ALITALIA MAINTENACE SYSTEM CHIAMA, IL MINISTRO LUPI RILANCIA, PANMED RISPONDE

di Silvio Rossi

Avevano invocato il ministro Lupi, e il governo ha risposto. Il ministro ha convocato i vertici di Alitalia Maintenance Systems, e la signora Shermine Dajani, amministratore delegato di Panmed, una società giordana che si occupa di energia, e che ha deciso di investire in Italia, per accedere alla tecnologia delle imprese del nostro paese.

La società giordana è infatti intenzionata a investire, oltre che in AMS, anche in altre aziende specializzate in tecnologia e impianti della penisola: Ciet/Tte e Cometi di Arezzo, Ghisamestieri di Cesena e Italgest di Lecce. L’investimento previsto è di circa 250 milioni da diluire in cinque anni.
All’incontro erano presenti, oltre ai dirigenti di AMS, anche i vertici di Alitalia, d’iniziativa Prima (socio di maggioranza della compagnia di manutenzione), e dell’agenzia italiana per la promozione delle aziende all’estero.
Nel pomeriggio i rappresentanti delle due società hanno firmato un verbale che li impegna in un aumento di capitale, che porterà i soci giordani alla maggioranza di AMS. Per poter procedere all’operazione i soci italiani dovranno impegnarsi per superare il concordato, ottenendo così il visto dal Tribunale fallimentare di Roma.
L’amministratore delegato di AMS, Giorgio Pietra, ci ha lasciato in esclusiva la seguente dichiarazione :
"Stiamo lavorando con grande impegno per il rilancio di quest’azienda, che è l'unica in Italia a effettuare la revisione dei motori aeronautici per gli aeromobili commerciali. L'interesse mostrato da alcuni Gruppi, sia italiani che stranieri, concretizzatosi in questi giorni molto positivamente con la firma da parte degli attuali Soci di un accordo con il Gruppo giordano Panmed, per l'ingresso nella compagine societaria, dimostra tutte le potenzialità della nostra azienda. Siamo ora alle battute finali, che richiedono il massimo sforzo da parte dei Soci attuali per il sostegno al Piano di rilancio. Sono fiducioso che per il giorno 11 dicembre tutti gli impegni necessari siano stati deliberati, e si possa consegnare al Tribunale di Roma un piano finale di rilancio che possa essere ammesso alla procedura di concordato in continuità, nell'interesse degli azionisti, dei fornitori e di tutti i dipendenti, assicurando al nostro Paese il mantenimento di un polo tecnologico di elevatissimo valore".