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Albalonga (calcio, serie D), Gaetani non basta: “Ma dobbiamo dare il massimo fino alla fine”

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ALBANO LAZIALE (RM) – Due gol in altrettante gare ravvicinate. Davide Gaetani, attaccante esterno classe 1995 arrivato dalla Puglia a stagione in corso, ha provato a dare il suo contributo all’Albalonga, impegnata nella corsa verso i play off. Due reti contro Trastevere e Lupa Roma che, però, non sono servite a conquistare punti per la formazione azzurra, ora distante otto punti dal quinto posto che è occupato dal Cassino. Dopo il recupero di mercoledì, infatti, l’Albalonga è andata (sorprendentemente) k.o. anche nel match casalingo contro la Lupa Roma, ancora in corsa per agganciare i play out grazie a questi tre punti. “Il primo tempo lo abbiamo sbagliato dal punto di vista dell’approccio – dice Gaetani – Evidentemente abbiamo preso un po’ sotto gamba la Lupa Roma e abbiamo pagato questo atteggiamento. Nel secondo tempo la squadra ha mostrato voglia di rimontare, pur partendo da uno svantaggio di tre reti: un autogol ci ha rimesso in partita e poi sono riuscito a segnare la seconda rete con una bella esecuzione. Nel finale ci abbiamo provato, ma purtroppo siamo stati sfortunati sul tentativo di Barone che ha colpito il palo”. Con cinque gare ancora da giocare, sembra molto improbabile pensare ad una rimonta degli azzurri. “Non dobbiamo farci condizionare dagli ultimi due risultati: questa squadra ha dei valori e deve continuare ad esprimerli fino alla fine”. Gaetani spiega come è approdato all’Albalonga. “Avevo ricevuto alcune proposte non soddisfacenti all’inizio dell’anno per continuare a giocare in serie D, poi anche altre dall’Eccellenza ma non volevo scendere di categoria. Infine è arrivata quella del direttore sportivo Giorgio Tomei e mi sono messo a disposizione di mister D’Adderio che ha subito apprezzato le mie qualità. Nelle ultime gare spero di riuscire a segnare altri gol, ma che valgano qualche punto”. Il prossimo turno vedrà l’Albalonga impegnata sul campo della Torres. “Ci aspetta una gara dura contro un avversario in corsa per la salvezza. Dobbiamo andare in Sardegna a fare la nostra partita e provare a portare via dei punti”.

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Imprevedibile Serie A: Torino e Napoli dominano, Como, Roma e Fiorentina vincono la prima

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Anche se sono soltanto 5 le giornate di Serie A disputate, in classifica già è accaduto di tutto, perché l’Udinese ha chiuso la quarta giornata al primo posto salvo poi regalare la prima vittoria stagionale alla Roma e cedere il primato al Torino, che dopo 47 anni torna a dominare il campionato.

I bookmaker delle scommesse online hanno cambiato i valori delle quote antepost, con Juventus e Napoli che si sono avvicinate alla favorita Inter che deve difendere il titolo di Campione d’Italia, mentre la Roma ha esonerato De Rossi ed è riuscita ad agguantare la sua prima vittoria in campionato. Male la Lazio, che è uscita sconfitta dal match contro la Fiorentina.

Atalanta subisce la terza sconfitta, il Como vola

Il 2-3 del Como ai danni della Dea fa volare i lombardi fuori dalla zona retrocessione con 5 punti in cinque match: una gara spettacolare dove è successo di tutto. I Nerazzurri erano partiti come probabile sorpresa ma a questo punto si ritrovano già lontani persino per agguantare la top 4: attenzione però, perché il Gasp non è nuovo a grandi remuntade.

Torino e Napoli al top

La quota del Napoli vincente Serie A continua a scendere da quanto Antonio Conte si è seduto sulla panchina dei Partenopei: tre vittorie, un pareggio e una sconfitta presentano gli azzurri al secondo posto con la vittoria del campionato quotata a 4.5.

Il Torino è tornato in solitaria a dominare la classifica dopo quasi mezzo secolo e lo score dei Granata è davvero sorprendente: tre vittorie e due pareggi nelle prime cinque gare.

La Roma di Juric vince il primo match

Negli ultimi giorni è successo di tutto in casa Giallorossa, al limite del fantascientifico, l’esonero di De Rossi all’improvviso è arrivato come una tempesta a ciel sereno e ha creato pesanti malumori nella tifoseria.

A quanto pare, Juric è riuscito a compattare almeno la rosa, anche se deve sempre fare attenzione perché nell’ultimo anno sono saltati  due allenatori. La vittoria per 3-0 contro l’Udinese è un’ottima ipoteca per risalire la classifica.

Effetto Gudmundsson sulla Fiorentina

La Viola agguanta la sua prima vittoria contro la Lazio proprio nel momento in cui entra Gudmundsson, perché bastano pochi minuti al calciatore islandese per segnare il rigore del pareggio nel secondo tempo e firmare anche la sua prima doppietta in Serie A: possiamo parlare di effetto Gudmundsson o è solo un’illusione?

