AIRBUS: E' STATO IL COPILOTA. INTERRUPPE UN CORSO PER DEPRESSIONE

Redazione

Purtroppo è dura da digerire questa cruda realtà: lo schianto dell'Airbus 320 della Germanwings sulle Alpi francesi e' stato causato volontariamente dal giovane co-pilota, per motivi ancora sconosciuti.

La svolta nelle indagini e' arrivata a meno di 48 dal disastro, grazie alle registrazioni delle conversazioni audio dell'unica scatola nera recuperata. Ad anticiparne il contenuto e' stato il New York Times e poche ore dopo e' arrivata la conferma del procuratore di Marsiglia, Brice Robin.

Il co-pilota aveva sospeso l'addestramento aeronautico "per depressione", ha riferito la madre di una compagna di scuola del 28enne alla Faz. "Era un bravo ragazzo, di buona famiglia", ha raccontato la donna, "ma aveva avuto una fase di 'burnout' (esaurimento da stress, ndr), di depressione".

Il pm ha spiegato che il co-pilota, Andreas Lubitz, 28enne di nazionalita' tedesca, ha approfittato di un momentaneo allontanamento del comandante per "bisogni fisiologici" e si e' rinchiuso nella cabina. Rimasto "solo al comando" dell'aereo, "ha manipolato i bottoni per azionare la discesa, fino allo schianto". "L'azione, ha sottolineato Robin, "non puo' che essere volontaria". Nessuna risposta anche agli appelli della torre di controllo di Marsiglia, in cabina il silenzio e' rotto solo dal respiro regolare del co-pilota, fino all'ultimo lucido e determinato nel suo folle gesto. Secondo i media tedeschi, Lubitz, assunto nel settembre 2013 e con appena 630 ore di volo alle spalle, aveva sospeso l'addestramento a causa di un esaurimento da stress e depressione. Proprio questa sembra la pista privilegiata, piu' che un improbabile legame con il terrorismo che gli stessi inquirenti sembrano escludere.
Dall'audio e' emerso che il comandante ha tentato piu' volte di buttare giu' la porta, blindata come previsto dalle norme internazionali. I passeggeri del volo "si sono resi conto di quanto accadeva solo pochi istanti prima dell'impatto", quando vengono registrate "urla".

Il co-pilota "aveva superato tutti i test medici e psicologici, era veramente abile al volo al 100 per cento", ha affermato l'ad di Lufthansa, Carsten Spohr, riconoscendo tuttavia che "indipendentemente da quanto la sicurezza sia in primo piano, un avvenimento simile non si puo' mai escludere del tutto". Oltre a essersi formato alla scuola di volo di Lufthansa, Lubitz aveva ricevuto il certificato di eccellenza della Federal Aviation Administration (Faa), l'organizzazione americana della sicurezza dei voli