Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Una bambina di appena nove mesi, Giulia, è morta dopo essere stata aggredita dal pitbull di famiglia mentre dormiva nel lettone dei genitori. La tragedia si è consumata nella notte ad Acerra, in provincia di Napoli. Il padre, un giovane di 25 anni, inizialmente aveva riferito ai medici del pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori che la piccola era stata vittima di un attacco da parte di un cane randagio. Solo in un secondo momento, davanti alla polizia, ha raccontato la verità: si era addormentato in attesa del rientro della moglie, che lavora in una pizzeria, e non si era accorto dell’aggressione.
Giulia è arrivata in ospedale in condizioni disperate, con profonde ferite alla testa e al volto. I sanitari hanno tentato di rianimarla, ma la piccola era già in arresto cardiocircolatorio. Il suo cuore ha smesso di battere pochi minuti dopo il ricovero.
Indagini in corso, sequestrata l’abitazione
La polizia ha avviato un’indagine per chiarire la dinamica dell’accaduto. La Procura di Nola ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia sul corpo della bambina. Intanto, l’appartamento della famiglia, situato nel quartiere Ice Snei, è stato posto sotto sequestro per permettere i rilievi necessari.
Secondo alcuni residenti, la tragedia era prevedibile. “Quel cane era già scappato in estate e aveva aggredito un altro animale – raccontano i vicini – avevamo detto che era pericoloso e che non doveva stare libero in casa con una bambina così piccola”.
I genitori, sotto choc, sono stati affidati ai familiari. “Sono brave persone – dicono alcuni conoscenti – lavorano duramente, lui come barista, lei in una pizzeria. Ma hanno sottovalutato la pericolosità del cane”.
Dolore e polemiche sulla sicurezza dei pitbull
La morte della piccola Giulia ha scosso profondamente la comunità di Acerra. Il sindaco Tito d’Errico ha espresso il proprio cordoglio: “A nome di tutta la comunità rivolgo una preghiera per l’anima di Giulia, tragicamente volata in cielo troppo presto”.
Anche la parlamentare del M5S Carmela Auriemma, originaria di Acerra, ha commentato la vicenda: “La sua morte lascia sgomenti e trascina la nostra comunità in un senso di impotenza e vuoto. Episodi del genere non dovrebbero mai accadere”.
La tragedia riaccende il dibattito sulla pericolosità di alcune razze canine. L’ex ministro Carlo Giovanardi, di Popolo e Libertà, ha sottolineato come ogni anno in Italia dieci persone vengano uccise da cani e ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di intervenire. L’onorevole Francesco Emilio Borrelli, di Alleanza Verdi Sinistra, propone l’introduzione di un patentino obbligatorio per i proprietari di pitbull, con controlli periodici da parte delle autorità veterinarie.
Purtroppo, non si tratta di un caso isolato. Nel 2023, un bambino di 13 mesi a Campolongo (Salerno) e un neonato di cinque mesi a Palazzolo Vercellese (Vercelli) sono stati uccisi dai pitbull di famiglia. Tragedie che continuano a ripetersi, lasciando aperta la questione sulla responsabilità nella gestione di questi animali.