Connect with us

Primo piano

AGORAFOBIA E CLAUSTROFOBIA: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Sintomi e suggerimenti di intervento in un approccio sistemico relazionale

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Acura della Dott.ssa Catia Annarilli, Psicologa – Psicoterapeuta

L'ansia è generalmenre frutto di un conflitto interno , è una forma di paura che deve essere individuata, compresa ed elaborata.
Un attacco di panico è definibile come un breve periodo in cui la persona viene improvvisamente travolta da uno stato di terrore. I sintomi dell'attacco di panico come: palpitazioni, tremori, dolore al petto, sudore raggiungono il picco in non più di dieci minuti.
Nella storia della persona sono spesso rintracciabili eveti stressanti o separazioni importanti. La sintomatologia di un attacco può ricordare quella di un infarto con sbalzi di pressione, capogiri e senso di morte e per questo spesso lo si può confondere con un infarto.

L'Agorafobia (dal greco “paura della piazza”) si ha quando la persona prova una forte ansia in situazioni dalle quali sembra difficile uscirne o allontanarsi, teme di non poter ricevere aiuto se colto da un atacco, che tende a manifestarsi soprattutto qaundo ci si trova soli lontani da punti di riferimento.
Si registrano episodi di attacco in luoghi affollati come lunghe code, gli autobus o i treni e questo accade al punta tale che al che poi la persona decide di evitare l'evento stressante limitando al massimo gli spostamenti e quando deve uscire chiede sempre di essere accompagnato, determinando una situazione di forte limitazione della libertà personale.

In queste persone sembra essere molto forte la paura dell'abbandono, lo spazio esterno e la folla possono rimandare all'assenza o alla fragilità dei confini interni.

L'agorafobia può essere anche con o senza attacco di panico, in questo secondo caso si è ugualmente vincolata e condizionati negli spostamenti – perché pur non avendo un attacco di panico si ha sempre la paura che possa sopraggiungere.

Agorafobia e claustrofobia sono individuabili lungo un continum: il claustrofobico soffre se si trova chiuso e riferisce di provare disagio senza via di fuga; l'agorafobico riesce beno o male ad affrontare gli spazi aperti se accompagnato, il claustrofobico invece non affronterebbe mai un ascensore chiuso.
Sia l'agorafobico – con la paura di perdersi all'esterno – che il claustrofobico – con la paura di intrusione – mostrano entrambi una forte debolezza di confini interni.

Una terapia sistemico relazionale cercherà di modificare l'equilibrio disfunzionale della situazione, analizzando tutte le relazioni di dipendenza che si sono create cercando di comprenderne il valore anche all'interno del più ampio sistema di appartenenza, favorirà lo svincolo e l'individuazione della persona dai membri del sistema con l'obiettivo di raggiungere un maggiore senso di benessere ed autonomia.

Dott.ssa Catia Annarilli
Psicologa – Psicoterapeuta
cell. 3471302714 catia.annarilli@gmail.com
www.centropsicologiacastelliromani.it
Piazza Salvatore Fagiolo n.9 – 00041 Albano Laziale

 

Continua a leggere
1 Comment

1 Comment

  1. Pingback: Agorafobia e claustrofobia: due facce della stessa medaglia | Aware - BellezzaResistente

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Migranti, 5mila euro per la libertà: è scontro tra Governo e Magistratura

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Tre migranti tunisini escono fuori dal centro per il rimpatrio di Pozzallo su decisione del tribunale di Catania

Ad essere messo in discussione è il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri, che sono in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, e la relativa cauzione di cinquemila euro per rimanere in libertà: secondo il giudice è illegittima e confligge con la normativa dell’Unione europea oltre a non essere in linea con i principi costituzionali.

È quanto basta per innescare uno scontro e rinnovare polemiche tra esponenti della maggioranza di governo e la magistratura.

E il Viminale ha già annunciato un ricorso. Il ministro Matteo Salvini, riportando su X le motivazioni addotte dal giudice, conclude che “serve una profonda riforma della giustizia” mentre la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione del partito, bolla come “decisioni politiche e ideologiche” le mancate convalide di trattenimento. “Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all’ideologia”, aggiunge.

Ma il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, al contrario sottolinea: “Noi non partecipano all’indirizzo politico e governativo, facciamo giurisdizione. È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve essere vissuto come una interferenza, questa è la democrazia”. A difendere il provvedimento del giudice etneo l’opposizione con i Radicali (“ha fermato l’escalation razzista”), il leader di Si Fratoianni (il governo è contro la legge), il deputato del Pd Mauri (“una decisione solida”), il parlamentare di M5S Colucci e il deputato di Avs Bonelli. La decisione del magistrato, Iolanda Apostolico, è arrivata appena cinque giorni dopo l’inaugurazione della stessa struttura a Pozzallo, una parte della quale – circa ottanta posti – è destinata proprio ad ospitare le persone sottoposte alla procedura di frontiera accelerata: Sarebbe il primo centro destinato a questo tipo di misure che in genere, nei casi di migranti provenienti da Paesi ritenuti sicuri con i quali non vi siano specifici accordi, preludono ad un rimpatrio.