Inter e Juventus restano le Favorite per la vittoria dello scudetto

Molti tifosi della Juventus hanno accusato il nuovo allenatore Thiago Motta di viaggiare a trazione under 0,5 proprio come il suo predecessore Allegri, tuttavia, il nuovo ct bianconero è riuscito nell’impresa di diventare l’unica squadra Europea a non subire ancora nessun gol in campionato e stiamo parlando dei massimi campionati europei: Bundesliga, Liga, Ligue 1, Premier e anche i campionati portoghesi e olandesi.

Certo, tre 0-0 di fila non sono un risultato eccellente, ma la Juventus si mantiene a galla e anche in Champions è riuscita a guadagnare tre punti alla prima giornata: nelle quote Serie A la vittoria della Vecchia Signora è quotata a 3.75.

Dopo la sconfitta contro il Milan nel derby l’Inter è passata da una fase al top a un semi flop in campionato e anche nelle quote vincente serie a i valori ne hanno risentito, subendo un rialzo da 1.62 a 1.9. Non dobbiamo dimenticare però, che l’armata di Inzaghi è stata impegnata in Champions a contenere la furia del Manchester City e ha messo in cassaforte un punto prezioso. Sicuramente il Biscione resta il favorito assoluto per bissare il successo dell’anno scorso e difendere il titolo di Campione d’Italia.

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Ansia crescente per l’icona del calcio italiano: Totò Schillaci lotta contro la malattia

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I familiari dell’ex attaccante hanno confermato la notizia attraverso i social media, cercando di rassicurare i fan: “Totò è in condizioni stabili ed è controllato da un’equipe di medici notte e giorno”

L’eroe delle “notti magiche” di Italia ’90, Salvatore “Totò” Schillaci, si trova nuovamente al centro dell’attenzione nazionale, questa volta per una battaglia ben più difficile di quelle affrontate sui campi da calcio. L’ex bomber, che ha fatto sognare un’intera nazione durante i Mondiali del 1990, è attualmente ricoverato nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo, suscitando grande preoccupazione tra i tifosi e gli appassionati di calcio.

Schillaci, 59 anni, sta affrontando da tempo una dura lotta contro un tumore, per il quale ha già subito diversi interventi. La notizia del suo ricovero ha scosso il mondo del calcio, riportando alla memoria le sue gesta sportive e la sua straordinaria ascesa da sconosciuto a eroe nazionale.

I familiari dell’ex attaccante hanno confermato la notizia attraverso i social media, cercando di rassicurare i fan: “Totò è in condizioni stabili ed è controllato da un’equipe di medici notte e giorno”. Questo messaggio, seguito da un incoraggiante “Forza Totò”, ha alimentato la speranza ma non ha dissipato completamente le preoccupazioni.

La carriera di Schillaci, iniziata nelle strade del quartiere Cep di Palermo e culminata con il trionfo ai Mondiali del ’90, dove si aggiudicò il titolo di capocannoniere con 6 reti, rappresenta una delle storie più affascinanti del calcio italiano. Da gommista e garzone di pasticceria a stella del calcio mondiale, Schillaci ha incarnato il sogno di riscatto di un’intera generazione.

Nonostante le difficoltà attuali, Schillaci ha dimostrato in passato una straordinaria resilienza. Solo un anno fa, aveva partecipato al programma televisivo “Pechino Express” con la moglie Barbara, descrivendo l’esperienza come una “rivincita sulla malattia” . Questa determinazione a non arrendersi di fronte alle avversità continua a ispirare molti.

La situazione attuale di Schillaci riporta alla mente le parole di Papa Francesco sul valore della vita anche nella malattia, un messaggio che sembra particolarmente rilevante in questo momento.

Mentre il mondo del calcio e i tifosi di tutta Italia trattengono il respiro, sperando in buone notizie, la storia di Totò Schillaci ci ricorda ancora una volta come lo sport possa unire le persone e come un atleta possa diventare un simbolo di speranza e resilienza, non solo sul campo, ma anche nella vita.

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Europa League, quali sono le squadre che hanno vinto più titoli

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L’Europa del calcio si appresta a vivere le fasi più importanti della stagione, con le tre maggiori competizioni europee che sono ormai agli sgoccioli. Tante le squadre favorite per la vittoria finale, ma alla fine soltanto una riuscirà a portarsi a casa. Vincere d’altronde non è mai facile, neanche per le favorite della vigilia come dimostrano alcune edizioni del passato.

