Pd e M5S disertano la Commissione Ambiente. Massimiliano Borelli (Sindaco di Albano Laziale e Consigliere Città Metropolitana di Roma Capitale): “Ho ribadito , insieme ai Sindaci dei Comuni del territorio presenti, le nostre preoccupazioni, ormai note a tutti (tranne che alla Raggi)”
Nel corso della commissione metropolitana di questa mattina, assenti i consiglieri di maggioranza del M5S e i consiglieri del Partito Democratico, la Dott.ssa Rosanna Capone ha confermato di aver ricevuto l’indirizzo politico da Virginia Raggi di predisporre l’ordinanza di riapertura della discarica di Albano Laziale. Il tutto a poche ore dalla riunione in programma tra i sindaci del territorio ed il Prefetto di Roma.La conferma degli uffici provinciali della riapertura della discarica di Albano è un fatto grave che ci allerta su scelte emergenziali dovute alle incapacità progettuali di Raggi e Zingaretti. E’ profondamente irrispettoso nei confronti dei cittadini non presentarsi alle commissioni delegando anche la responsabilità politica ai tecnici. Siamo solidali con i cittadini che saranno costretti a subire nuovamente le non scelte e le inefficienze prodotte dal movimento 5 stelle alleato in Regione Lazio e al Governo con il Partito Democratico. Così, in una nota congiunta, i gruppi consiliari di Fdi,Lega e Forza Italia in Città Metropolitana di Roma.
Massimiliano Borelli (Sindaco di Albano Laziale e Consigliere Città Metropolitana di Roma Capitale): “Ho ribadito , insieme ai Sindaci dei Comuni del territorio presenti, le nostre preoccupazioni, ormai note a tutti (tranne che alla Raggi)”
“La mattinata è iniziata con la riunione della Commissione ambiente in Città Metropolitana, presieduta da Fulvio Proietti, consigliere del gruppo unico del centro sinistra. – Scrive il Sindaco di Albano Laziale Massimiliano Borelli su Facebook – Assenti la Raggi e il delegato Pacetti, – prosegue Borelli – a riprova che la Città metropolitana la utilizzano solo come carta intestata. La Commissione ha sentito in audizione i dirigenti del Dipartimento ambiente in merito alla cartografia, che sarà presentata al Ministero, contenente le ormai famose aree bianche, dove si potrebbero fare delle discariche o impianti di recupero e trattamento per i rifiuti. I Dirigenti hanno comunicato che la cartografia è stata aggiornata con l’inserimento delle ultime segnalazioni dei Comuni, grazie all’impegno degli uffici, che hanno dovuto lavorare in tempi strettissimi e sotto stress, anche dal punto di vista mediatico. In queste ore verrà pubblicata quindi la cartografia aggiornata. Nel corso della riunione gli uffici hanno confermato che sul territorio del Comune di Roma non vi sono aree bianche e che stanno predisponendo l’ordinanza su richiesta della Raggi. I tempi lunghi per la predisposizione dell’ordinanza sono stati legati alla complessità dell’atto. A seguire c’è stato un incontro con il Prefetto, dove abbiamo avuto attenzione e rispetto. Ho ribadito , insieme ai Sindaci dei Comuni del territorio presenti, le nostre preoccupazioni, ormai note a tutti (tranne che alla Raggi) e la mancanza di una visione della soluzione a lungo periodo. Il Prefetto si è reso disponibile a favorire un dialogo tra i vari Enti coinvolti, prendendo atto dell’assenza ad oggi di un confronto a livello istituzionale. La proposta di Albano non è mai stata portata nelle discussioni presso i tavoli convocati in Prefettura. Adesso vediamo i prossimi sviluppi. Vi terrò aggiornati”
A Grottaferrata questa mattina è stata inaugurata la prima casa di semi autonomia per vittime di violenza intitolata a Giulia Cecchetin, la studentessa uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta.
La struttura è la prima nell’area Metropolitana di Roma, come evidenziato dal sindaco capitolino e metropolitano Roberto Gualtieri: «Questa è una casa di semi autonomia – ha detto – che prevede un percorso di protezione dopo la fase di violenza, ma poi le donne vengono aiutate a recuperare una vita autonoma. La struttura ne può ospitare quattro».