A disporre il trattenimento del gruppo di tunisini arrivato lo scorso 20 settembre a Lampedusa era stato, come da prassi, il questore di Ragusa, in attesa della decisione del giudice, il quale però poi non ha convalidato il provvedimento. La vicenda rischia di mettere in discussione, stando ai rilievi del giudice, i recenti provvedimenti del governo e lo stesso decreto Cutro. Il ministero dell’Interno, annunciando che ricorrerà contro la decisione del tribunale di Catania, sottoporrà quindi al vaglio di un altro giudice la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nei provvedimenti. Fonti vicine al dossier migranti sottolineano che “la procedura accelerata di frontiera è uno degli aspetti che, già contenuto nella direttiva europea 2013, trova oggi l’unanime consenso dei Paesi europei nell’ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo e che il governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro”. Resta da capire ora, dopo il provvedimento del Tribunale di Catania, nel caso di nuove ondate di migranti provenienti dai Paesi cosiddetti sicuri come la Tunisia (con la quale l’Italia ha specifici accordi per il rimpatrio) quali saranno le decisioni dei giudici, anche di altri Tribunali, alle prossime richieste di convalida di trattenimento. Nuovi centri come quello inaugurato a Pozzallo sono comunque già in allestimento, destinati a questo tipo di misura.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, Giannini (Lega): a Primavalle l’area giochi è diventata un covo di sbandati”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuti

image_pdfimage_print

“C’era una volta un’area giochi pubblica, accanto a un asilo nido, frequentata da famiglie, bambini e anziani, un punto di aggregazione per il quartiere di Primavalle. Adesso è chiusa con un lucchetto, è diventata un covo di sbandati e senza fissa dimora che dormono dentro i giochi tubolari, lasciano i loro indumenti ovunque e bivaccano sulle panchine bevendo alcolici a tutte le ore”.
 
È la denuncia di Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega. “Quello di via Pasquale II – prosegue – è l’ennesimo esempio del degrado e dell’incuria che regnano nella Capitale e in particolare nel Municipio XIV, dove le istituzioni latitano e il territorio, governato dal Pd, si trasforma sempre più in periferia abbandonata a se stessa. Invece di contrastare fenomeni legati alla sicurezza e al decoro, questa sinistra preferisce serrare le porte di un’area giochi e lasciare i bimbi del quartiere fuori da spazi pensati per loro, creando invece habitat ideali per il proliferare della microcriminalità e del vagabondaggio. Non è questa la città che vogliamo per i nostri figli – conclude Giannini – e solleciteremo l’amministrazione ancora e ancora, per porre rimedio a questo scempio”.
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

Cronaca

Governo Meloni: con il carrello tricolore al via il trimestre antinflazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Il trimestre antinflazione inizierà domenica, il primo ottobre, con il carrello tricolore, il carrello della spesa che è quello che più colpisce le famiglie italiani”, con i prodotti alimentari ma anche i prodotti di largo consumo, dell’igiene e per l’infanzia.

Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla firma del Patto sul Trimestre Anti-Inflazione a palazzo Chigi. “E’ importante che inizi domenica e che comprenda l’intero periodo natalizio”, per Urso, anche “per onorare una festività religiosa a cui siamo particolarmente attenti”.

“Questo patto è uno strumento attraverso cui lavoriamo insieme per calmierare i prezzi sui principali beni di largo consumo. Un’iniziativa che va al di là del valore economico, è un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la sigla a Palazzo Chigi del patto sul trimestre anti inflazione con le imprese. Il patto prevede un paniere di prodotti alimentari di base e di largo consumo a prezzi ribassati o calmierati.

Meloni: “È il primo patto governo-imprese per calmierare i prezzi”

“Penso sia la prima volta che tutto il sistema Italia, la filiera alimentare, dei beni di largo consumo, firma un patto con il governo per tenere sotto controllo i prezzi del carrello della spesa, per aiutare famiglie, soprattutto quelle in difficoltà”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“È un’iniziativa frutto di un confronto durato diverse settimane, che ha portato un risultato concreto, e che dimostra al governo che noi non siamo soli quando ci sono da affrontare dei problemi. Forse dimostra anche al mondo produttivo che c’è una guida, che c’è in questa nazione finalmente un governo che sa ascoltare e che ha l’umiltà di chiedere una mano quando c’è da affrontare situazioni complesse, come la spirale inflazionistica davanti a cui ci troviamo”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Dall’inizio – ha aggiunto – abbiamo lavorato per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, con le risorse limitate che abbiamo. Abbiamo concentrato quelle risorse per aiutare le famiglie, con tantissime iniziative, anche relative all’energia, il taglio del cuneo contributivo, fino all’aumento dell’assegno unico per i figli, il taglio dell’Iva sui prodotti di prima infanzia, l’aumento delle pensioni, la super rivalutazione delle pensioni minime, la carta Dedicata a te per l’acquisto dei beni alimentari, che è stata allargata ai carburanti. Abbiamo cercato di sostenere soprattutto le famiglie di fronte al problema inflazionistico. E lo abbiamo fatto, e ne rivendico la scelta politica, concentrando le risorse sui redditi medio bassi”.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti