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Lago di Bracciano: via le alghe. Sinergia tra Anguillara, Trevignano e Bracciano

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BRACCIANO (RM) – Cominceranno Lunedì mattina ad Anguillara e continueranno poi durante la settimana anche a Bracciano e Trevignano, le attività di rimozione delle alghe essiccate e spiaggiate lungo le sponde lacustri. I sindaci dei tre comuni rivieraschi, Sabrina Anselmo (Anguillara), Claudia Maciucchi (Trevignano) e Armando Tondinelli (Bracciano), insieme al Presidente del parco dei laghi di Bracciano e Martignano, Vittorio Lorenzetti e con Renato Cozzella presidente del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano, hanno infatti deciso di mettere in atto una delle più urgenti raccomandazioni contenute nella relazione che i ricercatori dell’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente (Ispra) hanno incluso nella loro relazione finale. “Si ritiene opportuno – si legge  nella relazione – provvedere alla rimozione di tale biomassa vegetale dalle sponde, al fine di evitare che, per effetto di successivi eventi di pioggia intensi o di lunga durata e l’innalzamento del livello idrometrico, tale materiale sia re-immesso nel lago compromettendo la qualità delle acque”. Le operazioni di rimozione delle alghe saranno effettuate da personale incaricato dai Comuni che sarà coadiuvato ed affiancato dai guardiaparco del Parco dei Laghi di Bracciano e Martignano.
Il problema della rimozione delle alghe è infatti legato alla considerevole riduzione della capacità di autodepurazione del Lago di Bracciano causata dall’abbassamento del livello dell’acqua e dalla conseguente emersione dei fondali sui quali vivono le alghe e gli altri microrganismi deputati a questa importante funzione biologica. Si tratta di una fascia molto ristretta che non arriva oltre i venti metri di profondità. Il lago si trova attualmente ad una quota di meno 196 centimetri rispetto allo zero altimetrico e questo corrisponde, secondo le stime elaborate dal Consiglio Nazionale delle Ricerca (Cnr) in una riduzione di circa il 20 per cento dei fondali su cui proliferano questi habitat. L’immissione di una così importante massa di sostanze organiche come sono appunto le alghe essiccate e accumulate sulle spiagge, può  mandare in tilt l’ecosistema già così gravemente compromesso. “La relazione dell’Ispra – spiega Sabrina Anselmo, Sindaco di Anguillara – arriva al termine di una campagna di monitoraggi che certificano lo stato di gravità per la salvaguardia degli ecosistemi cui siamo giunti sul lago.Vista l’imminenza dell’arrivo delle piogge, ci è sembrato il minimo provvedere a rimuovere le alghe dalle spiagge e a cercare di mitigare il più possibile il rischio di un ulteriore danno ambientale legato all’abbassamento del lago’’.
I ricercatori dell’Ispra hanno infatti osservato una forte riduzione di almeno 4 diversi habitat che costituiscono la fascia costiera e i fondali del lago e che sono oggetto di tutela da parte delle direttive europee. “l’Ispra – spiega Vittorio Lorenzetti presidente del Parco dei Laghi di Bracciano e Martignano che pure ha effettuato campagne di monitoraggio lungo le sponde del lago – confermano la perdita di habitat che anche noi avevamo osservato e denunciato nel corso delle nostre campagne”. “In alcuni casi – precisa Daniele Badaloni, direttore del Parco – si parla di perdite pari a circa il 90 per cento mentre altre tipologia di habitat segnano danni variabili tra il 20 e il 30 per cento.
Gli effetti dell’abbassamento del lago – continua Badaloni – si sentono anche in profondità con una riduzione della fascia di crescita della vegetazione che è passata dai venticinque metri nel 2010 ad appena 18,5 attuali’’. “La rimozione delle alghe ha detto il Sindaco di Bracciano, Armando Tondinelli – è l’azione di maggiore facilità di applicazione in quanto richiede una operatività immediata e limitata nel tempo al fine di evitare un ulteriore aggravio allo squilibrio ecosistemico in corso. Al contempo ci batteremo affinché siano valutate ed attuate tutte le misure necessarie a coadiuvare il ripristino del volume d’acqua mancante a causa del mungimento effettuato.
La relazione evidenzia la sofferenza subita dai quattro habitat di interesse comunitario e nessuno ha ad oggi fornito indicazioni sui beni e servizi ecosistemici che potrebbero venire a mancare a seguito del danno subito dai suddetti habitat. Ci aspettiamo che chi è responsabile per il danno subito e chi è preposto a gestire e garantire il mantenimento degli habitat naturali in uno stato di conservazione soddisfacente si assuma le proprie responsabilità affinché siano immediatamente percorse tutte le azioni di mitigazione, monitoraggio e recupero ambientale necessario. Questo è il nostro dovere; sia verso l’ambiente naturale in cui abitiamo e sia nei confronti delle comunità locali che vivono sul territorio”.
Le azioni per la salvaguardia del lago non si fermano qui. Una nuova diffida è stata infatti inviata nei giorni scorsi alla Regione Lazio. “Nell’introduzione della relazione dell’Ispra – spiega la Sindaca di Trevignano Romano, Claudia Maciucchi – è richiamato un periodo  tratto dalla concessione del 1990 in cui si dispone ‘che il livello idrometrico minimo concesso per le captazioni fosse fissato a 161,90 m s.l.m., prescrivendo l’inserimento di saracinesche di apertura e chiusura e di un sifone idraulico che provvedesse a disinnescare automaticamente le condotte, non appena il livello dell’acqua fosse sceso al di sotto della quota minima stabilita per le captazioni..” . Questo è ciò che da qualche giorno attraverso una ulteriore diffida, presentata alla Regione Lazio, noi Sindaci insieme al Consorzio e al Parco, abbiamo richiesto, sia  per evitare  il progredire del disequilibrio del Lago, come relazionato dall’Ispra,  e soprattutto per evitare che tale situazione possa riproporsi  con effetti più catastrofici. Le captazioni ora sono ferme, così dice Acea, ma chi ci garantisce – conclude Maciucchi – che in un futuro Acea possa decidere di riprendere le Captazioni rimanendo il Lago di Bracciano una riserva strategica come previsto dalla stessa concessione? Attraverso quindi l’applicazione esatta di una regola già scritta dovremmo scongiurare ulteriori  problematiche al nostro ecosistema”.

Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.

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Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Metropoli

Monterotondo, arrestati gli “scassinatori” dei distributori di snack e bevande: si tratta di una coppia di conviventi

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L’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Tivoli nei confronti di un 29enne ed una 42enne, conviventi all’epoca dei fatti, gravemente indiziati di aver perpetrato molteplici furti avvenuti tra l’Agosto 2023 ed il gennaio 2024 nel comune eretino.

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno individuato i due conviventi e ricostruito in maniera certosina il loro modus operandi; l’obiettivo dei due complici era l’incasso dei distributori di snack e bevande posti negli esercizi pubblici (palestre, supermercati ed in due occasioni, una stazione di servizio capolinea di autobus), divenuti oggetto di quotidiani assalti da parte degli indagati.

Il collaudato metodo prevedeva che la donna fungesse da palo mentre l’uomo si introduceva nell’esercizio pubblico e, previo danneggiamento del pannello anteriore del distributore, riusciva ad asportare i pochi spicci contenuti all’interno. Spesso, per muoversi da una parte all’altra i due utilizzavano auto rubate.

Le indagini condotte dei Carabinieri hanno permesso di acquisire, volta per volta, gli opportuni riscontri utili a corroborare la presunta responsabilità dei furti a carico di entrambi gli indagati, che non si erano limitati ai soli distributori di snack, ma avevano interessato un distributore di una farmacia, dal quale avevano prelevato 450 euro, ed il deposito degli attrezzi di una società multiservizi di Monterotondo, dal quale avevano asportato alcuni arnesi da lavoro.

Il lavoro dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo ed il costante coordinamento dei magistrati della Procura di Tivoli, unito al coraggio dei cittadini che hanno denunciato, ha permesso alla Procura di richiedere ed ottenere dal locale Tribunale l’ordinanza di misura cautelare a carico degli indagati, ai quali vengono contestati 6 episodi di furto in concorso, 3 episodi di ricettazione nonché l’ulteriore fattispecie di resistenza a pubblico ufficiale.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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