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Frosinone

Alatri, massacrato dal branco: 2 fermi per la morte del 20enne

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Tempo di lettura 3 minuti Il ragazzo è stato massacrato di botte da un gruppo di giovani

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FROSINONE -Si va verso una svolta nelle indagini per l'omicidio di Emanuele Morganti, il ventenne pestato nella notte tra venerdì e sabato fuori da un locale di Alatri, mentre difendeva la fidanzata, e morto dopo due giorni di agonia. A quanto trapela di indiscrezioni, dei nove indagati almeno due sarebbero stati sottoposti a fermi. Sarebbero in corso accertamenti anche su una presunta aggressione ai danni di alcuni sospettati.Anche le immagini delle telecamere sono state esaminate dagli investigatori. Al vaglio c'è la posizione di diverse persone italiane e straniere. 

Lo stesso sindaco di Alatri, Giuseppe Morini, ha lanciato un appello: "Chi sa parli. Invito tutti a dire la verità, a collaborare con gli inquirenti affinché al più presto vengano individuati i responsabili. Alatri non deve essere omertosa. Fuori da quel locale c'erano tante persone, ma nessuno ha fermato gli aggressori o contenuto la terribile barbarie, è terribile", ha aggiunto il sindaco.

Sul suo profilo Facebook, la ragazza di Emanuele scrive: "Non riesco ancora a realizzare tutto quello che è successo. Non meritavi tutto questo, non hai fatto niente di male. Una morte così. Ricordo uno dei tuoi ultimi messaggi di venerdì pomeriggio: 'ti amo più di ogni altra cosa' .- aggiunge rivolgendosi a lui – E continuerò a ricordarlo per sempre, come continuerò a ricordare anche te. Ti amo e lo farò per sempre".

Bisogna "contrastare le violenze, come quella avvenuta ad Alatri due giorni fa". Il presidente Sergio Mattarella ha citato, parlando al Quirinale, il terribile episodio avvenuto nella cittadina laziale due giorni fa dove ha perso la vita un ragazzo a seguito di una brutale aggressione di gruppo.

Una lite per difendere la fidanzata, oggetto di battute pesanti da parte di un giovane albanese, forse ubriaco. Poi il pestaggio violentissimo in strada, fuori del locale, aggredito da diverse persone. Così é morto Emanuele Morganti, ventenne che venerdì notte era con la ragazza in un locale di Alatri, in provincia di Frosinone, quando tutto é cominciato. I medici del Policlinico Umberto Primo di Roma, dove é stato trasportato in eliambulanza e operato, non sono riusciti a salvarlo. Le sue condizioni erano disperate. I carabinieri cercano di individuare gli aggressori, tutti più o meno coetanei della vittima, hanno riferito i testimoni. Ci sarebbero alcuni sospettati che vengono interrogati. In particolare si cerca il giovane che avrebbe dato i colpi più devastanti con un grosso oggetto di ferro, forse una spranga o una chiave inglese. Colpi che hanno provocato a Morganti fratture multiple al cranio e alla cervicale, risultate poi mortali.

Decine i testimoni e gli amici della vittima ascoltati in caserma: al centro dei sospetti ci sarebbero 9 giovani, italiani e stranieri, che vengono sentiti anche in queste ore dal pm della procura di Frosinone Vittorio Misiti. Al 'Mirò', un locale in piazza Margherita nel centro storico di Alatri – già teatro di altre risse in passato – il giovane era arrivato dalla frazione di Tecchiena, dove abita con la famiglia, assieme alla sua ragazza per ascoltare musica. Verso le due, secondo quanto ricostruito, i due erano al bancone del bar quando si é avvicinato un altro ragazzo, un albanese, che ha iniziato a importunare la fidanzata di Morganti. Questi ha reagito ed é scoppiata una lite. Sono intervenuti i buttafuori del locale, che hanno portato i due all'esterno. Qui gli amici dell'albanese avrebbero iniziato a colpire Morganti con calci e pugni, mentre intorno in molti assistevano terrorizzati. A un tratto uno degli aggressori avrebbe preso un oggetto di ferro, forse una chiave inglese o una spranga, e avrebbe colpito la vittima alla testa, lasciandola a terra incosciente. Soccorso e trasportato inizialmente all'ospedale San Benedetto di Alatri, dove i medici gli hanno riscontrato fratture multiple al cranio e alla zona cervicale con emorragia cerebrale, il 20/enne é stato trasferito in elicottero a Roma. Al Policlinico Umberto Primo lo hanno operato e ricoverato in rianimazione.

