Albano Laziale, mense scolastiche. Europa Verde: “Fornitura del cibo da migliorare”

ALBANO LAZIALE (RM) – Servizio di fornitura del cibo distribuito nelle mense scolastiche di Albano Laziale da migliorare. Secondo il movimento ecologista Europa Verde l’amministrazione comunale deve perseguire l’obiettivo attraverso:

  • L’aumento della quota di alimenti primari, integri, biologici e locali all’interno del menù delle mense scolastiche;
  • L’introduzione di una maggior variabilità degli alimenti forniti, garantendo freschezza e stagionalità;
  • La diffusione di una cultura sulla corretta alimentazione, attraverso una rete di incontri tra famiglie e istituzioni comunali con la partecipazione di nutrizionisti e chef;
  • La promozione di un’alimentazione che prediliga frutta e verdura di stagione, legumi, frutta secca e semi oleaginosi;
  • Una maggior trasparenza nella gestione dei servizi mensa con pubblicazione sul sito del comune di audit di controllo dell’azienda fornitrice del servizio;
  • Un aggiornamento dei criteri di comparazione della gara per la fornitura del servizio mensa, in grado di riconoscere un adeguato punteggio per quei concorrenti che assicurano il massimo circa i punti precedenti in materia di qualità, freschezza, genuinità e variabilità degli alimenti.

Italia e Malta paesi con più alta prevalenza di obesità tra i bambini

“Tra 22 Paesi dell’area europea, – ricordano Giorgio Simonetti e Elisabetta Rossi di Europa Verde Albano Laziale – Italia e Malta risultano tra i paesi con la più alta prevalenza di obesità tra i bambini che non sono mai stati allattati: più di 1 bambino su 5, ossia il 21,2%”.

Lo dice l’OMS e lo ribadisce la Fondazione Ai.Bi. per bocca del suo presidente Franco Griffini. Franco Cerutti, Presidente SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) in un articolo del 2016 affermava: “Il numero di giovani e bambini con diabete tipo 1 è in crescita, particolarmente nella fascia di età inferiore ai 6 anni”. Il diabete tipo 1 in età evolutiva, pur costituendo una minima parte della totalità delle persone che soffrono di diabete, è una delle endocrinopatie più frequenti in età pediatrico-adolescenziale, oltre ad essere una malattia cronica che, se non affrontata precocemente e in modo adeguato, può provocare un impatto familiare e sociale negativo.

Il cambiamento sociale della famiglia italiana, – proseguono Simonetti e Rossi – passata da una cultura contadina del dopoguerra a quella ormai cittadina-impiegatizia dell’età odierna, ha portato nel piatto degli italiani alimenti e surrogati di alimenti che prima non erano presenti. Da una cucina casalinga, fatta di cibi primari non trasformati industrialmente e di stagione, siamo passati a prodotti artificiali, creati dalle industrie alimentari, e a prodotti non più stagionali, grazie all’uso intensivo di conservanti e pesticidi. Gli zuccheri poi occupano ormai un posto predominante nell’alimentazione, perennemente presenti in merendine, succhi e bibite colorate.

Come poter uscire da questo andazzo generale? Le nostre scelte quotidiane determinano il cammino della nostra vita e queste scelte nascono dall’informazione e dalla consapevolezza di ciò che ci circonda e quindi anche di ciò che decidiamo quotidianamente di mettere nel nostro piatto.
È indispensabile quindi una presa di coscienza e un senso di responsabilità dei genitori di bambini e ragazzi, per far sì che si torni ad un concetto di alimentazione in funzione non soltanto della semplice soddisfazione del palato ma anche in funzione dell’equilibrio fisico, emotivo e psichico dell’individuo.
In questi termini un’alimentazione olistica (dal greco antico “olos”=il tutto, la totalità dell’essere umano) considera l’individuo nella sua totale interezza e può permetterci non solo di mantenere il giusto peso forma, ma anche di scoprire quanto la natura possa guidarci verso un’alimentazione completa e bilanciata: è il cibo stesso la prima cura quotidiana contro l’inquinamento e lo stress.
L’Alimentazione Olistica (nata nel 1991 nell’Università di Urbino) [4] si basa su prodotti naturali al 100% e limita al massimo – se non del tutto – i prodotti raffinati, come farina bianca e zucchero bianco, così come tutti i prodotti industriali preconfezionati. In particolare, la dieta olistica raccomanda dolcificanti (sciroppo di acero, malto di riso, stevia) in sostituzione dello zucchero e raccomanda il gomasio (sesamo+sale marino) in sostituzione del comune sale da cucina.

Oltre che dentro casa, è necessario che una corretta alimentazione diventi un punto fermo programmatico anche dentro le nostre scuole. È indispensabile diffondere e creare una cultura della sana e corretta alimentazione: chi per motivi salutistici, etici e religiosi segue una dieta vegetariana o vegana, deve poter trovare nelle scuole dei menù consoni a tali scelte alimentari.

La ricerca e l’acquisto di alimenti di stagione, prodotti con metodi biocompatibili per l’ambiente, dovrebbero poi avvenire nell’ambito di aziende agroalimentari di zona, così da limitare le emissioni di inquinanti e di CO2 per la distribuzione degli alimenti e in più attivare un volano ecosostenibile che possa rendere la comunità consapevole del proprio territorio attraverso la conoscenza delle aziende che vi sono presenti.

Un volano quindi da cui nasca coesione, consapevolezza, responsabilità e che sia di basso impatto per l’ambiente che ci ospita senza rinunciare a quanto la natura può donarci ogni giorno.

“Europa Verde Albano – hanno concluso Simonetti e Rossi – crede fortemente che una presa di coscienza sulla nostra attuale alimentazione e lo sviluppo di una cultura alimentare possano permetterci di fare delle scelte più consapevoli per tutelare la salute e l’ambiente delle prossime generazioni, senza dimenticarci delle famiglie e degli anziani che vivono il presente della nostra comunità. Ricordandoci quanto affermava Ippocrate: “Lascia che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”.