Giulia era originaria di Vigonovo in provincia di Venezia e il sindaco della sua città, Luca Martello, è voluto essere presente, in rappresentanza anche della famiglia della giovane uccisa, per ricevere le “chiavi” simboliche della nuova casa.
L’amministrazione comunale di Grottaferrata ha scelto di intitolare la struttura dopo una verifica con la famiglia di Giulia effettuata dalla Città Metropolitana ed ha invitato all’inaugurazione anche il primo cittadino di Vigonovo: «Ritengo che questa sia – ha detto Luca Martello – una significativa opportunità per evidenziare l’urgenza di rafforzare i servizi di supporto alle donne vittime di violenza e ribadire ancora una volta come sia necessario lavorare tutti uniti, senza divisioni ideologiche, affinché sia promossa una cultura del rispetto e della parità di genere.
Il padre di Giulia ringrazia Roma e Grottaferrata per questa iniziativa, non ha potuto essere qui ma ho viaggiato io, tutta la notte, per essere presente a nome di tutta la nostra comunità». Le prime due donne ospiti arriveranno la prossima settimana.
L’immobile dove oggi sorge un alloggio accogliente con una bella vetrata che affaccia su un piccolo giardino con un grande ulivo fu sequestrato nel 2010 al tesoriere della banda della Magliana e si trova in una zona residenziale di Grottaferrata non lontano dalla stazione dei Carabinieri. La struttura è stata realizzata grazie a una iniziativa della consigliera delegata alle Pari opportunità della Città metropolitana di Roma, Tiziana Biolghini, in accordo con il sindaco di Grottaferrata, Mirko Di Bernardo: “La giunta in questa settimana – ha detto Di Bernardo – ha valutato che l’appello della sorella di Giulia fosse forte e importante.
Abbiamo pensato che la risposta migliore fosse nei fatti e in un progetto qual è una casa di semiautonomia per le donne vittime di violenza, che potesse essere segno di speranza per tutti per rispondere a una grande emergenza.
L’emergenza si affronta con la pianificazione di attività ma anche con strutture che aiutino le donne a non sentirsi sole ma inserite in un sistema che le promuove e le difende”.
Il Comune di Grottaferrata lo ha ristrutturato e in accordo con Città Metropolitana affidato in gestione all’associazione Ponte Donna presieduta da Carla Centioni, attivista e femminista che da oltre 20 anni si dedica a contrastare la violenza di genere. C’è già un bell’albero di Natale nel salotto, divani colorati, un’angolo cucina accogliente e le camere da letto con i peluche sul letto: “Le donne vittime di violenza – ha detto l’assessore al Sociale avvocato Francesca Maria Passini – potranno portare anche i loro figli, saranno al sicuro”. Tante le forze dell’ordine presenti, autorità civili, politiche e religiose.
I Carabinieri della Compagnia di Velletri hanno arrestato due cittadini italiani, un 43enne e un 45enne di Lariano, in esecuzione di un’ordinanza del Gip del Tribunale di Velletri, poiché gravemente indiziati, in concorso, di rapina a mano armata commessa in danno di un’anziana.
La sera dello scorso 15 giugno, una donna 78enne, che abita da sola in una zona isolata del comune di Lariano, rimase vittima di una rapina all’interno della propria abitazione quando un individuo, a volto travisato, la costrinse, minacciandola con una pistola, a consegnare la somma di 250 euro.
Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Lariano – sviluppate attraverso immediati controlli a veicoli “sospetti” svolti nell’area la notte stessa della rapina, attraverso l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza pubblica e privata, una serie di perquisizioni personali e domiciliari, l’acquisizione di sommarie informazioni e analisi dei cellulari sequestrati – hanno permesso di delineare il ruolo dei due complici quali esecutore materiale ed ideatore nonché incaricato dell’approvvigionamento della pistola (a salve) utilizzata.
La Procura della Repubblica di Velletri, sulla base delle consistenti risultanze investigative emerse, riscontrando la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha richiesto ed ottenuto dal Gip del locale Tribunale la misura della custodia in carcere per entrambi gli indagati. Gli arrestati sono stati portati al carcere di Velletri.
Due tac di nuovissima generazione già operative per migliorare la cura e assistenza dei pazienti
Taglio del nastro agli Ospedali riuniti di Anzio e Nettuno per due nuove Tac (tomografia assiale computerizzata) di ultima generazione, già installate e subito operative. Entusiasmo e partecipazione hanno animato il reparto di radiologia in un sabato mattina assistito anche dal bel tempo.
