Addio monsignor Antonio Riboldi, vescovo anticlan

Si fece voce dei terremotati del Belice, in Sicilia, che vivevano al freddo nelle baracche. Fu Pastore in terra di camorra, in anni in cui i morti si contavano a centinaia. Prete-terremoto, vescovo anticamorra: è morto monsignor Antonio Riboldi, per tutti don Antonio, vescovo emerito di Acerra (Napoli).

Il decesso all’alba, a 94 anni, a Stresa, in Piemonte, presso la casa dei rosminiani dove si trovava dalla scorsa estate. A darne l’annuncio la Curia di Acerra dove è stato vescovo dal ’78 al 2000.

Negli anni ottanta ha svolto il suo apostolato anche in diverse carceri italiane, dove ha incontrato numerosi “pentiti” della lotta armata.

Il 7 dicembre 1999 vengono accettate le sue dimissioni secondo quanto stabilito dal codice di diritto canonico.

Dal 1999, anno della morte di mons. Clemente Riva, Riboldi è stato l’ultimo vescovo al mondo dell’ordine Rosminiano (Istituto della carità). Si parlò negli anni passati di una sua possibile elevazione alla porpora cardinalizia: sarebbe stato il primo dei Rosminiani a riceverla.

Il 12 novembre 2000 partecipò all’inaugurazione del Cineteatro Incontro della parrocchia di Besnate, che dopo più di 70 anni dalla sua prima apertura, venne ristrutturato con le nuove tecnologie Dolby Digital. Ha conferito l’ordinazione episcopale a Gennaro Pascarella.

Impegnato in molte attività da conferenziere, Riboldi è stato direttore responsabile del mensile Amici di Follereau dell’Associazione italiana amici di Follereau (AIFO) che dal 1961 realizza iniziative in favore degli ultimi nei paesi del sud del mondo. Prende inoltre parte alla rubrica a carattere religioso del Giornale Radio di Radiouno, Ascolta si fa sera.

In occasione del compimento dei suoi 90 anni di vita, la casa editrice Mondadori, pubblica nel gennaio 2013, un libro dal titolo ‘Ascolta si fa sera. Brevi pensieri oltre gli affanni della giornata’: nel testo sono racchiusi i suoi interventi alla trasmissione “Ascolta si fa sera”.

Il 30 maggio 2015, nella sede del Consiglio Comunale della città di Acerra, l’amministrazione riunita in seduta solenne gli ha conferito la cittadinanza onoraria.