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ALLARME ZIKA: IL VENEZUELA ANNUNCIA I PRIMI TRE MORTI

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Tempo di lettura 2 minutiAutorità Usa verso conferma legame virus con microcefalia

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Redazione Salute

Il Venezuela annuncia le prime vittime legate a Zika: il presidente Nicolas Maduro ha detto ieri sera che almeno tre persone sono morte a causa di complicazioni per il virus portato dalle zanzare. Maduro ha aggiunto che 68 persone sono state ricoverate in ospedale nel Paese sudamericano con complicazioni correlate a Zika.
In Venezuela sono stati registrati oltre 5.000 casi sospetti dal novembre dello scorso anno, ma secondo organizzazioni sanitarie locali il numero reale è probabilmente molto più alto.

Nel frattempo, i Centers for Disease Control and Prevention americani (Cdc) hanno individuato il virus Zika nel tessuto di due bambini che sono morti in Brasile per microcefalia. Si tratta – riporta 'Usa Today' – della prova più forte del legame fra l'infezione e questa grave malformazione che colpisce i feti nati da donne infette, ha detto il direttore dei Cdc, Tom Frieden, ai membri della Commissione Affari esteri della Camera statunitense.

"Questa è l'evidenza più corposa che abbiamo fino ad oggi del fatto che Zika è la causa della microcefalia", ha affermato Frieden, precisando che non si tratta però di una dimostrazione definitiva del fatto che il virus provochi il difetto congenito: più test saranno necessari prima che il collegamento possa essere provato in modo definitivo.

Intanto in Brasile è stato messo a punto un test molecolare per individuare la presenza del virus Zika in sole 5 ore , invece che in 5-8 giorni come avviene con le analisi finora a disposizione. L'esame ultra-rapido è stato sviluppato dagli scienziati dell'università di Campinas (Unicamp), insieme a colleghi dell'università di San Paolo (Usp) e della San Paolo State University (Unesp), che hanno utilizzato informazioni ricevute da ricercatori senegalesi impegnati in passato nella lotta all'infezione veicolata dalle zanzare Aedes.

A partire da lunedì 15 febbraio, il nuovo test verrà utilizzato per analizzare campioni prelevati da pazienti con sospetta malattia da Zika assistiti presso il Campinas Clinical Hospital nello Stato di San Paolo. In caso di positività all'esame, il materiale biologico verrà inviato ai laboratori di ricerca che studiano la patologia, che potranno così isolare il virus e procedere alla tipizzazione genetica. La speranza degli esperti è che questa nuova arma possa segnare un nuovo passo nella lotta all'infezione. Il test 'fast' potrebbe infatti rimpiazzare le 2 analisi utilizzate oggi, che impiegano fino a 5 giorni per identificare Zika nel sangue e fino a 8 giorni per rilevarlo nelle urine.

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