Il Porto, ad esempio, riuscì nell’impresa di vincere la Champions League nella stagione 2003/2004 battendo squadre come il Manchester United, eliminato agli ottavi. Tuttavia, è anche vero che capita più spesso che a vincere la coppa sia una delle candidate al titolo. Esattamente com’è successo l’anno scorso, quando fu il Manchester City a riuscire nell’impresa, rispettando i pronostici degli opinionisti e del mondo delle statistiche legate alle scommesse sportive online e non.

Questa vittoria ha significato il primo successo in campo continentale dei Citizens, che prima dell’anno scorso non erano mai riusciti ad arrivare sul tetto d’Europa.

La Champions non è però l’unica competizione europea seguita dagli appassionati e tra queste c’è anche l’Europa League, che vanta una lunga tradizione. Nata come Coppa delle Fiere è in seguito diventata Coppa Uefa, andando ad includere tutti i club più prestigiosi d’Europa.

La storia dell’Europa League

La storia della Europa League ha inizio nel lontano 1955, quando fu istituita la Coppa delle Fiere con l’obiettivo di promuovere il calcio europeo tra le città industriali del Vecchio Continente. Inizialmente, la competizione vedeva la partecipazione di squadre provenienti da città con fiere commerciali di rilievo, ma col passare degli anni il torneo si è evoluto includendo i club europei più prestigiosi attraverso il loro piazzamento in campionato.

Così, nel 1971, si arrivò alla nuova denominazione Coppa Uefa, con il torneo che ha iniziato a guadagnare sempre più popolarità e prestigio, soprattutto grazie all’arrivo dei grandi nomi del calcio europeo. Giocatori come Johan Cruyff, Gerd Müller e Bobby Charlton hanno giocato questa competizione, contribuendo a rendere la Coppa Uefa l’evento che è oggi.

Nel 2009, si passa poi all’attuale denominazione, Europa League, con il formato che non ha subito grossi stravolgimenti restando tra le più importanti competizioni non solo a livello continentale ma mondiale.

L’albo d’oro

Così, negli anni ci sono stati diverse squadre vincitrici della competizione, con alcune di queste che sono riuscite a ripetersi più volte.

A quota uno ci sono tanti club, tra cui il Napoli, campione nella stagione 1988/1989. Quelli erano gli anni di Maradona, capitano e leader tecnico della squadra che con il suo talento e il suo carisma ha trascinato la squadra verso i suoi primi successi. Fu proprio lui ad aprire le marcature per gli azzurri nella finale di andata contro lo Stoccarda finita poi 2-1 in loro favore. Al ritorno non segnò e la partita finì 3-3, ma tanto bastò perché il trofeo andasse nelle mani di Diego e compagni.

Oltre al Napoli, hanno vinto la Coppa Uefa (o Europa League) una volta anche tanti altri club prestigiosi d’Europa. Come il Bayern Monaco, vincitore dell’edizione 1995/1996 grazie ai gol di Helmer e Scholl che fissarono il risultato della finale contro il Bordeaux sul 2-0.

E ancora il Manchester United, che ha vinto l’Europa League per la prima volta nella sua storia non molto tempo fa, nella stagione 2016/2017 con Mourinho in panchina e giocatori come Paul Pogba, marcatore in finale e votato come miglior giocatore del torneo, e Zlatan Ibrahimovic.

Poi hanno vinto la coppa anche altre squadre conosciute e più o meno presenza fissa nelle competizioni europee. Tra queste ci sono Villarreal, Zenit San Pietroburgo, Shaktar, CSKA Mosca, Valencia, Galatasaray, Schalke 04, Bayer Leverkusen, PSV, Ajax e Anderlecht. Ma non mancano neanche alcune sorprese come l’Ipswich Town, campione in Coppa Uefa nel 1980/1981.

Con due titoli, troviamo poi l’Eintracht Francoforte, che tra un successo e l’altro ha fatto passare più di quarant’anni (1980-2022), il Chelsea, il Feyenoord, l’IFK Goteborg, il Borussia M’gladbach, il Tottenham e anche il Parma. Gli emiliani hanno vinto la loro prima Coppa Uefa nel 1994/1995, mentre la seconda nel 1998/1999 con una formazione che poteva contare, tra gli altri, su Buffon, Thuram (padre di Marcus Thuram dell’Inter), Fabio Cannavaro, Chiesa, Veron e Crespo, ultima squadra italiana ad aver vinto la manifestazione.

Poi, con tre vittorie, troviamo Atletico Madrid, Juventus, Inter e Liverpool, con quest’ultima squadra che è la favorita per la conquista dell’Europa League di quest’anno.

Ben più staccata, infine, la prima di questa speciale classifica, il Siviglia, che ha trovato tutte le sue vittorie in coppa dal 2000 in poi. La prima risale al 2006, la seconda all’anno successivo per poi vincerlo nuovamente, per tre volte di fila, dal 2014 al 2016, e nel 2020 e 2023. Un successo, quest’ultimo, che, purtroppo per i tifosi italiani, è arrivato contro la Roma di José Mourinho, allora campione in carica della Conference League.

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