ACQUEDOLCI: UNA DOMENICA ALL'INSEGNA DEL VOLONTARIATO

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di Vincenzo Giardino

Acquedolci (ME) – Una domenica mattina all'insegna del volontariato quella del 3 luglio ad Acquedolci in provincia di Messina che ha visto tanti cittadini mettersi all'opera, come avviene da diversi anni, per pulire le rovine del Castello, simbolo della cittadina di Acquedolci, un paesino di quasi 6mila  abitanti sul litorale tirrenico messinese. Professionisti, imprenditori, impiegati e pensionati insieme a “Acquedolci in Movimento” e ai simpatizzanti  del M5S in rappresentanza di una parte significativa dello spaccato sociale della cittadina marittima, che come tante in Sicilia custodisce un patrimonio culturale e storico, hanno sentito il dovere civico di partecipare al miglioramento di Acquedolci con una partecipazione attiva di tutti i volontari che, avendo chiaro l’obiettivo, si sono coordinati avvicendandosi nei ruoli per l’operazione di pulizia. Da anni questo gruppo è impegnato con iniziative similari, come la pulizia, la scorsa settimana, di orrendi “graffiti” sulla scalinata della Chiesa Madre o  la pulizia del sentiero che porta all’importantissimo sito archeologico “Grotta di San Teodoro”. Quest’ultimo, nonostante l’importanza e il richiamo turistico che potrebbe avere ha sempre avuto attenzioni “tiepide” da parte delle amministrazioni locali che si sono avvicendate. Sono ancora pochi i politici che hanno la lungimiranza di capire che il patrimonio storico, culturale, artistico, ha la potenzialità di un ritorno economico importante. Molte amministrazioni comunali siciliane, continuano a trincerarsi dietro gli ostacoli burocratici da opporre alla bisogna quando gli si chiedono giustificazioni sull’immobilismo in merito ad iniziative da prendere.


"Il potere, in quest’area geografica – commenta Alessandro Rapisardi, piccolo imprenditore artigiano del paese, uno dei componenti di questo gruppo di volontari il quale, nel corso degli anni, si è fatto promotore di varie iniziative, come la protesta di alcuni anni fa contro la concessione di una discarica che avrebbe danneggiato non solo Acquedolci, ma anche paesi limitrofi –  gioca ancora sulla disinformazione – prosegue Rapisardi – e sulla pigrizia di molti cittadini per poter far passare delibere 'convenienti' disinteressandosi completamente di promuovere e far ultimare i lavori per le opere di interesse pubblico".  "Il gruppo di “Acquedolci in Movimento” sta dimostrando cosa realmente significa la cultura del 'Fare', – aggiunge Rapisardi – lasciando il privilegio di adottare la cultura del 'Parlare' ai soliti politicanti che fino ad ora – conclude – si sono avvicendati in moltissimi comuni siciliani".

Queste persone con tutta probabilità non riceveranno alcun elogio pubblico e nemmeno i ringraziamenti delle Autorità locali, ma a loro tutto ciò non interessa, per loro l'importante è partecipare.