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Roma

ALBANO LAZIALE / GENZANO DI ROMA: TRAFFICO DI DROGA, SEQUESTRATI BENI PER 43 MILIONI DI EURO

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Tempo di lettura 2 minuti Ancora, è emersa l'esistenza di chiari indici di "pericolosità fiscale", connessi alla vorticosa apertura e chiusura di realtà societarie nell'arco di tre anni

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Redazione 

Castelli Romani – Prosegue senza sosta l'azione di aggressione ai capitali illecitamente accumulati da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Roma.

In data odierna, i militari del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma hanno sottoposto a sequestro venti aziende/società di persone e capitali, immobili, auto/motoveicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivo di stima pari a circa 43 milioni di euro, riconducibili ad A.S., F.T. e P.M., soggetti già deferiti all'Autorità Giudiziaria veliterna per violazione della normativa sugli stupefacenti e ritenuti pericolosi per la sicurezza e la pubblica moralità.

Le complesse indagini patrimoniali, avviate nel 2013 – su delega del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Velletri Dott. Francesco Prete e del Sost. Proc. Dott. Giovanni Taglialatela – hanno consentito di confermare e rafforzare le evidenze investigative in precedenza acquisite, in ordine all'esistenza di un gruppo criminale che, attingendo risorse finanziarie anche dai proventi dello spaccio e del traffico di sostanze stupefacenti, ha costituito una serie di società aventi sede – prevalentemente – nel Comune di Albano Laziale (RM) e operanti in svariati settori economici.

Gli accertamenti patrimoniali hanno permesso di ricostruire compiutamente la fitta rete degli interessi commerciali dei proposti e l'entità degli investimenti effettuati, localizzati sempre nell'area dei Castelli Romani, tra Albano Laziale (RM) e Genzano di Roma (RM), servendosi, per tale scopo, anche di ulteriori soggetti, facenti parte dei rispettivi nuclei familiari ovvero terzi c.d. "prestanome".

Proprio partendo da tale assunto, il G.I.C.O. di Roma, interpretando concretamente le direttive impartite dall'Autorità Giudiziaria di Velletri, ha sviluppato n. 122 accertamenti economico-patrimoniali, riscontrando l'accumulazione di un ingente patrimonio, del tutto incongruente con i modesti profili reddituali emergenti dalle dichiarazioni dei redditi.

In tal senso, basti dire che l'A.S. – già fallito nel 2005 e condannato nel 2003 per reati inerenti gli stupefacenti – nel corso dell'ultimo decennio, ha dichiarato al fisco poco più di €32.000,00, risultando a lui riconducibile, di contro, direttamente e/o per il tramite di terzi, un vastissimo patrimonio societario, immobiliare e mobiliare.

Più in particolare, l'A.S., a partire dall'anno 2007, è risultato aver condotto una serie di attività commerciali e imprenditoriali, molte operanti nel campo dell'edilizia, sotto forma di cooperative sociali, facenti capo a tre distinti consorzi: il cd "G.A.".

Le società consortili e le consociate sono risultate amministrate, nella maggior parte dei casi, dai componenti del nucleo familiare "acquisito" del proposto (coniuge, figli, nuora e consuocera) ovvero soggetti pluri-pregiudicati, quali il P.M.

Ancora, è emersa l'esistenza di chiari indici di "pericolosità fiscale", connessi alla vorticosa apertura e chiusura di realtà societarie nell'arco di soli tre anni, oltre all'indicazione in contabilità di acquisto/vendita di beni e/o prestazioni di servizi per svariati milioni di euro, con conseguente successiva messa in liquidazione delle medesime realtà societarie, così sottraendosi al controllo degli organi preposti ovvero maturando significativi crediti con l'Erario.

In sintesi, l'esito delle complessive investigazioni svolte, partecipato alla Procura della Repubblica di Velletri, consentiva al Presidente del Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, Dottor Guglielmo Muntoni, di disporre il sequestro di:

– patrimonio aziendale e relativi beni di n. 20 società di persone e capitali, con sedi a Roma e nelle provincie di Roma e Latina;

– n. 7 unità immobiliari, site in provincia di Roma;

– n. 12 autoveicoli;

– n. 3 motoveicoli;

– numerosi rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni,

per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di € 42.600.000,00.

Contestualmente, è stata effettuata la notifica, nei confronti di n. 21 soggetti, dell'avviso all'indagato della conclusione delle indagini preliminari, in relazione alle fattispecie di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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