evidenziate più volte, in solitaria da questo giornale, avrebbero meritato di essere portate in piazza, in mezzo alla gente.
Avrebbero meritato una cassa di risonanza attraverso comizi, flash mob, volantinaggi, attraverso un vero e proprio attivismo politico tra la gente per la gente. E con tutta probabilità qualche coscienza si sarebbe risvegliata. Ma tutto ciò evidentemente è mancato. Un esempio su tutti: da un anno a questa parte, su questo giornale, andiamo denunciando l’area recintata a 60 metri dal pozzo che serve acqua alla popolazione, in via della Radiosa, dove avviene una gestione dei rifiuti che non può esistere in quanto espressamente vietata dalla legge e che invece viene tranquillamente e impunemente svolta dalla società incaricata dal Comune di Nemi. Una questione, quest’ultima, che è stata sfruttata da qualcuno, durante un comizio, per far passare alla popolazione il messaggio che la colpa della mancata costruzione della tanto promessa isola ecologica è del “solito giornalino online”, questa la definizione in uso in certi ambienti per chi cerca di fare informazione e non il copia e incolla di comunicati istituzionali preconfezionati.

Il grande letargo
Quindi il grande consenso ottenuto dal sindaco Alberto Bertucci, che ha visto raddoppiare il proprio elettorato, passando dai 478 sostenitori del 2012 ai 743 dell’ultima tornata elettorale, trova fondamenta soprattutto in quello che è passato come “il grande letargo” da parte delle compagini politiche di opposizione durante la prima legislatura Bertucci. Compagini politiche che sono mancate a supporto dell’attività istituzionale portata avanti dalle due ex consigliere Cocchi "Insieme per Nemi" e Osmari "Partecipazione Democratica". Un supporto, che come già scritto sopra, si sarebbe dovuto mettere in pratica con azioni concrete, finalizzate soprattutto a coinvolgere la popolazione rendendola partecipe di ciò che in questi ultimi cinque anni si è invece sollevato a colpi di interrogazioni rimaste sconosciute alla maggior parte dei cittadini che invece hanno visto solo ciò che gli è stato fatto vedere. Tradotto: le due ex consigliere di opposizione hanno si presenziato e lavorato alacremente ma senza quel sostegno partecipativo che sarebbe stato invece auspicabile e che avrebbe dato quella spinta necessaria per far arrivare ai cittadini le dinamiche interne di un palazzo poco frequentato.

Parte quindi il secondo governo di Nemi dell’era di Alberto Bertucci in cui 743 persone hanno riposto la loro fiducia e in cui 201 l’hanno concessa alla compagine politica di sinistra e centrosinistra rappresentata da Carlo Cortuso e 151 l’hanno concessa invece a Stefano Tersigni in rappresentanza di una larga coalizione di destra e dove esiste anche il partito di coloro che non si sono recati al voto rappresentato da 463 persone.


L’augurio è quindi che ci sia maggiore partecipazione da parte dei cittadini alla vita politico amministrativa di Nemi e che in questa nuova era la maggioranza di governo riesca finalmente a capire che è possibile anche dialogare con un quotidiano come il nostro che cerca di fare solo il lavoro per il quale è deputato, ovvero informare, criticare, fare cronaca. E per quanto riguarda i nuovi consiglieri di opposizione di svolgere il proprio ruolo in maniera costruttiva e finalizzata al bene di Nemi.

Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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