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Cronaca

Abruzzo, Slavina su Hotel Rigopiano: salvati altri sopravvissuti dalle macerie

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Tempo di lettura 2 minuti Le immagini in esclusiva del salvataggio

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di Vincenzo Giardino

 

GRAN SASSO – Dopo i sei trovati vivi e in buone condizioni nell'hotel Rigopiano travolto dalla valanga, i soccorritori hanno raggiunto un altro superstite e I vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie, intorno alle 18:20, tre bambini. Si tratterebbe – si apprende da fonti degli stessi vigili del fuoco – di quel gruppo di persone che era stato individuato per ultimo..Il primo gruppo di persone è stato individuato sotto un solaio, grazie anche all'aiuto di uno dei superstiti, un manutentore dell'hotel che ha guidato i soccorritori verso le aree in cui potevano trovarsi gli ospiti quando la valanga ha investito l'albergo. Si riaccende la speranza dei familiari delle vittime dopo la drammatica giornata di ieri, in cui si è scavato senza sosta nell'ammasso di neve e detriti senza trovare superstiti. Sono ancora decine i dispersi. Riparte dunque la corsa contro il tempo. 

 

Da questa mattina sono operativi nella zona ruspe, spalaneve ed elicotteri, anche per prevenire il rischio di eventuali altre valanghe. Alle operazioni partecipa anche un dipendente dell'albergo per guidare i soccorritori all'interno di quello che è rimasto dell'albergo.C'è anche una coppia di Monterotondo, cittadina alle porte di Roma, tra i dispersi dell'Hotel Rigopiano, in provincia di Pescara, dove proseguono senza sosta le ricerche delle persone rimaste intrappolate sotto la frana che ha travolto il resort alle pendici del Gran Sasso. Non si hanno più notizie di Giampaolo Matrone, 34enne titolare della pasticceria "La Deliziosa" a Monterotondo, e la compagna di vita Valentina Cicioni, originaria di Mentana, infermiera presso il Policlinico Gemelli di Roma. Anche i loro nomi sarebbero tra quelli degli ospiti della struttura.La coppia aveva deciso di trascorrere a Farindola alcuni giorni di relax. I due, genitori di una bimba di 5 anni, avevano lasciato la piccola a Monterotondo, dai nonni, che non appena appresa la notizia si sono precipitati in Abruzzo per avere notizie dirette sulle operazioni in corso. La notizia è stata confermata sia da fonti vicine alla Protezione Civile, sia dal sindaco di Monterotondo, Mauro Alessandri: "Siamo in contatto con i familiari – ha dichiarato il primo cittadino del borgo romano – abbiamo appreso purtroppo che la coppia si trovava in vacanza presso quella struttura. Ora stiamo cercando, tramite la nostra protezione civile, di metterci in contatto con chi è lì sul luogo per avere ulteriori notizie".

Sei delle persone disperse dopo la slavina che ha inghiottito l'hotel di Rigopiano sono della provincia di Terano. Si tratta di dei fidanzati Vincenzo Forti, 25 anni, gestore di una pizzeria, e Giorgia Galassi, 22 anni, di Giulianova, di Claudio Baldini e sua moglie Sara, di Atri, e di Luana Biferi, di Bisenti, e Cecilia Martella, di Atri, entrambe dipendenti dell'albergo. La madre di Giorgia Galassi, Isa Toccotelli, ha scritto su Facebook: "Amore della nostra vita, tieni duro so che sei una combattiva tieni duro amore mio".Altri quattro dei dispersi provengono dalla provincia di Chieti: i fidanzati Jessica Tinari, 24 anni, estetista di Vasto, e Marco Tanda, 25 anni, primo ufficiale di Ryanair, residente a Roma. I coniugi Luciano Caporale e Silvana Angelucci, gestori di un'attivita' di parrucchiere a Castel Frentano.

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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