Nuove oasi naturalistiche in Campania e Toscana: un modello di gestione sostenibile tra agricoltura, ambiente e turismo
Un patto per il futuro del territorio, che unisce la tutela dell’ambiente alla gestione responsabile delle risorse idriche. È questo il cuore del Protocollo d’Intesa siglato tra ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) e la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), due realtà da anni impegnate nella salvaguardia del paesaggio italiano, che hanno deciso di collaborare per monitorare e valorizzare le aree naturalistiche gestite dai Consorzi di bonifica.
Sono circa 200 in tutta Italia le aree idraulicamente regolate da questi enti e oggi gestite insieme ad associazioni ambientaliste locali e nazionali. Un patrimonio straordinario, spesso poco conosciuto, che diventa ora oggetto di un progetto condiviso di ricerca, educazione ambientale e sviluppo sostenibile.
“È un’applicazione concreta dell’economia della manutenzione – afferma Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – un modello che valorizza il ruolo dell’agricoltura come presidio del territorio e promuove un turismo di prossimità rispettoso degli ecosistemi”.
Francesco Vincenzi Presidente ANBI
A sottoscrivere l’intesa è stato Alessandro Polinori, Presidente della LIPU, insieme a rappresentanti istituzionali e tecnici come Ugo Faralli (responsabile Oasi della LIPU), Francesco Todisco (commissario del Consorzio di Bonifica Bacino Inferiore Volturno) e Francesco Battistoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, che ha elogiato l’accordo come “esempio virtuoso di manutenzione moderna e sostenibile del territorio”.
On.Francesco Battistoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera
Nuove oasi in Campania e Toscana
Il Protocollo parte da esperienze positive maturate fin dagli anni ’90, rilanciando ora la creazione di nuove oasi naturalistiche in due regioni simbolo del paesaggio italiano:
In Campania, l’area delle Soglitelle, nel Casertano,
In Toscana, il Padule di Fucecchio e il lago di Sibolla, nel comprensorio del Basso Valdarno.
Luoghi unici, dove convivono agricoltura e biodiversità, e dove si potrà sviluppare un turismo responsabile, attento alla conservazione degli habitat. Basti pensare che in Italia si riproduce il 30% degli aironi europei, un dato che sottolinea la centralità del nostro Paese nella tutela della fauna selvatica.
“Le istituzioni europee ci indicano la strada: partire dalla tutela della natura per rafforzare la resilienza dei territori – spiega Polinori – La nostra azione mira a migliorare le tecniche di intervento e coinvolgere attivamente i cittadini, soprattutto i giovani e il mondo scolastico”.
Da Sinistra: Alessandro Polinori, Presidente LIPUe Francesco Vincenzi Presidente ANBI
Gargano: Una “manutenzione gentile” per affrontare la crisi climatica
Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI
Il cambiamento climatico, con l’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi, impone nuovi modelli di gestione del suolo e delle acque. È in questa direzione che si muove ANBI, come sottolinea il suo direttore generale Massimo Gargano: “Cerchiamo ogni giorno la massima compatibilità tra le esigenze di sicurezza idrogeologica e i tempi della natura. Lo chiamiamo manutenzione gentile, perché al centro c’è il rispetto per il territorio e le sue vocazioni ambientali e agricole”.
L’accordo ANBI-LIPU si propone quindi non solo come un progetto tecnico, ma come un patto culturale, in grado di generare valore ambientale, economico e sociale. Una visione moderna e concreta della sostenibilità, che parte dall’acqua per arrivare alla comunità.