Il Commissario Straordinario Francesco Marchitelli ha ringraziato tutti i medici, gli operatori e i professionisti che hanno lavorato su questo grande obbiettivo:”Proseguono importanti acquisizioni di moderne tecnologie da destinare ai nostri Ospedali che ci pongono tra le aziende sanitarie al passo con nuovi tempi dettati dalla ricerca e lo sviluppo. Grazie al percorso di rinnovamento dei macchinari riusciamo sempre di più a soddisfare le esigenze dei nostri pazienti e dare loro risposte certe: questo è ciò che abbiamo più a cuore”.
Il Direttore Sanitario Dottor Vincenzo La Regina si è detto emozionato e ha lanciato un messaggio di ottimismo puntando su una “ricetta” che ha trovato tutti d’accordo: “Umanizzazione delle cure e benessere della persona al centro. Questi macchinari – ha detto – altamente sofisticati, ci permetteranno, grazie a tecnologie di ultima generazione, d’effettuare esami sempre più accurati garantendo immagini ad altissima risoluzione in tutte le applicazioni cliniche cui è destinata e in tempi rapidi. Cerchiamo di fornire la massima attenzione alle persone che si affidano a noi. Coscienti di questa grande responsabilità, siamo davvero molto contenti oggi di restituire un ulteriore servizio ai nostri utenti che troveranno risposte all’avanguardia presso gli Ospedali riuniti di Anzio e Nettuno. Ringrazio tutti coloro che nell’azienda si impegnano ogni giorno per rendere la nostra Asl un’eccellenza. Insieme si riescono ad affrontare grandi sfide”.
Parole di apprezzamento sono arrivate anche dal presidente del Consiglio regionale del Lazio On. Antonello Aurigemma: “La nuova apparecchiatura di tomografia assiale computerizzata (tac), inaugurata oggi presso gli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno rappresenta una misura importante che rafforza i servizi di un presidio sanitario, vero punto di riferimento per i cittadini del litorale, e non solo. Così – aggiunge – si valorizza la sanità dei nostri territori”.
Sono due le Tomografie Computerizzate nuove installate ad Anzio. La Revolution Maxima totalmente finanziata con Fondi Europei del Piano di Ripresa e Resilienza ha sostituito la esistente. La Revolution Evo è totalmente finanziata con Fondi Statali con obiettivo ‘Piano Operativo Regionale per il recupero delle liste di attesa’. Sono due Tomografie computerizzate di ultima generazione, entrambe da 128 slices in ricostruzione e dotate di sistemi di controllo della Dose di radiazione in linea e nel pieno rispetto del Dlgs 101/20.
Sono intervenuti anche il dottor Ciriaco Consolante Direttore Sanitario dell’ Ospedale di Anzio, il procuratore capo di Velletri Giancarlo Amato, il commissario straordinario del comune di Nettuno Dottor Antonio Reppucci, la dottoressa Nicoletta Guatelli Direttore Unità Complessa di Radiologia Ospedale Anzio, il Monsignor Carlo Passamonti. Franco Quaranta, geometra che ha diretto i lavori esecutivi di installazione.
Presenti il Dott. Matteo Mauro Orciuoli, gli Ingegneri dottoressa Alessandra Candreva direttrice Uoc Ingegneria Ospedaliera e delle Tecnologie Sanitarie e il Dottor Alessandro Banin, il dottor Carlo Capotondi, Direttore UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica e cura il coordinamento di tutti i responsabili delle radiologie aziendali e il Dott. Daniele Panichelli.
LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE DUE TAC
Revolution Maxima è stato progettato per l’esecuzione di indagini diagnostiche di imaging nei vari distretti corporei di pazienti anche in situazioni di urgenza medica e chirurgica. Il macchinario è adatto per applicazioni di oncologia e di routine radiologica (vascolare, toracico, encefalo, addominale, ortopedico).
Revolution EVO garantisce tempi di scansione più veloci che consentono di ridurre le apnee e di evitare la sedazione, contribuendo contemporaneamente a ridurre gli artefatti causati dal movimento del paziente o dell’organo. Per esempio, utilizzando un pitch più elevato, è possibile eseguire la scansione total body di un trauma di 1000 mm in soli 6 secondi.