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Cronaca

Frosinone, l’Aero Club rinnova l’accordo per l’attività di volo all’Aeroporto G. Moscardini

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E’ stato firmato nella giornata odierna presso il 72° Stormo di Frosinone l‘Accordo di dettaglio per regolamentare l’attività di volo dell’Aero Club di Frosinone, per l’anno 2023, sull’Aeroporto Militare ‘G. Moscardini’.
L’accordo, firmato dal comandante del 72° Stormo, colonnello pilota Marco Boveri e dal presidente dell’Aero Club di Frosinone, il comm. gen. Antonio Zaccini si inserisce, come parte integrante a livello locale, in quello nazionale tra l’Aeronautica Militare e l’Aero Club d’Italia (Ae.C.I.), discendente dal Protocollo d’Intesa del 7 dicembre 2011. L’Accordo consentirà all’Aero Club di svolgere le attività istituzionali utilizzando le “strutture” (raccordi e pista di volo) dell’Aeroporto, nel pieno rispetto di apposite e determinate procedure operative, con particolare riguardo alla ‘Sicurezza Volo’.
“L’Aero Club di Frosinone, ha precisato Zaccini, “dispone di idonee strutture (hangar, uffici, locali di servizio, ecc.) poste a ridosso del sedime aeroportuale “militare. Tali strutture sono collegate, con lo stesso sedime, tramite un “ingresso per il transito degli aeromobili che, utilizzando un apposito raccordo, possono raggiungere la pista di volo. L’Aero Club dispone come regolato dalle norme vigenti, di un proprio Servizio Antincendi e di un proprio Servizio di Informazioni e di Radio Assistenza sempre operativi durante il periodo dell’attività di volo”, ha concluso il presidente dell’Aero Club di Frosinone.
Il comandante dello Stormo, colonnello pilota Marco Boveri ha così commentato la firma dell’Accordo: “Il 72° Stormo è lieto di poter continuare ad ospitare l’Aero Club di Frosinone, certo che l’attività di volo che esprimerà sul sedime aeroportuale costituirà uno stimolo unico per i giovani del territorio che vogliono avvicinarsi al meraviglioso mondo del volo”.
Il commento di Zaccini sull’importante accordo. Il nostro capoluogo di provincia era rimasto l’unico a non avere una struttura di questo tipo pienamente operativa e fruibile in toto da tutti gli interessati, mentre gli altri capoluoghi di Provincia del Lazio ne usufruivano pienamente già da moltissimi anni. La Provincia di Frosinone ha il suo “Aero Club”, enfatizza Zaccini, che si dedicherà completamente alle attività istituzionali e che sarà sicuramente un punto di riferimento per le attività aeronautiche del comprensorio, siano esse destinate agli addetti ai lavori, che agli appassionati e, non ultimo, ai soli simpatizzanti delle “attività aeree”.
“Tutti gli “Aero Club” e quindi ora anche quello di Frosinone hanno, nel proprio Statuto, il compito di: “promuovere ed incoraggiare ogni forma di attività in campo aeronautico e sportivo e di svolgere propaganda aeronautica; diffondere la cultura aeronautica e collaborare con le pubbliche autorità locali nello studio e nella risoluzione dei problemi di relativo interesse; operare, comunque, in modo da incrementare l’Aviazione in tutte le sue estrinsecazioni ivi compreso l’addestramento al volo”. “Tra queste precedenti incombenze – puntualizza il Presidente dell’Aero Club – vi è, non ultima, la possibilità di poter far provare, a tutti, l’ebbrezza del volo e la felicità di poter vedere realizzato uno dei sogni più antichi e desiderati dall’umanità, quello “di poter volare”.
“Tale opportunità, ovviamente, è destinata principalmente ai giovani che con la loro forza e il loro entusiasmo sono sicuramente tra gli “attori” più motivati ad intraprendere l’attività di volo come attività da diporto o sportiva o addirittura a farne una attività professionale e di vita futura”. Il presidente Zaccini ha, infine, ringraziato l’Aeronautica Militare per la preziosa e fattiva collaborazione nel finalizzare l’importante iniziativa per il territorio del frusinate.

Magg AAras Massimiliano D’Elia
72° Stormo Frosinone
Aeronautica Militare
Ufficio Comando
Capo Ufficio
P.le F. Baracca 1-3 , 03100 Frosinone
( Mil. 661-2284
( Comm.le 0775 – 262284
( Cell. +39 3484569339
* massimiliano.delia@aeronautica.difesa.it

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Cronaca

Anagni, Daniele Natalia si riconferma sindaco

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Daniele Natalia si riconferma sindaco di Anagni, battendo il candidato a sindaco Alessandro Cardinali su quasi tutte le sezioni.

“Una vittoria schiacciante che conferma in maniera decisa il volere dei cittadini” commenta Gianluca Quadrini, Presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone e Capogruppo di Forza Italia in Provincia, che si complimenta con il sindaco.

“ Le mie più vive congratulazioni al sindaco Daniele Natalia. Ancora una volta il centro-destra ha dimostrato che uniti si vince ma sopratutto si ha la forza per affrontare le sfide e raggiungere gli obiettivi. In qualità di Capogruppo di Forza Italia in Provincia sono sicuro che il collega Daniela Natalia continuerà a governare la città di Anagni con gli stessi valori e gli stessi principi della sua precedente amministrazione, migliorando e portando a termine quei progetti che renderanno Anagni ancora più vivibile.” Così in una nota il Presidente del Gruppo Provinciale, Gianluca Quadrini.

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Cronaca

Alatri, omicidio Thomas Bricca: sotto interrogatorio due fratelli di Frosinone

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L’indagine sull’agguato di Alatri, costato la vita al 19enne Thomas Bricca, ad una svolta.

Due persone nella caserma dei carabinieri per essere ascoltate sulla sparatoria di lunedì sera, quando in due con il volto coperto hanno aperto il fuoco da uno scooter verso un gruppo di ragazzini su una scalinata nel centro cittadino.

Secondo quanto si apprende, i due sarebbero fratelli e sarebbero originari di Frosinone, il capoluogo che dista pochissimi chilometri da Alatri. 

Ieri pomeriggio, intanto, è arrivata la drammatica notizia della morte di Thomas, 19 anni compiuti lo scorso dicembre. Si è arreso dopo un’agonia di oltre 40 ore, ricoverato in condizioni disperate al San Camillo di Roma. Il proiettile che lunedì sera lo ha colpito in testa gli è stato fatale e così Alatri si trova ancora una volta a piangere la scomparsa di un ragazzo poco più che maggiorenne, come avvenne già sei anni fa quando Emanuele Morganti, 20 anni, venne brutalmente pestato fuori da una discoteca. Gli investigatori avevano ristretto il cerchio dei sospettati già nel pomeriggio, dopo aver ascoltato i testimoni di quanto avvenuto e dopo aver visionato le immagini delle telecamere che avevano immortalato il passaggio dello scooter di grossa cilindrata.

Non è escluso che nell’agguato ci sia anche il coinvolgimento di un esponente di un clan nomade che gravita tra Roma e la Ciociaria. Quel che è certo è che a bordo del motorino fossero in due, ma ad essere indagati potrebbero essere più persone, che probabilmente hanno partecipato o contribuito ad organizzare l’assalto. Oggi ancora una volta i carabinieri della Scientifica hanno passato al setaccio l’area, probabilmente alla ricerca delle prove che possano inchiodare i responsabili.

A sparare, secondo gli investigatori, sarebbe comunque stato un revolver o una pistola semiautomatica, armi compatibili con l’assenza di bossoli a terra. Secondo le prime ricostruzioni, quello che è accaduto lunedì sera sarebbe stato il tragico epilogo di un weekend di violenza tra le stradine del centro di Alatri. Due giorni di scontri che lo stesso sindaco, Maurizio Cianfrocca, aveva segnalato alle forze dell’ordine chiedendo un intervento per calmare gli animi. “L’ultima segnalazione – spiega il primo cittadino – l’avevo mandata proprio lunedì mattina”. Il sabato precedente, infatti, una prima lite aveva scosso i residenti di Alatri proprio nel cuore del paese, a due passi dalla centralissima piazza Santa Maria Maggiore.

Due bande si sarebbero affrontate in pieno giorno prima in un vicoletto e poi proprio in piazza, lasciando scioccati tutti i passanti. Il giorno successivo, domenica, la rissa si è spostata pochi metri più lontano, a due passi da un bar. Questa volta, però, sarebbero intervenuti anche degli adulti, che avrebbero esasperato gli animi tanto che uno di loro sarebbe stato spinto oltre la ringhiera che dà sulla circonvallazione rovinando a terra dopo un volo di qualche metro.

Lunedì sera la probabile vendetta contro il gruppo presunto responsabile di quanto accaduto, con l’agguato armato in piazza. Non è escluso che su quello scooter ci fosse proprio un parente dell’uomo spinto oltre la ringhiera e un’altra persona ‘assoldata’ per premere il grilletto contro il gruppo rivale. Questo, dunque, confermerebbe anche la ricostruzione del procuratore di Frosinone, Antonio Guerriero, che ieri aveva parlato di guerra tra bande. C’è ancora da capire, però, quale fosse il ruolo di Thomas Bricca e se fosse proprio lui l’obiettivo dei colpi di pistola.

“Siamo sicuri al cento per cento che lui non c’entrasse nulla”, continuano a ribadire gli amici. Di certo è che lunedì sera il ragazzo si trovava assieme al gruppo che avrebbe partecipato alle risse. Come ogni giorno stava passando la serata su quelle scalette nel centro storico. Una zona considerata ‘poco raccomandabile’ da chi vive in paese. Proprio lì si sono ritrovati oggi gli amici di Thomas, per un ultimo omaggio al ragazzo “sempre gentile e disponibile”. Le lacrime solcano i loro visi incorniciati dai cappucci delle felpe e dagli occhiali da sole. Tutti scommettono di sapere chi è stato, qualcuno parla di una famiglia “a cui non si può dire nulla”, tanti hanno fatto segnalazioni agli investigatori. “Il tuo cuore ha smesso di battere – si legge nel bigliettino degli amici lasciato accanto ad un mazzo di fiori -, ma i nostri batteranno anche per te”. 

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